29 dicembre 2009

Soppressa la fermata Atac a via del Plebiscito per via di Berlusconi

E mentre esco dalla Bibliteca Rispoli mi reco alla fermata di via del plebiscito e vedo una strana palina, con su scritto "fermata soppressa" penso si tratti della palina degli autobus turistici, anche perché la palina è di colore rosso scuro  e non il tradizionale verde (una vota era giallo ora è bianco...) delle paline atac.
Invece è proprio una palina degli autobus. E prima di avvicinarmi già so il perché.
La fermata è proprio di fronte a Palazzo Grazioli, la casa romana di Silvio Berlusconi.
Cerco di capire se hanno deviato le corse invece hanno solo tolto la fermata. Questo vuol dire che se vengo da casa col 30 non ho più una fermentata a piazza Venezia ma solo da largo Argentina. La fermata precedente per il 30 è a via Petroselli, solo per il 130 (il 30 della domenica) è prevista una fermata alla fine di Via del teatro di MArcello, quasi giunti su piazza Venezia.
Insomma niente più (ex) sorelle Adamoli e per andare alla Rispoli da casa dovrò arrivare a largo Argentina e tornare indietro. Così come per andare a via del Corso, A Fontana di Trevi, alla Sala Trevi...

E tutto questo perché Silvio Berlusconi possa sentirsi più sicuro, da cosa poi non si sa.
Non credo nessuno abbia mai avuto tanta arroganza (e tanto potere, l'Atac è comunale non statale...).
le ragioni ufficiali di Atac sono: E' stata soppressa, a partire da questa mattina, la fermata bus di via del Plebiscito, in centro. La soppressione della fermata "Plebiscito" interessa le linee bus 30, 62, 63, 64, 70, 81, 87, 130, 186, 492, 571, 628, 810, n5, n6, n7, n15 e n20. L´intervento ha l´obiettivo di fluidificare il traffico per ragioni di sicurezza, legate alla vicinanza della residenza del Presidente del Consiglio. (fonte sito del Comune di Roma.

La notiza è riportata da tutti i giornali- Interessante esercizio vedere come le varie testate ne parlano e con quali considerazioni fanno su quello che, a dir poco, è un arbitrio.

Repubblica sottolinea la rabbia dei cittadini, e dei negozianti questi ultimi senza essere stati pre-avvisati (perché gli utenti atac forse sì?)

La Stampa si limita a riportare la notizia senza commenti e senza corollari.

Il Corriere della sera, oltre a un articolo dettagliato nel quale precisa come la decisione non sia stata presa da Atac ma dalla Prefettura)  e con qualche imprecisione ( si parla di corse deviate, invece è stat solamente soppressa la fermata) nella sezione Roma forum pubblica un appello degli utenti atac .

SOPPRESSIONE FERMATA VIA DEL PLEBISCITO‏
Gli abbonati metrebus, viaggiatori quotidiani sulle linee 30, 62, 63, 64, 70, 81, 87, 130, 186, 492, 571, 628, 810, n5, n6, n7, n15 e n20, desiderano esprimere il loro più totale dissenso alla scelta di sopprimere dal 28 dicembre la fermata autobus di via del Plebiscito, snodo strategico del trasporto pubblico per centinaia di lavoratori come anche per gli studenti del vicino liceo.
L'averla soppressa senza una soluzione alternativa, se non quella di arrivare fino al L.go Argentina, reca enorme danno a tutti gli utenti.
Chiediamo con forza che l'azienda dei trasporti riveda la più presto questa decisione o trovi una soluzione alternativa.
Il Messaggero ha dato notizia di un sit-in di protesta che si è svolto ieri dove c'era la fermata Atac dando voce ai partecipanti per spiegare le ragioni della protesta.

Il Tempo quotidiano di Roma ma vicinissimo Berlusconi sfiora il ridicolo (e la sua vera natura fascista) perché, pur riportando la notizia in maniera più stringata possibile alla fine si lascia scappare uno straccio di scusa che recita: 
la residenza è presidiata giorno e notte dalle forze dell'ordine e in passato davanti all'edificio ci furono gesti di protesta.
Capite?  
Proteste non attentati, atti di violenza, o altre cose violente. Una protesta, legittima, democratica e costituzionalmente garantita è addotta come scusa per togliere una fermata per motivi di sicurezza...

Qualceh luce sulla natura di questeproteste la dà Il Messaggero
La residenza è presidiata giorno e notte dalle forze dell'ordine e in passato davanti all'edificio ci furono gesti di protesta, come il 3 ottobre 2003, quando una cinquantina di appartenenti ai centri sociali gettarono tre bidoni di letame davanti al portone, aprendo poi uno striscione con la scritta "Sfrattiamo Berlusconi dall'Europa". Un mese fa ci fu la contestazione delle donne contro il ddl Carfagna.
Capisco che gettare letame è una protesta al limite della violenza ma il capo del governo deve accettare anche queste proteste esuberanti...
Come ricorda l'Associazione Diritti dei Pedoni per bocca del suo presidente Vito Nicola De Russis:
Da molti anni assistiamo ad un premier superscortato nei suoi spostamenti mentre, all'estero, i suoi pari circolano liberamente tra la gente dei loro democratici e liberi Paesi». «Siamo bravi a farci del male in campo mondiale - conclude De Russis - e la scomparsa di questa importantissima fermata nella tragica mobilità romana, renderà ancora più ridicolo il nostro Paese. A questo punto riteniamo nostro diritto-dovere gridare: Vergogna. Vergogna. Vergogna. (fonte sito roma-città.it)

Beh perché non tenerci tutti a casa o impedire proprio di farci passare per il centro così Berlusconi se ne sta solo soletto?

Ancora sul seminarista presunto effeminato

Tra i commenti al mio primo post sul seminarista irriso perché effeminato (sic!) trovo quello di un anonimo (eheheh) che  prima di quotarmi la descrizione del gruppo facebook "FAN CLUB DELLA SEMINARISTA SFRANTA DURANTE LA CADUTA DEL PAPA!" mi dice:
A testimonianza futura copio e incollo da FaceBook, dal Fan Club della Seminarista Sfranta. Copiate e incollate le discussioni, credo che siano uno spaccato incredibile di cosa è adesso l'Italia e di cosa significano certe cose... Ognuno si faccia un'opinione

Intanto quella che mi "copia e incolla" (cioè mi cita, mi quota) non è la discussione ma la descrizione del gruppo da parte del suo autore...

Comunque vediamo cosa dice il nostro, trattasi di JohnnyAlexAbbate, l'autore del secondo video sul seminarista, che riporto di seguito per comodità del lettore (lettrice).


