27 agosto 2009

Capro espiatorio?

Questo è Alessandro Sardelli, Svastichella, ritratto dal fotografo del Tempo, durante l'arresto, avvenuto ieri, 26 agosto, alle 11,05.
40 anni, ex pugile, abita al terzo ponte del Laurentino 38. Con lui è sceso il padre, e alcuni parenti tra i quali la sorella, infuriata per la presenza del fotografo de Il Tempo, al quale ha cercato di strappare la macchina fotografica (fonte Il Tempo).

Svastichella è accusato di aver accoltellato Dino, 28 anni, della Marche, ricoverato all'ospedale Sant'Eugenio con polmone e fegato bucati dalle coltellate, e [di aver] colpito alla testa con una bottiglia il suo amico Giuseppe, napoletano, di 44, esperto informatico residente in Spagna(Il Tempo).

Presunto aggressore perché, per la legge italiana, e di ogni altro paese democratico, la presunzione di innocenza è uno dei cardini della giustizia.

Per i poliziotti che hanno avuto a che fare con lui fino a pochi mesi fa, fra i vicoli e le strade del Laurentino 38, vedere «Svasti­chella » trattenuto in carcere sarebbe una vera sorpresa. «L’abbiamo arrestato 6-7 volte, ma è sempre uscito: ha un certificato di semi-infer­mità mentale che lo considera un soggetto in­compatibile con il regime carcerario. Speriamo che questa volta non finisca come al solito», spiegano quasi rassegnati a quella che, almeno fino a ieri, sembrava una legge non scritta.(fonte Corriere della sera)

Svastichella ' ex boxeur, ex topo d'appartamento, poi diventato spacciatore, (...) si vantava con gli abitanti di questo pezzo di Bronx romano di essere "un fascista vero che odia gli omosessuali". Vanterie che l'ironia, tutta romanesca, gli era valso il soprannome irridente di Svastichella. Dal giorno della denuncia in stato di libertà - diventata oggetto di scontro tra Campidoglio e Procura - da sabato scorso e fino alla cattura Sardelli era tenuto costantemente sotto controllo da una volante e da un servizio di controllo. (fonte Ansa).

Infatti La notte di sabato, quella del ferimento, la Squadra mobile lo aveva identificato e denunciato a piede libero per tentato omicidio. Le dure critiche, specie del sindaco di Roma Gianni Alemanno, avevano spinto la Procura a tornare sui suoi passi e a chiedere l'arresto dell'indagato, già con precedenti penali per droga e reati contro il patrimonio.
L'altro ieri il pm Pietro Pollidori ha firmato la richiesta di custodia cautelare e ieri il gip Renato Laviola l'ha firmata. «Sussiste la possibilità e vi è il concreto pericolo che l'indagato possa commettere reati della medesima fattispecie» scrive il giudice. Sardelli sarebbe stato riconosciuto da cinque persone presenti durante l'aggressione. (Il Tempo).

Una vera fortuna per Alemanno che può ricostruirsi una verginità antiomofoba quando nei mesi passati ah messo i bastoni tra le ruote prima al pride e poi al Village ( i suoi vari assessorati accampavano mille scuse per negare i permessi pochi giorni prima delle manifestazioni, ben dopo che erano state presentate le richieste di autorizzazione).
Che Svastichella non sia stato arrestato subito permette Almeanno di mettere in cattiva luce procura e giudici, cavalcando l'onda della pena certa, istigando all'intolleranza, all'odio e a una strisciante paura..

A leggere certi commenti sembra esserci riuscito in pieno:

ma che ci fai con uno così? cosa te lo tieni a fare? poi parliamo dei pericoli derivanti dagli extracomunitari...uno così lo chiudi in un manicomio criminale per tutta la vita, è socialmente pericoloso, ieri rubava e rapinava, oggi accoltella un gay, domani? bisogna prevenire, difendersi, o lo buttiamo nel mare al largo di malta o lo chiudiamo in galera avvolto da catene fino alla sua fine. Scusate, in genere sono democratico, ma se penso a cosa potrebbe fare un domani, a mia figlia, a mia madre o a quelle di un altro provo rabbia e impotenza
A parte le implicazioni di carattere sanitario legale, il problema principale è che a Roma questi soggetti sono in aumento e stanno piano piano impossessandosi della città, li vedi allo stadio, al mare, la sera in giro, in macchina, Il comune denominatore è l'uso della violenza per sopraffare il prossimo,perchè sono cresciuti così..con questo codice.Le stesse forze dell'ordine li temono..provate voi ad entrare in posti come il Laurentino 38,ci vorrebbe mezzo esercito. E' una questione culturale..se il più forte decide che è ora di schiacciare il più debole, il più debole soccombe e questa città diventa una giungla.Ciò potrebbe portare quindi tutti ad armarsi di coltelli e roba varia per difendersi,e quindi addio Roma e addio sicurezza.Temo che le forze dell'ordine non siano più in grado di arrestare questa emorragia senza nessun aiuto governativo.Con tanti saluti al buon senso, al rispetto per il prossimo.E alla vita delle persone. cococo
La semi-infermità mentale, non è di per se motivo di impunità; esiste l'istituto giuridico dell'interdizione ed esistono gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per chi è pericoloso socialmente. Il buonismo non è nè di sinistre nè di destra è semplicemente stupido Sergino

Purtroppo questi commenti non compaiono sul sito del Tempo ma su quello del Corsera...

