16 febbraio 2008

No vat...



Non mi piace il logo scelto dai no vat per combattere le ingerenze del VAticano nella vita pubblica, libera e laica dell'Italia (cioè di un altro Paese, un altro Stato...).
Il cupolone è per me indissolubilmente legato alle immagini finali di Roma città aperta dove il cupolone fa da sfondo, silenzioso e indifferente, al cammino dei ragazzini che hanno appena assistito alla fucilazione di Don Pietro.
Strano modo quello di combattere qualcosa scegliendo il proprio nemico come emblema della propria organizzazione. Quel cupolone, seppure coperto dalla x rossa che dovrebbe cancellarlo, non mi ha mai convinto, anzi, mi ha sempre imbarazzato, un po' come gli Atei che anche se dicono che non esiste vanno sempre in giro a parlare di dio... Una vera ossessione... a volte credo che lo facciano per convincere se stessi...
Insomma l'antivaticanismo spinto parla troppo la stessa lingua intollerante della chiesa per convincermi...
Ma nonostante il mio dissenso sulle forme (ma non sui contenuti... soprattutto sull'antifascismo che per me resta inderogabile conditio sine qua non di qualunque lotta politica...) del movimento No Vat, questa volta non potevo mancare.
Le ingerenze della chiesa sono sempre più insopportabili, sempre più stupide, offensive persino della fede (di chi ci crede veramente...) perché il darwinismo induce all'ateismo solo chi nell'emancipazione dal dio padre-padrone dell'antico testamento coglie ovunque i segni della sua inesistenza, mentre Galilei sapeva benissimo che la lingua matematica con cui ci parla la natura era stata comunque scelta da dio... Per questo mi fanno davvero paura questi fascisti patriarcali che scomodano dio per interessi altri.
Perché di dio non ho paura ma dagli uomini sì.

Insomma sabato scorso sono andato alla manifestazione nazionale indetta dai NO VAT.

Ero dubbioso su chi avrei trovato alla manifestazione, vecchi anarchici anticlericali per abitudine? Vecchi stalinisti che considerano l'omosessualità una deviazione borghese? O magari, come aveva commentato Silvio, una piazza "piena di froci"?.

Invece con mia grande gioia, mi accorgo, avvicinandomi alla piazza, che i manifestanti sono in buonissima parte giovani.


Ma non i giovani consueti dell'antifascismo romano.
Non i cinquantenni incattiviti di autonomia operaia che si illudono di essere ancora giovani perché si vestono e si comportano come loro credono che i giovani si vestano e si comportino...
No! In piazza ci sono le facce belle delle nostre (dei nostri) liceali!



Mi guardo intorno e non vedo bandiere politiche.
Solo cartelli con scritte che ineggiano alla laicità



Un signore dà un cartello anche a me, lo porterò fino all'arrivo di Silvio, quando lo darò a lui e io allora indosserò una sorta di bandana-bandiera... .


Gli universitari della fgc, i nostalgici che vendono impudicamente libri inneggianti a Stalin (sic!), pur presenti, si disperdono nel mare magnum dei ragazzi e delle ragazze delle scuole romane.


Allora è vero che No Vat è un'organizzazione nata dal basso, non di parte, non omofiliaca.

Vedo ragazzi e ragazze giovani, a testimoniare il loro dissenso, qualunque sia il loro orientamento sessuale


ed è difficile capire a chi piaccia cosa, perché ci sono giovanissimi etero in atteggianti di tenerezza tra uomini e giovanissime ragazze innamorate di una donna abbracciate ai loro compagni di banco.


Solo gli adulti parlano il linguaggio ovvio dell'orientamento sessuale, quello dell'effeminatezza e della froceria per gli uomini mentre la controparte femminile si limita a un più sobrio taglio di capelli alla maschietta, alla provocazione di un viso diversamente truccato...




Esulto. Gioisco.
La piazza è piena di giovani!
Allora non tutto è perduto! Allora forse questo Paese un futuro differente, tutto sommato, ce l'ha.



E poi vedo arrivare alcuni studenti del mio Liceo.
Ragazze ma anche ragazzi che sono qui con l'aria di chi è avvezzo alla protesta politica, che mi salutano e sono contenti nel vedermi ed è bello parlarci fuori da scuola, vederci qui a fare questa cosa insieme.
Io mi sento davvero bene (nonostante il raffreddore) e non sono più solo (anche se Silvio ancora non è arrivato, ma mi raggiungerà. Lo farà. La farà).
E mentre le fila della protesta si ingrossano iniziamo a marciare.






Io mi sento uno fra tanti, una moltitudine di donne uomini madri figlie gay etero padri con carrozzine,
donnissime e camioniste che, tutti insieme, protestiamo per l'ecolalia della chiesa e la dissennatezza della classe politica che non sa (perché non vuole) come opporsi.






Fino ad arrivare, mentre la polizia osserva e ci protegge,


a Campo de' fiori, dopo un percorso centralissimo (non mi era mai capitato di capitare in mezzo alla strada, su Corso Vittorio...), da dove la statua di Giordano Bruno è lì a testimoniare le intolleranze secolari della chiesa per la quale, come qualcuno ha scritto su di uno striscione, il sole girerebbe ancora intorno alla Terra...


E' allora che capita di pensare meno male che sono vivo! Ora!! Adesso e qui!!!



bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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