10 dicembre 2016

Le migliori di MinaCelentano: la musica, il disco, il packaging e il commercio.

L'ho comperato appena uscito, l'11 novembre, un mese fa.
29,99 euri da Feltrinelli (adesso è sceso a 23,99), perché dovevo averlo subito, anche se su Amazon costava 22,99 ma come aspettare? Non ho minimamente pensato che su Spotify fosse già disponibile all'ascolto (dopotutto avere significa prima di tutto ascoltare).
Mi sono sorpreso della mia sprovvedutezza. Non è tanto dei 5 euri che mi sono rammaricato ma dalla mia mancanza di oculatezza.

Anche se certamente non sono più i tempi che l'uscita di un disco di Mina mi induceva a fare sega a scuola perché non potevo certo aspettare il pomeriggio per ascoltare il doppio (all'epoca i dischi di Mina erano doppi) dovevo ascoltarlo SUBITO, nell'atmosfera irreale e solitaria (nonna ormai non c'era più...) della casa alla mattina, col leggero senso di colpa di essere a casa mentre mamma e mia sorella no che tradiva però anche una leggera punta di autocompiacimento...

Il disco era Italiana e l'anno il 1982... Storia, ormai.

Le migliori l'ho comprato al rientro a casa di una giornata normale di lavoro, all'ora di pranzo, ed è stato un ascolto affaticato da limiti di software.
Ormai la mia musica è tutta online, non ascolto più nemmeno i giga di musica che ho sul pc, figuriamoci le migliaia di cd che ormai espongo nei benni solo per bellezza avrebbe detto mamma.

Non so nemmeno quale programma usare per ascoltare il cd dal pc, l'impianto stereo è dismesso da anni, anche se dovrei ripristinarlo per digitalizzare tutti gli Lp, e sono tanti, che sulla rete proprio non ci sono, perché sula rete trovi moltissimo ma non proprio tutto: Dana Valeri in Italiano, Ipertensione dei Daniel Santacruz, It's a horse of a different colour di Marisa Sacchetto (non mi correggete su quel colour, l'errore è nel titolo del disco), tanto per citare i primi tre che mi vengono in mente, proprio non ci sono.
Per cui sono lì ad ascoltare ogni brano individualmente perché il software che legge il cd sclera e non riesce a rispettare la sequenza originale dei brani (porc, vaff, putt!?!?!).
E' allora che mi accorgo che Le migliori è su Spotify dove FINAL - fucking - MENTE posso ascoltare l'album nella sua sequenza originale (quei 10 euri al mese che do a Spotify sono i soldi meglio spesi del mio portafoglio).

L'edizione  Deluxe è però molto deludente.
Il suo piatto forte, quel secondo cd che nella mia immaginazione fantasiosa post adolescenziale dovrebbe contenere chissà quali meraviglie, magari gli altri 8 (ma mi accontenterei anche di sei) brani che dovrebbero pareggiare il conto di quella ventina che tutta la stampa preconizzò annunciando la prossima uscita del disco (altro che una ventina di brani più qualche cover, il disco contiene solamente 12 brani, due in più rispetto i 10 di MinaCelentano del 98).

Invece il cd numero due è una truffa, una fuffa, una presa per i fondelli, contiene una fintissima, manipolatissima e marginalissima selezione audio di Mina e Celentano che ridono e si divertono mentre incidono il disco (che poi non hanno inciso insieme ma ognuno comodamente e separatamente nello studio di registrazione proprio...).
Non basta sfottere i fan più facoltosi (le fan più facoltose), li devi (le devi) pure disinformare illudendoli (le) di qualcosa che non è successo (l'unico quotidiano che ha avuto il fegato di dirlo, senza rendersi   conto del portato di quanto andava dicendo, è stato manifesto).
Almeno per Piccolino l'edizione deluxe conteneva altri 4 brani, tra i quali, in my opinion,  il più bello del disco...