Dunque il "nostro" dopo aver invitato tutti a esprimersi in merito a cosa avrà pensato il seminarista in quel momento (cioè quello della caduta del papa)Secondo te, cosa avrà pensato in quel momento la seminarista sfranta? SCRIVILO SULLA BACHECA!(Rigorosamente in accento romanesco) dice:
Sia chiaro.. A NOI QUESTO SEMINARISTA E' INCREDIBILMENTE SIMPATICO E PROBABILMENTE MOSTREREBBE PIU' AUTOIRONIA DI TANTI BACCHETTONI CHE STANNO PARLANDO DI QUESTO GRUPPO COME SE FOSSE UNA SPECIE DI RIUNIONE DI FASCISTI OMOFOBI MASCHILISTI. Quando il saggio indica la luna, il giornalista guarda il dito. ^_^ . 2 : La comicità non sta nel fatto che il seminarista è effemminato, dato che di preti gay ecc ecc ne vediamo a bizzeffe.. ma nel fatto che c'era un seminarista effemminato, in diretta mondiale, mentre il Papa cadeva, durante un enorme cerimonia religiosa aulica e seria. Questo è comico. Vedere una COSA FUORI DALLE PREVISIONI. Qualcosa che spezza la monotonia di una diretta televisiva di regime. Questo è divertente. E comunque di preti e frati gay che ci provano col sottoscritto, ne vedo a decine ogni giorno. E sinceramente non sono simpatici quanto questo seminarista. 3: Evviva i gay effemminati, evviva i gay maschili, evviva le lesbiche, i trans, gli eterosessuali, i terroni e i polentoni. Abbasso i giornalisti coglioni! (Ps. : non sono responsabile delle cazzate che la gente scrive su questo gruppo e lascerò che chiunque possa esprimere le proprie opinioni. Si chiama democrazia. )

Il giornalista? A chi si riferisce? Nemmeno uno straccio di link...

La comicità non sta nel fatto che il seminarista è effemminato, dato che di preti gay ecc ecc ne vediamo a bizzeffe...

Quindi il nostro conferma che (oltre a non saper scrivere in italiano.. effeminato non effemMinato...)
a) il seminarista è effeminato
b) DUNQUE è gay

Se non sono argomentazioni maschiliste e patriarcali queste...

[la comicità sta]... nel fatto che c'era un seminarista effemminato, in diretta mondiale, mentre il Papa cadeva, durante un enorme cerimonia religiosa aulica e seria. Questo è comico.

c'era un seminarista effeminato= una persona effeminata è buffa

in diretta mondiale= vieppiù se la (la persona non la seminarista) vedono in molti

mentre il Papa cadeva= la persona effeminata è doppiamente fuoriluogo in quanto effeminata e perché mostra di esserlo mentre il papa cade (con buona pace del gesto originale del seminarista che era di apprensione, quindi conforme all'accaduto)

durante un enorme cerimonia religiosa aulica e seria
un enorme va con l'apostrofo comunque l'aggettivo "enorme" non c'azzecca nulla con "cerimonia religiosa" (enorme dicesi di cosa Di dimensioni gigantesche, Che oltrepassa di molto la misura normale)aulica (forse era meglio solenne...) e seria.
Dunque la persona effeminata non solo fa ridere MA NON E' NEMMENO SERIA!!!

Questo è comico. Vedere una COSA FUORI DALLE PREVISIONI.

preferisci pensare
che un gay sia una sorta di errore
una cosa immorale
o nel caso migliore
un giullare, un fenomeno da baraccone
e lo tollererai solo in quanto eccezione
e lo tollererai solo in televisione
lo chiamano gay
e tu pensi ricchione

Qualcosa che spezza la monotonia di una diretta televisiva di regime. Un regime mondiale se la diretta era per sua stessa ammissione in mondovisione...

Questo è divertente.

Durante una cerimonia solenne e seria il papa cade, un vescovo si rompe un femore e lui trova divertente un seminarista tacciato di effeminatezza e dunque subito equiparato ai gay...
Nemmeno l'ingenuità di un quindicenne...

E comunque di preti e frati gay che ci provano col sottoscritto, ne vedo a decine ogni giorno

Eco che (s)cade  nel personalismo. Ci sta dicendo che esistono preti e frati gay. Lui lo sa. Perché ci provano con lui. Tutti i giorni.
Non si rende proprio conto della sua omofobia.
Nessuno ha mai negato che ci siano gay anche tra preti e frati. I gay le lesbiche, sono persone normali, ci sono in ogni compagine. Non è strano vederli nemmeno in chiesa. Non c'è bisogno che ce lo dimostri dicendo che ci provano con lui (che comunque più che una prova sa tanto di pettegolezzo... Ma si sa questa è l'antropologia televisiva in cui stiamo tutti affogando...).
E sinceramente non sono simpatici quanto questo seminarista.
Poverino! Meno male che non è una donna con la quale tutti i maschi (tranne il seminarista...) si sentono autorizzati a provarci perché fa tanto macho...

Io (e altri) criticavamo l'uso politico di un seminarista, strumentalizzato, in quanto effeminato (prima forma di maschilismo) perché esterna meraviglia in maniera (per alcuni) poco virile (se non è fascista questa argomentazione...), come persona omosessuale (inferenza maschilista)  dentro la chiesa e, dunque, in contraddizione coi suoi stessi dettami...

Evviva i gay effemminati, evviva i gay maschili, evviva le lesbiche, i trans, gli eterosessuali, i terroni e i polentoni. Abbasso i giornalisti coglioni!
Come un vecchio sloga Rai: di tutto, di più. Ma in realtà non dice nulla. Ha già detto prima...
I giornalisti poi (chissà chi...) sono coglioni, che va anche bene, se solo ci spiegasse il perché...

(Ps. : non sono responsabile delle cazzate che la gente scrive su questo gruppo e lascerò che chiunque possa esprimere le proprie opinioni. Si chiama democrazia. )

Ed ecco la vulgata sulla democrazia che piace tanto a Berlsuconi.
In nome della democrazia si possono dire cazzate. E' vero. Lui  ne ha scritte tante e io combatterò affinché anche lui possa continuare a dirle. Ma poi deve prendersi anche le critiche. Mie o altrui. Perché libertà, come diceva Rosa Luxemburg, è sempre quella di dissentire...

Qualche dubbio che quel che scrivono gli altri sul suo gruppo non sia affar suo.
Se nel mio blog scrivono, che ne so, che le donne sono inferiori, io non censuro ma critico e mi dissocio...
Lui se ne pasce e gongola...

Insomma troppa importanza per una boutade piccola piccola che la dice lunga su come certi gay siano ancora vittima dei meccanismi maschilisti che prima li intrappolano in odiose categorie e poi li costringono a illudersi siano le armi di liberazione da un pregiudizio che è prima di tutto dentro di loro...

Intanto io mi chiedo piuttosto come sta il vescovo col femore rotto...

