31 dicembre 2008

Nugae

e mentre riprendevo tutti quei (pochi) chili faticosamente perduti da ottobre in poi grazie (grazie?) al pantagruelico pranzo di Natale a casa (nuova) di mia sorella e il suo (futuro) marito Ivo (tutto il natale minuto per minuto? NO! Tutto il natale che ho avuto...) ascolto una canzone di Michael Bolton (messa da mia sorella) e rimango basito.
La canzone è Love Is the Power (dall'album This Is the Time The Christas Album del 1996).

Il ritornello è stranamente simile (o identico?) a quello di una nota (e fortunata) canzone della ex cicciona.

La canzone è Brivido felino dall'album Mina Celentano (del 1998...).

Niente di nuovo sul fronte occidentale: di esempi simili ne potrei citare almeno altri tre ma questo mi era sfuggito!

E come un vecchio amanuense che continua imperterrito a scrivere lentamente sul prezioso incunabolo col suo pennino scricchiolante, ignorando che i lanzichenecchi intorno a lui stuprano uccidono e saccheggiano, traghetto il mio blog nel 2009.

Dalla mia laparocolicistectomia in poi (o dalla morte di Frances?) questo blog non è stato più lo stesso. Come un negozio di un centro commerciale che prima frequentavi spesso ma che poi ti sei reso conto non essere così fondamentale ho disertato, latitato, rimandato.
Ho provato un po' a vivere anche se le persone continuano a mancare nell'indifferenza generale e io faccio sempre più fatica a trovare una ragione per rimanerci, in questo mondo.

Chi si scomoda a contraddirmi?

22 dicembre 2008

Nessun Natale

Tendenzialmente sono un estremista. Se mi piace uno scrittore devo avare TUTTI i suoi libri. Se una cosa non mi piace mal sopporto che amici e amanti se ne circondino o ne usino... Ma proprio perché estremista so anche amare senza condizione e tollero in chi ama cose che altrimenti non perdonerei.
Così pur non sopportando l'iconografia e l'iconologia del presepe (le sue immagini e quel che rappresenta) rispettavo Frances che ne faceva di ipertrofici, accompagnavo mia madre a vederli persino in mostra. Ora che entrambe non ci sono più posso essere davvero me stesso e dichiarare che provo orrore a vedere i presepi, che non sopporto più nulla che abbia a che fare col natale e non come presa di posizione politica, non come proclama antipapale, come denuncia del delirio vaticano, ma semplicemente perché mal sopporto questi simboli vuoti e conformisti.

Quest'anno non ho messo nessun addobbo natalizio e mi sembra normale.
Per cui non sentitevi offesi se quest'anno non farò gli auguri di Natale a nessuno, a nessuno tranne le persone cui voglio bene ma la poca confidenza non mi permette di ignorare quello che, per educazione, è d'uopo ottemperare.

D'altronde non vedo cosa ci sia di bello nel festeggiare l'immolazione di un bambino al dio mostruoso che speriamo di domare mangiando le carni del figlio...

Io non ho paura della mia morte ma solo di quella della persone cui voglio bene e che stimo.

E il peggio deve ancora venire!

13 dicembre 2008

Ultimatum a Hollywood


Ho appena visto Ultimatum alla terra il remake dell'omonimo film di Robert Wise, del 1951 uscito in tutto il mondo oggi, 12 dicembre.
Girato con pochi soldi, con una sceneggiatura sceneggiatura che cattura ed è priva di buchi, un film con l'astronave di Klatoo a forma di disco volante e il robot alto due metri con la fessura al posto degli occhi e dentro un punto luminoso When the Earth Stood Still questo il titolo originale del film di Wise è una pietra miliare della fantascienza statunitense, un film pacifista punto di riferimento imprescindibile per tutto gli appassionati del genere e anche di chi studia cinema all'università. Un film pulito e semplice i cui personaggi trasmettevano un più efficace senso di umanità (Helen e suo figlio Jacob).


In quel film l'alieno Klaatu usava la forza per distruggere solo la tecnologia e non gli esseri umani (spariva il carrarmato ma non il soldato che c'era dentro). E, in mondo visione, dopo aver avvertito della dimostrazione di forza che avrebbe fatto, faceva mancare l'elettricità su tutto il pianeta (tranne le situazioni in cui avrebbe messo a repentaglio vite umane, tipo aerei di linea, ospedali, etc.).
L'idea era, come spiega Klaatu a una donna (e siamo negli anni 50!!) che, visto che la Terra sta per sperimentare i missili nucleari rischiando quindi di inquinare lo spazio esterno, l'esperimento deve essere fermato. Finché l'essere umano inquinava il proprio pianeta, cazzi nostri, ma lo spazio è di tutti e quindi di qui l'ultimatum o cambiamo rotta o addio genere umano.
Poi Klaatu, dopo aver confessato alla donna che morirà, perché non si è salvato dal colpo di fucile ricevuto a inizio film ma ha solo procrastinato la sua morte (beh Dio negli anni 50 era ancora l'unico a poter dispensare vita o morte...) se ne va lasciando sulla Terra una spada di Damocle... O cambiamo o la prossima volta qualcuno tornerà per distruggerci.

Nel film di Scott Derrickson (chi???) le cose sono molto diverse.
Intanto Klatoo uccide. Fa collidere elicotteri, schiacciare poliziotti sotto le lamiere di un'automobile, insomma non è molto dissimile da noi. E poi il motivo per cui vole cancellare il genere umano dalla faccia della terra senza darci un ultimatum e senza provare a parlare con i capi del pianeta (desiste appena un capo di stato qualunque (un'altra donna) gli dice che no l'Onu no. Parla con noi...) non è che iniziamo a inquinare anche lo spazio ma che stiamo uccidendo le altre forme di vita sul pianeta (che non è "nostro").
Se viviamo la terra muore, se moriamo noi la Terra vive. Ecco allora che una miriade di piccoli insettini metallici capaci di erodere tutto quel che incontrano inizia a distruggere ogni cosa. Ma poi Klaatu capisce che c'è del buono in noi, richiama a sé gli insettini e se ne va.

Ora, capisco che il confronto con il film di Wise è duro, ma chi è quell'irresponsabile e incompetente che ha approvato questo progetto?
Chi ha deciso di sprecare i soldi in un film che ti dimentichi quando sei ancora nella sala appena iniziano i titoli di coda?
Ma chi c'è oggi a Hollywood? Una scimmia, un pesce? Un'ameba? A guardare i film prodotti oggi negli States si dubita che si tratti della stessa Hollywood di 20 anni fa.

Paesanini fucilerebbe sulla pubblica piazza regista, sceneggiatore (David Scarpa nomen omen ecco con che cosa ha scritto la sceneggiatura, coi piedi!) e produttori del film (la Fox).
Perché questa merda di film, questo vomito, questa scoreggia yankee è un insulto al cinema, alla fantascienza e a Hollywood.


E che Keanu Reeves (espressivo come lo scopino di un water) ne sia il protagonista
è un'offesa anche alla sua carriera e ai personaggi precedentemente interpretati (Neo in primis).

Ultimatum alla terra è un film reazionario, capace di capovolgere il più autentico, ingenuo, naif ma efficace film pacifista in un film malsano perverso, violento, nel quale gli alieni sono mostri e vanno uccisi (detto per bocca di un bambino, nero... ) salvo cambiare idea quando ti salvano la vita (poco importa dei militari morti nella collisione dei due elicotteri...), la diversità è sempre una minaccia per gli unici portatori di normalità cioè gli americani wasp (il piccolo è l'unico nero presente nel film in un ruolo di rilievo). Un film mal prodotto, peggio girato, con effetti speciali da telefilm (da pochi soldi) un product placement sfacciato e irritante (LG, Mc Donalds e Microsoft i più evidenti...) un cancro che distrugge tutto quel che tocca.

E le due ore di tempo perse a vederlo non te le restituisce nessuno...

6 dicembre 2008

sabato 6 dicembre: il sit in



E poi ci sono andato, al sit in intendo.

Dopo aver chiesto ad amici (no non complici né amanti) parenti e conoscenti se venivano al sit in ("vieni al sit-in?" "Quale sit-in?!") dopo aver dato appuntamento a mezza Roma a piazza Pio XII sono andato (anche di Sabato, oltre ad andarci tutti i giorni per lavoro...) a San Pietro (ehm lavoro vicino San Pietro non lì... altrimenti ne avrei già approfittato, non credete?).


Poca gente, eppure la giornata ci aveva graziato, risparmiandoci pioggia e freddo, tra turisti ignari (anche perché l'unico cartello che ho visto inneggiava al gruppo pesce o era la bandiera rainbow che però è anche quella pacifista...) facce incuriosite da quel capannello di persone con fiaccole in mano e tanti turisti.

Ho visto facce conosciute "Quello ha un profilo su internet..." "Anche quello") la mia amica Roberta, amica dei tempi di università, che incontro solo in occasioni come questa e ci limitiamo a salutarci ma almeno siamo vivi tutti e due e tutti e due felici.