Quello che mi ha dato più fastidio di questo cd vuoto peggio di un uovo di pasqua privo di sorpresa è lo spreco e l'inutilità del secondo cd.
Quei 10 minuti scarsi di risate e di ti ricordi? NO non mi ricordo ma sì, daaaai potevano essere contenuti benissimo nell'edizione normale del disco, magari come gost track...
Ma vuoi mettere il commercio?
L'edizione deluxe presenta i due cd in buste accompagnati da un miniposter, 4 cartoline e un libriccino nel quale trovi lo stesso materiale che trovi nell'edizione regular ma in un formato più grande.
Quindi ho speso 10 euro di più  (l'edizione regular costa 19.99) per del cartone e poca pochissima praticamente nulla sostanza...

Il disco sorprende per la qualità di alcuni arrangiamenti (su tutti Se mi ami davvero di Mondo Marcio, al secolo Gian Marco Marcello) per l'intelligenza\furbizia di fare il verso ad alcuni dei brani più gettonati del primo Mina Celentano senza proporre né un plagio né una copia ma, comunque, riferendovisi (mi, ti, ci), però stavolta le due voci giocano poco ad armonizzare spartendosi parti delle canzoni in maniera un poco prevedibile (prima lui poi lei poi di nuovo lui...).

Quel che agghiaccia sono però i testi, che, tranne il brano di Celentano, che cerca di riferirsi alla contemporaneità, basendo per un bambino che porta un fucile all'asilo (manco fossimo negli Stati Uniti) dove il molleggiato (ma il testo è di Francesco Gabbani) non può esimersi da commenti maschilisti (la nonna in minigonna in parlamento: caro Gabbani abbiamo capito che a te una nonna in minigonna non ti arrapa, ma a nessuno interessano i tuoi picchi ormonali, la nonna può vestire come cazzo le pare, fattene una ragione e taci, anzi, SPARISCI) i testi, dicevo, sono asfittici e stantii, talmente vecchi che in ben due canzoni i personaggi delle canzoni sono vicino al telefono che non squilla (alla faccia di Mariella Nava che, son già dieci anni, per Mietta scrisse Così distanti nella quale Mietta canta Vinti da questa storia/qualunque cosa desse, /stordita annuso l'aria/ attendo un tuo sms, capolavoro di verso e ce ne vuole a fare rima con esse emme esse).

I testi delle canzoni de Le Migliori sono imbarazzanti per la loro vacuità, per l'inanità con cui ripetono situazioni ormai inesistenti talmente asfittiche e monotematiche, amare fa soffrire, da risultare in qualche modo parodici  e sì che Mina ne fece scandali coi suoi testi.

Non mi fraintendano i lettori del Mina Fan Club (quelli che se fai anche la più timida delle critiche sei inesorabilmente maleducato e contro). Non sto chiedendo a Mina di fare dei testi impegnati. Mina è una cantante borghese e pop che è sempre stata disimpegnata. Pretendo da Mina però, sì, lo pretendo, di fare dei testi che siano almeno vicini alla nostra contemporaneità. Perché sono più attuali i testi delle canzoni di Nilla Pizzi e Rabbagliati rispetto a quelli de Le Migliori.

Non dovete credere  a me:
M: Il soffitto è un cielo stretto
morale sotto al letto
l’orgoglio è come una malattia

A: È l’amore, che non mi lascia stare
guardo il telefono che tace
(E' l'amore)
Quando la smetterò di amarti ancora
e dare un calcio a tutte le emozioni
truccare le ferite e le canzoni
e cancellarti come hai fatto tu
(Quando la smetterò)
quando torno da un concerto che domande fai,
già ti vedo con la lente di ingrandimento sembri
“csi” non dire mai che non ti ho avvertito, ma sono
solo quello che ti fa stare bene, mai un marito
l’uomo perfetto è solo in tv!
(Se mi ami davvero)
Insomma il nazional popolare Pippo Baudo diventa Trotzki dinanzi tanta saggezza democristiana. 

Ecco perché Le migliori è un disco da disprezzare, perché è fatto senza verità,un guscio vuoto che si sostiene solo per la forza dell'evento Mina e Celentano di nuovo insiemeeeeeee. Un puro prodotto da scaffale, senza ricetta medica, senza che abbia davvero qualcosa da dire. Senza valore. Senza alcuna necessità.

