9 settembre 2008

Mano nella mano

Ecco cosa è bastato agli 8-10 ragazzini (la definizione, peregrina e vagamente autoritaria, è costato un brutto scherzo a Momento sera che ha reso i "ragazzini" direttamente di 8-10 anni!!!) per dare ai due ragazzi aggrediti dei froci: Froci via dall'Italia Fate schifo e giù a tirare sputi, sassi e bottiglie.

Ecco la bella immagine pubblicata dal sito Pupia, la parte per il tutto. Basta quello a dire di due ragazzi che sono gay?
Guardiamo le altre immagini che corredano i servizi sulla rete.




Adn Kronos pubblica questa foto
Molto simile quella de Il Giornale

Basta un abbraccio ed è fatta.
Un gesto d'affetto tra due uomini e sei gay.
La parte per il tutto e sei fregato.
Non tanto perché bollato come finocchio, ma perché qualcuno per quello può menarti, prenderti a bottigliate, magari anche ucciderti.
Meglio allora la foto del Corriere con la sua ridicola didascalia Due omossessuali alla Gay Street di Roma. Sembra un documentario sulla natura, ma almeno i due si baciano, segno inequivocabile che sono froci doc... (ma che esibizionisti!!!).
Invece la foto di Repubblica è una foto vera che mostra il luogo vicino al quale si è svolta l'aggressione, quel "Coming Out", già mira di altre aggressioni...
Anche la foto del Messaggero è più sobria...

E mentre, sempre Repubblica, pubblica un link con le altre recenti aggressioni della Capitale contro gli omosessuali, non si sono fatte attendere le dichiarazioni di Arcigay nella persona di Aurelio Mancuso, suo presidente nazionale, che chiede
Chiediamo al governo, in particolare al ministro Mara Carfagna, che sembra caduta in catalessi, quali interventi s’intendano assumere a difesa della sicurezza di gay e lesbiche italiane.

Il fatto accaduto a Roma, ai danni di Christian e Federico, assaliti in via dei Fori Imperiali da una decina di giovani, è solo l’ultimo di una lunga serie che ormai ci viene segnalata, quasi quotidianamente, da tutta Italia.

Visto che il ministro competente dorme sonni tranquilli, chiediamo al responsabile degli interni Roberto Maroni, di garantire la sicurezza e l’incolumità di milioni di cittadine e di cittadini omosessuali.


Commettono tutti lo stesso errore, quotidiani e Arcigay. Il medesimo errore commesso dai 10 ragazzi aggressori.

Finchè due ragazzi che si tengono per mano saranno visti come due froci, finché le foto esornative sui giornali riguardanti i gay mostreranno maschioni abbracciati, finché le associazioni di categoria chiederanno leggi e provvedimenti ad hoc solo per sé (tutti i gay o solo gli orsi? E i cacciatori? E i sadomaso ? E le trans? E le velate? E i gay di destra? E i gay credenti? E quelli vegetariani? E i gay che non sanno vestirsi?!?) gli aggressori avranno vinto senza muovere un dito, perché le loro idee (sic!), i loro pregiudizi sono dentro tutti noi, sono gli stessi.
Chiunque poteva essere aggredito dai 10 ragazzi al grido di "froci via dall'Italia".
Due ragazzi che si prendono per mano, un ragazzo coi capelli lunghi (ricordate Tomassoli?) un ragazzo con i vestiti "troppo" o "troppo poco", tutto quelli che cercano una via meno conformista con la quale affermare se stessi.
Quei due ragazzi sono vittime non già del pregiudizio omofobico (che comunque c'è e i primi responsabili di questi tempi a Roma sono la Chiesa con le sue posizioni da medioevo e il sindaco di Roma che nega il patrocinio al gaypride) ma del pregiudizio tout court di chi odia ogni forma di diversità, ogni forma di difformità, ogni dissenso.

SIAMO TUTTI GAY.

Finché due ragazzi che vanno in giro per mano saranno considerati gay e non due ragazzi che vanno per mano E BASTA avremo un'arma in meno per combattere il fascista che c'è in ognuno di noi, quello che campa di luoghi comuni e di pregiudizi e ne alimenta la propria paura e quell'altrui.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Tanto prima o poi gli altri siamo noi!
Herm

Alessandro Paesano ha detto...

Infatti, già lo siamo! Ogni volta che la nostra cultura, il nostro senso civico, il nostro essere laici, il nostro rispetto della Storia, la nostra lotta contro ogni forma di discriminazione e pregiudizio, la nostra lotta contro i loghi comuni e i cliché, ogni volta che i nostri gusti personali in qualunque campo dello scibile umano ci differenziano dal sentire comune, dall'ovvia rappresentazione delle cose e dei fatti, siamo "gli altri". Oggi è una mano nella mano, domani un taglio di capelli, poi l'orecchino, poi un pantalone un po' troppo sterro, poi un giornale o un libro che porti con te e stai leggendo...

Basta che il primo anello della catena venga posto e siamo già tutti prigionieri...

Anonimo ha detto...

(Che cos'è un pantalone sterro?)
Il discorso è sempre lo stesso, sono completamente daccordo con te, la discriminazione non può essere classificata, perchè classificare è proprio quello che fa chi discrimina!!!
C'è sempre qualcuno più a nord di noi...
Herm

Anonimo ha detto...

Disgraziatamente ...

bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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