Se la colpa è di un matto incarceriamolo, interdiamolo, uccidiamolo...

Per me questi commentatori sono fatti della stessa pasta di Svastichella.

In quanto alla sua colpevolezza, siamo tutti colpevoli. Tutti.
Perché siamo un popolo di evasori, di violatori di tutte le leggi del vivere civile,
in una parola, perché siamo ITALIANI.

Perché già la stampa ha creato il caso omofobia (come godono dell'attentato incendiario al Qube, ribattezzato discoteca gay, quando è un poto polifuzionale che solo una volta a settimana ospita Mucca assassina ma le altre 6 sere ospita concerti Metal e quant'altro).
E noi, pecoroni a credere a quel che ci dicono questi delinquenti che si pretendono giornalisti.
Invece di protestare a milioni contro questa stampa degna nemmeno della peggiore Novella 2000 siamo contenti che il matto finché si può, stia dentro. Così abbiamo tutti la coscienza a posto.
Per il resto preghiamo dio che la prossima coltellata non tocchi a noi...

Miriam Mafai su Repubblica chiede una legge sull'omofobia.

E non capisce che Svastichella è il prodotto dello sdoganamento del fascismo compiuto in 20 anni.
Quello stesso sdoganamento che ha permesso a Fini di andare a Israele e a chiedere scusa per i crimini del fascismo.
Senza che nessuno scendesse in piazza per ristabilire la verità, la Storia, il sneso delle cose.

Mafai non capisce ce la mano di Svastichella è la stessa che colpisce extracomunitari, donne, ragazzi e ragazze comunisti uccisi solo perché rossi

Non serve una legge contro l'omofobia, no si combatte questo clima di intolleranza (per usare un eufemismo) con leggi punitive.
Lo stato che punisce ammette la sua impotenza.
Bisogna rieducare i cittadini, tutti, iniziando a far rispettare le file, a pagare le tasse, spegnendo le tv, cambiando giornali e governo.
Se c'è la volontà popolare lo si può fare.

IL POPOLO PUO'. Se vuole.

Ma vuole?






12 commenti:

Anonimo ha detto...

Commento veloce e asciutto, perdona il tono forse troppo sbrigativo.

Una legge contro l'omofobia serve. Le leggi non servono solo a punire, ma soprattutto a stabilire il discrimine tra il giusto e lo sbagliato. Tutto ciò che non è previsto dalla legge come reato è lecito. Una normativa contro l'omofobia ha quindi un enorme riflesso anche sulla cultura, è qualcosa in più: è una presa di posizione da parte dello Stato. E' un dire che: "da oggi in poi le cose cambiano". Pragmatismo. Ragionare sul passato, su chi diceva cosa e chi se l'è rimangiato è divertente, ma intanto c'è gente che si trova la testa spaccata, non è la prima volta, non sarà l'ultima se nessuno fa niente.

Sarebbe il caso che il nostro paese facesse finalmente chiarezza sulle proprie fonti d'ispirazione etiche, perché sul fantomatico lassismo che ostacola leggi scomode c'han fatto carriera un po' troppi politici.

Se la legge fosse inutile, un caso del genere non si sarebbe verificato. Semmai è proprio la dimostrazione della necessità di legiferare a proposito, se non altro per mettere nero su bianco quelle che sono direttive dell'unione europea, che dovremmo recepire e invece son lasciate lì "casualmente" a dormire.

La Carfagna che fa? La mitica Carfagna che affermava quanto non fossero necessari interventi legislativi per contenere il problema omofobia. Se la prenderà la sua responsabilità? Si chiederà cosa ha fatto finora? Si dimetterà?

A proposito, dopo gli ultimi mesi di squallore politico legato alle varie escort ripagate con candidature, minorenni con aspirazioni parlamentari e così via... ancora la difendi? Te lo chiedo senza intento polemico: vorrei capire se stai rivalutando le tue posizioni.

Ah, io sono Italiana e non sono colpevole. Sono anni che litigo con la gente e mi faccio odiare per portare avanti certe idee. Non mi son svegliata ieri leggendo i giornali costernandomi, indignandomi, impegnandomi per poi gettar la spugna con gran dignità... Non fare di tutta l'erba un fascio, che gli Italiani sono un popolo fatto di tante persone diverse, ognuna con la sua testolina che spara cavolate diverse. Certe semplificazioni mi indignano.

Perplessa.

Anonimo ha detto...

Un'altra cosa: io, atea, non ce la faccio più a sentir parlare di identità nazionale basata su valori che coincidono con matrici religiose. Equazioni ultimamente sulla cresta dell'onda, tanto da far dimenticare che quella che si fa a scuola non è l'ora di religione cattolica, ma è l'ora di religione. Almeno così è sulla carta. Se poi un uomo delle istituzioni arriva a fare certe semplificazioni c'è solo da preoccuparsi e chiedersi il perché di certe sviste.

