25 gennaio 2008

Sospesa la produzione di Dr. Parnassus dopo la morte di Heath Ledger



The Imaginarium of Dr. Parnassus
, il film di Terry Gilliam che Heath Ledger stava girando, è stato ufficialmente sospeso dopo la morte dell'attore. (dal sito Bad Taste)

Il film era a metà produzione, ma Heath Ledger dove girare ancora molte scene, tra cui tutte quelle in blue-screen, che avrebbe dovuto girare fino a marzo.

Terry Gilliam inanella un altro incidente sul set. Non c'è una sua pellicola che non abbia qualche problema prima, durante o dopo la produzione.
Nel 2000 Gilliam aveva dovuto interrompere le riprese di The Man Who Killed Don Quixote, dopo una settimana di riprese perché l’attore protagonista, Jean Rochefort, .si ammala improvvisamente. N quel caso Gilliam è riuscito a ricavare dal girato il materiale per un “documentario” che poi ha distribuito col titolo di Lost in La Mancha

Nel lontano 1987 per problemi di budget interruppe le riprese di Le avventure del barone di Munchausen (fatte a Cinecittà per risparmiare…) e andò in giro per tutta Europa col girato sotto braccio a mostrarlo a chiunque potesse finanziarli il resto del film, tentativo disperato che gli ha permesso di terminare la produzione…

Dr. Parnassus invece resterà incompiuto...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Ale,
la morte di Ledger sta aprendo scenari sempre più inquietanti...Ho letto questa nuova teoria, che mi ha fatto venire i brividi:questo articolo si trova sul sito del "Corriere Della Sera"
www.corriere.it/cinema/08_gennaio_26/ledger_ruolo_joker

La morte di Ledger ha il volto del Joker

Spunta una nuova tesi sul decesso dell'attore: ucciso da un ruolo che lo ha divorato

la sua ultima interpretazione e' quella del nemico di batman in «the dark knight»
La morte di Ledger ha il volto del Joker
Spunta una nuova tesi sul decesso dell'attore: ucciso da un ruolo che lo ha divorato

NEW YORK – E se ad ammazzare Heath Ledger fosse stato il Joker? Da Wikipedia a Rotten Tomatoes e dal New York Times online a Yahoo, la domanda corre da giorni sul Web.

La tesi di blog, chat room e forum – ma anche di autorevoli critici cinematografici - è a dir poco sconcertante: il 28enne attore australiano trovato morto martedì nel suo appartamento a Soho si sarebbe calato a tal punto nel suo ultimo, inquietante personaggio, da esserne ucciso.

RUOLO DIFFICILE - Per prepararsi al ruolo di The Joker in “The Dark Knight” - il nuovo capitolo, dopo “Batman Begins”, della storia dell’uomo pipistrello nella versione firmata da Christopher Nolan, con Christian Bale nei panni del protagonista - Ledger ha vissuto per un mese da solo in una stanza d’albergo, tra libri gialli e horror film. «Per aiutarmi a formulare voce, psicologia e carattere del mio Joker - disse - perché voglio terrorizzare il pubblico». Seguendo la tecnica dell’Actor’s studio, aveva anche tenuto un diario dove annotava pensieri e sentimenti del personaggio. «Mi ha guidato sul set», spiegò lo scorso novembre al New York Times, rivelando la sua totale identificazione nel ruolo. Nella stessa intervista la star rifletteva, per la prima volta, sull’«altissimo costo psicologico ed emotivo pagato durante la lavorazione del film». «Non ho mai dormito più di due ore a notte», dichiarò Ledger al prestigioso quotidiano, definendo la parte – già immortalata nel 1989 da Jack Nicholson nel film targato Tim Burton - «Un clown schizofrenico, serial killer e psicopatico, incapace di compassione e privo di lati positivi».

IL RICORSO AI CALMANTI - «Non riuscivo a smettere di pensare - disse - il mio corpo era esausto ma la mia mente correva a mille all’ora». Per scrollarsi di dosso la negatività del personaggio iniziò ad usare calmanti e Ambien, il potente sonnifero il cui effetto, si lamentò, «Purtroppo dura un’ora». Solo chi ha visto il trailer di “Dark Night” su YouTube – dalla sua morte oltre sette milioni di persone l’hanno fatto, mentre un milione e mezzo hanno guardato il clip di un’intervista in cui Ledger discute il ruolo – può capire il tormento che lo divorava. Il suo è un Joker dal trucco sfatto, che appare spietato, terrificante, folle e disperato. «Ledger spinge il personaggio verso livelli inediti di brutalità e violenza» teorizza il Wall Street Journal, secondo cui «Neppure Jack Nicholson sarebbe stato in grado di realizzare un tale capolavoro di perfidia». E a rilanciare la tesi del ruolo-killer è stato proprio Nicholson. «L’avevo messo in guardia dal Joker», ha dichiarato sibillino l’attore, nel commentare la notizia della sua morte.

Alessandra Farkas
26 gennaio 2008

bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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