Perché ho deciso di parlarne solamente adesso?

Perché grazie al mio amico Fabio Galli che ne ha postato su Instagram la copertina, ho scoperto che lo scorso 25 novembre è uscito Before the Dawn il nuovo disco di Kate Bush, un triplo cofanetto che contiene le quasi tre ore di concerto che ha fatto due anni fa all’Hammersmith Apollo di Londra.

Intanto il disco su Spotify non c'è.
Su Amazon costa 21 euri.
Basisco.
Un triplo? 21 euri? 
Invece è proprio così.

Un cofanetto in cartone un po' spartano che contiene i tre dischi più un libretto, di quelli classic,i però di 24 pagine, un po' parco di testi e di informazioni.
Ma va bene così, perché tutto quello che c'è da dire è nei tre dischi, che sono un capolavoro di musica, di spettacolo, di arrangiamenti, di testi.
E ti rammarichi di non esserti precipitato a sentire il concerto a Londra perché se già l'ascolto del disco ti segna la vita puoi solo immaginarti come dev'essere stato vedere il concerto.
E sì. Vedere.
Perché con Kate Bush non si tratta mai solo di ascoltare, a guardare le foto che testimoniano l'evento pubblicate nel libretto del triplo cd.

E allora capisci che c'è ancora un altro modo di fare e ascoltare musica. Che dico modo, un altro mondo. Dove se vuoi ascoltare la musica compri il disco, non ti basta aprire Spotify.
E dove comperare il disco ti costa un prezzo più che onesto e abbordabile, dove non paghi il lusso della confezione ma la qualità della musica.

Ecco, Kate mi ha fatto ricordare di come si ascoltava musica trent'anni fa.
Quando non c'era la rete e la musica l'ascoltavi su cd, magari d'importazione (come il suo altrimenti introvabile Never Forever) e dove quel che contava non era la forma del packaging, ma il contenuto.

E capisci anche che, sulla soglia degli 80 anni, Mina e Celentano sono due commercianti che hanno smesso di essere musicisti tanto tempo fa.

Se mai lo sono state.

28 luglio 2016

Sono ancora molto vivo!

Ho passato l'adolescenza e la prima giovinezza a raccontare spasmodicamente a tutte le mie amiche (prima) e i miei amici gay (dopo) quel che capitava nella mia sfera emotiva, quando pensavo solamente ai rifiuti sentimentali e i successi non li contavo mai...

Poi inziai a fare psicoterapia - ho sempre usato questo verbo, non chiedetemi perchè, - dal 1994 al 2000 e quei racconti spasmodici li ho riversati sul terapeuta, Giorgio, che saluto, chissà dov'è....

Fu lui a barcamenarsi tra i nomi sempre uguali dei miei amici (2 luca 2 tonini addirittura 3 antonii...) e io imparai il dono della sintesi...
Smisi le telefonate fiume con Fabio, anzi, smisi proprio di sentire Fabio (che mi criticava per la mia scelta borghese di andare in psicoterapia, lui col suo cane dal pedigree certificato che costava 800 mila lire... Come puoi vantarti del valore economico del tuo cane ?!?!?!).
Almeno ci avevo scopato, con Fabio, ma visto che Fabio non si era voluto sposare con me quella scopata non contava...

Poi dopo "soli" 6 anni  Giorgio mi chiese cosa ci vieni a fare da me?  sì che i motivi per cui avevo inziato la psicoterapia li avevo tutti affrontati e risolti.
Io gli risposi, a malincuore, che capivo, dovevo inziare a camminare con le mie gambe senza le sue stampelle psicologiche, ma che mi sarebbe paiciuto ritornare per continuare a parlargli dei miei cazzi settimanali (metaforici e, se capitava, metadentrici).

Salutai Giorgio e non lo rividi più.

Avevo perso però l'abitudine al racconto ai miei amici.

Non sto voglio dire che raccontare agli amici equivale alla psicoterapia, tutt'altro.