Io da Italiana mi sento definita dal nostro corpo legislativo. La mia identità è nella Costituzione, non nella bibbia. I miei valori sono basati su quello che è accetto nella mia società, che non è regolamentata dal Vaticano ma dal nostro codice legislativo. Un buco in tal senso è grave. Significa che da noi l'omofobia è concessa ed è un fatto talmente grave che le vicende di Fini in Israele sono il meno.

La storia, la verità sono parole se non si riflettono nei principi che regolano il vivere comune, cioè nelle leggi. I diritti non sono chiacchiere e fini disquisizioni fatte tanto per. I diritti non esistono se non sono codificati.


Perplessa.

Alessandro Paesano ha detto...

Una legge contro l'omofobia serve. Le leggi non servono solo a punire, ma soprattutto a stabilire il discrimine tra il giusto e lo sbagliato.

Cara Perplessa non ho bisogno della legge per capire, per esempio, che lo stupro è sbagliato, io lo capisco prima.
Se c'è la legge sullo stupro è perché il numero degli sturi è drammaticamente aumentato e vanno puniti i trasgressori.

Una legge che vieta di per sé serve a poco, serve solo a punire chi ha commesso il reato, non è mai un deterrente, la storia ce lo insegna quotidianamente.
Laddove c'è la pena di morte non ci sono meno delitti, anzi.

Quello che la legge non può fare, perché non è il suo compito, è insegnare il rispetto, mostrare come superare le proprie paure e diffidenze.
Noi cittadini siamo chiamati a fare questo.
Delegare tutto a una legge significa dire, come fai tu, io non ne ho colpa, combatto e critico, e, in realtà, additare gli altri e fregartene.

Certo che tu non hai colpa degli atti di "Svastichella", colpa, o meglio, responsabilità. Ma come essere umano che vive nella stessa città, nello stesso Stato, come cittadina dello stesso paese, nazione, città, non ti senti co-responsabile? Ti basta dire "io non son come lui" per sentirti con la coscienza civile a posto?
Io no.
Ecco il senso della mia accusa.

Siamo la nazione che meno investe in cultura e non mi sembra che tu scendi in piazza a protestare.
Io sì. Eppure mi metto lo stesso fra i "colpevoli".

Ma non è per questo che credo che non serva una legge sull'omofobia.

Non serve una legge specificatamente sull'omofobia, perché lascia fuori tutti quegli altri delitti che, pur non essendo strettamente omofobi, hanno la stessa matrice, delitti contro la razza, contro la religione, contro le donne, i bambini, etc.

Non separiamo i delitti per omofobia dagli altri delitti, faremmo solo un favore a chi
ci vuole divisi e impoveriti.

A proposito, dopo gli ultimi mesi di squallore politico legato alle varie escort ripagate con candidature, minorenni con aspirazioni parlamentari e così via... ancora la difendi? Te lo chiedo senza intento polemico: vorrei capire se stai rivalutando le tue posizioni?

Io non h mai difeso il ministro (sic!) Carfagna, basta leggere il mio blog per saperlo. Ho criticato chi, per criticarla, ha usato argomentazioni maschiliste, il che è sensibilmente un'altra cosa.

Ho difeso Carfagna donna da chi, per criticare il suo operato come ministro, le dà della troia.
E non c'è legge che possa farti capire la differenza Perplessa mia...

La mia critica a questo governo non potrebbe essere più totale. E, in ogni caso, non devo certo presentare le mie credenziali rivoluzionarie a chicchessia, tanto meno a Te!

Un'altra cosa: io, atea, non ce la faccio più a sentir parlare di identità nazionale basata su valori che coincidono con matrici religiose.
Scusa e questo perché lo vieni a dire a me?

...che regolano il vivere comune, cioè nelle leggi

Il vivere comune non è regolato dalle leggi. Tutt'altro. E' regolato da una serie di consuetudini non scritte, o comunque che non hanno lo statuto di legge, ma che prendono nome di norme sociali, di cultura in senso antropologico.

Questa tuo modo di semplificare il convivere civile con le leggi che è molto di moda e in linea con le posizioni di molti italiani di destra (e non solo...) la dice lunga non solo sulle differenze nel vedere le cose tra me e Te, ma, soprattutto, la dice lunga sul tipo di società in cui vorremmo vivere, tu in una dove tutto è regolamentato dalle leggi (specifiche, ad Hoc, come il copdice di Hammurabi) io invece in una soceità dove l'autoregolamentazione, il senso civico, il rispetto del prossimo e delle diversità, precedono la legge nell'evitare di compiere i reati.

Perché una legge sull'omofobia servirebbe solo a dare più anni di carcere a Svastichella non a contribuire ad evitare di accoltellare chi non è come te.

E questo, di nuovo, nessuna legge te lo insegna..

Grazie per avermi scritto.

Anonimo ha detto...

