Ho visto la mostra su De Nittis al Chiostro del Bramante.
Il posto di per sè vale una visita.
Se non lo avete mai visto il chiostro è un posto magico.
Mi ricordo le visite "clandestine" ai tempi della scuola, quando il chiostro era solamente il cortile di alcune abitazioni comunali (!!!) e per poterlo vedere bisognava citofonare...
Oggi (già da qualche tempo) lo hanno trasformato in uno spazio adibito alle mostre. Non è uno dei miei spazi preferiti però, troppo angusto, troppe scale ripide (ah ! la mia ciccia come mi fa soffrire!) stanze troppo piccole (tranne un paio) per guardare bene i quadri senza inavvertitamente intralciare la vista a qualche (altro) visitatore. I prezzi almeno sono contenuti e il martedì pagano tutti il ridotto. Delle mostre di pittori di metà ottocento mi piace sempre notare l'influenza diretta o indiretta che i singoli autori hanno ricevuto dall'invenzione della fotografia (sarà che so fare molto meglio questo che inquadrare l'artista in questione nel contesto dell'epoca...). Il punto di vista, il taglio del quadro (stavo per scrivere dell'inquadratura...) il movimento delle persone (o degli oggetti) al suo interno... Sono tanti gli elementi di confronto/influenza con la fotografia. De Nittis ha una caratteristica su altri autori più o meno contemporanei (per esempio Degas, la cui mostra ho visto qualche tempo fa...) la caratteristica dei suoi quadri di apparire come un'istantanea fotografica (alla metà degli anni 70 del XIX secolo le pellicole fotografiche erano già abbastanza rapide per poter scattare delle fotografia istantaneamente, senza costringere a delle pose di svariati minuti, come si nota nell'aspetto "cadaverico" delle persone ritratte in certe pose dei due decenni precedenti) la capacità cioè di immortalare un attimo congelando movimenti, atmosfere, senzazioni... Eppure un quadro richiede sempre una lunga preparazione. Mentre nei quadri di Degas però la lunga preparazione sembra impiegata per riflettere sui dettagli della scena ritratta cercando di cogliere l'attimo non con un effetto di realismo pittorico ma nella ricomposizione della figura umana dalle penellate alle figure, nei quadri di De Nittis (almeno quelli dagli anni 70 in poi) il lungo lavoro di preparazione non si rivela nella sua composizione materica ma nella capacità di restituire un'(apparente) immediatezza...
Purtroppo la mostra su Degas non è così a buon prezzo come quella di De Nittis (il martedì...). Vale comunque la pena di vederle entrambe...
Degas classico e moderno
1 ottobre 2004 - 1 febbraio 2005
Complesso del Vittoriano Via San Pietro in Carcere - Fori Imperiali, Roma
Info. 06-6780664 Orari: lun-gio 9:30-19:30, ven-sab 9:30-23:30, dom 9:30-20:30
De Nittis
Chiostro del Bramante Via della Pace Tel. 06.68809035
Orario: 10-19; sabato 10-23; domenica 10-20,30. Chiuso il lunedì.
31 dicembre: 10-17; 1 gennaio 2005: 10-23; 3 gennaio 2005: 10-19; 6 gennaio 2005: 10-19
Biglietto d'ingresso: intero euro 9,00; ridotto (il martedì per tutti) euro 6,00; scuole euro 4,50 12 novembre 2004 - 27 febbraio 2005
Il posto di per sè vale una visita.
Se non lo avete mai visto il chiostro è un posto magico.
Mi ricordo le visite "clandestine" ai tempi della scuola, quando il chiostro era solamente il cortile di alcune abitazioni comunali (!!!) e per poterlo vedere bisognava citofonare...