Dico solo che avevo sostituito l'una cosa con l'altra e visto che durante la terapia mi ero abituato a non raccontare più agli amici (la terapia dava opionioni più qualificate, pensavo)  per abitudine avevo continuato a farlo anche dopo.

Poi, nel frattempo, era successo anche che, stando con Daniele, avevo fatto piazza pulita dei miei amici, mi era rimasto un ex, che vedevo poco, ei miei ex studenti, coi quali c'era molta confidenza, ma erano più loro a chiedere consiglio a me e poi c'erano solo gli amici di Daniele ai quali certo non raccontavo i fatti miei.
C'era Daniele, al quale raccontavo molto, ma non proprio tutto...

No maliziosetti non pensate male.
Io di corna a Daniele no ne ho mai messe...

Se non gli raccontavo tutto è perchè non potevo dirgli che la nostra storia per me era un po' castratante...

Dirglielo voleva dire affrontare il problema e io vedevo solo una soluzione che non avrei scelto mai. Lasciare Daniele?
Piuttosto la morte.
non per amore, ma per orgoglio!

Infatti fu lui a lasciarmi... un paio danni dopo che, avendo voluto scegliere, avrei terminato la storia io.

Poi nel dicembre del 2004, giusto qualche mese prima che Daniele mi lasciasse,  apersi (ehm...) questo blog e cominciai a raccontare di me.

Niente psicanalisi, no. Ripresi a raccontare di me come fai con gli amici.

E il raccontarsi serve perchè ti fa rivedere le cose, te le fa sistemare, rivedere da altre angolazioni, te le fa sperimentare con una struttura narrativa con la quale tieni insieme cose altrimenti aleatorie e imprevedibili come le tue vicissitudini.

Ha funzionato per molti anni, Certo i post hanno iniziato a scemare ma perchè, nel fratempo, avevo aperto un altro blog, frociarolo, e questo generalista ne aveva risentito...

Da 350 e più post del 2008 ai 132 del 2012...

Poi il crollo.

Ma 2012 e 2013 sono stati anni difficili per me e parlare dei cazzi metaforici ma fastidiosi come quelli metadentrici mi era impossibile.

Poi ho iniziato di nuovo la psicoterapia, febbraio 2015, con gran stile, prima una sessuologa, pisciata dopo due sedute, poi una cognitivo comportamentale, pisciata dopo 6 sedute e finalmente quella attuale, una gestaltiana, che avevo già consociuto ai tempi della dieta (no non l'assemblea degli ordini del Sacro Romano Impero).
E di nuovo, il silenzio. Qui intendo. Perchè da lei...


Stamane per caso riprendo mano a Paesaniniland.

10 anni fa avevo speso il mese di luglio a Parigi.
Sin da allora Parigi ha significato solitudine e mia incapacità a stare nel mondo insieme alle altre persone (che poi era un mio modo contorto di vedere le cose perchè di persone ne avevo incontrate a Parigi...) poi dal Natale di due anni fa Parigi ha significato amore, gioia, ebrezza, potenza, incoscienza, desiderio.


E' di queste due Parigi di cui voglio parlarvi nei prossimi giorni.

Parigi chez moi, Parigi my oister.

PARIGI:


Paesano
Ama
Rimanere
Immobile
Giocando
Incoscientemente!



25 aprile 2016

Whitney Bell. Le foto dei cazzi mandate alle donne, la mostra, il perchè le si manda

 Leggo della mostra di Whitney Bell su internt. L'articolo è preso dal sito vice  a firma  Alison Stevenson, una donna.


Nell'articolo si spiega come Whitney Bellabbia allestito una mostra con le 200 foto di cazzi che altrettanti uomini le hanno mandato via mail o sul cellulare senza che lei le avesse richieste.

Nella mostra le foto sono appese sui muri di una casa ricostruita (salotto, camera da letto) per rendere l'idea di come quesete foto (NON RICHIESTE) entrino nella vita privata delle donne violandola.

Un mio amico su FB mi fa notare che la spiegazione di di Whitney sul perchè questi uomini mandino le foto  dei loro cazzi gli sembra banale, generalizzato, prevenuto, ostracista.