Paesanini, la vita reale non si può fermare alla speranza che si capisca prima che lo stupro è male, ha bisogno di evitare che succeda. Scusami ma così trasformi i diritti in graziosa benevolenza: speriamo che l'uomo che ho davanti abbia capito che lo stupro è male, altrimenti stasera tocca spiegarglielo. Le leggi servono apposta per quelli che non capiscono, e ce ne sono. Che vogliamo fare di loro nel tuo mondo ideale? Li sopprimiamo e lasciamo vivere solo quelli che non necessitano normative? Un diritto non si deve fondare sulla comprensione altrui, perché potrebbe non esserti accordata e in tal caso il tuo diritto son solo parole. Senza la legge apposita un'infrazione dei tuoi diritti non sarebbe neanche punita! La punizione, come la chiami tu, ha funzione retributiva (risarcitoria) e di prevenzione.

Tra parentesi vorrei che la smettessi di mettermi in bocca cose che non ho mai scritto: sembri parlare ad un ipotetico interlucotore, invece di fermarti a quello che leggi. Ho mai detto che Svastichella sia lo schifo della società, mentre gli altri son tutti puliti? E' chiaro che è un capro espiatorio, il fesso che credeva di potersi permettere certe cose, ho parlato anche di responsabilità della Carfagna in tal senso, che sono pesanti. Secondo te che volevo dire?

Contesto però che la responsabilità sia di tutti: per quanto sia colpa della "società", non è assolutamente vero che il popolo abbia l'unimente e se ne freghi indistintamente o si dissoci schifato, con chiara aspettativa catartica. Tutti assieme appassionatamente. Questa tua banalizzazione serve solo a deresponsabilizzare chi fa orecchie da mercante e finge di non vedere, pur avendo il potere di cambiare le cose, avendone l'onere e la responsabilità. Chi sceglie di mandare segnali in senso opposto perché portano voti.

Altra attribuzione di pensiero: guarda che la Carfagna non ha subito accuse maschiliste, è stata candidata con logica maschilista e la realtà dei fatti è ormai manifesta. E' ora chiaro come si facciano le candidature in determinati partiti e questo vale per le Carfagne e i Ghedini. Gente a chi qualcuno deve qualcosa e invece di pagarlo di tasca sua lo scarica sui contribuenti tutti. Le argomentazioni maschiliste sono quelle che l'hanno portata in parlamento e ti sfido a continuare ad affermare il contrario oggi. E' un sistema, una teorizzazione dell'accesso al potere che è stata applicata più volte, mentre tu stai ancora qui a sentirti paladino di non so cosa. Prima se facevi la velina si aprivano le porte dello show business. Ora si aprono quelle del business e ti consiglio di non sottovalutare questo cambiamento, perché un tempo alle ragazze per fare carriera si diceva di studiare, non di sgambettare davanti ad un obiettivo.

Perplessa

Anonimo ha detto...

Il mio modo di semplificare le cose riguardo la legge non è tipico di destra (altra attribuzione), ma semplicemente un dato di razionalità e dignità. Non voglio dovermi affidare alla comprensione della gente riguardo lo stupro, perché non tutti capiscono. Voglio non essere stuprata, ho il diritto all'inviolabilità della persona, e mi deve essere garantito anche se chi ho di fronte non concorda, altrimenti il patto sociale che ho di fatto firmato alla nascita son chiacchiere. La legge è uno degli strumenti che garantisce il mio diritto. La cultura è necessaria, bisogna fare informazione bla bla bla, ma se l'informazione non arriva a destinazione e l'atto non è previsto come reato, le cicatrici sono tutte mie e nessuno ha sbagliato. Me ne resto a casetta a piangere e lo stupratore vive sereno, perché non ha fatto niente di male. Sarà anzi da esempio per chi la pensa come lui.

Altro che inviolabilità della persona.

Il vero problema in Italia è il diffondersi di una cultura che sobilla egoismi, fa ragionamenti con l'accetta, spinge ai contrasti, perché la paura facilita il potere. Le responsabilità son di chi va in televisione a dire che gli extracomunitari son tutti delinquenti, non mia. Se poi il "povero fesso" ne ammazza uno perché tanto si sa che son tutti delinquenti... beh, la colpa non è mia. E' di chi afferma certe cose, ma anche di chi ha ucciso. Le responsabilità penali sono individuali, non siamo degli incapaci di intendere e volere.
In ogni caso, da persona che su certi temi interviene e si mobilita, io me ne tiro fuori.

Esistono vari livelli di responsabilità: quella penale è di svastichella, quella morale è altrui, ma per me le polemiche su chi ha causato cosa sono inutili se il fatto non è previsto come reato. Sono chiacchiere da bar, Non servono a niente. Fatti, non parole. O meglio fatti, poi parliamo quanto vuoi, facciamo tutta l'informazione che vuoi, ci battiamo il petto e ci cospargiamo di cenere tutti quanti, ma dopo che è stata creata quella legge che si spera diventerà superflua dopo aver fatto informazione.

Cioè, nel futuro. Ora serve.

Perplessa

Alessandro Paesano ha detto...

Paesanini, la vita reale non si può fermare alla speranza che si capisca prima che lo stupro è male, ha bisogno di evitare che succeda.

