Oggi 2 settembre, i cacciatori potranno di nuovo impugnare i fucili grazie alla pre-apertura della stagione venatoria e alle deroghe concesse dalle regioni, o in singoli casi dalle province. Si inizia 24 ore dopo, perché il primo di Settembre cade di martedì, cioè uno dei due giorni di silenzio venatorio (il martedì e il venerdì).
La preapertura permette ai cacciatori di imbracciare il fucile prima della data ufficiale di apertura della stagione venatoria, normalmente per la terza domenica di settembre.
L'Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha chiesto al Parlamento che "rispetti la volontà degli italiani e cancelli il Ddl Orsi dai lavori del Senato". Secondo l'Enpa, come ha reso noto da un comunicato stampa, gli italiani che praticano la caccia sono passati dai 2,2 milioni del 1980 ai circa 700 mila attuali, sottolineando un numero sempre maggiore di italiani che si sono schierati dalla 'parte della natura'.
Per questo motivo l'associazione animalista ha chiesto al Parlamento "di schierarsi dalla parte degli italiani, rispettandone così la volontà, e di cancellare dai lavori del Senato un testo che è una vera galleria degli orrori". Un recentissimo sondaggio promosso dalle associazioni ambientaliste ha evidenziato che il 91% dell'opinione pubblica é contrario alla caccia nei parchi e il 94% ai fucili in mano ai minorenni. Dati che proseguono la linea del sondaggio del 2004 di Enpa-Eurisko, secondo cui il 74% dell'opinione pubblica riteneva che l'attività venatoria dovesse essere cancellata definitivamente.(da notizia Ansa, con rielaborazioni mie, per il dispaccio originale cliccare qui)
Quello che né Lipu né Ansa dicono è che
Intanto alla metà di settembre si tornerà in commissione Ambiente a Palazzo Madama per l'esame della proposta di legge del senatore del Pdl, Franco Orsi, per modificare la legge 157 del 1992 che regola l'attività venatoria in Italia. Ecco un sunto della proposta di legge:
Il senatore Orsi apre all'opposizione e alle associazioni per salvare la sostanza della legge.
Su alcuni articoli ritenuti "provocatori - dice Orsi - la maggioranza non si farà impiccare: il testo non è blindato". E, per esempio, la norma che consentirebbe di dare un patentino ai sedicenni per poter impugnare un fucile e cacciare non farà più parte del testo perché a sopprimerla ci penserà un emendamento proprio di Orsi. A venir cestinate potrebbero essere anche le norme sui cacciatori nei parchi e nelle aree protette, quella sul prolungamento della stagione e quella che riguarda l'accesso, a pagamento, nelle aziende agricole per sparare anche dopo il tramonto.
La Lipu ha preparato una lettera di protesta per bloccare questa legge assurda e medievalista. Firmiamola!
L'ENPA invece dà dei suggerimenti per non far passare questa legge dell'orrore e della barbarie:
La caccia NON E' UNO SPORT. Chi nel 2009 è a favore della caccia o la pratica egli stesso è un pazzo, un sadico, va fermato, interdetto, arrestato, reso innocuo (con tutti i mezzi legali beninteso). Fallo anche tu!
La preapertura permette ai cacciatori di imbracciare il fucile prima della data ufficiale di apertura della stagione venatoria, normalmente per la terza domenica di settembre.
L'Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha chiesto al Parlamento che "rispetti la volontà degli italiani e cancelli il Ddl Orsi dai lavori del Senato". Secondo l'Enpa, come ha reso noto da un comunicato stampa, gli italiani che praticano la caccia sono passati dai 2,2 milioni del 1980 ai circa 700 mila attuali, sottolineando un numero sempre maggiore di italiani che si sono schierati dalla 'parte della natura'.
Per questo motivo l'associazione animalista ha chiesto al Parlamento "di schierarsi dalla parte degli italiani, rispettandone così la volontà, e di cancellare dai lavori del Senato un testo che è una vera galleria degli orrori". Un recentissimo sondaggio promosso dalle associazioni ambientaliste ha evidenziato che il 91% dell'opinione pubblica é contrario alla caccia nei parchi e il 94% ai fucili in mano ai minorenni. Dati che proseguono la linea del sondaggio del 2004 di Enpa-Eurisko, secondo cui il 74% dell'opinione pubblica riteneva che l'attività venatoria dovesse essere cancellata definitivamente.(da notizia Ansa, con rielaborazioni mie, per il dispaccio originale cliccare qui)
Sparando in preapertura si condannano a morte gli uccelli che hanno appena terminato la nidificazione in Italia, in questo periodo infatti i migratori non sono ancora arrivati nel nostro Paese, (arriveranno dal Nord Europa solo a partire dalla fine di settembre).