Che dice Whitney?

Perché lo fanno? Hai avuto qualche lume?
È esattamente come me l'aspettavo. Molestie. Il sesso non c'entra. C'entra il potere. Sono uomini che vogliono avere il controllo. Gli piace sapere che ti stanno costringendo a vedere quello che vedi, lo sanno che non gli chiederai di uscire se ti mandano una foto simile.
Non è un approccio, è come quando fischi a una ragazza per strada. Lo fai perché puoi.


Anche a me questa spiegazione convince poco. Sicocme non mi fido di internet  mi vado a cercare l'articolo originale sullo stesso sito.


E in inglese lei dice qualcosa di leggermente diverso

It's really what I thought it would be. All harassment. It's not about sex. It's about power. It's about these guys wanting to exert that control. These guys, they get off knowing that they forced some girl to see it. They know that girl is not going to turn around and say, "Let's go on a date."
It's not a pick up. It's like screaming at a woman from a car. You're just doing this because you can, and because the world has taught you that that's OK.

Integriamo la traduzione italiana restituendo i passaggi modificati. In rosso le parti corrette da me.

È veramente quello che ho pensato sarebbe stato
Tutte molestie. Il sesso non c'entra. C'entra il potere. Si tratta di questi uomini che vogliono esercitare quel controllo. Questi uomini, si eccitano sapendo che fornzaono delle ragazze a vedere [le foto]  Sanno che le ragazze non si ecciteranno e diranno "usciamo insieme". Non si tratta di un rimorchio. E' come quando gridi a una ragazza dalla macchina. Lo fai perchè puoi, e perchè il ondo ti ha insegnato che quello che fai è ok. 
 
Confrontiamo le due traduzioni


È esattamente come me l'aspettavo. Molestie.                                                 
Il sesso non c'entra. C'entra il potere.
Sono uomini che vogliono avere il controllo. Gli piace sapere che ti stanno costringendo a vedere quello che vedi, lo sanno che non gli chiederai di uscire se ti mandano una foto simile.
Non è un approccio, è come quando fischi a una ragazza per strada. Lo fai perché puoi.
È veramente quello che ho pensato sarebbe statoTutte molestie. Il sesso non c'entra. C'entra il potere. Si tratta di questi uomini che vogliono esercitare quel controllo. Questi uomini, si eccitano sapendo che forzano qualche ragazza a vedere [le foto]  Sanno che le ragazze non si ecciteranno e diranno "usciamo insieme". Non si tratta di un rimorchio. E' come quando gridi a una ragazza dalla macchina. Lo fai perchè puoi, e perchè il ondo ti ha insegnato che quello che fai è ok.













Mi sembra chiara l'operazione fatta da chi ha tradtto in italiano.

1) Attribuire un comportamento di certi uomini, quelli che mandano la foto dei loro cazzi, a tutta la categoria di uomini. Sono uomini fa dire la traduzione in italiano mentre Whitney in inglese dice sono quegli uomini, cioè solo quelli che mandano le foto non gli altri, non uomini generici.

2) In italiano whitney parla delle donne che ricevono i messaggi in seconda persona .
GLi paice sapere che ti stanno costringento. Ti, a te, te come donna, tutte le donne, non solo quelle che ricevono le foto.  In inglese Whitney dice qualche ragazza, non gà tutte le ragazze ma solo quelle che hanno ricevuto le foto.

3) Ai ragazzi che mandano foto non gli piace sapere ma si eccitano (to get off qui vale raggiungere un orgasmo).

Su questa lettura sono profondamente d'accordo.
Si eccitano sapendo che hanno costretto una ragazza a vedere la foto del proprio cazzo.

4) Non è un approccio dice Whitney in italiano mentre lei usa in inglese Pick up che vale rimorchio.

Io posso approcciarmi a una ragazza per chiedere una infromazione... Se la volgio rimorchiare è un altra questione...

5) La censura bella e buona è il motivo per cui questi ragazzi sicomportano così.
In italiano smeplciemente perchè sanno di poterlo fare in originale è perchè il modno hainsgenato loro che comportarsi così è ok.