Io non ho parlato di speranza, ma di educazione che ci riguarda tutti. E la legge, DA SOLA, non basta.

I diritti si conquistano quando c'è consapevolezza civile. La legge ratifica un sentire comune. Non il contrario. E questo non lo dico io ma chi studia giurisprudenza...

Senza la legge apposita un'infrazione dei tuoi diritti non sarebbe neanche punita

Ma la legge solo questo può fare PUNIRE. Non persuade la gente sulla fondatezza di quei diritti.
Una legge contro l'omofobia non persuaderebbe Svastichella più di quanto lo persuade la galera...

Questa tua banalizzazione serve solo a deresponsabilizzare chi fa orecchie da mercante e finge di non vedere, pur avendo il potere di cambiare le cose, avendone l'onere e la responsabilità. Chi sceglie di mandare segnali in senso opposto perché portano voti.

Mentre mi dai del banalizzatore continui pervicacemente a dire che noi (popolo) non possiamo fare nulla e la responsabilità è di chi sta al potere.
Il bue dice cornuto all'asino.
Chi li ha messi al potere quelli?
Chi li ha votati? E tu chi hai votato?

guarda che la Carfagna non ha subito accuse maschiliste.

Se non capisci che Carfagna ha subito maschilismo prima di essere stata nominata ministro, e dopo, io non posso farci nulla. Ma questo non vuol dire che non sia così.
Nessuna legge, comunque, potrebbe darti quel senso di rispetto per la dignità della donna che tu sembri proprio non avere.

Alessandro Paesano ha detto...

In ogni caso, da persona che su certi temi interviene e si mobilita, io me ne tiro fuori.

Quanto sei italiana! Finché non cambia questa mentalità non cambierà il paese.

Se comunque non ti dà fastidio essere "accusata" di essere di destra vuol dire che sei proprio fascista!


Per il resto che dire? Non hai capito (o non sono stato capace di farti capire, è lo stesso) il senso del mio discorso. Tu ti preoccupi solo della legge per garantire i diritti. Giusto, ma insufficiente.
C'è bisogno di una mobilitazione generale, a partire da ognuno di noi, per far si che si rispettino i diritti GIA? PRIMA che intervenga la legge. Non ho detto che quello che dici tu è sbagliato, ma che è insufficiente.

Per quanto riguarda usare l'accetta rifletti sulle semplificazioni che fai tu.

E comunque a te dell'omofobia non frega un cazzo visto che hai parlato solo del tuo corpo di donna e non ti ha sfiorato nemmeno il cervello che la violenza che tocca le donne è la stessa che tocca extracomunitari e gay...

Ma tant'è.

Se domani ci fosse una legge sull'omofobia tu saresti contenta perché gli autori di violenza vengono puniti da quella legge (come se oggi svastichella non fosse stato arrestato) e te ne fregheresti però se quelle violenze sono talmente tante da aver indotto qualcuno a chiedere di promulgare la legge.
Quelli come me si preoccuperanno come già fanno nel far sì che la l'omofobia venga eliminata dalla società e questo nessuna legge può farlo.

Anonimo ha detto...

Caro Alessandro, io sono d'accordo con Perplessa. La tua visione mi sembra un po' manichea: niente legge, ma solo educazione. Le cose credo, si completino a vicenda e non sempre la legge interviene a sancire una consuetudine esistente... (Cosa si può citare? Le leggi emanate successivamente in diversi Stati per l'abolizione della schiavitù? E non direi che in questo caso la legge seguiva una consuetudine largamente diffusa...) Dire poi, che tutti siamo responsabili come fai tu, significa dire che nessuno lo è.
E poi Ale, a me se Alemanno voglia rifarsi una verginità non dispiace per niente. Certo forse lo fa in un modo opportunistico ma intanto lo fa. E crea anche qualche problema a quelli della sua parte: vedi questo link su Forza Nuova:
http://gaynews.it/view.php?ID=82540
Insomma sarò breve non voglio aprire troppe parentesi: le cose a mio modo di vedere sono più sfumate, l'esigenza di una legge (che per me serve, ok! per te no) intanto sta scatenando un dibattito su una forma di violenza molto precisa, vedi anche cosa dice Buttiglione:
http://gaynews24.com/?p=2568
considero che il dibattito in corso sia salutare in un paese come questo, con tutti i limiti dei nostri mezzi di informazione. Quando capiremo che non sono prese ideologiche quelle che favoriranno una società realmente integrata e rispettosa? Perché si continua ad arroccarsi su posizioni estreme e di purezza? io antifascista e tu no. Io scendo in piazza e voi no. Ecc. Ecc. Conosco gente che vota PDL che dimostra talvolta molto più buonsenso e laicità, di tanti 'compagni antifascisti' che sentiti con le mie orecchie se la ridevano quando passava il frocio di turno. Per non dire dei commenti su 'quello che è troppo checca' fatti da persone che poi si definiscono gay. Come vedi l'educazione è qualcosa di molto complesso e sfumato, in cui non di rado subentrano sentimenti individuali irrisolti molto lontani dalla presa di posizione dura e pura.E poi Ale, la gente non è stupida. Le persone si mobilitano eccome. Forse non lo fanno più per delle questioni di principio, ma in maniera più terra terra e meno politica, lo fanno per cose che li toccano personalmente. Ripartiamo dalle persone singole e reali. A me personalmente delle brillanti visioni dell'intellettuale di turno che spesso servono solo a compiacere la propria vanità non mi frega niente. Siccome esiste ancora la necessità di definirsi gay, e siccome purtroppo questa azione attira violenza, è giusto che ci sia una legge che dica: non vai a pestare uno perché è(sic) o ti sembra gay.
Qualche stronzo dovrà anche chiedersi il perché se magari ha avuto la sfortuna di non ricevere un'educazione 'adeguata'... A proposito esistono gli individui singoli e le responsabilità. Non è solo il contesto o l'educazione a motivarmi quando ho voglia di accoltellare qualcuno. Non sono poi così convinto che omofobia, xenofobia e maschilismo siano tutte facce della stessa medaglia... Ci sono gay razzisti, e ci sono gay omofobi. Ci sono donne omofobe e maschiliste, come ci sono donne xenofobe... Insomma l'umanità è più varia e complessa, di questo mondo diviso in due che sembra emergere (perdona forse mi sbaglio) dal tuo post. Forse hai bisogno di un'identità politica che in questi tempi bui fai fatica a trovare? Parti da te stesso se posso permettermi. Un abbraccio
Anto