E mentre Vladimir (che non ho visto) si faceva fotografare col cappio collo, mentre Aldo Busi rispondeva alle domande dei tantissimi giornalisti giunti in loco a vedere i froci ho incontrato tanti amici, gay, lesbiche, etero, anche se per il sito del Corsera eravamo tutti gay (la didascalia di una foto dice testualmente: Gay in San Pietro contro le posizioni del Vaticano e di tutti quei paesi che ostacolano in sede Onu la depenalizzazione dell'omosessualità) e tutti ci siamo lanciati sguardi di intesa, "Anche tu qui?" "E come facevo a non venire?" abbracciati, baciati. Ho rivisto Luigi che non vedevo dal suo compleanno (dell'anno scorso) e Antonio (col quale sono andato ierisera a teatro), Paolino (e il suo ragazzo) sempre più rancoroso nei confronti di Binetti (che pena!).

Ho incontrato Andrea, scenografo e costumista, che non vedevo da almeno 10 anni, Gloria, attrice, che non vedevo (nemmeno a teatro) da almeno altrettanto, Marco (autore teatrale), Sabrina (assistente di laboratorio d'analisi presso un ospedale pubblico), Anna (maestra) e poi tanti militanti delle varie associazioni gay, lesbiche, trans, bisex ed etero che sono scese in piazza per questo sit in. Insomma un bel pezzo di società che fossimo cittadini di altri paesi saremmo morti o in carcere o lapidati o impiccati o deportati o rieducati o...


Un Sit in più per noi, per chi dissente, per contarci, vedere come stiamo, se siamo invecchiati, ingrassati (e Andrea che stentava a riconoscermi perché 10 anni fa io ero 30 chili di meno...), se siamo spaventati o incazzati o delusi o impauriti...


Un po' meno per quel boia del Papa (con cappuccio nero e ascia) che vorrebbe uccidere tutti quelli che non la pensano come lui (cioè come dio) come la chiesa ha fatto per secoli...
Siamo arrivati fin sotto la sua dimora noi cittadini e cittadine italiane per dirgli che non scomodasse dio nessun dio per le sue crociate omofobe cattofasciste, naziste, sadiche e ciniche e che si prendesse la piena responsabilità per l'istigazione all'odio, alla morte, alla lapidazione fisica e morale di tanti gay e lesbiche.

La mia amica Sabrina è contenta perché la chiesa ha finalmente mostrato il suo vero volto ed è apparsa per quel che è: il male assoluto il caos totale il delirio dell'ignoranza.


E stasera abbiamo portato noi un po' di amore testimoniando che siamo molto più famiglia noi, uomini e donne diversi, che quel gruppo di ipocriti assassini che scomodano un dio inesistente per puri giochi di potere.

La storia giudica tutti e questo Papa passerà alla storia come l'anticristo, la bestia immonda. Il vero abominio è lui e il suo entourage...



Taccio sull'approssimazione dei giornali nel rilasciare notizie...

un esempio fra i tanti
Oggi a Roma in Piazza Pio XII, al confine tra ll Repubblica Italiana e lo Stato della Città del Vaticano è in corso fiaccolata sit-in "sulla grave posizione decisa dal Vaticano che, non firmando il documento che la Francia ha proposto all'Onu per chiedere la depenalizzazione dell'omosessualita', di fatto, sostiene gli oltre 80 paesi del mondo che perseguitano gli omosessuali" (in 9 di questi è prevista la pena di morte).
(fonte Rainews24)


1 Il vaticano non deve firmare un bel niente perché non fa parte della comunità europea...

2 La Francia presenterà la proposta il prossimo 10 Dicembre (in occasione del 50mo anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani...)

Se volete leggere il testo in italiano della proposta tanto vituperata cliccate qui

5 dicembre 2008

La somara unica su Youtube

FIRMA LA PETIZIONE



L'APPELLO SU FACEBOOK

Stop Vatican Attack - Support Homosexuality Decriminalization

Carissimi e carissime,
iscrivetevi alla causa!
Dite un laico basta alle politiche del Vaticano e sostenete la proposta francese di depenalizzazione dell'omosessualità, avanzata all'ONU.

Girate l'invito a sostenere questa causa a tutti i vostri amici e a tutte le vostre amiche, aggiungendo un breve messaggio personale come questo.
Il messaggio personale di accompagnamento è un'azione gentile, alle persone fa piacere riceverlo e più volentieri ci sosterranno.

Entro il 10 dicembre, giorno in cui la Francia depositerà la proposta all'ONU, questa causa farà bene alle nostre ragioni se si diffonderà a macchia d'olio sulla più grande community in Italia e nel mondo.

C'è bisogno del vostro aiuto, per riuscirci.

***

FIRMA PER LA DEPENALIZZAZIONE UNIVERSALE DELL'OMOSESSUALITA' clicca qui
(dal sito Arcigay)

sabato 6 dicembre

(foto tratta dal sito Arcigay)

SIT IN DI PROTESTA IN VATICANO


MAI PIU´ UCCISI PERCHE´ GAY

SIT IN DI PROTESTA IN VATICANO

piazza Pio XII - nei pressi di piazza San Pietro -
Sabato 6 dicembre - ore 17.00


PER ADERIRE: invia una e-mail a: partecipa@arcigayroma.it o telefona al 347.9578585


L´osservatore permanente del Vaticano presso le Nazioni Unite, Celestino Migliore, ha chiesto all´ONU di non impegnarsi per la depenalizzazione universale dell´omosessualità, una proposta promossa dal Governo francese. Questa posizione ha turbato fortemente la nostra comunità, e non solo. Il Vaticano continua a offendere la vita di milioni di persone criminalizzandone l´orientamento sessuale. Una posizione contraria a qualsiasi concetto evangelico di amore e fratellanza.
Nel mondo ci sono 88 paesi che condannano con il carcere, la tortura e i lavori forzati le persone in quanto lesbiche, gay e trans. In 7 di questi - Iran, Arabia Saudita, Yemen, Emirati Arabi Uniti, Sudan, Nigeria, Mauritania - è prevista la pena capitale.
Ci rivolgiamo anche ai fedeli cattolici, offesi da parole che negano la vita della persona. A loro chiediamo di riflettere e di dire con forza che nessun credo religioso può giustificare l´opposizione alla cancellazione di una barbarie che ogni anno produce incarcerazioni e sentenze di morte.


Promotori: Arcigay Roma, ArciLesbica Roma, Certi Diritti

Hanno aderito: GayLib, Di´Gay Project, NPS, Maria Gigliola Toniollo- CGIL Nazionale - Settore Nuovi Diritti, Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni, Gianluca Santilli, consiglere Pd Municipio Roma VI, Chiara Lalli, filosofa, Bebo Storti, consigliere regionale del PdCI in regione Lombardia
(dal sito Arcigayroma)


Iniziative in tutta Italia contro la presa di posizione CRIMINALE del Vaticano che ha espresso parere contrario all'eventualità di una depenalizzazione dell'omosessualità, reato punito con la morte ancora in molti stati del mondo.
Le iniziative di protesta sfociano nel sit-in di domani alle 17 davanti il Vaticano.

IL VATICANO VA FERMATO, RIDIMENSIONATO, CENSURATO, ESPOSTO AL PUBBLICO LUDIBRIO, SPOGLIATO DELLA SUA (INESISTENTE) SACRALITA' E MOSTRATO PER QUEL CHE E': NAZISTA, TERRORISTA, FASCISTA, MISONEISTA, OSCURANTISTA, OMOFOBO, MISOGINO, TEOCRATICO, TEOFAGO, SADICO E MALATO DI MENTE.

DOBBIAMO ESSERE IN TANTI A RICORDARGLIELO.

IO DOMANI AL SIT-IN CI VADO, E TU?

3 dicembre 2008

Il vaticano, l'arcigay e la pericolosa follia

Avrete letto tutti la reazione del Vaticano alla notizia che la Franciapotrebbe, "potrebbe", perché ancora non lo ha fatto, presentare all'Onu a nome e per conto della Comunità Europea una richiesta sulla depenalizzazione dell'omosessualità.
A parte le semplificazioni di alcuni quotidiani a sentire i quali la proposta di depenalizzazione sarebbe già stata presentata e rifiutata dal Vaticano (che non fa parte dell'Onu e quindi non ha voce in capitolo...)
E' scontro tra Onu e Vaticano. La Santa Sede boccia, con decisione, il progetto di una depenalizzazione universale dell'omosessualità. Un' iniziativa presa dalla presidenza di turno francese dell'Unione europea, e accolta da tutti i 27 Paesi della Ue.
(La repubblica 1/12/08)

tra i commenti mi ha colpito quello dell'Arcigay che, come al solito, non capisce un cazzo.

