25 aprile 2014

25 Aprile 1945





La Resistenza e la sua luce
 
Così giunsi ai giorni della Resistenza
senza saperne nulla se non lo stile:
fu stile tutta luce, memorabile coscienza
di sole. Non poté mai sfiorire,
neanche per un istante, neanche quando
l' Europa tremò nella più morta vigilia.
Fuggimmo con le masserizie su un carro
da Casarsa a un villaggio perduto
tra rogge e viti: ed era pura luce.
Mio fratello partì, in un mattino muto
di marzo, su un treno, clandestino,
la pistola in un libro: ed era pura luce.
Visse a lungo sui monti, che albeggiavano
quasi paradisiaci nel tetro azzurrino
del piano friulano: ed era pura luce.
Nella soffitta del casolare mia madre
guardava sempre perdutamente quei monti,
già conscia del destino: ed era pura luce.
Coi pochi contadini intorno
vivevo una gloriosa vita di perseguitato
dagli atroci editti: ed era pura luce.
Venne il giorno della morte
e della libertà, il mondo martoriato
si riconobbe nuovo nella luce......

Quella luce era speranza di giustizia:
non sapevo quale: la Giustizia.
La luce è sempre uguale ad altra luce.
Poi variò: da luce diventò incerta alba,
un'alba che cresceva, si allargava
sopra i campi friulani, sulle rogge.
Illuminava i braccianti che lottavano.
Così l'alba nascente fu una luce
fuori dall'eternità dello stile....
Nella storia la giustizia fu coscienza
d'una umana divisione di ricchezza,
e la speranza ebbe nuova luce
 
Pier Paolo Pasolini
Tutte le poesie vol. I, Garzanti, Milano 1993. 







 

11 aprile 2014

Le parole per dirlo. Quando per la stampa continui ad essere illegittimo anche se la legge non lo consente più. Sul presunto assassino di Yara Gambirasio.

Si legge oggi sui giornali e sulla rete chel'assassino di Yara Gambirasio, la tredicenne uccisa il  26 novembre 2010 il cui cadavere fu ritrovato solo tre mesi dopo il 26 febbraio 2011, potrebbe essere il figlio di Giuseppe Guerinoni, morto nel 1999. A Guerinoni si è arrivati nel corso delle indagini partendo dall'unica traccia dell'assassino ana macchia di sangue trovata sugli slip di Yara.
Durante le indagini gli investigatori indagano su un uomo la madre del quale aveva lavorato a casa Gambirasio come domestica. Il test del dna sul sospettato dà un risultato non coincidente, ma solo compatibile. L'assasiono è un parente dell'uomo. Si scopre così che il padre, deceduto, è originario di Gorno. Il padre aveva 12 fratelli. Si ariva così a Giuseppe Guerinoni (morto nel 1999), il cui riscontro del dna è quasi coincidente. L'uomo vine e ora considerato ufficialmente il padre biologico dell'assassino di Yara Gambirasio. Questo figlio rimane ancora anonimo e quindi non è un figlio legalemnte riconosciuto. Un figlio segreto, nato fuori dal matrimonio (se mai Guerinoni si è sposato, non lo so e non mi interessa).
Una volta la prole nata fuori dal matrimonio venivano idicati come figli illegittimi (figlie illegittime) con un termine discriminatorio (quella mancanza di legittimità) di cui certo loro non hanno responsabilità.
La distinzione oltre che morale era anche legale visto che la prole naturale, con un termine meno giudicante di illegittima, non avevano gli stessi diritti della prole legittima quella nata nel matrimonio.

La Legge n. 210 del 10 dicembre 2012, pubblicata in Gazzetta Ufficiale 17 dicembre 2012, n. 293.
ha cancellato qualunque distinzione legale ricosncoendo lo stesso status legale ai figli legittimi come a quelli naturali e a queli adottivi. Il legame di sangue e la natura del legame dei genitori non influenzano più lo status legale della prole.

Eppure molti giornali di oggi, gr1 compreso, che mi ha dato, appena sveglio, la pulce nel'orecchio, sottolineano il fatto che l'assassino sia il figlio illegittimo (usando un termine desueto sostituito da figlio naturale) di Guerinoni.