Alessandro Paesano ha detto...

Chi ha mai detto niente legge solo educazione?
Rileggiti il mio post.Io ho semplicemente detto che non c'è bisogno di una legge ad hoc sull'omofobia e che DA SOLA la legge non basta.
Questo non vuol dire essere contrario alla legge di per sé ma che, per risolvere il problema omofobia ci vuole ben altro che una legge.

non sempre la legge interviene a sancire una consuetudine esistente... (Cosa si può citare? Le leggi emanate successivamente in diversi Stati per l'abolizione della schiavitù? E non direi che in questo caso la legge seguiva una consuetudine largamente diffusa...)

Normalmente il legislatore interviene quando un comportamento precedentemente non contemplato è diffuso a tal punto da richiedere, appunto, il suo intervento.
La legge sul divorzio non introdusse una nuova esigenza precedentemente contemplata ma a dirimere un diritto che chi aveva i soldi e latri mezzi si era procurato comunque con qualche sotterfugio.
Stessa cosa dicasi per la legge sull'aborto che non introduceva questo diritto in Italia ma andava a regolamentare il numero di aborto clandestini davvero altissimo.
Non mi sembrava di aver toccato una argomento sottile. E' una cosa che sanno tutti gli studenti di giurisprudenza al primo anno...

Dire poi, che tutti siamo responsabili come fai tu, significa dire che nessuno lo è.

Punti di vista.
Per me dire che siamo tutti eticamente responsabili è un modo per sollecitare l'indignazione di tutti. Visto che Berlusconi fa quel che vuole e nessuno protesta... Pensavo anche questo fosse un discorso chiaro...

Evidentemente mi sbagliavo.

l'esigenza di una legge (che per me serve, ok! per te no) intanto sta scatenando un dibattito su una forma di violenza molto precisa
Ribadisco non ho mai detto che la legge non serve...

E poi non è l'esigenza della legge che scatena il dibattito ma l'intolleranza omofoba che è della stessa matrice di quella xenofoba e di quella misogina (ecco perché non serve una legge ad hoc sull'omofobia...)... l'esigenza della legge è uno dei possibili percorsi del dibattito che è molto più ampio.

In quanto alla seconda parte del post mi pare di una banalità politica così disarmante che non ho davvero le forze per contro argomentare. E, a dire il vero, non mi interessa.
Io una mia identità politica, te lo assicuro, ce l'ho e come a Perplessa cui ti senti vicino non devo certo mostrare le mie credenziali rivoluzionarie a te.
Ti dico solo che per me l'antifascismo è un cardine imprescindibile e se per te no, mi dispiace per te ma sei in errore.

Però non ti permetto di usare quel tono paternalistico di chi crede di saperla lunga e si permette di dare così peregrinamene del frustrato politico come fai tu con me.

Anche perché criticare la mia persona non significa criticare le idee che posso esprimere.

Se non sei d'accordo critica quelle ma lasciami in pace che vivo molto meglio di quanto tu non mi concedi dall'alto della tua condiscendenza.

Anonimo ha detto...

Paesano, spero di non doverti chiedere più di decontestualizzare frasi. Per "avere ragione" hai bisogno di molto meno se vuoi.

1) E chi ha detto che la legge DA SOLA basta? Io no, anche se me lo attribuisci, ennesima attribuzione. La conosci la differenza tra necessario e sufficiente? Io si e ho scritto "legge necessaria" perché intendo necessaria non altro. Se poi per te necessaria vuol dire sufficiente, i problemi non sono miei.