Un passaggio in particolare mi ha fatto trasalire:
La scusa per cui la richiesta francese non dovrebbe passare perché da quel momento gli stati che non riconoscono le unioni gay sarebbero messi all’indice, non solo non ha alcun senso, ma è una studiata e cinica bugia per nascondere ciò che realmente il Vaticano vuole: mantenere la pena di morte e il carcere per le persone omosessuali.
(fonte www.Arcigay.it)

Accusare il Vaticano di volere davvero la pena di morte per chicchessia è davvero un'ingenuità, una semplificazione nel vedere le cose che non aiuta a farsi capire e, soprattutto, non denuncia il vero pericolo, la mente contorta, il sadismo connaturato di un credo religioso che per assicurarsi la resurrezione su questa terra nello spirito e nel corpo arriva a far mangiare ai suoi accoliti il corpo (e il sangue) del figlio di dio...

Procediamo con ordine.

La proposta che la Francia deve ancora presentare chiede la depenalizzazione universale del reato di omosessualità.

Celestino Migliore, osservatore permanente della santa sede presso l'Onu, ha commentato così la richiesta di depenalizzazione (che, ribadisco, ancora non è stata presentata...).

«Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale» (...) «Il catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui, la questione è un`altra». «Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi (...) si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».
(fonte Corsera del 1/12/08)

Ecco cosa dà fastidio al Vaticano. Non che si salvino i gay da torture e morte ma che si arrivi a una legittimazione politica dell'omosessualità che non può che condurre al riconoscimento dei diritti civili e quindi al matrimonio.

AL VATICANO NON FREGA UN CAZZO SEI I GAY E LE LESBICHE VENGONO TORTURATI O UCCISI.

Il Vaticano nemmeno li prende in considerazione i gay perché la solo loro esistenza contraddice tutto ciò in cui il Vaticano crede, centralità etero sessista, supremazia dell'uomo sulla donna (solo i preti posson dire messa mentre tra i protestanti e anche i valdesi possono diventare pastori anche le donne...) sganciamento del sesso al piacere fine a se stesso e agganciamento totale alla procreazione e quindi no a profilattici, ma anche no all'aborto, fosse per la chiesa mai, nemmeno se il feto è privo di cervello e quindi nascerebbe morto...

Il Vaticano è ossessionato dal rispetto della vita e in nome di tale rispetto arriva a negare l'uso dei profilattici anche in Africa dove ci sono 22 milioni di sieropositivi e ogni anno due milioni muoiono di aids.
Il Vaticano è davvero convinto che le idee che propaga non siano sue ma divine per questo non può ammetterne la mutabilità storica (di qua il rifiuto a ogni relativismo culturale), o il semplice pluralismo di idee, se dio c'è c'è per tutti (e infatti i cristiani ti dicono che dio ti ama anche se tu non lo vuoi...).

Il Vaticano pur di non ammettere cambiamenti alal propria dottrina è disposta a fare dei martiri: i 2 milioni di africani , i gay e gli omosessuali, le donne e chi più ne ha più ne metta.

Vi propongo il commento a Philadelphia di Jomnathan Demme che secondo l'Acec, l'associazione di cinematografari cristiana (dietro c'è la Cei) è criticabile perché
l'atteggiamento fin troppo esemplare della famiglia, tutta schierata a favore di Andrew e del suo modo di essere e di agire, [costutuisce] un invito rivolto a riconsiderare, ovvero a normalizzare, il suo atteggiamento verso l'omosessualità come se si trattasse del colore della pelle: l'alludere della moglie di Miller ad una zia lesbica con bonaria naturalezza e la sequenza della festa gay sembrano particolarmente indicative in questo senso. In clima di legalizzazione delle coppie gay il film lancia quindi un messaggio da valutare pastoralmente, nell'ovvia comprensione per i problemi delle singole persone, con molta attenzione.
(fonte Acec).

Capita l'antifona?

Per piegare la verità a quella che considera (poco conta se in buona o cattiva fede) verità divina incontrovertibile il Vaticano non si ferma davanti a nulla.
Lo ha sempre fatto e continua a farlo e nessuno potrà fermarlo nemmeno si decidesse di spazzare via la chiesa dal pianeta Terra.
Il Vaticano è il cancro dell'umanità, un delirio maschilista, sadico, contrario alla vita anche se nominalmente per la vita.
Gli omosessuali si aggiungono al lunghissimo numero di vittime uccisi dal Vaticano lo stato con più delitti a suo carico basta andare a studiare la storia.

Su una cosa l'arcigay ha ragione. IL VATICANO E' COME L'IRAN.

E come tali vanno trattati, dei pericolosi fanatici, dei malati di mente (con tutto il rispetto per i matti) che vanno isolati, e va impedito loro di fare male.

(foto tratta dal sito dell'arcigay)

2 dicembre 2008

Il governo, Sky e l'informazione inesistente

E mentre organizzazioni dei consumatori denunciano i comportamenti sleali di Sky e giudici di pace e agcm deliberano provvedimenti contro Sky per abuso di posizione dominante, mentre lo Stato italiano regala a Sky ogni anno 25 milioni di euro come rimborso per la spedizione a casa degli abbonati del magazine con i programmi mensili tv (servizio che sky fa già pagare ai propri abbonati) come ricorda il mitico Report quegli idioti dei giornalisti imbastiscono una bagarre sul raddoppio dell'Iva per Murdoch (che è un privato) parlando di conflitto di interessi per Berlusconi.
Invece di pensare a dare le giuste informazioni complete su quel mafiosi di Murdoch che in Italia fa quello che cazzo gli pare se la prendono con un adeguamento all'iva ordinaria che mi sembra sacrosanto visto che Sky è un bene di lusso (e una volta per quei beni l'aliquota era al 38%...).


Certo il conflitto di interessi c'è e rimane (come ben nota il blog Cattiva maestra

Ma far passare Murdoch per una vittima del cattivo Berlusconi è francamente disonesto!

Io credo che con i profitto che Murdoch fa potrebbero accollarsi lui il raddoppio dell'Iva e non caricarlo sugli abbonati... D'altra parte così tutti capiscono di che pasta è fatta Sky...

Molto interessanti le ricostruzioni del blog Non ne so abbastanza che dà una spiegazione più organica e meno semplificatoria di quella addotta dall'amministratore delegato di Sky italia sulle tariffazioni agevolate IVA.



La sera uscite invece di rimanere incollati davanti la tv!!!

1 dicembre 2008

primo dicembre giornata mondiale per la lotta aids...

Leggo sul blog di Snapshot che la cifra di sieropositivi in Italia è di 150.000 persone. Trasecolo.
Così poche?
Sarà che la mia migliore amica (etero) è sieropositiva, o che mia mare è morta di aids in seguito a una trasfusione di sangue non ancora monitorata (avrebbero iniziato il monitoraggio sei mesi più tardi...) per tacer dei miei tanti amici (gay) che lo sono...

Decido allora di documentarmi e vedo che le cose anche se sono meno chiare di come sembri stanno proprio così.

Sono stime che si ottengono con modelli matematici come si dice nel sito help aids perchè, come spiega il sito del Cassero

Non esiste, infatti, un sistema di rilevazione nazionale così come avviene per i casi di AIDS. Solo poche regioni/province hanno autonomamente deciso di registrare questo dato essenziale per comprendere l’andamento dell’epidemia.


Di aids si muore sempre meno come dimostra il grafico del sito help aids


anche se il numero dei contagiati è in aumento soprattutto fra i giovanissimi e non solo.

L'informazione e la prevenzione sono ancora l'arma migliore per far diminuire il numero dei contagiati che non riesce a far scendere sotto una certa soglia.

La Chiesa e quanti altri pretendano che l'unica strada sia la castità ignorando che la realtà è ben altra hanno la loro responsabilità morale, senza tralasciare la stampa che ancora oggi distingue pratiche di trasmissione sessuale etero e gay col risultato di aver fatto contagiare tante donne perché si credeva che l'aids fosse la malattia dei froci (leggete questo incredibile articolo sul corriere della sera...)
Nei blog si parla soprattutto delle dimensioni della malattia, a livello nazionale e internazionale, e della sua progressiva trasformazione dal punto di vista delle modalità e delle vittime del contagio. I rapporti non protetti vengono rappresentati come una delle principali vie di trasmissione del virus e gli eterosessuali emergono come le principali vittime del contagio. Si stempera nella percezione comune il concetto di categorie a rischio, non si parla quasi più di tossicodipendenti e gli omosessuali non sono rappresentati come i soggetti più esposti. Ampio spazio lessicale ottiene l’utilizzo del preservativo. Quasi assente nei forum, nei blog è molto alta la visibilità dell’Aids associata a campagne di solidarietà e di raccolta fondi,
.


Purtroppo cure per l'imbecillità (e il fascismo) ancora non ci sono....




Per chi vuole saperne di più clicchi qui e qui

30 novembre 2008

Motor Show 2008

Campeggia per le vie della mia città da un po'. Ne vedo un esemplare 3 metri per 4 ogni giorno quando trono a casa. Sto parlando del poster del motor show 2008.


Giocando col detto (volgare e sessista) donne e motori (gioie e dolori) il poster afferma che gli uomini preferiscono i secondi. E i motori prendono il posto delle donne anche a letto. Ecco il senso del ragazzo che abbraccia un motore (mai usato altrimenti sarebbe sporco d'olio) con la faccia contenta come quella di un bambino cui è stato appena regalato un giocattolo (sessista...).