28 dicembre 2009

Luca Tornatore è ancora in carcere

L'astrofisico e attivista di Trieste è ancora in carcere, in Danimarca, e vi resterà con tutta probabilità fino al processo che potrebbe svolgersi non prima del 12 gennaio.
Di lui vi avevo già parlato in un post precedente quotando un articolo (senza metterne le credenziali!). Ho scritto a Giusepe Caccia promotore di uno dei due appelli che ci sono sulla rete per liberare subito Luca per avere informazioni su Luca che mi ha risposto subito, girandomi una mail, in inglese, indirizzata agli amici e ai colleghi di Luca, nella quale si dice che
(...) Luca resterà in carcere, apparentemente fino la metà di gennaio, in attesa del processo. La "buona" notizia è che la solidarietà nei suoi confronti continua a crescere. 1580 firne per la petizione online mentre le ambasciate hanno ricevuto almeno 200 email. Oltre all'università d Trieste, il Centro Universitario di studi e ricerca per la pace, Il dipartimento di design urbano e architettonico, l'osservatorio astronomico, la SISSA, la ISDE (laureati per l'ambiente) e la Provincia di Trieste anche il comune di Venezia ha approvato un documento all'unanimità. Anche il parlamento italiano si sta interessando al caso oltre a un'interpellanza al governo nella persona del Ministro per glie steri Frattini presentata dai deputati Delia Muner e Alessandro Maran.
Amnesty International benché informata dell'accaduto non ha ancora preso una posizione ufficiale anche se hanno reso noto che la polizia danese si è già distinta per altre azioni criticabili.

Infine segnaliamo un articolo molto interessante pubblicato dalla versione online della rivista Micromega.
(libera traduzione e rielaborazione dall'inglese, con tagli. Chi vuole leggere il testo integrale lo può trovare in calce a questo post).
Insomma niente di nuovo e niente di buono.
CHE FARE?

La mail prosegue suggerendo diverse azioni da seguire.

Nonostante le vacanze, è importante mantenere alta la pressione con le ambasciate. Chiediamo ai colleghi di Luca, e in generale a ogni persona nel mondo della ricerca scientifica in qualunque campo si applichi) di mandare una email alle ambasciate (se ancora non lo hanno fatto) seguendo lo schema di seguito riportato di modo che le lettere ricevute non siano un bombardamento irritante ma una petizione collettiva dalla comunità scientifica.

Vengono poi ridati gli indirizzi per la petizione online (già fornito supra e l'indirizzo del carcere per scrivere direttamente a Luca


Luca Tornatore 211275 - Vestre Fængsel - Vigerslev Allè 1D - 2450 Kbh Ø - Copenhagen - Danmark
Altri dettagli vengono infine forniti nella mail
L'accusa fatta contro di Luca consiste nell'avere gettato alcune bottiglie (non molotov) contro i poliziotti. La richiesta di rilascio non è stata potuta presentare perché scaduti i termini entro cui presentare la richiesta. Una data per il processo non è stata ufficializzata ma potrebbe essere il 12 Gennaio a meno che non venga prorogata di un altro mese.

e ultime voci indicano l'inizio del processo già ai primi del mese prossimo.
FAmiglia, amici e colleghi stanno seguendo Luca da vicino mentre gli amici danesi provvedono alle sue necessita materiali (vestiti e soldi, se necessari).
Intanto Luca ha passato il suo compleanno (il 21 di dicembre) in cella...
e anche Natale cosa che la lettera preconizzava, essendo stata scritta prima del 25...



-----------------------------------------------------
Ecco il testo da mandare in inglese SOLO SE SI E' RICERCATORI SCIENTIFICI firmandola con tutti i prpri titoli professionali e inviare il testo sotto riportato ai seguenti indirizzi email

romamb@um.dk (Ambasciata danese a Roma )
um@um.dk ( Ministro degli Esteri)
consolato.copenaghen@esteri.it,
info.copenaghen@esteri.it (Ambasciata italiana a Copenhagen) freelucatornatore@gmail.com (per far sapere agli organizzatori della petizione dell'avvenuto invio)

ecco il testo da mandare in inglese

To the Danish Embassy in Rome
To the Italian Embassy in Copenhagen
To the Danish Minster for Foreign Affairs

We are surprised by the allegation that has been raised against our colleague Dr Luca Tornatore of being involved in riots in Copenhagen on the night of December the 14th. We know Luca as a talented scientist, expert in computer science and in cosmology. He is author of more than 20 scientific articles in peer-reviewed journals, and joins his research with activism in the fields of climate change and sustainability. We express our hope that his position will be clarified as soon as possible, so as to allow him to get back to science.


Insomma non ci resta che aspettare e sperare per il meglio.
Di certo la democrazia non manca solo in Italia, ma in tutta Europa.


Intanto

Mercoledì 23 dicembre verso le ore 17:00, una cinquantina di attivisti delle Comunità Resistenti Marche hanno occupato il consolato danese in Ancona. Unazione comunicativa per chiedere l'immediata liberazione di Luca Tornatore, arrestato durante le contestazioni al Cop15 in Danimarca.

Luca è stato una delle figure pubbliche fondamentali della rete See you in Copenhagen mettendo a disposizione del movimento il suo sapere di ricercatore di astrofisica presso l'università di Trieste, la sua faccia e le sue idee. Proprio per le sue idee e per averle espresse pubblicamente Luca è stato arrestato in una notte assurda di rastrellamenti.

Durante l'occupazione si è svolta una conferenza stampa e poi è stato faxato al Governo danese e all'ambasciata di Roma l'appello che chiede a gran voce la liberazione di Luca.

Subito dopo un piccolo e spontaneo corteo si è mosso per le strade del centro di Ancona, bloccando il traffico e comunicando alle persone presenti le ragioni dell'occupazione e i fatti successi a Copenhagen. (notizia pubblicata con il video, che vi posto di seguito, su youtube)




Quindi qualcosa d'altro la si sta facendo dopotutto...






Dear friends and colleagues of Luca Tornatore,


we are writing to you because you subscribed the petition for signatures in his favour. May this email result unpleasant to you, let us know and we will remove your contact from the list. Also, you might be receiving some duplicates of this email, and we apologize for this: the handling of so many addresses is not easy, and we also would like to translate every message into English since many foreign colleagues of Luca signed the petition.


The bad update is that Luca is staying in jail, likely until the half of January, waiting for the trial.
The "good" news is that the solidarity to him keeps on growing.
The online petition has currently reached 1580 signatures, the embassies have been reached by at least 200 emails (it is also possible that many people contacted the embassies without letting us know they did).
Beside the University of Trieste, the University Center of Study and Research for Peace (CUSPR), the Department for Urban and Architectural Design, the Astronomical Observatory, the SISSA, the ISDE Association (doctors for the environment) and the Province of Trieste, in the last days also the Municipality of Venice has unanimously approved a declaration for Luca:
http://consiglio.comune.venezia.it/?pag=srchatti_4_2398&m=16_capo


There is also a point of order in the Italian Parliament, and an appeal to the Foreign Minister Frattini, presented by the Italian Deputies Delia Muner and Alessandro Maran.
A very interesting article (in italian) has appeared in the on-line newspaper Micromega:


http://temi.repubblica.it/micromega-online/liberta-per-luca-tornatore/


Amnesty International was informed, but it did not take official position yet; however they informed us that the Danish Police is not new to criticisms:


http://www.amnesty.org/en/library/info/EUR18/001/2008/en


Now, WE ASK YOU AND ADDITIONAL EFFORT:


Despite the holidays, it is important to keep the pressure on embassies high.
We ask Luca's colleagues (and in general, everybody is in the world of research, broadly
speaking) to send an email to embassies (if they did not do it yet), following the schema at the end of this email. We would like to make this not a random and irritating mail-bombing to embassies, but a collective petition from the Science Community.