Dicimao allora che letta in inglese Whitney è molto meno generica e banale di come la accusa giustamente il mio amico che l'ha letta in italiano.

C'è un altro passaggio illuminante nell'intervista. Quando Whitney constata che se una ragazza vuole mandare una foto sexy non manda mai il dettaglio della vagina.

L'idea che la foto del cazzo E BASTA, senza vedere il viso del ...proprietario possa essere sexy è un'idea che non mi prende.
Molti miei amici (gay e non) trovano invece la foto del cazzo sexy di per sè.
Io celio spesso dicendo che a me non paice il cazzo.
Ma è vero. A me piace il cazzo di. Mi devi cioè prima paicere tu, anche solo fisicamente, di viso e di corpo, e poi allora sono interessato al tuo cazzo.

Il cazzo per me non è un valore di per sè. E' la perosna che mi paice in tutte le sue parti.

Perchè a me piacciono i ragazzi non mi piacciono i cazzi.



In ogni caso mandare la foto del cazzo a una perosna senza che ce l'abbia chiesto è una forma d molestia sessuale. Punto e basta.

Nessuna donna, nessuna perosna deve subirla.


Vorrei il traduttore o la traduttrice dell'articolo alla gogna.

Grazie.

17 aprile 2016

Il referendum, il quorum e la partecipazione democratica

Quando entrò in vigore la Costituzione italiana il 1° gennaio 1948 l'Italia non era uscita solamente dalla guerra ma anche dal ventennio fascista durante il quale si era votato solamente una volta (nel 1924)*.
I padri e le madri della Costituzione (sì ci furono anche 22 elette su 556 costituenti) si preoccuparono di un popolo non più abituato al voto democratico e nell'introdurre il referendum abrogativo, pensarono di porre una soglia di validità (quorum) al 50% +1 dei e delle votanti per tema che la popolazione non si avvalesse di uno strumento poco conosciuto. 

Uno strumento estraneo alla tradizione italiana, anche prima del ventennio fascista, tant'è che il primo voto refernedario ci sarà nel 1974 (contro la legge sul divorzio).

Il quorum serviva a garantire che fosse la maggioranza dei citadini e delle citadine a decidere di abrogare una legge altrimenti si presentava il paradosso che una minoranza che andava a votare al referenudm abrogava una legge votata dalla maggioranza dei e delle rappresnetanti del popolo.

Il voto in Italia non  mai stato obbligatorio ma l'astensione alle lezioni era sanzionata dal
(dpr n.361 del 30 marzo 1957 (le consultazioni referendarie erano ancora lontane):
Articolo 4:  L’esercizio del voto è un obbligo al quale nessun cittadino può sottrarsi senza venir meno ad un suo preciso dovere verso il Paese.
articolo 115: L’elettore [sic] che non abbia esercitato il
diritto di voto, deve darne giustificazione al sindaco (….) L’elenco di coloro che si astengono dal voto (…)senza giustificato motivo è esposto per la durata di un mese nell’albo comunale (…) Per il periodo di cinque anni la menzione ‘non ha votato’ è iscritta nei certificati di buona condotta (…).
L'articolo 115 è stato abrogato solamente nel 1993 dall'art. 3, D.Lgs. 20 dicembre 1993, n. 534.

Rimane però il richiamo al dovere civico  riportato dall'articolo 48 della Costituzione.




Non mi interessa qui stabilire se l'astensione sia un diritto o meno (per me non lo è)
E' senz'altro una scelta lecita ma rispetto l'astensione al voto referendario c'è una differenza fondamentale.



Se mi astengo dal voto eletivo dichiaro la mia stranietà al sistema di rappresnetanza della democrazia indiretto perchè magari credo in altre fotme democratiche, come quella diretta.

Quando io militavo in Socialismo Rivoluzionario, organizzazione di ispirazione trotskista praticavo l'astensione al voto elettivo (politico e amministrativo) perchè lo compensavo con la mia militanza politica diretta nella società. Non delegavo perchè facevo politica.


Diverso è il caso di chi si astiene e poi continua a non fare politica.