Una pubblicità anni 50 che spreca risorse e immaginazione riproponendo il solito, disgustoso, prevedibile luogo comune.

Feed a questo post (assai migliore del mio) sul blog di Tamara Pangrattato

29 novembre 2008

Contro il razzismo della Lega (dal blog di Snapshot)

riporto integralmente il suo ultimo post.
La morale promossa dalla Lega pare proprio questa, visto e considerato che alcuni membri del partito secessionista vorrebbero abrogare il comma 5 de l'art. 35 della costituzione, abolendo la gratuità della prestazione urgente ed essenziale agli stranieri non iscritti al SSN e privi di risorse economiche, proponendo inoltre l’obbligo per le autorità sanitarie di segnalarli all’autorità competente.

Il segretario del Prc Paolo Ferrero attacca il Carroccio per le sue proposte sugli immigrati, affermando che le politiche discriminatorie, segregazioniste e di vero e proprio apartheid della Lega le pagheranno tutti i cittadini, italiani ed extracomunitari.

I Pediatri di libera scelta aderenti alla FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) operanti nel SSN, ritengono gravissimo tale emendamento che finirebbe per respingere la popolazione più indigente e ne richiedono il ritiro: esso non è soltanto la negazione di un diritto costituzionalmente sancito, ma costituisce anche un pericolo per la tutela della salute della collettività, per la mancata cura di patologie, anche gravi, con conseguente rischio di diffusione e rappresenta inoltre un pericoloso passo legislativo verso l’abolizione del diritto alla cura.

Ritengono inoltre che la segnalazione all’autorità competente di un paziente indigente sia in aperto contrasto con il codice etico dell'ordine al quale i medici debbono attenersi e di cui affermano il primato.

Denunciano con preoccupazione che tale emendamento priverà della assistenza sanitaria essenziale migliaia di bambini divenuti “per Decreto invisibili e senza diritti” in totale contrasto con la Convezione ONU sui diritti del fanciullo e richiedono che lo Stato Italiano firmatario con L. 176/91 della Convenzione ONU di New York del 20.11. 1989 sui diritti del fanciullo garantisca ad ogni minore straniero il pieno diritto di usufruire delle prestazioni mediche pediatriche a prescindere dalla regolarità del soggiorno.

Curare gli indigenti, soprattutto i bambini, è un dovere deontologico per tutti i medici, ma è un imperativo etico per un paese civile.

Non cancelliamo con un decreto un diritto costituzionale.

….” chi di questi ti sembra stato il prossimo di colui che fu ferito dai briganti ?”
Quello rispose “chi ha avuto compassione e si è preso cura di lui”
ed Egli disse “va e fa anche tu lo stesso”

(Vangelo secondo Luca*)

.

Se siete contrari a questa proposta di Legge, firmate anche voi l'appello online.






Io ho già firmato, e voi?


* Luca 10, 36-37 la citazione precisa, secondo l'edizione ELLEDICI-ABU
"Parola di Dio in lingua corrente" della Bibbia: (36)«Secondo te , chi di questi tre si è comportato come prossimo per quell'uomo che aveva incontrato i briganti?». (37)Il Maestro della Legge rispose: «Quello che ha avuto compassione di lui». Gesù allora gli disse: «Va' e comportati allo stesso modo».

25 novembre 2008

...di quella pira

...possiam bruciare tutti.
E' già cominciata!
Non si limitano più ad attaccare i cinesi, i froci (che, si sa, appartengono ad un'altra razza) ora attaccano i diversi tout court magari quei senza tetto, barboni, clochard... Quelli che si pensa sono lì per sfiga, o perché scansafatiche... Mai che qualcuno pensi che c'è anche,chi, in quel mucchio, ha scelto quella come stile di vita.
Intanto il barbone ha un nome Andrea Severi.
E' italiano, anche se terrone.
Siamo tornati alle origini di un paese campanilista e razzista... E' cominciata ora gli italiani danno fuoco ad altri italiani, basta poco per essere considerati inferiori, diversi, sacrificabili.
Gli inquirenti hanno subito precisato che non si tratta di un gesto con matrice politica. Solito equivoco lessicale. Volevano dire partitica. Perché la matrice politica c'è, eccome. Bruciare un essere umano è un gesto politico. L'enormità del gesto fatto da 4 ragazzi qualunque è talmente incommensurabile che non c'è pena che possa dirsi adeguata, non c'è progetto rieducativo che tenga.
E di fronte a quel gesto io non vedo una vittima e 4 aggressori ma 5 vittime.
Perché quei ragazzi sono vittime quanto il barbone. Sono cellule cancerose di una società che rimane in vita solo per l'accanimento terapeutico dei potenti di turno.

La prossima volta basterà un elemento non conforme ancora più irrilevante per essere bruciati.
Anzi è già successo, sempre al nord, nella fascistizzatissima Verona.
E' cominciata, i normodotati iniziano ad aggredire tutti i reputati diversi. Già il vostro vicino vi guarda strano e voi guardate strano lui...
Ricordate il finale amaro di Un borghese piccolo piccolo?

Cominciate a metter sacchi di sabbia alla finestra...

14 novembre 2008

Due sentenze pari e patta

La Corte di Cassazione di Milano dà ragione al padre di Eluana Englaro e ricusa l'ordinanza della Procura che impediva di fatto a Emanuela di morire dopo un coma irreversibile di 16 anni (mentre quei malati di mente dei cattolici disquisiscono sul fatto che quello di Emanuela non è uno stato irreversibile....

Lo stato vegetativo non è una malattia terminale e i pazienti in questa condizione, come Eluana, "sono vivi a tutti gli effetti"
(fonte Sentinelle del mattino)
Certo, magari passa Cristo e la fa resuscitare...


Il tribunale di Genova ha assolto invece tutti i vertici della carneficina alla scuola Diaz... Pagheranno solo gli esecutori materiali ma non chi quegli ordini pensò, diede e sostenne.
Vengono condannati soltanto i "picchiatori" del Reparto Mobile di Roma, il comandante, il suo vice, i capisquadra.

Con loro, condannati i due poliziotti che s'inventarono, trasportandole nella scuola, le due bottiglie molotov che avrebbero dovuto giustificare la "perquisizione" diventata massacro di 93 persone sorprese nel sonno. Come per Bolzaneto, questa sentenza avrebbe dovuto spiegare come, perché, con la responsabilità di chi, nasce in una democrazia un "vuoto di diritto" che liquida le regole del diritto penale e le garanzie costituzionali e consegna la nuda vita delle persone, spogliata di ogni dignità e diritto, a una violenza arbitraria, indiscriminata, assassina.
(fonte Repubblica)

Da un lato una sentenza da pese civile dall'altro la solita sentenza italiana....

Pari e patta!

13 novembre 2008

en attendent Frances...

Lo scandalo delle false cremazioni
Ceneri di defunti mischiate insieme e corpi spariti. Una cinquantina le aziende controllate

«Cessate d'uccidere i morti», invocava Giuseppe Ungaretti. Scriveva, il grande poeta, della carneficina della guerra. Ma mai come oggi quei versi sono apparsi attuali. Mai come oggi, infatti, la morte è stata stuprata. «È arrivato questa mattina il corpo di una bambina, che ne facciamo? Deve essere cremata», chiede in un'intercettazione il dipendente al titolare di un'azienda coinvolta in uno degli scandali più sconvolgenti. Risposta: «Mah... Niente cremazione, buttala via, nell'immondizia, tanto è poca roba».

Lo facevano sul serio, di buttare i corpi nel pattume. La cronaca di Nadia Francalacci su Panorama gela il sangue: «Quando le ruspe hanno iniziato a scavare, è spuntato un piede. Era di uno dei sei corpi saponificati abbandonati in un campo di 30 metri quadrati assieme ai resti di amputazioni ospedaliere, a feti abortiti per gravi malformazioni e a decine di sacchi di plastica neri che contenevano le ceneri di centinaia di persone cremate e mai riconsegnate ai familiari».

Non passa giorno, ormai, senza il trauma di una nuova inchiesta della magistratura o di una nuova ispezione dei carabinieri dei Noe, i Nuclei operativi ecologici. I quali, partendo da una indagine sul «riciclaggio» di maniglie di ottone, crocefissi, bare e perfino abiti dei defunti, hanno messo sotto esame una cinquantina di strutture che si occupano di cremazioni scoprendone di tutti i colori. È successo a Roma, dove i giudici indagano da tempo su diverse salme dimenticate nelle loro casse in un deposito anche per due anni mentre già i parenti portavano «mazzi di crisantemi al camposanto di Fiumicino, convinti che le ceneri dei familiari stessero definitivamente lì». È successo a Padova, dove qualche settimana fa sono state sequestrate le ceneri di tre persone buttate tutte insieme nello stesso contenitore dagli addetti alla cremazione di una ditta che si vantava d'avere ottenuto il riconoscimento di controllo di qualità «Iso 9000». È successo a Segrate, dove sono state trovate otto casse che contenevano ceneri mischiate di chissà quanti defunti e ottanta casse zincate con i resti ossei di centinaia di corpi ormai derubati della loro identità. È successo a Mirteto, Prato, Collecchio, Roccastrada, Vignola, Fornovo, Parma, Piacenza e, insomma, un po' in tutte le località in cui la «Euroservizi», una delle aziende più coinvolte, aveva vinto gli appalti per le cremazioni. Per non dire di Fidenza, dove la società aveva ammassato in 60 sacchi neri dell'immondizia una tale quantità di ceneri che, dice una stima, «potrebbero appartenere a circa 2 mila corpi cremati».