Many of you already wrote to freelucatornatore@gmail.com ; however, this is not the right address to sign the petition (however, this address helps us in keeping track of the many new contacts, so put us in cc), so we pray everybody who did not do that, to use the ONLINE PETITION FORM:


http://www.petizionionline.it/petizione/per-la-liberazione-di-luca-tornatore/437


(you will be asked of a temporary username and password, and of your email, in order to verify the signature)


If you want, to can also write directly to Luca:


Luca Tornatore 211275 - Vestre Fængsel - Vigerslev Allè 1D - 2450 Kbh Ø - Copenhagen - Danmark


A few more details:
the charge made on Luca is of having thrown bottles (not molotov bottles) on policemen.
The release request could not be presented by Luca's trusted counsel, because it was out of the deadline, and Luca's court-appointed counsel did not presented it.
The date for the trial has not been presented yet; however, it must be set by January 12, unless this term will be push forward of an other month.
The latest rumors speaks about a possible date at the beginning of January.
His family, friends and colleagues are trying to follow him as closest as possible, and also Dansih friends have offered themselves to provide Luca of clothes and money if needed.


In the meanwhile, Luca had his birthday in jail on December 21th, and he will have Christmas there as well...


Good holidays to everybody, and particularly to whoever will not be able to spend them with their beloved, and thanks for all your support.


-----------------------------------------------------




You should sign the following message with your full titles and send it to these email addresses:
romamb@um.dk (Danish Embassy in Rome)
um@um.dk (Ministry of Foreign Affairs)
consolato.copenaghen@esteri.it, info.copenaghen@esteri.it (Italian Embassy in Copenhagen) freelucatornatore@gmail.com (to allow us to know)




To the Danish Embassy in Rome
To the Italian Embassy in Copenhagen
To the Danish Minster for Foreign Affairs


We are surprised by the allegation that has been raised against our colleague Dr Luca Tornatore of being involved in riots in Copenhagen on the night of December the 14th. We know Luca as a talented scientist, expert in computer science and in cosmology. He is author of more than 20 scientific articles in peer-reviewed journals, and joins his research with activism in the fields of climate change and sustainability. We express our hope that his position will be clarified as soon as possible, so as to allow him to get back to science.

bollettino ufficiale sulllo stato del mio umore n° 32

27 dicembre 2009

La seminarista spaventata? No grazie!

Quando avevo 25 anni e stavo all'università ero impegnato politicamente in un movimento glbt universitario denominato L'oro di Roma dove "oro" era l'acronimo di Orientamento Ricerche sulle Omosessualità con quel plurale del quale ci fregiavamo come di un fiore all'occhiello.
Allora, ma ancora oggi dopotutto, pensavo che omosessuale fosse un aggettivo e non un sostantivo perché non siamo tutti omosessuali allo stesso modo, così come siamo tutti uomini o donne, di razza caucasica o nera, etc.

Il 24, un giovane seminarista, dinanzi alla caduta del papa, viene immortalato dalle telecamere mentre ha un sincero moto di preoccupazione che gli fa portare una mano sulla bocca e poi, quando il papa si rialza incolume, trae un sospiro di sollievo.

Ecco il video.



Uno spavento legittimo per chi crede nell'importanza della figura del papa o no?

Per molti un gesto non da macho, subito letto in chiave gaya, non solo dal commentatore che sorride mentre fa la telecronaca, ma anche dai compagni e compagne gay e lesbiche che non sorridono per la tenerezza che questo giovane può fare, ma ridono semplicemente di lui facendo della volgare (perché gratuita) satira.

C'è chi si limita a sottolineare l'effeminatezza non solo del gesto ma dell'intera persona



C'è chi trae sputo per compilare un pamphlet politico contro la chiesa e i suoi accoliti...



I miei complimenti!
Qui non siamo solo in piena omofobia ma in pienissimo maschilismo che dell'omofobia è la premessa l'omofobia essendone il corollario.
Purtroppo da quanti lati cerchi di guardare questi video non posso non provare delusione incazzatura e nausea per il dileggio con cui è stato trattato il seminarista.
E' un po' come quel gioco fesso e superstizioso di "passarsi una suora" quando ne vediamo uno perché, "si sa" le suore "portano sfiga" (sic!).
Preti e suore sono buffi, fanno ridere, forse per quell'ammanco di autorevolezza che deriva loro dall'aver scelto di non usare il sesso (almeno nominalmente).
Son visti strane creature da guardare un po' come gli animali allo zoo, o al circo, perché si pensa che chi non usa la propria sessualità sia più fesso di chi la usa (non importa come...).

Quindi un gesto che trapeli un preciso orientamento sessuale (sic!) viene visto come distonico e fa ridere.

Ma perché un atteggiamento istintivo, spontaneo, non da macho, deve far ridere?
Perché ridiamo del seminarista?
Perché per qualcuno che mal sopporta i preti gongola nel sapere che un prete sia frocio (cosa negativa naturalmente, visto che ancora oggi si usa questo termine per offendere)?
No, peggio!
Perché per tutti il suo comportamento non è normale non è da uomo e quindi buffo e ridicolo...
Ora che lo pensino gli etero, poverini, lo capisco, son stupidi, cretini, ma che lo pensino gay e lesbiche, che sono vittime dello stesso sistema di valori (sic!) mi fa orrore mi fa venire voglia di vomitare (possibilmente addosso a loro...).

Finché anche per i froci l'atteggiamento del seminarista è da leggere precipuamente in chiave gay abbiamo poco da combattere l'omofobia degli altri... L'abbiamo in casa e non ce ne siamo nemmeno accorti...

Già in passato un ragazzo di 16 anni si è suicidato perché, non avendo un atteggiamento proprio da macho, pur senza essere gay, non sopportava il dileggio di chi ogni giorno lo inquadrava in quel modo.

Se schecchi sei frocio sembrano pensare i miei colleghi gay e lesbiche in barba a tutti quelli che, pure avendo un orientamento sessuale etero, scheccano qualunque ne sia il motivo...

Un modo di vedere (e pensare) retrogrado e, sembrerebbe, da casta.

Magari da casta! Se in quel gesto del seminarista si fosse riconosciuta una sororanza, la reazione che ci si aspetterebbe nel riconoscere un ...consimile è "Che carino! Che tenerezza! Ciao sore'" non la canzone delle sorelle bandiera (il cui immaginario collettivo non è certo gay ma eterosessista maschilista e omofobo).

Insomma se si ride del seminarista presunto frocio è perchè non solo i maschi etero ma anche i maschi gay possono prednere le distazne da lui e dire lui è checca io no.

Il diverso serve al normale per confermarne la normalità...