Così uno, una, legge o sente che l'assassino è un figlio illeggittimo e automaticamente si convince che questo assassino di una tredicenne è un poco di buono anche perchè era un figlio illeggittimo, usando un termine che non ha più ragione di essere visto che la distinzione è legalmente decaduta da quasi un anno e mezzo e che la specifica non serve certo a spiegare che il figlio, non essendo stato legalmente riconosciuto, è persona ignota.
Non tutti i giornali usano questo aggettivo nel titolo.

Non lo fanno
il fatto quotidiano

La Repubblica (edizione di Milano)
Corriere della sera edizione di Bergamo





Usano l'agettivo illeggittimo
Il giornale (nel sottotiolo)
la home page di Repubblica


il GR1
il web (Today), e le agenzie stampa (TM news)


Ed ecco come la stampa ci nutre a pregiudizi senza nemmeno che ce ne rendiamo conto.

5 aprile 2014

Gli animali che mangiamo.

Da qualche giorno le stazioni della metro di Roma (e non solo) sono tappezzate da questi manifesti.




Fanno parte della nuova campagna dell'OIPA che difende gli animali da tutta una serie di absui ed usi umani.

Nel sito dell'OIPA si legge

Ogni anno in Italia sono circa 4 milioni gli agnelli uccisi, cuccioli di circa due mesi di vita, separati forzatamente dalle loro madri, maltrattati, marchiati e trasportati verso una fine crudele e violenta. Circa 800.000 muoiono esclusivamente nel periodo di Pasqua.

Ma perché il cane corre nei prati con il suo compagno umano, il gatto sonnecchia sul divano e risponde alle carezze con le fusa, mentre l’agnello piange perché è stato strappato dalla mamma e si trova appeso a testa in giù e sgozzato?
Si parla tanto di antropocentrismo ma l'antropomorfizzazione degli animali mi pare l'altra faccia della stessa medaglia.

Non sono un vegetariano e non credo nel vegetarianesmo come rinuncia totale alla carne e agli altri derivati animali anche se rispetto chi fa questa scelta.

Credo nel rispetto di ogni froma di vita e là dove non si può non recare danno o dolore credo all'obbligo di dargliene meno possibile.

Un conto è boicottare il consumo delle uova perchè povere le galline cui vengono sottratti i figli, un conto è boicottare le uova che provengono da allevamenti industriali dove le galline sono tenute in stie ccosì piccole che non possono nemmeno dispiegare le ali.

Credo che confondere questi due livelli, il vegetarianesimo duro e puro e la denincia della crudeltà inutile (ciè facilmente evitabile) contro gli animali sia controproducente e ambiguo.


Controproducnte perchè imponendo quella che è a tutti gli effetti una forma di ascetismo si finisce col sostituire con un motivo idealistico il motivo vero per cui, per esempio, non si devono allevare galline nelle stie di cui sopra.

Ambiguo perchè per sostenere la scelta ascetica e idealistica si forniscono prove e dati privi di alcun fondamento scientifico e che sminuiscono questa scelta etica (non quella scetica) alla sua base.
Un po' come se chi crede in dio mi portasse una prova scientifica della sua esistenza in base alla quale devo credere.

Se io non voglio nutrirmi di carne dianimali perchè rispetto ogni forma di vita lo faccio anche se la carne fa bene. Se fa male non lo faccio per altruismo ma per egoismo. 

Se poi leggo su faccialibro di tante persone vegetariane o vegane le loro di chiarazioni di odio omicida per gli esseri umani che usano gli animali nel circo... non è che queste persone si comportano davvero in amniera non violenta.

Tornando a questa pubblicità progresso la trovo grottesca per l'etnocentrismo ingenuo e fuori tempo massimo che la caratterizza.

Intanto quell'equazione animale carne di animale.

Noi non mangiamo l'agnello (cioè con tutto il vello e le interiora) ma solo la sua carne dopo essere stata tratta in un certo modo.

E comunqune la carne di cane la  si mangia in molti posti del mondo e il fatto che le perosne che la mangiano vengano considerate più incivili o crudeli perchè da noi il cane è un animale da compagnia la dice lunga sul razzismo e la xenofobia con cui si approccia la questione.

La carne di gatto la si mangia anche in italia, e non solo durante la guerra, anche se in Europa ci sono leggi di tutela per gli animali d'affezione.

Per cui di che diavolo parlano questi?



bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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