Tra i rifiuti, dicono le cronache, c'erano «un tronco umano saponificato e una bara bianca con un bambino al quale era stato tolto il nome». Tutti insieme. Tutti mischiati. Nell'indifferenza totale per l'impegno assunto (in cambio di soldi, tanti soldi) e per il dolore lancinante dei parenti, convinti che «quella» piccola urna con le ceneri loro consegnata contenesse davvero i resti del padre, della madre, del fratello, del figlio... Nella «A livella», la straordinaria poesia di Totò dedicata alla giornata che si celebra oggi («Ogn'anno, il due novembre, c'è l'usanza / per i defunti andare al Cimitero... »), il «nobile marchese signore di Rovigo e di Belluno » lo sputa in faccia al vicino di tomba, il netturbino Esposito Gennaro: «la Vostra salma andava, sì, inumata / ma seppellita nella spazzatura! ». Il senso di quelle rime struggenti, la morte che come una livella mette tutti sullo stesso piano, dal nobile marchese fino a Gennaro «'o muorto puveriello», era però un altro. A mischiare le ceneri, nella sua misericordia, è Dio. Che però distingue una dall'altra ogni singola sua creatura. O se volete, laicamente, a mischiare tutto è la natura. Non l'ingordo padrone di un'impresa funebre che vuole risparmiare sull'accensione del forno, sulle bare, sui vestiti messi addosso ai morti da mogli, sorelle, figlie in lacrime.

Eppure, per millenni, il rispetto per i morti è stato uno dei cardini della cultura umana. In Occidente come in Oriente. Gli egizi cercavano con la mummificazione di conservare i corpi perché sopravvivessero nell'Aldilà e infilavano tra le bende del defunto un rotolo di pergamena col Libro dei Morti, chiamato serenamente il «Libro per uscire al giorno». Gli antichi greci lavavano e profumavano le spoglie mortali dei loro cari e ornavano le case con mirto e alloro e andavano in processione al cimitero accompagnati dalle melodie dei suonatori di flauto e gli adulti venivano seppelliti con i sigilli e i dadi e le donne coi gioielli più preziosi e i bambini coi loro giocattoli. E gli etruschi coprivano le pareti delle tombe con pitture che raffiguravano il defunto seduto a un grande banchetto presieduto da Ade e Persefone. E i romani custodivano in casa, nei «penetralia », le maschere di cera degli antenati che veneravano e invocavano a protezione della famiglia. E Polibio racconta nelle sue Storie pagine indimenticabili sui riti (la salma portata al Foro sui rostri, la Laudatio funebris dalla tribuna, il corteo con i parenti che indossavano le maschere funebri degli avi...) con cui le famiglie patrizie onoravano i loro cari nei giorni dello strazio. Per non dire di culture lontane come quella di Tana Toraja nell'isola indonesiana di Sulawesi, dove il morto non è davvero morto ma solo «addormentato» finché non viene sepolto e i funerali vengono dunque trascinati per mesi e mesi, anni ed anni, e tutti i parenti accorrono e si ritrovano intorno a chi «dorme» per cucinare e mangiare insieme il maiale e i polli e certe focacce fritte che sono una bontà.

Per questo, oggi, è il caso di fermarsi un attimo a riflettere sul senso di queste cronache oscene che ci tolgono il sonno. E di domandarci se, in fondo in fondo, non sia tutto «normale», che una società che troppo spesso non rispetta i vivi non possa poi rispettare i morti. Quanto agli immondi mercanti che trattano le salme fottendosene della loro sacralità e del dolore che dilania le mogli, i mariti, i figli, c'è solo da sperare che (al di là della giustizia nei tribunali degli uomini) avessero ragione gli antichi greci. Secondo i quali i malvagi che non portavano rispetto a un defunto venivano per anni perseguitati dalla sua anima, fino a renderli pazzi.

Gian Antonio Stella
02 novembre 2008
(fonte Corriere della sera

Quel che non viene detto nell'articolo è che la situazione è precipitata da quando la gestione dei forni crematori è stata affidata a privati, come si evince da un post del 13 agosto (ma vuoi mettere dare la notizia il giorno dei morti?) del sito Funerali.org nel quale si legge:
Lucravano sui defunti attraverso l’amministrazione del forno crematorio e dei servizi cimiteriali del Comune di Massa. Tredici persone - 25 quelle differite - sono state arrestate, tra cui l’ex capitano della compagnia di Massa dei Carabinieri in pensione, A. C., all’alba di stamani, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, dopo un’operazione, condotta dai Carabinieri di Massa e dai Nas di Livorno, partita nel febbraio 2007. Le altre accuse, oltre alla truffa, sono reati contro la pubblica amministrazione, contro la pieta’ dei defunti e in materia di falso. Gli arrestati effettuavano false cremazioni e cremazioni multiple per aumentare i profitti e abbattere i costi di gestione dell’impianto e ai parenti dei defunti consegnavano ceneri relative ad altre cremazioni. Nel corso delle indagini sono state rinvenute e sequestrate numerose salme e resti mortali depositati nella cella frigorifera e accatastati in vari locali del cimitero che solo a livello formale - come hanno spiegato i Carabinieri - risultavano gia’ cremati. Gli inquirenti hanno inoltre scoperto una considerevole quantita’ di ceneri umane - secondo il medico legale in una quantita’ pari a circa 500 cremazioni - stoccate in un locale sotterraneo del cimitero di Mirteto. La prima parte delle indagini, condotte dal sostituto procuratore della Repubblica di Massa, Federico Manotti, aveva portato, il 4 maggio del 2007, all’arresto in flagranza di uno degli addetti al forno crematorio e al sequestro dell’impianto. Le indagini non hanno permesso di accertare il numero e l’identità dei cadaveri.


Interessante la risposta di Daniele Fogli uno dei massimi esperti del settore funerario italiano ed europeo (a detta del sito):


Si è una schifezza!
Purtroppo d’ora in poi sarà bene accertarsi delle procedure utilizzate dal crematorio prima di far fare le cremazioni.
Le imprese funebri dovrebbero accertarsi sulle garanzie di correttezza del gestore del crematorio, richiedendo di visionare la carta dei servizi, che specifica le procedure di garanzia per evitare violazioni di legge e sulle modalità di esecuzione del servizio, invece, spesso (ma anche i Comuni, che cercano di risparmiare sui prezzi dei servizi di creazione die resti mortali) badano più al basso costo della cremazione o alla velocità con la quale le ceneri vengono consegnate.
In pratica l’impresa funebre ha tutto l’interesse a fare un trasporto funebre del feretro e tornare dopo poco tempo al luogo di partenza con l’urna cineraria e cerca il gestore che lo fa nel minor tempo possibile, con gli orari più comodi e semmai ai prezzi più bassi.
E allora c’è il rischio che qualcuno tenti di barare, consegnando ceneri di un altro defunto per far vedere che è velocissimo nell’eseguire il servizio.
Nel caso specifico c’è anche il rischio che si nascondessero delle ceneri per far figurare un numero di cremazioni inferiore e quindi pagare meno tasse.
Un caso del genere è successo negli USA (Tri-State crematory) ed è intervenuto l’EPA (agenzia per l’inquinamento americana, sulla base di una segnalazione anonima) per imporre regole ferree per l’identificazione del cadavere e per il rispetto delle procedure.
In realtà in Italia le regole ci sono, ma non c’è chi fa i controlli e quindi le fa rispettare.
Venendo alle sue domande:
- in Italia di norma non si può assistere alla cremazione nei locali tecnici del forno, per ragioni di rispetto della normativa sugli infortuni, però diversi crematori sono attrezzati per far vedere l’immissione della bara attraverso telecamera, con angolo di visuale laterale, in maniera da non rendere troppo forte l’impatto emotivo (visione del fuoco che avvolge il feretro) .
- vi è poi un sistema usato in moltissimi crematori (per cremazione di cadaveri) che consiste nel porre sulla bara prima dell’entrata nel forno un disco - numerato progressivamente - di materiale refrattario e di recuperarlo assieme alle ceneri dopo la cremazione.
In taluni casi il refrattario viene consegnato alla famiglia.
Nelle linee guida per la conduzione degli impianti (Federutility SEFIT le ha emanate su scala nazionale quest’anno e in Lombardia la norma regionale ne impone l’adozione entro il 31.12.2008), vi sono con chiarezza esposte le procedure da seguire e le garanzie da fornire.
La maggior parte dei crematori italiani segue già regole di comportamento che danno ridondanza di controllo (cioé controllo all’arrivo del feretro che la documentazione cartacea corrisponda con il nominativo indicato sulla targhetta metallica su coperchio della bara, identificativo termoresistente prima della entrata nel forno e sua raccolta assieme alle ceneri e collocazione nell’urna, registrazione dettagliata nel registro delle cremazioni, cremazione di un feretro per volta).
In taluni casi si arriva alla identificazione con cartellino riprtante nome e cognome del defunto a lato della bocca del forno per ogni cremazione.
Purtroppo, come in molte altre situazioni della vita, se chi deve svolgere un compito vuole violare le norme, se ne infischia delle buone pratiche e l’unica soluzione è quella di fare controlli a spot, in incognito, da parte degli Organismi preposti. In questo caso i controlli li doveva fare il Comune.