C'è insomma un pregiudizio anti checca da parte di molti gay e di molte lesbiche che si sovrappone al luogo comune che vuole i gay invertiti dunque effeminati dunque checche.

Insomma se schecchi sei gay se sei gay schecchi tertium non datur...
Ma che pensiero profondo da parte dei membri della comunità glbt!

Certo, mi si obbietterà, la chiesa ostacola (a dir poco) l'omosessualità, dunque fa ridere che un seminarista "evidentemente" (?!!) gay faccia parte della chiesa.

Fa ridere?

Intanto chissà se il seminarista gay lo è davvero.
Fosse così non potrebbe prendere i voti (come ha specificato di recente il papa stesso). Forse è solo effeminato...
In ogni caso e allora?

Ci si dimentica quando fino a l'altro ieri per molti gay di paese e non, diventare prete era l'unico modo (o forse solo il più facile...) per giustificare la mancanza di attrazione fisica per una donna e il non volersi sposare? ("è dedito al celibato...").

Quanti gay la chiesa ha nascosto?

C'è contraddizione?

Forse.
Ma perché prendersela col seminarista e non col Vaticano? Col papa?

Lorenzo, l'autore del primo video mette le mani davanti e tra le note del video dice:
non me ne vogliano i miei compagni della comunità LGBT, sono consapevole che potrei alimentare clichè e sostenere certe idee arcaiche, però era troppo divertente... ^_^

Ecco, era divertente...

A me non fa ridere perché le categorie che Lorenzo usa per ridere e far ridere del seminarista mi fanno vomitare. Non mi fanno ridere.

IO DIFENDO IL DIRITTO DI SCHECCARE SENZA ESSERE PER FORZA CONSIDERATI OMOSESSUALI

IO DIFENDO IL DIRITTO PER OGNI UOMO DI ATTEGGIARSI COME MEGLIO CREDE SENZA CHE QUESTO AUTORIZZI DUBBI CIRCA IL PROPRIO ORIENTAMENTO SESSUALE

IO MI SENTO MOLTO PIÙ AFFINE A QUEL SEMINARISTA NONOSTANTE LE NOSTRE DIFFERENZE DI FEDE E DI POLITICA CHE A QUEL LORENZO AL QUALE DOVREI SENTIRMI UGUALE SOLO PERCHÉ ABBIAMO LO STESSO ORIENTAMENTO SESSUALE

Intanto su facebook i fan della seminarista (lo chiamano al femminile, schifosi maschilisti) sono già oltre 2400 (a andate a leggervi i commenti per capire se è o no una cosa innocente...).

Ma allora che cambia se anche gay e lesbiche sono sessisti maschilisti misogini e omofobi come quelli contro i quali alzano la cresta e puntano il dito?

Un po' di umiltà intellettuale perdio!!!

Paesanini vi griderebbe di sicuro FROCI DI MERDA!

Io, suo alter ego, mi limito a citarvi i famosi versi di una poesia di Sandro Penna


Beato chi è diverso
essendo egli diverso
guai a chi è diverso
essendo egli comune

L'(an)alfabetismo scientifico in italia


Io non provo tutto questo afflato filoscientifico. Uccidere l’astrazione, la fantasia, in ultima analisi le qualità interiori o spirituali dell’uomo, o ridurle a una semplice considerazione scientifica di azione-reazione non ci aiuterà a migliorare la nostra vita.

Così esordisce Enomis1, un anonimo commentatore di Blog zero a un post sulla scienza, nel quale, citando le distanze astronomiche, da quelle interplanetarie fino a quelle intergalattiche, si sottolineava la piccolezza dell'uomo in cotale universo.

Intanto solo uno completamente a digiuno di scienza può credere che essere scientifici significhi uccidere l'astrazione (ma come una delle prime capacità richieste a uno scienziato!) e la fantasia...

E' chiara la malafede di chi ha queste posizioni. Sono persone che hanno un atteggiamento dogmatico nei confronti del mondo e temono (giustamente) che la scienza possa spazzar via ogni (loro) dogmatismo.
Per cui preferiscono sacrificare la scienza in nome della fantasia e dell'astrazione (come queste fossero avversarie della scienza) quando in realtà sono avversarie di persone reazionarie e totalitariste che vogliono imporre la propria visione del mondo a tutti (proprio come la chiesa che, considerando l'aborto un crimine, vuole impedire chiunque a praticarlo..).

Renderci collettivamente conto di essere puntini insignificanti, destinati a una vita priva di senso e a una morte altrettanto insensata, non credo possa migliorare i comportamenti collettivi. Anzi penso che un esagerata importanza data alla scienza sia deleteria quanto l’estremismo religioso.
Se siamo puntini insignificanti, semplici animali che vivono e si decompongono… spiegami cosa può impedirmi domani di uccidere 9 milioni di ebrei e instaurare una dittatura.
Non essendoci un’istanza di giustizia sovraterrena, ai miei sottoposti converrebbe sottomettersi anzichè ribellarsi, dato che non ha senso rischiare la vita (unica cosa vera dato che non esiste l’ultraterreno) quando possono comodamente collaborare nel loro interesse, come fecero i tedeschi 70 anni fa.

Così continua il nostro. Ecco un paradosso degno di Zenone.
La cosa pericolosa è che il nostro fa delle implicazioni senza esplicitarle, dandole per scontate. In buona o malafede poco cambia.

Il fatto di non essere frutto di un progetto superiore, di una volontà divina, non vuol dire avere una vita senza senso o una morte insensata.

Perché devo cercare altrove un senso che solo il comportamento durante la mia vita può dare?

Ho sempre considerato una soluzione troppo facile dio.
Dio è la panacea a tutti i mali.

Non so spiegare l'origine dell'universo? C'è dio!
Non so capacitarmi di tutto quello di brutto che succede nella mia e altrui vita? sono prove o punizioni divine.

Sono posizioni presuntuose. Se per me è terribile la morte di mia madre quando avevo 25 anni c'è sicuramente chi sta peggio di me. Così come c'è chi sta meglio. Cosa faccio allora? Passo tutta la mia vita a chiedermi il perché (magari aspettando una ricompensa in un aldilà che, nella migliore delle ipotesi non saprò se c'è davvero fin quando non ho tirato le cuoia) o cerco di vivere una vita in coerenza con i miei valori, le mie idee?

Ancora, per quale cortocircuito logico se non c'è una istanza a me superiore io non mi arresto dinanzi a nulla?

Non basterebbe l'istanza collettiva, umanissima, a guidare e impedire sfracelli?

L'umanità intesa come consesso di tutti gli esseri umani uomini e donne non è un consesso altrettanto autorevole di dio per poter decidere ed emanare leggi?

Solo una mente autoritaria può credere che se non c'è qualcosa di superiore noi siamo nel caos.

Ma come, mi direte, la storia non dimostra proprio questo?

La storia dimostra che l'uomo sa fare il caos e dunque che questo dio non esiste proprio in base alle argomentazioni del nostro...

