21 febbraio 2010

Sanremo specchio del paese

A Sanremo si sa, vincono le canzoni, non i cantanti (tant'è che al primo festival, di 60 anni fa, erano in 6 a cantare tutte le canzoni). A giudicare dalle tre canzoni vincitrici di questo sessantesimo festival della canzone italiana confrontandole con quelle escluse ci fa capire i gusti musicali degli italiani che hanno ripescato canzoni escluse dalle giurie con il televoto.
La canzone di Valerio Scanu è anonima, e scomparirò nell'aura medietas da dove è stata pescata già nelle prossime settimane (a meno che la sua casa discografica non paghi le radio per mandarla in onda, funziona così...).


Perchè ha vinto questa canzone e non quest'altra?

O quest'altra (che  a me non piace, ma sempre meglio musicalmente della canzone vincitrice...)?


La categoria Big è ormai da rivedere perchè per tutta la stima che ho per Marco icsfactor Mengoni un big è chi ha una carriera solida alle spalle non un novellino esordiente. Purtroppo chi c0era di Big a questo Sanremo? Irene Grandi che non azzeccca più una canzone da 10 anni? Toto Cutugno che è sordo (mi spiego solo cos' le continue stecche prese...) o Ruggeri che è conosciuto per le sue (pessime) doti di conduttore televisivo non certo per le canzoni (pessime) che fa? C'è Nino d'Angelo o Cristicchi che anche se sta sulla scena da un po e a Sanremo ha già fatto molto parlare di se non è certo un Big (se Cristicchi è un Big, Mina cosa è?) ma non divaghiamo...

A giudicare dalla tre canzoni vincitrici a Sanremo non vincono le canzoni, ma i cantanti.

Allora da questa vittoria capiamo che:
1) Mediaset ha più potere della RAI, ha vinto il vincitore del programma musicale di Canale 5 e quello di mamma rai (proprio come lo scorso anno, quindi nemmeno a dire che si fa un po' per uno...).
2) La Emi (casa discografica di Valerio Scanu) ha più potere della Sony  (casa discografica di Marco Mengoni) (Marco Carta, vincitore ella scorsa edizione,  incide per la Warner)
3) Gli italiani sono dei monarchici fuori da ogni tempo storico

La canzone di Pupo e di Emanuele Filiberto già...

Tutti hanno parlato della canzone e dei fischi a cui p stata accolta e tutti si sono limitati in maniera provincialissima a considerare gli aspetti artistici (sic!) del pezzo, ma non quelli storici  e politici.

I fischi sono meritatissimi ma non per la canzone che non fa più schifo di altre.
I fischi sono meritati perchè questa canzone ha un testo da far bestemmiare tutti i partigiani d'Italia.
Leggiamolo:

(Pupo) Io credo sempre nel futuro, nella giustizia e nel lavoro,
nel sentimento che ci unisce, intorno alla nostra famiglia.
Io credo nelle tradizioni, di un popolo che non si arrende,
e soffro le preoccupazioni, di chi possiede poco o niente.
Quindi niente famiglie non tradizionali (via gay  lesbiche ma anche etero conviventi...) viva il fascismo e il razzismo che sono le tradizioni che meglio ci descrivono oggi, assieme al cattolicesimo misoneista.

(E. Filiberto) Io credo nella mia cultura e nella mia religione,
per questo io non ho paura, di esprimere la mia opinione.
Io sento battere più forte, il cuore di un’Italia sola,
che oggi più serenamente, si specchia in tutta la sua storia.

Quindi solo la cultura italiana, non quella multietnica, l'unica Italia che per lui esiste. Parla il nipote di quel re che lasciò l'Italia (arte di) in mano ai nazisti.
Non si può dire di avere visto una faccia di culo se non si è vista la faccia di questo porco.

(L. Canonici) Sì stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.
Io, io non mi stancherò, di dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.
e poi vi meravigliate se la prima volta che ho sentito la canzone ho bestemmiato 7 svolte di fila?

(E. Filiberto) Ricordo quando ero bambino, viaggiavo con la fantasia,
chiudevo gli occhi e immaginavo, di stringerla fra le mie braccia.
Quando Canonci era bambino gli italiani erano malvisti all'estero e trattati come noi oggi trattiamo i migranti presenti sul nostro suolo. Ma Canonici preferisce viaggiare con la fantasia piuttosto che confrontarsi con la Storia.

(Pupo) Tu non potevi ritornare pur non avendo fatto niente,
ma chi si può paragonare, a chi ha sofferto veramente.
Forse 7 bestemmie sono state davvero poche.
Non solo filiberto dice in culo alla repubblica e a i morti per essa ma è talmente proditorio che, nel testo della canzone da lui scritto, non ha nemmeno il coraggio per dire "Io" ma se lo fa dire da Pupo VENDUTO.

D'altronde Pupo o ci fa o ci è perché basisce per i fischi e si chiede come mai lo fischino lui che canta a Sanremo da 30 anni...

(L. Canonici) Sì stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio
Io, io non mi stancherò, di dire al mondo e a Dio, Italia amore mio


(Pupo) Io credo ancora nel rispetto, nell’onestà di un ideale,
nel sogno chiuso in un cassetto e in un paese più normale.

(E. Filiberto) Sì, stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.
30 anni fa si gambizzava per molto meno.

Già si è permesso a una stirpe di merda di rientrare nel patrio suolo, ma non è bastato a una famiglia di delinquenti di ritornare con tutti gli onori, si è permesso a quella faccia da Emanuele Filiberto (non riesco a trovare un insulto peggiore) di incensarsi e dire che poverino lui in Italia non lo facevano rientrare...

Certo non a tutti sta bene che la canzone non solo abbia partecipato al festival ma che sia pure arrivata seconda.
L'orchestra di Sanremo straccia gli spartiti (e su facebook c'è già il gruppo pro orchestra, ma non uno di protesta per la canzone...)


Ma che un fatto succeda senza che cada il governo, che quel poco di Savoia possa cantare senza che nessuno venga gambizzato la dice lunga sullo stato di coma totale in cui questo paese versa.

D'altronde leggete come wikipedia parla del principino dei miei coglioni:
Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia (Ginevra, 22 giugno 1972) è un personaggio televisivo nato e vissuto in Svizzera a causa del regime di esilio previsto dalla Costituzione repubblicana per alcuni membri di Casa Savoia ed entrato in Italia soltanto a fine 2002. È figlio di Vittorio Emanuele e di Marina Ricolfi Doria e nipote dell'ultimo re d'Italia, Umberto II di Savoia. (i corsivi sono miei)

ITALIANI DI MERDA!!!! CREPATE TUTTI
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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