12 novembre 2008

Miriam Makeba

Johannesburg, 4 marzo 1932 – Castel Volturno, 9 novembre 2008

oggi...
...e ieri
Un esempio di impegno politico e di grande musica. Insieme. E' possibile! Miriam ha speso tutta la sua vita per onorare questo impegno e io che mi lamento perché il disco di Mina esce a gennaio...

VERGOGNA ALE!

Dal sito di Mina...

Ieri mentre mi crogiolavo aspettando l'uscita del nuovo disco di inediti di Mina, in cerca di notizie vado prima sul sito del Mina Fan club dove leggo:
Atteso nei prossimi giorni, se Dio vuole, l'annuncio ufficiale dell'Ufficio Stampa della Sony che dovrebbe sciogliere le riserve sul lancio, previsto per venerdì 14, del sospirato, misteriosissimo primo estratto radiofonico dall'imminente album di inediti. Per la cui data di uscita nei negozi,a tutt'oggi fissata per il 28 novembre, si potrebbe anche profilare l'ipotesi di un malaugurato rinvio al venerdì successivo...
e già ho l'acquolina.

Poi vado sul sito ufficiale di Mina e leggo:
10 novembre 2008
Discografia Mina, il nuovo cd di inediti. Tempi di stampa, variati per esigenze industriali, non ne rendono possibile l'uscita prima di Natale. La sua pubblicazione avverrà perciò nel 2009.
Una scarna, micidiale doccia fredda...
Bell'anno di merda anche questo 2008!!!


6 novembre 2008

Michael Crichton just died


Ho "incontrato" Michael Crichton la prima volta a nove anni. In prima serata insieme a mia madre e mia nonna guardammo Andromeda uno dei capolavori di Robert Wise e ne rimasi profondamente colpito, per i retroscena politici, per la "superiorità" inascoltata degli scienziati, per lo stile di regia (ma esto non era merito di Crichton...).
Poi fu la volta di Wetsworld in italiano banalizzato in "Il mondo dei robot" e rimasi offeso dal nichilismo di fondo, da quegli scienziati chiusi e uccisi dagli sfasci di una tecnologia cui si erano concessi con cieco fideismo. Offeso perché prima ancora che incontrassi Star Trek l'idea che la tecnologia fosse infallibile era già bella che morta.

Agghiacciante fu Coma profondo del quale Crichton fu anche regista. Film dalla trama inquietante quanto probabile e possibile (pazienti mandati appositamente in coma per espiantarne gli organi) con una favolosa Geneviève Bujold...
Non tutto quel che Crichton ha scritto è stato trasposto bene sul grande schermo: Sfera è un film ridicolo ma Crichton rimane l'autore più presente nei film di fantascienza da me preferiti.
Quando ci fu l'ubriacatura mediatica per Jurassic Park e la serie tv E.R. io mi resi conto di quanto provinciali fossero i giornalisti che si "accorgevano" di Michael con tanto ritardo. Per molti lui è l'autore di Jurassic Park (che lessi tutto di un fiato, senza andare a dormire, la notte tra il 14 e il 14 agosto del 1991) ignari di tutti i capolavori che ha scritto prima...
Crichton è morto ieri, a soli 66 anni.
La vera cosa brutta di crescere (e invecchiare) è che tutti quelli più grandi di te che conosci e apprezzi se ne vanno via man mano che passano gli anni.
E poi tocca a te!

5 novembre 2008

Obama



Ha vinto un nero. Nero, ma sempre uomo.
Se avesse vinto Hillary sarebbe stato un vero segno di cambiamento...?

3 novembre 2008

Can You Feel the Force?

E mentre sto preparando la lezione di domani mi è tornata alla mente questa splendida canzone funky dei The Real Thing.
Mi ricordo quando la sentivo alla radio senza sapere chi fossero e senza quindi poter dare loro un nome né comperare il disco. All'epoca poi l'inglese era per me una lingua incomprensibile e sconosciuta...
Per me era importante sapere chi fossero, dare loro un nome, collocarli mentalmente in un posto preciso se non riuscivo a farlo non potevo godere pienamente della loro musica... Per cui questa canzone è stata per me il simbolo dell'estate del 79, libero dalle medie, ancora ignaro della sofferta disperazione che sarebbe stato il liceo, innamorato e sessualmente attivo (ah gli ormoni in circolo quell'estate! Com'è bello essere adolescenti!) eppure con un paio di canzoni (l'altra resta ancora un mistero non so né nome del gruppo né titolo.. so solo che uscì l'estate del 79...) che rimandavano la felicità a un tempo successivo, e la felicità era già nostalgia nostalgia di un presente non legittimato e da rimandare un presente spinto nel futuro ma al quale già guardavo come fosse passato, trascorso, non consumato eppure già finito...
Il nucleo della mia vita delle mie scelte delle mie decisioni è tutto qui.

Ora a questo quadro si è aggiunto un tassello quando, pochi anni fa, Da. cantava la canzone in macchina con me e riusciva a cantare quegli Whoo oo ooo che per me erano troppo alti...
Era una felicità ritornata dopo tanti anni, ed ero legittimato a vivere nel presente...

E la nostalgia allora acquista un altro significato...





Whoo oo oo ooo Can you feel the force?
Whoo oo oo ooo Can you feel the force?

There's a mood spreading round the world today
Can you feel the force?
It's with you in your work or at your play
Can you feel the force?
They're cleaning up the streets throughout the world
Can you feel the force?
Ghetto folk have had the final furl
Can you feel the force?

You can feel the pressure lifting off your head
People who make war are making love instead
This could be the dawning of another time
Hatred is a stranger we can see the sign

Whoo oo oo ooo Can you feel the force?
Can you feel the force?
Whoo oo oo ooo Can you feel the force?
Can you feel the force?

All you people with your heads on the ground
Can you feel the force?
I can feel the hope spreading all around
Can you feel the force?
I can feel a new beginning in the air
Can you feel the force?
Peace and love forming everywhere
Can you feel the force?

You can see a change in people's attitudes
Looking to the future in much brighter moods
There's a message clearly written in the sky
Time to change and soon we'll all be flying high

Whoo oo oo ooo Can you feel the force?
Can you feel the force?
Whoo oo oo ooo Can you feel the force?
Can you feel the force?

2 novembre 2008

2 novembre 1975



Nella notte tra il primo e il due novembre del 1975 Pier Paolo Pasolini viene assassinato, sul suo corpo ancora vivo passano una ma forse due automobili.
Ci sono anche tracce di pneumatici che dalla porta del campetto arrivano fino a Pasolini. Poi c’è lui, Pier Paolo, è steso in avanti, la tempia e la guancia sinistra appoggiate sul terreno, il braccio destro scostato dal corpo e il sinistro sotto.. Indossa una canottiera sollevata dal dorso, con un solo piccolo strappo, e calzoni abbottonati alla cintola.

Pier Paolo viene voltato sulla schiena, è stato massacrato come difficilmente si può immaginare. E’ coperto di sangue, ha ecchimosi sulla testa, sulle spalle, sul dorso e sull’addome. Ha la mano sinistra fratturata in più parti, dieci costole spezzate, ha profonde ecchimosi al volto e il naso fratturato verso sinistra. Un massacro eseguito con una ferocia inaudita.

Gli inquirenti sanno oramai chi è quell’uomo, tutta l’Italia lo conosce, ma occorre un riconoscimento ufficiale da parte di un parente un amico, uno di questi viene rintracciato, è Giovanni Davoli detto”Ninetto”, di professione attore, grande amico di Pier Paolo.
(fonte sito rifondazione-cinecittà/avvenimenti italiani



Dell'omicidio verrà accusato solamente Pino Pelosi condannato nel 79 a 9 anni e sette mesi per omicidio volontario.

A trent'anni dall'omicidio, nel maggio 2005, alla trasmissione televisiva della Rai Ombre sul giallo, in contraddizione con la sua confessione in fase processuale, afferma di non aver partecipato in prima persona all'aggressione di Pasolini, ma che questa fu effettuata da tre persone, a lui sconosciute.

