13 maggio 2008

Il governo Berlusconi (2)



Stefania Prestigiacomo,

Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM).
Il Ministero fu istituito il 1° agosto 1986 dal governo Craxi II, scorporandolo dal Ministero dei Beni Culturali. (fonte Wikipedia)

Figlia di imprenditori siracusani, sposata con Angelo Bellucci, notaio, coordinatore provinciale di Forza Italia. A 23 anni, è stata eletta presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Siracusa.

Sulla scia del coniuge e dello zio Santi Nicita, Stefania Viene eletta nel 1994 alla Camera dei Deputati nella lista proporzionale del partito di Berlusconi FI. È stata componente della Commissione Lavoro Pubblico e Privato, della Commissione Speciale per l'infanzia e membro supplente del Consiglio d'Europa e dell'UEO.

Nel 1996 viene rieletta alla Camera, col sistema maggioritario, nel collegio uninominale di Siracusa. All'opposizione in quella legislatura è stata vicepresidente del gruppo parlamentare di Forza Italia a Montecitorio, componente della commissione Lavoro Pubblico e Privato e membro del gruppo interparlamentare Italia-Spagna.

Nel 2001 viene eletta con il contrassegno della Casa delle Libertà, Berlusconi la sceglie come ministro per le Pari Opportunità, incarico mantenuto sino alla fine del mandato nel 2006. È stata tra i più giovani ministi della storia della Repubblica.

Nel 2005 si è dichiarata a favore dei referendum sulla procreazione assistita e dell'introduzione delle cosiddette "quote rosa" nella legge elettorale del 2005 per garantire la rappresentanza femminile in Parlamento. (fonte Wikipedia)
«La fecondazione assistita andava regolamentata, la legge è ottima, ma contiene due o tre norme orride. Come quella che vietava la diagnosi preimpianto anche a coppie portatrici di malattie genetiche. Ora il ministro Turco ha corretto quella stortura. Noi sbaglieremmo a ripristinarla».

«Sono stanca di sentir ripetere che la 194 non si tocca. Non lo accetto. È una legge di trent'anni fa; dobbiamo tener conto dei progressi scientifici. A 22 settimane, il feto è già un bambino. I casi di cui ha scritto Giuliano Ferrara mi hanno colpita molto. Se davvero nascono vivi, se c'è la possibilità di rianimarli, allora — fatti i necessari approfondimenti — quel limite di 22 settimane andrebbe abbassato. L'ha detto anche Alessandra Kustermann della Mangiagalli, una donna straordinaria».

«Non solo. Alcuni consultori sono covi di sinistra. Sembrano sezioni del vecchio Pci. Sollecitano le donne a sbarazzarsi del bambino. Così si generano reazioni sbagliate, come la richiesta di inserire figure religiose. I consultori vanno ammodernati. Devono spiegare alle donne che è possibile avere aiuti economici, partorire in ospedale anche se clandestine, disconoscere la maternità e dare il neonato in adozione anche dieci giorni dopo il parto; perché magari, dopo averlo tenuto in braccio, cambiano idea...».

«La Chiesa fa bene a combattere la sua battaglia per la vita. Al legislatore tocca trovare un punto d'equilibrio. Il principio della 194 resta valido: la scelta tocca alla donna. Ma la legge non è intoccabile». (Fonte Corsera)



«Ho la fortuna che il mio predecessore, con i suoi no, ha finito per convincere pure la sinistra che il vero ambientalismo è un altro. Ho scoperto che ci sono tre rigassificatori pronti, bloccati non so per qual motivo, da mettere in funzione subito: a Porto Empedocle, a Gioia Tauro e a Porto Viro, in provincia di Rovigo. Così come sono pronti parecchi termovalorizzatori, quattro solo in Sicilia: Agrigento, Catania, Palermo, più Ragusa che ha qualche problema. Certo sono tanti, ma se non ci muoviamo la mia isola rischia di ritrovarsi come Napoli; e lo stesso vale per il Lazio».

[Per Napoli] «Serve un patto con la popolazione. L'emergenza dura da decenni e deve finire, ma non ne usciremo senza l'accordo dei napoletani. Un primo termovalorizzatore sta per aprire, vedremo se farne un secondo entro due anni o se delocalizzarlo; ma se intanto vengono bloccate tutte le discariche, siamo daccapo. Servono forti compensazioni per il territorio».

«L'Ambiente è un ministero economico ». «Giulio [Tremonti] era il nostro mito, quando da ragazzi lo invitavamo al nostro circolo Città Futura. Ora però mi toccherà litigarci. Per fargli aprire la borsa».

[Per il ponte di Messina] «La penso come Andrea Camilleri e Francesco Merlo: sono favorevole. Avrà un impatto ambientale; ma non necessariamente negativo».

[Il nucleare] «Ha ragione Chicco Testa: per un ragazzo è centomila volte più rischioso girare in motorino che lavorare in una centrale di quarta generazione».

«Proporrò alla Gelmini di portare a scuola l'educazione ambientale. Non facendo disegnare ai bambini l'alberello; portandoli in campagna, a zappare e mungere le mucche».
(fonte Corriere della sera)


Le sue affermazioni in campo di ambiente parlano da sole.