I rischi per la natura e le popolazioni di uccelli nidificanti, sono particolarmente gravi in sette regioni: Basilicata, Molise, Puglia, Sicilia, Veneto, Campania e Friuli Venezia Giulia. Liguria, Piemonte e le province autonome di Trento e Bolzano, apriranno invece la stagione venatoria solo domenica 20 settembre, data ufficiale di avvio della nuova stagione.
Diciassette in totale le specie di uccelli che le regioni italiane indicano come cacciabili in preapertura, delle quali ben sette, pari al 47% del totale, sono classificate “SPEC” da BirdLife International, cioè come specie in declino: Tortora, Quaglia, Allodola, Beccaccino, Marzaiola, Mestolone e Codone. Tali specie andrebbero dunque escluse subito dai calendari venatori, sia in preapertura che per l’intera prossima stagione venatoria.
Toscana, Lombardia ed Emilia-Romagna, pur avendo predisposto un calendario venatorio, lasciano decidere se fare o no prapertura alle singole province: in Lombardia solo la Provincia di Brescia effettua prepaertura dal 3 settembre, mentre in Toscana tutte le province tranne Arezzo e Massa Carrara effettuano preapertura. In Emilia Romagna, infine, tutte le province della regione aprono alle doppiette dal 2 o 3 settembre.
Non mancano i paradossi nella scelta delle specie cacciabili in preapertura: le Marche – nonostante le segnalazioni della LIPU - hanno inserito il Codone nelle specie cacciabili senza tener conto che la specie non nidifica nella regione e come migratore non è ancora arrivato nel nostro Paese. Anche la Basilicata indica la Cornacchia nera come cacciabile ma si tratta di una specie presente solo sull’arco alpino, e che rischia di essere confusa con la specie protetta Taccola che le somiglia.
Le regioni peggiori sotto il profilo della tutela delle specie di uccelli in declino sono Friuli Venezia Giulia e Marche, con ben quattro specie di uccelli cacciabili “in declino” inserite nei calendari venatori della preapertura. In generale, le regioni con il maggior numero di specie di uccelli cacciabili sono la Basilicata e il Molise (10 specie ciascuna) e l’Umbria (nove specie).
(fonte, con tagli miei, LIPU)
Quello che né Lipu né Ansa dicono è che
le pre-aperture, violano la Direttiva Comunitaria 79/409 CEE (”Direttiva Uccelli”), e non mettono in grave pericolo solo la fauna selvatica - proprio in un periodo in cui i piccoli di molti esemplari sono ancora dipendenti dai loro genitori - ma anche i turisti che si godono ancora una periodo di vacanza nei boschi e nella campagne della Penisola.
L’anno scorso, le “doppiette” oltre ad aver sterminato milioni di animali selvatici, hanno provocato, secondo le statistiche dell’Associazione “Vittime della Caccia” la morte di 41 persone e il ferimento di altre 85 coinvolte in “incidenti venatori”.
La caccia costituisce pertanto non solo un attentato all’integrità della fauna selvatica italiana, che è patrimonio dello Stato, ma anche un serio problema di ordine pubblico.
Anche questo ha contribuito a disarmare le “doppiette d’Italia”, passate dai 2,2 milioni del 1980 ai circa 700 mila attuali, e a schierare un numero sempre maggiore di italiani dalla parte della natura.
Secondo un sondaggio Enpa-Eurisko del 2004, infatti, una larga fetta dell’opinione pubblica, oltre il 74%, ritiene che l’attività venatoria debba essere cancellata definitivamente, mentre l’82,5% degli italiani boccia ogni forma di liberalizzazione che incrementi il numero di specie cacciabili, aumenti i luoghi destinati all’attività venatoria e prolunghi i calendari, (fonte ENPA, con mie rielaborazioni).
Intanto alla metà di settembre si tornerà in commissione Ambiente a Palazzo Madama per l'esame della proposta di legge del senatore del Pdl, Franco Orsi, per modificare la legge 157 del 1992 che regola l'attività venatoria in Italia. Ecco un sunto della proposta di legge:
* Art. 4 “Ogni cacciatore può detenere un numero illimitato di richiami vivi provenienti da cattura”, scompaiono quindi i limiti numerici, e quindi si potranno richiudere in misere gabbiette. A decretare la “regolarità”, al posto dell’anellino inamovibile, è sufficiente una “certificazione di provenienza”, un documento più facilmente contraffabile e che quindi potrebbe aumentare i fenomeni di illegalità.
* Art. 22 “e fatto divieto di usare richiami vivi e zimbelli, slavo che..…. la civetta viva proveniente da allevamento per la caccia da appostamento". Si reintroduce quindi lo zimbello, ovvero la civetta legata viva ad un ramo per attirare altri volatili: una vera e propria forma di tortura, che causa nell’animale lesioni anche gravi.