A giustificazione della sua reticenza e dell'essersi accollato la responsabilità dell'omicidio, Pelosi afferma di essere stato minacciato di morte assieme ai suoi genitori da parte di uno degli aggressori, e di aver pertanto atteso fino alla morte (per cause naturali) di questi ultimi, prima di iniziare a parlare.
(fonte Wikipedia)

La morte di Pier Paolo mi ha sempre colpito in un modo viscerale, per come l'omertà ha taciuto e sempre tacerà la verità, perché, nonostante l'enorme statura artistica, politica e morale di Pasolini, è morto ammazzato da un pischello al quale ha fatto una pompa, e, come tutti i froci, quella morte se l'è cercata.
Questo modo di pensare mi ferma il cuore, mi fa diventare un fascista, perché ucciderei con le mie mani chi lo pensa e al giudice direi di darmi la pena massima perché non solo non mi pentirei di quel gesto, ma potendo, lo rifarei.

Pagane tradizioni


Sarà stato il 2002 o il 2003. Eravamo andati a Prima Porta. Eravamo partiti da casa di mia sorella, io, Da., mio cugino Andrea, sua sorella Michela e, lentamente (mia sorella incarna il luogo comune che una donna "fa aspettare l'uomo") arrivammo, per una strada di campagna, fino al cimitero di Prima Porta, dove è stata tumulata mia madre. Si occupò mia sorella della tumulazione, della lapide e di tutto il resto, l'unico mio intervento si limitò a correggere l'epitaffio, trasformando un banale "i figli" in un più personale "Alessandro, Silvia e Buio", dove Buio era il nostro gatto nero (morì nel 97) che mamma aveva amato tanto.
Era una giornata fredda e umida, nuvolosa, e noi eravamo tutti lì. Mia sorella lava la lapide, sostituisce i fiori marciti, e io, come ogni volta che vado al cimitero, arretro inorridito appena annuso l'odore di fiori che marciscono ché mi sembra così osceno perché ricorda che in quelle celle di cemento ben altri marcimenti si stanno effettuando...
La visita prevede due tappe. Anche la madre di Andrea e Michela sta a Prima Porta, stroncata a 50 anni da un cancro (mia madre ne aveva 54...) per cui alla nostra pena si aggiunge la loro e viceversa. A un certo punto mia sorella ci chiede di dire una preghiera, siamo tanti, ci mettiamo in circolo, tenendoci per mano. Michela inizia a piangere, senza singhiozzi, è solo che non riesce a trattenere le lacrime. Io penso, non so se proprio durante la preghiera, che da qualche parte, lì, è sepolto anche Fernando, il marito di Frances, ma non so dove e rinuncio a cercarlo prima ancora di provarci.
Dopo il cimitero ci rechiamo in un ristornate. Nella strada di campagna che percorriamo, e che ci allontana inesorabilmente da Roma, ne passiamo diversi che non ci soddisfano, o, meglio, che non soddisfano mia sorella. Io intervengo solo quando sono le tre e temo che nessun ristornate ci faccia più mangiare.
Mangiamo in un posto decente, pasta carne e tanto vino, a un costo modico.
Durante tutto il viaggio di ritorno io sonnecchio mentre digerisco. Mia sorella, dietro di me, parla per tutto il viaggio al cellulare e il suo vocio querulo e sciocco non mi fa addormentare del tutto.
Arrivati a Roma mi metto davanti al pc, a lavorare, come al solito, sin dai tempi dell'università i giorni di festa sono perfetti per lavorare (o studiare) perché c'è silenzio in giro e nelle case e il tempo sembra scorrere più lentamente.
L'anno dopo mia sorella mi propose di ripetere l'esperienza ("ti era piaciuta tanto" mi dice) le rispondo che era stato bello condividere con lei e i nostri cugini un momento di intimo e raccolto dolore ma che non volevo assolutamente che quel momento unico si trasformasse in un rituale. Così mia sorella è tornata per almeno un altro paio di anni a Prima porta coi cugini da sola.
Io trovo quel rituale un inutile orpello e trovo sfacciatamente presuntuoso quell'occupare spazio dei morti. Ingombranti e inutili, non servono a nulla. Chissà, i cristiani, che credono nella risurrezione della carne, forse si aspettano che quando arriverà quel giorno, le bare si scoperchieranno e ne usciranno fuori tutti i defunti, rinnovati nelle loro carni, vero miracolo, ben più di quello dello spirito...
Io non ho bisogno di credere a questo mito pagano, non mi serve andare a trovare mamma al cimitero per ricordarmi di lei, e mia sorella me lo rimprovera spesso, bonariamente: ieri sono andata a trovare mamma mi disse una volta, intendendo al cimitero, e io, serafico Ah si? Come sta?!
Mia madre è in me, ogni volta che le cose che mi capitano mi fanno pensare a lei: chissà cosa ne avrebbe pensato mamma, questo le sarebbe piaciuto, questo no...
La visita al cimitero è una sovrastruttura, un bisogno costruito socialmente di ostentare un sentimento che, per quanto mi riguarda, è privato, intimo, personale.
Meglio la cremazione, e la successiva dispersione delle ceneri, almeno non occupi più spazio e non rimane di te una sopravvivenza ingombrante e oscena...
Certo, se ti hanno disperso le ceneri, come fai a risuscitare nella carne ? Ecco perché i cristiani hanno tanto avversato la cremazione, cercando di obbligare la tumulazione dell'urna... Che rito ipocrita quello della messa funebre, polvere alla polvere un paio di maroni. Dai reliquiari dei santi alle ossa dei benedettini il cristianesimo ha sempre avuto il culto fisico dei morti, la reincarnazione non è quella dell'anima, ma quella delle ossa.
Un'idea ancestrale quella di tornare in vita non nello spirito (come si crede) ma nella carne, d'altronde da una religione che a ogni messa mangia il corpo e beve il sangue del figlio di dio cosa ci si deve aspettare?...
Chissà se penserò a tutto questo quando, fra qualche tempo, disperderò le ceneri della mia amica Frances, seguendo sue precise istruzioni sul come farlo e cosa dire...

30 ottobre 2008

Panico al festival del film

E mentre assisto, in una sala piccola ma gremita, alla proiezione di Kill Gil 2 e 1/2 capitolo conclusivo (Gil è morto lo scorso 3 ottobre) delle sue vicissitudini mediche (infettato dallo stafilococco cade in coma per 3 settimane; dato per spacciato, ne riemerge cosciente ma privato dell'uso delle gambe...) mentre il film ci mostra la sua sofferenza e gli innumerevoli interventi cui l'infezione lo ha costretto (senza risparmiarci il dettaglio di carni dilacerate e batterie inserite sotto carne) in sala qualcuno si alza e chiede l'intervento di un dottore. Le persone intorno a lui si alzano, come l'increspamento dell'acqua al lancio di un sasso. Al centro dell'agitazione si intravede qualcuno , accasciato.
La richiesta di un medico vine reiterata per 3-4 volte senza che nessuno dei presenti in, sala non il pubblico ma i vigili del fuoco addetti alla sorveglianza o gli uomini dell'auditorium con i loro walkie-talkie alla 007 , reagisca o intervenga.
La proiezione imperterrita va avanti. Pensiamo che non ci sia nessuno in cabina (il personale della mostra quest'anno è ridotto e gli stessi proiezionisti corrono da una sala all'altra) ma quando mi giro vedo un ragazzo al di là del vetro, la faccia ebete di chi crede di assistere a un film. Se non ci fosse stato il vetro credo che lo avrei potuto anche picchiare, io notoria pappamolla.
Mi sono pensato colto da un malore e morto da solo perché nessuno si prende la responsabilità di interrompere una cazzo di proiezione.
Dopo 5 interminabili minuti si accendono le luci in sala (nemmeno quelle erano state accese) e la proiezione viene finalmente interrotta e dopo il danno la beffa:
il signore che si era sentito male è un idiota che si era semplicemente impressionato a vedere le carni dilacerate di Gill.
Me ne vado prima di decidere di avventarmi contro l'idiota che mi ha spaventato a morte e ha interrotto la proiezione, già iniziata con 15 minuti di ritardo. Me ne vado perché nel gioco di orari ad incastro (pessimi dato che anche quest'anno gli orari delle varie proiezioni sono fatti a a cazzo) rischio di perdere la terza e ultima proiezione del giorno.

Serce na dloni film attesissimo di Krzysztof Zanussi. La sala non gremita (ma più piena della proiezione di Le Plaisir de chanter una folla di giovanissimi per i quali Zanussi è un emerito sconosciuto (un ragazzino vicino a me bellissimo ed effeminatissimo trasecola quando legge sul catalogo che Zanussi ha vinto svariati premi)ma il film non convince, dall'onnipresente musica, come nemmeno nei porno se ne sente a commentare le scene del film (pessima quella "drammatica" quando il giovane protagonista, aspirante sucida, si accomiata dalla sua ragazza) e l'idea di fondo, tratta da una commedia famosa in Polonia, di questo boss della droga cattivo e cinico che aiuta il giovane a suicidarsi per usarne il cuore visto che necessita di un trapianto si stempera nella classica storia cristiana del cattivo che si redime in un film senza spessore politico né sociale dove i barboni espiano sulla terra le proprie colpe.