Tra l'altro discutibilissima la considerazione che i tedeschi collaborarono con Hitler perché temevano per la loro vita... Non fa giustizia di tutti i tedeschi e le tedesche che si opposero al regime e vennero uccisi.
Come per noi italiani durante il fascismo i tedeschi credevano nel nazismo in barba al nostro che non si ferma dinanzi alcun paragone per perorare le proprie ecolalie...

Pensa a quanti giusti sono morti per mano dell’ingiustizia, pensa a gente come Gramsci, Gobetti o lo stesso De Gasperi,

guarda che strano non nomina nemmeno un giusto morto per mano della chiesa, da Giovanna d'Arco a Giordano Bruno...

che in nome di idee astratte (superstizioni in fondo), sacrificarono la loro intera esistenza o quasi (De Gasperi fu per anni semplice bibliotcario in Vaticano per fuggire al duce). Se veramente avessero ragionato consideranto la pura esistenza materiale sarebbe loro convenuto un altro tipo di comportamento: il collaborazionismo.
Come vedi io credo ancora in un giusto e in uno sbagliato, sennò non vedrei differenze tra Gramsci e Hitler.

Ora come siamo passati dalla scienza a cosa è giusto e cosa sbagliato? E perché questa distinzione la fa uno proprio in base al fatto che non ha in alta considerazione la scienza?

L’approccio scientifico non può spiegare ciò che i nostri sensi non possono percepire.

Ehm... veramente è proprio quello che la scienza fa...
Va al di là dei nostri sensi... Perché noi i raggi x non li percepiamo ma li usiamo in campo scientifico per vedere se abbiamo un arto fratturato.... o il cuore ingrossato...

Per esempio, rimanendo in tema astrologico,
Sarò spocchioso ma non posso perdonare questo errore madornale.. Ma forse l'errore la dice lunga sulla qualità dell'intervento...
sapresti spiegarmi cosa c’è oltre l’Universo? Come sono fatti i confini dell’Universo? E dopo quello che c’è dopo l’Universo? E dopo ancora? Esistono confini percepibili fisicamente? Puoi concepire l’infinito? Cosa c’era prima del big bang? E ancora prima?

Ecco, la scienza dà un metodo e ci insegna umiltà. Ci spiega cioè che non tutte le domande per il solo fatto di poter essere formulate hanno un senso...
E a tutte queste domande, la sceinza, e le persone di buon senso, e con un minimo di preparazione scientifica, una risposta la sanno dare. Una risposta, insomma, c'è.

Invece l'autore del post (e del blog) come risponde a questo imbecille, a questo ignorante da quattro soldi?

Alle domande che poni sul finale del commento ovviamente non c’è risposta (anche il Big Bang non è che una teoria, al momento). A questi livelli l’uomo dovrebbe fermarsi e dire “non lo so” con modestia
Beh, tesoro, non lo sai TU ma la scienza una risposta la dà, uno scienziato (e un tizio qualunque con un ,minimo di alfabetizzazione scientifica come il sottoscritto) una risposta la sa e ride (o inorridisce, anche) dinanzi certe domande (e certe risposte).

D'altronde l'autore del blog e l'autore del commento hanno molto in comune, la giovane età sicuramente, e una tendenza alla semplificazione che ha del criminale.
Sì del criminale se l'autore del blog nella stessa risposta arriva a dire:
Poi sono d’accordo con te che un’eccessivo [sic!] approccio materialista non è corretto, come diceva mi pare Russell, un uomo deve essere guidato da razionalità+amore (inteso come prinicipi etici-morali), la mancanza di uno dei due fattori può essere fatale (nazismo è razionale senza “amore”, ma anche l’amore senza razionalità crea mostri).

E COSA C'ERA DI RAZIONALE NEL NAZISMO?!?!?!?!

Per non parlare delle implicazioni e semplificazioni davvero sconcertanti razionalismo=materialismo, razionalità assente di principi etico morali se quelli sono ascritti all'amore (mio dio che banalità!).
Insomma i due sono d'accordo sull'equazione se sei scientifico sei arido e non hai amore...
Anche se l'autore del blog è meno ecolalico del suo commentatore e qualche affermazione sensata nella risposta la fa pure...

Il commentatore invece non potrebbe concludere in maniera più infelice...

A questi livelli, credo entri in gioco qualche branchia della fisica che in fondo non è lontana dalla filosofia. Tieni poi conto che un fisico o un astrologo che pensano e pensano, pensano in un contesto storico, sociale e politico determinato… dovrebbe quindi entrare in gioco anche la sociologia e la psicologia ad esempio.

Scusa il papiro, ma io sono molto problematico

Ciao

Le branchie sono quelle dei pesci casomai qui si parla di branche...
Poi riecco l'astrologo che pensa pensa e quini entrano in ballo psicologia e filosofia ma, guarda un po', non la storia...

In quando ad essere problematico (sic!) ha proprio ragione.
Invece che correggere la sua mente si farebbe prima a sfasciarla e ricomunicare daccapo...

E pensare che il post originale era stato concepito per spezzare una lancia in favore dell'alfabetizzazione scientifica in Italia carente...

Non me ne voglia l'autore del blog ma quando si ricevono certi commenti bisogna essere precisi, chiari, completi. Solo così si è intellettualmente onesti, scientifici ed etici.

25 dicembre 2009

Il papa cade prima della messa (anticipata) di Natale




Inizio movimentato, ieri sera, per la messa della notte di Natale celebrata dal Papa a San Pietro, per la prima volta con due ore di anticipo, per non affaticare troppo il pontefice ottantaduenne - si era detto - in vista degli impegni del mattino seguente. Attimi di tensione che si stemperano a fatica oltre il muro delle migliaia di fedeli che assistono alla messa, lasciando un velo di apprensione a pervadere l'intera funzione liturgica, comunque officiata da un Papa apparentemente non turbato dall'accaduto.

Alla fine della messa, la Rai ripropone le immagini della diretta, che fanno subito il giro del mondo, e chiariscono l'accaduto: si vede il Papa unirsi alla processione dei cardinali e dei concelebranti, poi una donna vestita di rosso che salta le transenne e gli si getta addosso. Il pontefice cade a terra. Per qualche secondo si vede solo un gran trambusto, e il card. Etchegaray che si accascia. Poco dopo, questione di pochi secondi, il Papa è di nuovo in piedi, la processione prosegue, raggiunge l'altare e la messa comincia. Il Papa appare appena un pò scosso, e conduce la celebrazione senza tentennamenti. Legge sicuro il testo dell'omelia, in cui esorta ad andare incontro a Dio, rinunciare all'egoismo e alla violenza, a usare "solo le armi della verità e dell'amore".

Intanto la donna viene condotta alla Gendarmeria vaticana, dove viene trattenuta in stato di fermo. Appare confusa e agitata, forse sofferente di mente, dice di aver voluto abbracciare il pontefice. Si sospetta possa essere la stessa che lo scorso anno tentò un gesto analogo. Si scoprirà poi che si chiama
Susanna Maiolo è svizzera e ha 25 anni. Oggi, secondo quanto fatto sapere dal Vaticano, è stata ricoverata in una struttura per il trattamento sanitario obbligatorio. Restano i molti interrogativi su cosa sarebbe successo se, al suo posto, vi fosse stato qualcuno con cattive intenzioni, anche è certo che non avesse addosso alcuna arma o oggetto contundente, avendo comunque dovuto passare attraverso un severo sistema di controlli all'entrata.