* Art. 11 “. Chi abbia compiuto il sedicesimo anno di età ed abbia superato l'esame per il conseguimento dell'abilitazione all'esercizio venatorio riceve, previo assenso scritto di chi ne esercita la patria potestà, dalla questura competente per territorio un attestato di tirocinio nel quale, su indicazione dell'interessato, sono riportati i nominativi di massimo tre cacciatori titolari di licenza di caccia da almeno cinque anni”. Quindi si autorizzano minorenni ad utilizzare fucili, che non possono acquistare o “detenere”, con i rischi che molto sfugga al controllo: un provvedimento che, con il fenomeno delle baby gang e del bullismo, testimoniato dai sempre più crescenti episodi di cronaca nera, educa i giovanissimi all’uso delle armi e quindi alla violenza.
* Art. 1: La fauna viene tutelata e “gestita ai sensi della presente legge, delle direttive e dei regolamenti dell'Unione europea, nel rispetto delle convenzioni internazionali recepite nell'ordinamento italiano". Lo Stato non interviene più nella tutela in quanto bene indisponibile (con evidente principio di incostituzionalità: l’art. 117 comma 2 della Costituzione rimanda allo Stato la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi, della biodiversità e quindi anche degli animali).
Inoltre sarà possibile:
* Autorizzare la caccia nei terreni incendiati (art. 34)
* Si potrà cacciare con i natanti, compromettendo habitat rarissimi e preziosi per la fauna selvatica (art. 20)
* Sparare in foreste demaniali regionali e statali (art. 9)
* Il cacciatore che prepara trofei di capi dallo stesso abbattuti al fine della detenzione o altro uso personale non è soggetto ad alcuna autorizzazione; (Art. 2.-bis): equivale a liberalizzare l’imbalsamazione, con effetti molto negativi anche sul mercato nero (palchi e corna, ad esempio)
* Caccia fino a mezz’ora dopo il tramonto (art.18): questo non solo aumenterebbe il rischio di “confondere” specie cacciabili con altre a causa della scarsa luce, ma rende ancora più insicuro il territorio: gli incidenti dovuti alla caccia potrebbero aumentare enormemente!
* L’ISPRA, l’istituto scientifico italiano di riferimento che dovrebbe effettuare monitoraggi a livello nazionale ed interregionale, ed esprimersi con un parere su alcune forme di caccia, potrà essere sostituito con “Osservatori regionali”, più controllabili dalle amministrazioni locali, a cui parteciperebbe un solo rappresentante di questo istituto. (sintesi art 6).
* Le associazioni ambientaliste presenti nel Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale saranno ridotte da quattro a tre e L’Enpa, fino ad oggi presente di diritto, verrà del tutto estromessa (art. 7)
Il senatore Orsi apre all'opposizione e alle associazioni per salvare la sostanza della legge.
Su alcuni articoli ritenuti "provocatori - dice Orsi - la maggioranza non si farà impiccare: il testo non è blindato". E, per esempio, la norma che consentirebbe di dare un patentino ai sedicenni per poter impugnare un fucile e cacciare non farà più parte del testo perché a sopprimerla ci penserà un emendamento proprio di Orsi. A venir cestinate potrebbero essere anche le norme sui cacciatori nei parchi e nelle aree protette, quella sul prolungamento della stagione e quella che riguarda l'accesso, a pagamento, nelle aziende agricole per sparare anche dopo il tramonto.
La Lipu ha preparato una lettera di protesta per bloccare questa legge assurda e medievalista. Firmiamola!
L'ENPA invece dà dei suggerimenti per non far passare questa legge dell'orrore e della barbarie:
Puoi far sentire la tua voce in tanti modi.Un recentissimo sondaggio promosso dalle associazioni ambientaliste ha evidenziato che il 91% dell'opinione pubblica é contrario alla caccia nei parchi e il 94% ai fucili in mano ai minorenni. Dati che proseguono la linea del sondaggio del 2004 di Enpa-Eurisko, secondo cui il 74% dell'opinione pubblica riteneva che l'attività venatoria dovesse essere cancellata definitivamente (fonte Ansa).
Scrivendo al parlamentare del tuo collegio, ad esempio, per invitarlo a fare il possibile affinché il disegno di legge Orsi non passi.
Ma puoi anche, sempre a titolo di esempio, scrivere al presidente della Commissione Ambiente del Senato Antonio D'Alì (dali_a@posta.senato.it)
o ai senatori della Commissione Ambiente (trovi la composizione della commissione qui),
allo stesso senatore Orsi (orsi_f@posta.senato.it),
ai capigruppo del Senato (l'elenco dei Presidenti dei Gruppi parlamentari con i relativi indirizzi mail lo trovi qui).
Ma puoi anche scrivere ai giornali, scrivere su Facebook, nei blog, ai giornali on line.
La caccia NON E' UNO SPORT. Chi nel 2009 è a favore della caccia o la pratica egli stesso è un pazzo, un sadico, va fermato, interdetto, arrestato, reso innocuo (con tutti i mezzi legali beninteso). Fallo anche tu!
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