Ma poi basta che una donna esca dal focolare materno, e si permetta di lavorare che della famiglia non frega più niente a nessuno. Che la donna scelga o lavora o fa la mamma.
Ecco come è stata trattata Giusi Malato, ex olimpionica di di pallanuoto, allenatrice della Orizzonte Catania.
Sono colpevole di avere dato alla luce mio figlio Diego" afferma Giusi in una lettera aperta. "Da donna, da mamma e da sportiva che conosce e rispetta i sani principi della competizione agonistica non posso che restare sorpresa, delusa, esterrefatta nel rileggere le motivazioni per le quali sono stata allontanata. Colpevole per la mia maternità". "In questi anni - prosegue Giusi - in acqua o a bordo vasca, sono stata orgogliosa di portare in alto non solo la pallanuoto, ma anche il nome della mia città. Tanto orgogliosa che ho sacrificato anche tutti i mesi della mia gravidanza, fino al momento del parto. Non vi dico cosa provo da donna: nascondere i propri pensieri reali dietro un evento, per me e per i miei amici veri, lietissimo, come la nascita di mio figlio Diego, è una vigliaccheria: non si può costruire un castello solido sulla sabbia. Ai dirigenti dico soltanto una cosa: ai vostri figli spero diate un esempio diverso, certamente più educativo, di quello che ho ricevuto io" (fonte La repubblica).
Fatti da medioevo! E per fortuna che Giusi Malato ha potuto replicare sulla stampa data la sua posizione di relativa notorietà. Mi chiedo cosa posso fare le tante donne cui è toccata la stessa sorte di Giusi.
Carfagna VERGOGNA!!!!
Italia VERGOGNA!!!
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