Nel trabusto cade anche il cardinale Etchegaray, 87 anni, ricoverato al Policlinico Gemelli con una frattura del femore.

Nessuna preoccupazione invece per la salute del Papa, il quale, nonostante l'età, qualche disturbo alla circolazione, e la frattura al polso subita la scorsa estate in una caduta accidentale, ha lasciato tranquillamente la Basilica, appena sostenuto dai cerimonieri nello scendere le scale dell'altare, alla fine della Messa. Circondato da uno stretto cordone di sicurezza. La repubblica
(24 dicembre 2009)

Il trattamento sanitario obbligatorio lo si applica per la tutela del paziente e non per quella della società.
Probabilmente il giornalista si riferisce al precedente ricovero coatto quello sì basato sul concetto di "pericolosità per sé e per gli altri e/o pubblico scandalo" e non più in vigore in Italia dal 1978, nello stato Vaticano, non so.

La domanda che si pone il giornalista ha la stessa consistenza di questa: chissà se invece della donna vi fosse stato Bill Laden...

Il giornalismo d'accatto che fa le ipotesi pur di parlare di stragi e attentati, spettegolando sui precedenti del papa (polso rotto e altre caute) fregandosene ampiamente del cardinal Etchegaray che è finito in ospedale con un femore rotto (e in vecchiaia si sa quanto sia una brutta frattura..).
Questo non è giornalismo è un rutto fetido che ammorba l'aria.
Aveva proprio ragione Mao...

Dick In a Box


22 dicembre 2009

I Jizz In My Pants

Loro si chiamano The Lonely island me li ha fatti conoscere il mio amico Manuel. Sì il testo dice esattamente quel che pensiate dica...
Ne sentirete parlare ancora. Presto.


Lock eyes from across the room
Down my drink while the rhythms boom
Take your hands, skip the names
No need here for the silly games
Make our way through the smoke and crowd
The club is the sky and I'm on your cloud
Move in close as the lasers fly
Our bodies touch and the angels cry

Leave this place go back to yours
Our lips first touch outside your doors
The whole night what we've got in store
Whisper in my ear that you want some more
And I jizz in my pants

This really never happens you can take my word
I won't apologize
That's just absurd
Mainly your fault for the way that you dance
And now I jizz in my pants
Don't tell your friends or I'll say you're a slut
Plus it's your fault
You were rubbing my butt
I'm very sensitive
Some would say that's a plus
Now I'll go home and change

I need a few things from the grocery
Do things alone now mostly
Left me heartbroken, not lookin' for love
Surprise in my eyes when I looked above
The checkout counter and I saw her face
My heart stood still so did time and space
Never thought that I could feel real again
But the look in her eyes said I need a friend
She turned to me that's when she said it
Looked me dead in the face, asked cash or credit
And I jizzed in my pants

It's perfectly normal
Nothing wrong with me
But we're going to need a cleanup
On aisle 3
And now I'm posed in an awkward stance
Because I jizzed in my pants
To be fair
You were flirting a lot
Plus the way you bag cans makes me
Bothered and hot
Please stop acting like you're not impressed
One more thing
I'm gonna pay by check

Last week, I saw a film
As I recall it was a horror film
Walked outside into the rain
Checked my phone and saw you rang
And I jizzed in my pants

Speeding in the street, when the red lights flash
Need to get away, need to make a dash
A song comes on that reminds me of you
And I jizz in my pants

The next day
My alarm goes off
And I jizz in my pants

Open my window and a breeze rolls in
And I jizz in my pants

When Bruce Willis was dead at the end of Sixth Sense
I jizzed in my pants

I just ate a grape
And I jizzed in my pants

I went to. . .
Ok seriously you guys, can we. . . . ok?

I jizz right in my pants
Every time you're next to me
And when we're holdin hands
Its like havin sex with me
You say I'm premature
I just call it ecstasy
I wear a rubber at all times
Its a necessity
Cuz I jizz in my pants
(I jizz in my pants, I jizz in my pants (x3))
Yes I jizz in my pants
(I jizz in my pants, I jizz in my pants)

Il blog Icone Gay

Scoperto in una normale session di navigazione, il suo autore fa quello che io non farei mai, esprime giudizi personali senza motivarli, ma lo fa con autorevolezza, misura, dice cose condivisibili, e, soprattutto, essendo molto informato, come in questo post sui prossimi big di Sanremo:


Non ci siamo, Sanremo numero 60 riscuoterà poco interesse da queste parti. E’ appena stato diramato il cast ufficiale dei cantanti in gara e la delusione è tanta. Dove sono Paola & Chiara, Giusy Ferreri, Syria, Spagna? Si era parlato con insistenza di Mietta, di Alessandra Amoroso e Paola Turci, ma non c’è alcuna traccia di queste brave cantautrici e interpreti. I più sono artisti emersi negli ultimi due anni dai reality o dallo stesso Sanremo, oltre a qualche vecchia gloria e cantanti in odore di polemica. Ma analizziamo uno per uno i partecipanti al prossimo Festival della Canzone italiana.

Morgan
Interessante la scelta della sua partecipazione. Dopo tre stagioni in cui è alla ribalta soprattutto come personaggio televisivo vorrà popolarità tra il grande pubblico come cantautore. Se la dovrà vedere anche con le sue creature però, quei Marco Mengoni e Noemi che ha scoperto lui a X Factor.


Arisa
L’anno scorso vinse tra i giovani. Poi l’album non vendette granchè. Bisserà l’exploit? Per me il fenomeno Arisa è già bello che finito.

Malika Ayane
Ha venduto, è stata la rivelazione dell’anno passato. Grazie alla pubblicità della telefonia mobile i suoi brani e la sua voce sono popolarissimi. Ora vuole far conoscere il suo viso e considerato il talento e il fiuto di Caterina Caselli (sua manager) può tranquillamente ritagliarsi un posto al sole.

Simone Cristicchi
Vinse Sanremo qualche anno fa con Ti regalerò una rosa. Poi più nulla. Ora riemerge dall’oblio. Stupirà ancora con un brano a effetto?

Toto Cutugno
Ecco un abbonato al Festival del quale si poteva fare tranquillamente a meno

Nino D’Angelo
Ed ecco l’immancabile rappresentanza napoletana. Se proprio si vuole un rappresentante del mondo partenopeo si poteva scegliere un esponente più fresco e divertente. Tanto c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Irene Grandi
Lei è la vincitrice annunciata, nonchè l’unica vera big in gara insieme, forse ai Nomadi. Se presenta il brano giusto non c’è storia.

Fabrizio Moro
Interessante, caruccio, di talento. Questa scelta ci piace, a patto che presenti una canzone davvero bella che lo consacri cantautore di serie A.