Insomma i soliti discorso da cattolici che predicano la povertà per gli altri e poi si vestono di oro...
Bello il micione che salva la situazione (taglia la strada a Angel il cattivo scagnozzo del vecchio boss, facendolo andare fuori strada...) ma il film si dimentica subito.. per fortuna! Bella la fotografia belli i movimenti di macchina, buona profusione di mezzi (in una co-produzione ukraino-polacca) ma quanti talenti sprecati per una storia da seminario...

E per ultimo il rimo film visto in giornata El artista una idea semplice (un infermiere espone, presentandoli come suoi, i disegni di un vecchio che vive nell'ospizio dove lavora raggiungendo fama e ricchezza) raccontata con grande rigore visivo e morale, scevro da ogni forma di spettacolarizzazione, dove, più che una indagine sull'arte, come hanno cretto in molti, che resta alquanto in superficie, è un'indagine sulle persone, sull'infermiere che non ha una propria vita oltre al lavoro che fa, al vecchio, che esprime con l'arte quello che non dice parole (l'uomo non parla ma capisce quel che gli si dice) alle persone che circondano l'infermiere (anche l'amore che arriva solo dopo la notorietà).
Un film da vedere (è stato acquistato e uscirà regolarmente in sala)

27 ottobre 2008

La marchesa Francesca


Non ho visto le mutande
ancora
rovistando tra i cassetti di casa tua
mentre, assieme agli altri, scelgo cosa tenere e cosa buttare.
Un capo di vestiario, per ricordo…

Prendo le mutande ma vorrei Te

26 ottobre 2008

Frances, la Marchesa



Il monitor
lo prendo io.
E tu il profumo
lo vuoi?
Quel tagliacarte..
Posso?
È tuo!
Verremo
con gli scatoloni
presi al supermercato
e disfarremo
la casa di Frances
(devo ricordarmi di prendere le piante)
che, sfrontata,
resiste e
grida
che Frances è stata
ma ora non è più!
Ci persuaderemo che
il grido sarà meno acuto
se prima delle ceneri
spargeremo la roba sua
nelle nostre case.
Suonerà meno ipocrita, dopo,
dire
che Frances
è presso ognuno di noi

25 ottobre 2008

Festival del cinema (2)





Secondo film visto (del primo, quello di Greenaway vi parlerò sta pomeriggio) di questa mostra pigra e dai pochi titoli interessanti, è stato Giorgio/Giorgia (storia di una voce) di Gianfranco Mingozzi, un documentario su e con Giorgia O'Brian nome d'arte di Giorgio Montana, omosessuale d'altri tempi che confonde l'orientamento sessuale con l'identità di genere (per cui se da piccolo non gli piacevano le pistole ma le bambole è perché è femmina anzi, no, gay, ma poi si opera...
Il solito pasticcio dei gay di una volta (e degli etero distratti di sempre).
Il documentario presenta interviste a diverse attrici (anche Lucia Poli che volle Giorgia al suo fianco per diversi spettacoli alla fine degli anni settanta) anche a vari trans...
I soliti ragazzi delle scuole mandati allo sbaraglio non fanno apprezzamenti e alla fine applaudono.
Giorgia è simpatica, racconta della sua operazione, delle polpette di carne rifiutate per sospetta provenienza, del suo matrimonio con George, insomma siamo a cavallo tra agognata normalità borghese e uno sguardo ai freaks che, poverini, sono figli di dio anche loro.
Troppa vita privata e poca storia del costume e dello spettacolo (Giorgia aveva voce da baritono e da soprano e ha calcato el scene nelle riviste dalla fien degli anni 50) ma si sa siamo in Italia...
Il film serve giusto a presentare Giorgia a chi non la conosce, ma a niente più...

Ciao stronza mia!


Mi ricordo quando,
Fernando era morto da poco,
mi chiamavi,
un filo di voce al telefono,
e ti bastava pronunciare il mio nome
perché io corressi da te.
Non fu sempre che correvo
per stare al tuo fianco.
Ci fu un tempo che non ci vedemmo affatto.
Quando ci ritrovammo
riprendemmo a parlarci
là dove ci eravamo fermati
anni prima
e scoprimmo di non esserci mai perduti.
Ma ora,
mia amica antica,
chi chiamerò
affinché corra al mio fianco,
con un filo di voce,
smarrito, sperduto e impaurito
perché tu non ci sei più?
Ti chiamerò invano
finché il tuo nome diverrà soffio di preghiera
mormorio sommesso
di amore immenso e sempre nuovo
pronto a porgere orecchio
a una risposta anelata e mai soddisfatta.





Tu dormi,
già stanca di aspettare
una morte improvvisa,
che poi così improvvisa non è.
Io ti saluto e
ti passo una mano sulla fronte,
timida carezza rubata.
Tu che al contatto fisico
ti sei sempre concessa poco,
parca di una confidenza che consideravi affettata…
E adesso invece
sorridi soddisfatta
e dici contenta:
Oh yeah!





Come chi,
più annoiato che rassegnato,
aspetta qualcosa
che non può né accelerare né evitare,
attendi
distratta e svogliata,
gli occhi spalancati,
il respiro affannato,
le braccia indolenti
che accennano movimenti stanchi,
il dorso di una mano poggiato mollemente sulla fronte,
attendi
attendi
e io attendo con te.




Non so
quanti sanno
che per te
tutto questo
è solo una recita pagana
che a te diverte, sfacciata, come diverte
uno spettacolo circense,
una farsa sguaiata,
un numero di prestidigitazione…
Non so
quanti sanno
che tu
sai
come so io
che dopo non c’è niente
e che la morte è la fine di tutto.
Ce lo dicemmo, amici di primo pelo,
la sera stessa che perdesti Fernando,
siglando una laica intesa che ci ha uniti per sempre.
Ma la chiesa è piena
in prima fila
ci sono i tossici e i barboni
e il tuo spettacolo è un numero perfetto,
per chi sa,
e per chi non sa.




22 ottobre 2008

Le Iene - Nobile - Politici e cultura



E questi sono i rappresentanti del popolo italiano?

Vai a scuola cafoncella?!?!

Una volta si gambizzava per molto meno... Una volta!

L’Università incontra la Scuola Primaria

Domenica 26 Ottobre, alle ore 11.00,


I docenti del Dipartimento di Fisica invitano gli insegnanti e i genitori delle scuole elementari di Roma ad un incontro di approfondimento sugli effetti della “riforma Gelmini” sul sistema scolastico pubblico.

Gli studenti e i docenti di Fisica intratterranno gli alunni delle scuole elementari con semplici esperimenti scientifici.




Appuntamento alle ore 11.00, nel cortile del Dipartimento di Fisica, “Sapienza” Università di Roma, Piazza Aldo Moro 2 .

19 ottobre 2008

Mina Gli anni Rai




Da martedì 21 ottobre
per le prossime 10 settimane il meglio dei 20 anni di Mina in Rai in 10 dvd in edicola con repubblica e L'Espresso... (cliccate sulle foto per leggere l'articolo...).

Più di Me Ornella Vanoni


Disco commerciale, voluto dalla casa discografica (che ha scelto anche i cantanti con cui fare il duetto, imponendo a Ornella Giusy Ferreri) il disco è comunque giustificato da una tradizione di Ornella, quella di rivisitare le sue canzoni del passato (chi si ricorda dei dischi Oggi le canto così?).

Il disco è stato prodotto da Celso Valli e curato da Mario Lavezzi.
Non raggiunge la cura del disco precedente di Ornella. Si sente una certa fretta nella produzione e, soprattutto, la pratica scellerata di avere inciso i duetti virtualmente (di solito si grida alo scandalo solo quando lo fa Mina, ma oggi lo fanno tutti..., con la differenza che Mina incide il pezzo tutto di un fiato, in una sola volta, degli altri non ci giurerei) ma alcune cose sono sorprendenti, come la versione incredibile di Senza fine di Lucio Dalla (che avrebbe potuto benissimo curare da solo tutto l'album) ma anche Carmen Consoli è incredibile (e infatti non sembra lei...) mentre pare evidente la differenza di caratura tra Ornella e Fiorella quando cantano Senza Paura, cavallo di battaglia di entrambe. Fiorella incespica, esita, o, proporne un ritmo per la canzone che non convince Ornella è semplicemente perfetta tanto da dare una lezione di classe anche a Mina che avrà inciso il pezzo, come al solito, mentre lavava i piatti, o stirava i vestiti a Massimiliano, distratta, sguaiata, scomposta, irritante. Intendiamoci non che Mina sia così per via dell'età (come scrive ingiustamente Daniele al commento del post precedente) lo fa perché si è svaccata, ha tutto il diritto di farlo e noi di criticarla. Quando vuole Mina sa ancora essere Mina basta sentire Bula Bula e Bau.



bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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