Ma questa è solo una mia opinione.

 
L'astensione al voto elettivo non influenza sul voto degli altri cittadini e delle altre cittadine. 



Non andando a votare al referendum invece le cose cambiano enormemente. 

L'astensione mia non si limita a esprimere il mio dissenso al sistema referendario ma impedisce di fatto alle altre perosne di esercitare il loro diritto.

E' un atto di arroganza fascista (prepotente).

Io non credo all'istituo referendario e quindi impedisco che il voto altrui abbia valore.


Nel caso specifico delle consultazioni referendarie di oggi 17 aprile 2016 leggo l'argomentazione di chi dice che il quesito referendario è troppo complesso perchè il popolo possa esprimersi con competenza e ragionevolezza e dunque astenersi diventa un dovere civico.

In realtà quel che si sta dicendo è io su questo referendum non ci capisco un'acca e dunuqe non devi votarlo neanche tu.

Tutt'altro che un comportamento democratico e tutt'altro che un esercizio di libertà.

Perchè in democrazia la libertà è partecipazione e non astensione.


Se credo che il quesito referendario sia tropo complesso non mi astengo.

Vado a votare e scrivo no, oppure voto scheda nulla che non viene conteggiata nei sì e nei no ma contribuisce al quorum.

Perchè la democrazia non è sinonimo di arroganza e se l'astensione mia rende nullo il voto tuo è un mio dovere etico civile e politico permetterti di esprimere il tuo voto anche se io non sono d'accordo. 


Perchè io sono io e non posso impedire a te di votare.

Chi si astiene dal voto referendario lo fa e si arroga il diritto di scegliere per te. 


Alla faccia della democrazia.

Alla faccia mia.

Ecco, magari anche no, grazie!





*nelle votazioni politiche del 1929 e del 1934 che erano plebiscitarie si chiedeva alla cittadinanza (solo maschile, le donne voteranno per la prima volta solamente nel 946) di confermare o meno l'elenco dei deputati (anche lì solo uomini) della camera dei deputati che non aveva potere legislativo.
Le elezioni del 1939 non si svolsero.
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Etichette

altri blog (41) arte (32) astronomia (1) bollettino ufficiale sullo stato del mio umore (58) capitalismo (1) celentano (1) chez moi (1) chez Tam (3) chez Tam (sans Tam) (1) chiesa (4) cinema (138) classismo (1) co (1) comunicazioni di servizio (26) controinformazione (7) cultura (76) diario (92) dieta (3) diritti (1) dischi di Mina (1) ecologia (30) elezioni (6) eventi (78) femminile dei nomi (1) femminismo (1) festival del film di roma 2009 (3) festival di cinema (1) festival internazionale del fil di Roma 2010 (4) festival internazionale del film di Roma 2009 (9) Festival internazionale del film di Roma 2011 (10) festival internazionale del film di Roma 2012 (2) festival internazionale del film di Roma 2013 (1) Fiction Fest 2009 (2) Fiction Fest 2010 (2) Fiction Fest 2011 (1) Fiction Fest 2012 (1) Ficton Fest 2012 (2) fiilm (2) film (1) foto (5) giornalismo (1) informazione (135) internet (1) kate bush (1) La tigre di Cremona (1) letture (4) libri (12) lingua (1) maschilismo (18) mina (2) Mina Cassiopea (1) mina da 1 a 50 (97) Mina Fan club (1) Mina Mazzini (1) Mina Orione (1) misoginia (5) musica (246) neofascismo (56) netiquette (6) omofobia (6) parigi chez moi (1) patriarcato (2) politica (318) politiche del corpo (202) pregiudizi (1) pubblicità (29) radio (3) razzismo (3) referendum 2011 (1) ricordi (21) ricorrenze (54) sanremo (3) sanremo 2010 (2) scienza (60) scuola (43) sessismo (60) sessismo nella lingua italiana (1) Sony (1) spot (3) star trek (1) storia (126) teatro (36) tecnologia (7) traduzioni (1) transfobia (1) tv (82) video (183) Warner (1) X-factor (1) X-factor 5 (2)