E Chicco Testa? Un infame!
Come si può giocare così sull'informazione? Il problema più grande di ogni centrale nucleare a fissione non è la sicurezza (su cui pure non si scherza...) ma le scorie radioattive.


Ecolalie...

Papa Ratzinger:
«L’aver permesso di ricorrere alla interruzione della gravidanza non solo non ha risolto i problemi che affliggono le donne e non pochi nuclei familiari, ma ha aperto una ulteriore ferita nella nostra società, già purtroppo gravate da profonde sofferenze...»

«Considerando la attuale situazione non si può non riconoscere che, in questo trentennio, difendere la vita umana è diventato più praticamente difficile perché si è creata una mentalità di progressivo minor rispetto per la stessa persona umana valore questo che sta alla base di ogni civile convivenza al di là della fede che si professa...»
(fonte: papa Ratzinger blog).

L'Italia è fra i paesi che conoscono un tasso di abortività molto basso (11,1 per 1000 donne in età 15-44 anni nel 2006). Dopo l'introduzione della legge 194 si è verificato una netta riduzione delle interruzioni di gravidanza. Il picco è stato registrato nel 1982 con 234'800 interventi. Da quel momento il numero si è ridotto fino a stabilizzarsi a partire dal 1995. Nel 2007 sono state registrate 127'000 interruzioni di gravidanza circa, una diminuzione del 45,9% rispetto al 1982.
fonte il sito dell' Unione svizzera per decriminalizzare l'aborto (USPDA)

Ma allora Ratzinger di che cosa parla?!?!?!

Leggende metropolitane...

Alemanno è sindaco da poco più di una settimana e già viene sommerso da leggende metropolitane.
Cioè IO vengo sommerso da queste dicerie stupide e disinformate.

Così, l'altra sera, durante il party per il mio 43° compleanno, alcuni miei amici esordiscono dicendo che Alemanno ha vietato il Gay Village.
Il Gay Village è un luogo di ritrovo estivo, nell'ambito dell'estate romana, aperto a tutta la popolazione romana, che una volta era occasione per conoscere le associazioni gay e lesbiche romane, all'insegna di una felice convivenza tra "etero" e "omo", accomunati dagli stessi gusti (bar, discoteche, centri fitness e ginnastica, come dire al di là dell'orientamento sessuale abbiamo tutti lo stesso sangue...) dove c'erano dibattiti, proiezioni, spettacoli teatrali, concerti, librerie, videodiscoteche, etc, mentre negli ultimi anni si è ridotto esclusivamente a una discoteca con tre piste (e tantissimi chioschi bar che dispensano alcool a cifre esose) privo di qualunque velleità culturale, se si esclude, l'anno scorso, una timida rassegna di film a tematica (presentata come chissà quale prelibatezza culturale...), seguiti da un centinaio di persone contro le migliaia che si recavano lì per ballare (e basta), ma sto divagando...
Insomma niente Gay Village, dicevamo i miei amici, e probabilmente niente gay pride. Tutta colpa di Alemanno, dicono sempre i miei amici, che, si sa, in quanto uomo di destra, malvede i froci. (e le lesbiche?!)
Peccato però che quegli stessi miei amici sono i primi a criticare l'aspetto carnevalesco del pride e a non vernici (come se per parteciparci ti devi per forza vestire in un certo modo).
Peccato che quando c'è da manifestare in difesa delle donne, della laicità dello stato, loro, i miei amici, non ci sono mai.
Peccato che quando io mi lamentavo, lo scorso anno, a fine proiezione, mentre fuggivo, travolto da una musica che non mi invogliava a ballare, che il Village si era ridotto a una discoteca all'aperto piena di signorine, mi rispondevano che insomma, dai, cosa mi aspettavo e poi se a me non piace ballare (sic!) mica posso farne una colpa agli altri...
Allora, l'altra sera, tra una canzone e l'altra, al mio party di compleanno, ricordo ai miei amici l'articolo 17 della nostra Costituzione al quale anche Alemanno deve ottemperare.

I miei amici, vittime di una sempiterna teoria del complotto la cui vacuità e diffusione si sono ben viste rappresentate dalla gloriosa serie tv di x-files, hanno commentato "vedrai allora che il village lo faranno in periferia... ".Perché, chiedo loro, l'EUR, dove lo hanno fatto ultimamente, è al centro di Roma?

Incapaci di autodeterminarsi sono appagati da un passo di danza in un posto gay friendly (peccato che non lo sia quotidianamente il resto della città e del paese...) i miei amici devono essere condotti per mano, persuasi che una rassegna di film a tematica (per quanto l'idea possa essere peregrina) non serve solo a posticipare l'inizio delle danze (uffaaa, ma quando finiscono 'sti film?!?) ma a tenere la mente allenata evitandole l'incancrenimento sui luoghi comuni che distraggono dai veri pericoli di questo tsunami di destra che sta già trascinandoci tutti via.
E se nello sfacelo generale ella deriva destrorsa il gay village non ci sarà più, francamente machissenefrega!!!!

bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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