1 luglio 2008

Claudio Capone non c'è più... nemmeno Roberto del Giudice... e nemmeno Oreste Rizzini!!!

Claudio Capone è morto il 23 giugno u. s. a soli 55 anni, in seguito a un ictus...
Capone è una delle voci più famose da Superquark a Ron Moss di Beautiful...

Grande eco sulla rete molto meno sulla carta stampata...


E mentre mi documentavo sulla sua morte, ho scoperto solo adesso che il 26 novembre del 2007 è morto Roberto del Giudice un'altra grande voce del cinema e della tv, una fra tutte (scusate se di parte) ha dato la voce a Neelix in Star Trek Voyager ma che i più ricorderanno per aver doppiato Lupin III.


Inutile dire che peggio che per Capone sulla rete tanti lo hanno salutato mentre sulla carta stampata nulla!!!

E chiudo questo post necrologico... con la morte di un altro grande, Oreste Rizzini, morto il 18 marzo u. s., la voce, tra i tanti, di Michael Douglas...




Mi spiace anche di averlo saputo così in ritardo....


Che amarezza.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Ale,
L'opinione sul mondo del doppiaggio è una cosa molto strana: da una parte si tende a disprezzare il lavoro di traduzione e doppiaggio di un film - anche quando è obbiettivamente fatto bene - perchè "sennò ci piirde" (citazione da Franca Valeri nel suo personaggio della Dama di S.Vincenzo); dall'altra rimpiangiamo fior d'artisti di cui a malapena conosciamo le fattezze, ma le cui voci porteremo sempre nelle nostre corteccie cerebrali. Voglio ricordare Oreste Rizzini per lo splendido lavoro fatto con il film "Il Verdetto" di Lumet, nel quale era la voce di Paul Newman...
"Agisci come se avessi fede, e la fede ti sarà data".

Anonimo ha detto...

Ci mancheranno le loro voci, Capone in particolare era il mio modello di dizione corretta...
Un bacio sui baffi...
Herm

Unknown ha detto...

E' interessante anche il rapporto ambiguo che la stessa industria ha con il doppiaggio: si lodano i nostri come i migliori doppiatori del mondo, ma poi le majors si arrogano il diritto di scegliere le voci (forse i doppiatori nella loro mente saranno pure i migliori, i direttori di doppiaggio a questo punto devo pensare di no...). Da un lato si esalta la bellezza del timbro, la recitazione vibrante e le dizioni perfette della grande scuola romana che tanto ha dato al cinema... e poi si ridoppia a tappeto tutto in nome del progresso tecnologico (ultima vittima: "Il padrino" per la recente riedizione in DVD).
E giustamente quando poi muore uno di questi personaggi il silenzio.

Mi fa comunque piacere ricordare che in questi pomeriggi Italia 1 sta trasmettendo gli speciali di Lupin ancora inediti, l'occasione ideale per sentire le ultime interpretazioni di Roberto Del Giudice, che ha doppiato queste storie poco prima della sua scomparsa.

Alessandro Paesano ha detto...

Il discorso sul doppiaggio è vasto e complesso.
Parto da un'affermazione tranchant.
Il doppiaggio oggi dovrebbe essere abolito.
Si dovrebbe abituare il pubblico alla lingua originale, alle vere voci degli attori, ai film con i suoni giusti (e non coi rumori rifatti da qualche magico rumorista),
ai dialoghi giusti e non alle correzioni d'autore che spesso anzi sempre i direttori del doppiaggio, gli adattatori dei dialoghi, o chi per loro, inopinatamente apportano.

Detto questo i doppiatori hanno fatto l'immaginario collettivo di tanti cinéphiles e andrebbero solo per questo studiati e preservati.

Mi ricordo lo choc di quando riuscì Cenerentola nei primi anni 90 con un doppiaggio nuovo e io che sul disco edito dalla "Buena Vista" col doppiaggio originale ci avevo fatto a scuola uno spettacolo teatrale andando in playback su alcune battute...

I film non vengono percepite come opere d'arte, nemmeno come testi che hanno una loro integrità. E si fanno danni anche quando si cerca di fare del bene. ù
Quando è uscito in dvd il primo film cinematografico di Star Trek, quello del 1979 diretto da Robert Wise, essendo Wise ancora in vita, gli si propose di rimetter mano al film e completare le scene che, nell'edizione del 1979, non erano state portate a termine per mancanza di tempo.
Una vera nuova edizione del film, spettacolare e filologicamente corretta, vista che a dirigerla c'è lo stesso regista.
Però manca la versione cinematografica del 1979 che su dvd (almeno in Italia) non c'è!!!

Lo stesso capta quando vengono ridoppiati alla bell'e meglio film in uscita su dvd ignorando il valore storico, culturale e, perché no!, sentimentale, del doppiaggio originale.

La nostra società e la nostra cultura sono sempre più insensibili ala storia, figuriamoci a un genere considerato ancora effimero come il cinema (o i telefilm...)...

Grazie del tuo intervento e complimenti per il tuo blog.
L'ho già messo tra i link e gli ho dedicato un post...
Ciao!

Unknown ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con l'affermazione tranchant, in effetti l'aspetto forse più contraddittorio (o, se vogliamo, curioso) del mio rapporto con il doppiaggio è che lo considero come un aspetto correlato al cinema ma distante poi dai film: diciamo che mi interessa da un punto di vista fenomenologico, mi piace osservarne e studiarne gli aspetti tecnici, ma poi quando sono a casa e infilo il DVD nel lettore la visione in lingua è d'obbligo per poter fruire il film in un modo più consono alle sue intenzioni originali.
Certo, sempre nell'ambito di questo studio, ritengo corretto un approccio filologico anche al doppiaggio, che in fondo ha i suoi bravi meriti, quindi il ridoppiaggio e il modo barbaro con cui è gestito non mi trova d'accordo: così come non mi trova d'accordo il modo stesso con cui oggi è gestito un po' tutto il doppiaggio, con abuso di "talent" (che poi di talento non ne hanno minimamente) e tempi veloci che vanno a scapito della qualità. Purtroppo anche questo è un segno della superficialità dei nostri tempi.
Ops, mi sono lasciato prendere, si vede che l'argomento è stimolante, hehehe.

A presto

Tamcra ha detto...

Caro Ale,
il doppiaggio dei film tocca un nervo scoperto della cultura. So che ad esempio in Francia, Spagna e Germania i film vengono distribuiti sia nella versione doppiata che in quella originale, con questa distinzione: i blockbuster, quindi i film ad alto impatto "popolare" hanno un numero di copie doppiate maggiore, mentre i film "d'autore", che in inglese si chiamano "art house movies", vengono lasciati in originasle con i sottotitoli.(a proposito, è assolutamente micidiale la parodia che Fiorello ha fatto di "King Kong" in francese e "Love Story" in giapponese). nei paesi anglosassoni e del Nord Europa i film stranieri - al 90% dei casi USA- sono in inglese, ma perchè l'inglese è la seconda lingua in questi paesi. Per non parlare dei doppiati delle versioni DVD; la questione però si complicherà quando TUTTI i film si potranno scaricare normalmente dalla Rete: cosa avverrà delle traduzioni?

bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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