17 luglio 2009

Due come noi

(foto tratta dal blog di Verdier)

Era il 1979.
Ornella presenta Due come noi assieme a Pino Caruso. La regia è di Antonello Falqui. Varietà del sabato sera, firmato da Pino Caruso, Enzo Di Pisa, Michele Guardì e Antonello Falqui, per la regia di Antonello Falqui, in 4 puntate, trasmesse il sabato sera, su RAi Uno dal 20/01/1979 al 10/02/1979.
Due come noi è meno sfarzoso e sopra le righe del solito, costruito sulla (finta) contrapposizione tra il nord milanese di Ornella e il sud di Pino (indimenticabili i suoi monologhi Il Risorgimento, mi ricordo, è stato fatto, ma non riesco proprio a ricordarmi se poi l’Unità d’Italia l’abbiamo fatta o no… 1.).
Se la parte politica spetta a Caruso Ornella canta e ospita, di volta in volta, Gigi Proietti, Christian De Sica, Riccardo Cocciante e Franco Califano.

La sigla finale è la splendida Eccola qui di Di Pisa, Guardì, Vanoni (per il testo) e Ferrio (per la musica), che vi propongo nella versione originale televisiva (ne esiste una versione su 45 giri, fatta uscire dopo la trasmissione, ma è ri-registrata con un arrangiamento diverso, tra cui una delle due voci di Ornella modificata dal vocoder.

Ferrio oltre che a Mina (sue Parole, Parole e Improvvisamente) regala gioielli non solo a Ornella ma anche a Milva (Fumo e odore di caffè mai incisa su disco), e alle sorelle Goggi (Voglia) come ho avuto già modo di parlare.

Io ero un ragazzino di 14 anni e mi riconobbi in questa canzone al punto tale da stordirmi.

Ma questo, come al solito, è un altro discorso...





1 Ornella Magrini IL RE DEL VARIETÀ ANTONELLO FALQUI Editrice Zona, Arezzo 2009

Boy e bebè



In uno degli episodi di Boston Public, una serie tv americana ambientata in un liceo pubblico di Boston, ideata da David E. Kelly (lo stesso di Ally MacBeal, The Practice e Boston Legal, la serie con William Shatner), un'intera classe, i più grandi, prossimi al diploma, ricevono come compito di accudire a un bebè, finto, fornito di microprocessore, che simula pianto fame pipì, e registra il comportamento degli studenti, ragazzi e ragazze, che devono portarsi a casa il bebè per accudirlo.

Non so quanto ci sia di vero in questa pratica educativa (soprattutto se esiste un pezzo di tale tecnologia ...bebetica) ma sicuramente nella cultura americana insegnare anche ai ragazzi ad accudire un eventuale figlio deve essere cosa tacitamente accettata, altrimenti non verrebbe data per scontata nell'episodio (il fatto è presentato come di routine, e viene usato solo come riferimento drammatico perché una delle ragazze è incinta...).

Mi sovviene l'America del signor Delano, un documentario Luce, montato in epoca fascista da precedenti filmati statunitensi, nel quale si denigra il popolo americano. Fra gli esempi presi un corso sui bebè fatto a uomini adulti, ai quali, si vede, viene insegnato come fare il bagnetto al bebè.

La voce fuori campo italiana ironizza sul fatto che in America sono gli uomini a dover accudire ai figli perché le donne hanno ben altro a fare (partecipare a concorsi di bellezza).

Sono passati più di 60 anni e i nostri popoli vivono nella stessa abissale distanza: gli americani avanti anni luce nella gestione del ménage familiare, gli italiani sessisti oggi quanto allora.

Basta leggere, un esempio tra i tanti, i commenti lasciati da maschietti nemmeno troppo giovani (più vicini ai trenta che ai venti) a un mio video uplodato su youtube, sulle pubblicità sessiste (ecco qui il link).

Queste Erinni coi pantaloni scrivono indignatissimi accusandomi di essere una donna isterica e femminista (ehehehe).

Come li educhi questi cretini? Questi imbecilli del luogo comune che credono di stare dicendo una verità incontrovertibile?

Da dove inizi?

Quanto aveva ragione Platone ne La repubblica...
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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