2) Se la legge ratificasse un sentire comune, allora sarebbe superflua: non serve normare ciò che già va in una direzione. La legge serve invece proprio a risolvere controversie in atto, che non si vuole si verifichino ulteriormente in futuro. Hai presente la legge sulla patente a punti? Rappresenta il comune sentire? Ti dirò altro: le leggi che si fondano solo sul comune sentire son pericolose. Certe dittature populistiche si fondano proprio su di esse.

3) Fatti spiegare da chi studia legge quali sono le finalità della pena e come si integrano vicendevolmente. Le leggi non convincono quando non sono applicate, vedi divieto di ricostituzione del partito fascista e propaganda della relativa iconografia.Intanto pare che ci sia stata una diminuzione delle infrazioni stradali e molta gente in più metta la cintura di sicurezza. Chissà perché prima della relativa legge, la usavano in pochi.


4) Non ho mai detto che la responsabilità c'è l'ha solo il potere. Ho detto che il potere ha la responsabilità di non intervenire con gli strumenti appositi e lasciare che il lassismo porti a casi come quelli di svastichella. Hai presente il caso Englaro? Quello è un altro esempio di legge negata per strani lassismi. La responsabilità che io do al potere è dovuta alla divisione dello stesso. La funzione legislativa è del parlamento, non mia. Se non le fanno loro le leggi, fammi capire, le devo fare io? E' come un chirurgo che non opera, un architetto che non progetta, un avvocato che non va in tribunale. Io nella mia vita mi occupo di altro, ugualmente utile nel suo piccolo, e il sentirmi indignata non mi dovrebbe far scavalcare quelle che sono attribuzioni e oneri altrui. Vabbè che oggi siamo tutti giudici, tutti fotografi, tutti giornalisti, tutti tutto. O forse no, io tuttologa non sono e la responsabilità di vuoti legislativi, di cui il caso omofobia è solo un esempio, non è mia perché non tocca a me. Di contro io sono diversa dal mio vicino che dice "brutti invertiti devono morire tutti", e col mio vicino ci litigo pure e non da ora, ma da tanto. Se poi devo essere assimilata a lui perché altrimenti la tua visione della società fallirebbe, fai pure, ma fai un torto a me e alle centinaia di migliaia di persone che da anni in Italia si mobilitano in silenzio e non solo quando c'è il fatto di cronaca che rende certe cose "trendy".

5) guarda che che la Carfagna abbia subito del maschilismo prima di essere stata nominata ministro io non l'ho mai negato. E' infatti stata candidata, come da me affermato, con logiche maschiliste. Ma quello che non ti è chiaro è che quel tipo di maschilismo lì alla Carfagna sta benissimo. Il maschilismo che dà fastidio alla Carfagna è quello del bambino che svela la nudità dell'imperatore, come se la colpa di certe candidature fosse di chi assiste e si indigna e non di chi le propone e di che le accetta. Perché accettarle fa comodo, ma poi bisogna uscirne puliti. Se a te sembra normale che una notte di sesso con una escort sia ripagata con la promessa di una candidatura da europarlamentare e ancora vuoi difendere certi modelli parlando di maschilismo di chi li critica, invece che di chi li mette in atto, allora guardi il dito e non la luna.

Il rispetto sto ciarpame della politica lo dovrebbero a se stesse. Sai, come tutte le donne che di fronte a certe proposte dicono no, faranno una vita retta e di minor profilo, e non finiranno mai sui giornali a piagnucolare perché dei giudizi amano solo il lato sfavillante.
Che se li adori gli va bene, ma criticare non si fa.

Perplessa.

Anonimo ha detto...

6) Sul mio essere tanto Italiana, ti dico solo questo. Io di certi temi ne parlo da anni, non quando esce il caso svastichella. E anzi, mi viene la nausea a vedere certi paladini dei diritti agitarsi solo quando c'è il caso di cronaca salvo poi rimettersi a dormire quando non è più di moda. Ho citato De André e non era casuale. Così come non sopporto più i vari antiberluscones dell'ultima ora, che finora dormivano o condividevano o se ne fregavano altamente dello sfacelo delle nostre istituzioni, ma ora che si parla di figa, festini e argomenti pruriginosi son tutti in prima linea a mobilitarsi. Come se il guaio del nostro paese fossero le docce gelate e non certi interventi legislativi. Che il privato in politica non esista siamo tutti d'accordo, ma è mai possibile che un paese si mobiliti solo quando si parla di lenzuola? E che gli indignati dell'ultima ora salgano pure in cattedra a fare quelli che salveranno l'Italia, mentre finora bollavano come disfattisti, polemici, ridicoli, comunisti, quelli hanno sempre mosso critiche su cose ben più gravi? Quelli sono gli Italiani di cui parli tu, quelli che tra un mese parleranno di calcio. Ed è per questo che l'Italia non cambierà mai, perché se uno critica "quando non è trendy" è un idiota, e le critiche si fanno nel periodo giusto, con la data di scadenza già nota, risultando quindi sterilizzate a priori.