Oggi (già da qualche tempo) lo hanno trasformato in uno spazio adibito alle mostre. Non è uno dei miei spazi preferiti però, troppo angusto, troppe scale ripide (ah ! la mia ciccia come mi fa soffrire!) stanze troppo piccole (tranne un paio) per guardare bene i quadri senza inavvertitamente intralciare la vista a qualche (altro) visitatore. I prezzi almeno sono contenuti e il martedì pagano tutti il ridotto. Delle mostre di pittori di metà ottocento mi piace sempre notare l'influenza diretta o indiretta che i singoli autori hanno ricevuto dall'invenzione della fotografia (sarà che so fare molto meglio questo che inquadrare l'artista in questione nel contesto dell'epoca...). Il punto di vista, il taglio del quadro (stavo per scrivere dell'inquadratura...) il movimento delle persone (o degli oggetti) al suo interno... Sono tanti gli elementi di confronto/influenza con la fotografia. De Nittis ha una caratteristica su altri autori più o meno contemporanei (per esempio Degas, la cui mostra ho visto qualche tempo fa...) la caratteristica dei suoi quadri di apparire come un'istantanea fotografica (alla metà degli anni 70 del XIX secolo le pellicole fotografiche erano già abbastanza rapide per poter scattare delle fotografia istantaneamente, senza costringere a delle pose di svariati minuti, come si nota nell'aspetto "cadaverico" delle persone ritratte in certe pose dei due decenni precedenti) la capacità cioè di immortalare un attimo congelando movimenti, atmosfere, senzazioni... Eppure un quadro richiede sempre una lunga preparazione. Mentre nei quadri di Degas però la lunga preparazione sembra impiegata per riflettere sui dettagli della scena ritratta cercando di cogliere l'attimo non con un effetto di realismo pittorico ma nella ricomposizione della figura umana dalle penellate alle figure, nei quadri di De Nittis (almeno quelli dagli anni 70 in poi) il lungo lavoro di preparazione non si rivela nella sua composizione materica ma nella capacità di restituire un'(apparente) immediatezza...
Purtroppo la mostra su Degas non è così a buon prezzo come quella di De Nittis (il martedì...). Vale comunque la pena di vederle entrambe...
Degas classico e moderno
1 ottobre 2004 - 1 febbraio 2005
Complesso del Vittoriano Via San Pietro in Carcere - Fori Imperiali, Roma
Info. 06-6780664 Orari: lun-gio 9:30-19:30, ven-sab 9:30-23:30, dom 9:30-20:30
De Nittis
Chiostro del Bramante Via della Pace Tel. 06.68809035
Orario: 10-19; sabato 10-23; domenica 10-20,30. Chiuso il lunedì.
31 dicembre: 10-17; 1 gennaio 2005: 10-23; 3 gennaio 2005: 10-19; 6 gennaio 2005: 10-19
Biglietto d'ingresso: intero euro 9,00; ridotto (il martedì per tutti) euro 6,00; scuole euro 4,50 12 novembre 2004 - 27 febbraio 2005
1 commento:
Caro Ale,
Dovresti scrivere una “guida alle mostre per ciccioni”, dove indicheresti il numero di scale da salire –e se gli ascensori funzionano o no-, la reperibilità della mostra nel museo ed eventuali indicazioni per arrivarci – tipo frecce a forma di dito o scritte ‘Per di qua!’ ‘No, di qua, stupido!’’Ci siamo quasi…’’Ripostiglio delle scope (t’ho fregato)’;numero di sedie o poltroncine , comodità e visibilità dell’opera d’arte dalle suddette, areazione adeguata e presenza di bar e librerie interne ben fornite ed accoglienti; disponibilità e competenza del personale e sua presenza fisica (specie quello maschile);prezzi e sconti vari, ecc.ecc. Potrebbe essere una buona idea.
Per quanto riguarda la mostra di De Nittis,devo dire che quello che mi ha più colpito è la sua visione dell’”giorno nella vita”:a lui interessava cogliere quanto c’era di più bello nell’attimo, la sua visione della borghesia di Parigi non è critica, come poteva esserlo in Degas (a cui interessava innanzitutto il movimento della figura umana), ma affascinata.Quei vestiti, quelle sete, sono la sua descrizione di una “poesia del progresso” che fa sì che la donna sia sempre conscia del suo fascino e del suo ruolo nella società.
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