7) A me non dà fastidio di essere accusata di essere di destra? Eh? Era solo l'ennesimo esempio delle tue attribuzioni di pensiero. Quindi puoi chiamarmi fascista quanto puoi, mi vien solo da sorridere. C'è una cosa che potrebbe darmi fastidio ed è quello che sto cercando di farti capire: non il mio presunto colore politico, ma il fatto che io dica A e tu mi contesti Z. Sai, come fascista sarei un po' ridicola: atea, femminista, relativista, tollerante (che parola orribile) con le scelte altrui... son cose che ho scritto nei miei post qui e tutti possono leggere, a cominciare dai miei interventi sulla trans che voleva operarsi. O nel 3d sulla Carfagna, nel quale mi hai attribuito di essere addirittura omofoba (LOL, le ultime parole famose), così, senza alcuna pezza di appoggio. Sai, l'accostamento di termini come femminista, fascista e atea relativista è singolarmente usato da un tipo che si sbraccia a promuovere i diritti dell'uomo con percentuali a due zeri. Io ti reputo un po' più intelligente del suddetto.

8) Ennesima attribuzione: io non mi preoccupo "solo" della legge. Ho scritto "necessaria". Mi preoccupo che la legge non venga fatta e ti contesto che non debba essere fatta. Mi preoccupo che questo dibattito porti a nulla di concreto, che si parli parli parli, ci si ricostruisca verginità e poi niente cambi. Questo è usare il caso svastichella e non altro.

Verba volant, dicevano i latini, ma forse son fascisti pure loro.
Chissà perché a chiacchiere son tutti disponibili, ma poi quando poi di tratta di mettere per iscritto sorgano i problemi.

Perplessa

Anonimo ha detto...

9) Non è assolutamente vero che me ne freghi dell'omofobia (ulteriore attribuzione) ed è ridicolo che tu mi venga a fare una critica del genere in un topic in cui chiedo una legge per ridurla, a differenza tua. Se ho parlato dello stupro è solo perché l'hai citato tu come esempio (...non è necessaria una legge per sapere che lo stupro è sbagliato...) e io ho accettato il tuo spunto, da persona che ascolta gli altri e ne accetta le tesi. La prossima volta andrò avanti con i miei discorsi senza neanche leggerti, così non risulterò omofoba. :)
Anzi, ti dirò di più. Se lo stupro tocca me non posso che parlarne da donna. Se un omosessuale viene stuprato in quanto omosessuale, cosa della quale io non potrò mai parlare perché non mi trovo nella condizione di poter essere stuprata in quando omosessuale, allora è stupro con un'aggravante: l'omofobia. E' proprio quello che questa legge dovrebbe normare, l'omofobia come aggravante nel commettere un reato, è quello che desidero, ed è quello che affermi non essere necessario. Così come la Carfagna, che affermò qualche mese fa che il problema omofobia in Italia non esiste. Se avesse un minimo di dignità, dovrebbe dimettersi per manifesta incapacità, quanto minimo.

10) Che non mi abbia sfiorato il cervello che la violenza che tocca i gay sia la stessa che provano le donne o gli extracomunitari è la tua ennesima attribuzione, smentita dai fatti. Se leggi su, scoprirai che avevo assimilato il caso svastichella a quello del cittadino abbrutito che uccide un extracomunitario sentendosi pure un eroe. E non ti preoccupare che se dovessi paragonare lo stupro subito da me a quello subito da un omosessuale, non mi metterei a fare scalette, ma ritengo comunque giusto sottolineare peculiarità. Perché unificare cose che sono diverse, negare specificità, è un'altra forma di violenza. Sottolineo: non parlo di diversa gravità del reato, ma diversità di significato dello stesso, differenti "motivazioni" dell'aggressore, diversità di impatto sulla vittima, diversità di impatto sociale e così via.

11) Se domani si facesse una legge sull'omofobia io sarei contenta perché gli omosessuali avrebbero qualche speranza in più, almeno nel futuro, di vivere la loro vita alla luce del sole facendo cose che per tutti sono normalissime (tipo camminare tenendosi per mano per strada), senza che qualcuno si senta autorizzato a spaccargli la testa con una bottiglia. Senza che si sentano abbandonati dalle istituzioni se ciò avviene. Senza che vengano discriminati al lavoro, o all'accesso ai dati clinici del compagno in un ospedale, e dalle nostre leggi sui testamenti. Se tu poi mi conoscessi un minimo avresti anche evitato di attribuirmi chissà quale godimento per la condanna di svastichella. Non solo non ne ho dato alcun sentore qui, è una tua illazione, ma credo che il maggior fallimento del nostro stato sia la pretesa di rieducazione, reinserimento e riabilitazione dei condannati, che son chiacchiere.

Per chiarirci: non sono tra quelli che vorrebbe torturare un pedofilo, ma tra quelli che reputa indegno il comportamento di chi chiede amputazioni riparatorie, sfogando non si sa quali rabbie represse, e magari nel mentre faceva finta di non capire o se ne frega della vittima. Come ho detto, la società è responsabile e ogni crimine è un fallimento della società. Ma essa è una cosa, le singole persone sono altro. Se devo sentirmi uguale a chi applaude chi picchia i "froci" per venire incontro alle tue tesi, posso anche farlo, ma ho il diritto di dirti che sparando sul mucchio sprechi solo cartucce.

Perplessa.

bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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