Nomadi con Irene Fornaciari
Ma questa Irene Fornaciari chi la raccomanda? La risposta la conosciamo tutti, no? Spiace che i Nomadi, gruppo storico e mai banale sia costretto a questo duetto per calcare il palco di Sanremo. Prepariamoci ad una visita del popolare papi.

Noemi
Non si rischia di bruciarla? Ha da poco pubblicato un disco che ha venduto e ha ottenuto importanti consensi di critica. Sta costruendo una strada che la sta portando pian piano a staccarsi da X Factor, dal quale è partita. Che bisogno c’è del Festival?

Povia
Deve essere il contentino per la Cei, non c’è altra spiegazione. Perchè questo spocchioso antipatico deve ancora far parte dei big? La risposta è in chi fa il cast, il sig. Mazzi. Stavolta pare che parlerà del caso Englaro. Ho già i brividi. Di terrore.

Pupo con Emanuele Filiberto e il tenore Luca Canonici
Terzetto più improbabile di quello dell’anno scorso, quando Pupo si presentò con il brano L’opportunità. E il princide Emanuele Filiberto che c’azzecca? E pensare che per prendere questi tre hanno escluso una Paola Turci…

Enrico Ruggeri
Gradito ritorno. E’ uno dei grandi della musica italiana, da un po’ di anni appannato come cantante (va alla grande come conduttore televisivo, invece). Se è in fase creativa (come dicono) può riservare belle sorprese.

Valerio Scanu
Ecco l’odioso per eccellenza. Capisco che si vuol dare un contentino alle ragazzine, ma non bastano i Sonohra o Marco Mengoni? Ha appena pubblicato la seconda versione del suo album: ce ne sarà una terza?

Sonohra
Duo interessante che ha vinto la sezione giovani del Sanremo di due anni fa. Hanno anche venduto parecchio. Il Festival è una vetrina importante per confermarne l’appeal adolescenziale.

Marco Mengoni
E’ il vincitore dell’ultimo XFactor. Un bel talento. Resta da capire che percorso vuol fargli intraprendere la casa discografica. Come sciupafemmine è poco credibile. Come ambiguo e geniale folletto ci sta tutto. Confido in una bella dose di coraggio per non banalizzarlo.

(Sanremo: il cast ufficiale è deludente e con esclusioni eccellenti. La lista dei big)
Un post ricco di notizie sulla musica italiana, da tenere d'occhio.

Questa vita Loca un nuovo video su Mina

...di Luigi Pedretti da Brescia.

15 buoni motivi per continuare a vietare i matrimoni gay in Italia
(un pensiero per Natale)

1) Essere gay non è naturale. I veri italiani rifiutano ciò che è innaturale, come gli occhiali, le scarpe, il poliestere e l’ aria condizionata.

2) Il matrimonio gay spingerà le persone ad essere gay, allo stesso modo in cui vedere in giro persone alte fa diventare tutti alti.

3) Legalizzare il matrimonio gay aprirà la strada a ogni tipo di stile di vita folle. Le persone vorranno sposare i propri animali domestici, perché ovviamente un cane ha una personalità giuridica e i diritti civili per sposarsi, nonché la capacità di dichiararsi consenziente o meno al contratto giuridico.

4) Il matrimonio eterosessuale esiste da moltissimo tempo e non è mai cambiato minimamente; le donne infatti sono ancora una proprietà del marito, le nozze sono decise dai genitori, il padre ha il diritto di vita e di morte sui figli, i neri non posso sposare i bianchi e il divorzio non esiste.

5) Il matrimonio eterosessuale perderà valore se sarà permesso anche ai gay di sposarsi. La santità dei sette matrimoni di Liz Taylor verrebbe distrutta.

6) I matrimoni eterosessuali sono validi perché sono fertili e producono figli. Le coppie gay, come anche quelle sterili e le persone anziane, non devono potersi sposare perché i nostri orfanotrofi sono vuoti e il mondo ha bisogno di più bambini.

7) Ovviamente i genitori gay tirerebbero su figli gay, proprio come da genitori eterosessuali nascono soltanto figli eterosessuali.

8 )Il matrimonio gay è vietato dalla religione. Dunque in una teocrazia come la nostra i valori di una religione devono essere imposti all’intera nazione. Ecco perché in Italia c’è una sola religione e tutti i bambini devono essere battezzati alla nascita.

9) I bambini non sarebbero mai sereni ed equilibrati senza un modello maschile e uno femminile a casa. Per questo nella nostra società quando un genitore è da solo, o perché è vedovo o perché è stato lasciato, gli vengono tolti anche i figli.

10) Il matrimonio gay cambierebbe i fondamenti della nostra società e noi non potremmo mai adattarci alle nuove norme sociali. Proprio come non ci siamo mai adattati alle automobili, al lavoro in fabbrica e all’allungamento della vita media.

11) Le relazioni gay non sono durature perché i gay per natura sono promiscui. Infatti i mariti etero e le mogli etero non hanno mai relazioni extraconiugali e non divorziano mai.

12) I bambini cresciuti da una coppia gay verrebbero derisi e discriminati dagli altri coetanei. A differenza di quelli con le orecchie a sventola, quelli con il naso grosso, quelli grassi, quelli effemminati, quelli di colore, quelli con la erre moscia, o quelli troppo bassi che sono accettati da tutti i coetanei e mai presi in giro da nessuno.

13) Perché la religione cattolica vieta l’atto omosessuale che è considerato peccato, e dunque loro non possono sposarsi ma possono farlo assassini, pedofili, maniaci sessuali, ladri, mafiosi, serial killer, truffatori, mercanti di organi, commercianti di bambini , di schiavi, di pellicce, papponi e chiunque non sia un omosessuale.

14) Perché il matrimonio omosessuale comporta l’atto omosessuale. Ma la Bibbia considera peccato l’atto omosessuale cosi come la masturbazione, i rapporti sessuali prima del matrimonio e i rapporti sessuali che non hanno il fine di procreare.

15) Perché verrebbe meno l’antica tradizione calcistica Italiana, dato che di sicuro ci saranno meno calciatori. Infatti si sa che i gay odiano il calcio e porteranno a odiarlo anche ai loro bambini impedendogli quindi di praticare qualsiasi tipo di sport che non sia danza classica, ginnastica ritmica, pattinaggio sul ghiaccio, shopping, manicure, lampada e bolle di sapone.

(dal blog Icone gay)

21 dicembre 2009

Consigli per gli acquisti di Natale

L'unico vero consiglio sarebbe quello di non farli.
Tanta strada è stata fatta da me (e dai miei amici, anche se Frances non è più tra noi il suo insegnamento è sempre prezioso) da quando ci affogavamo di regali alla loro cancellazione totale.
Quest'anno non farò nemmeno un regalo di natale...

I doni sono belli da fare ma non per le ricorrenze, al limite per il compleanno, per l'onomastico.
Ma l'idea (che fu di Frances) è di fare un regalo ogni volta che vedi una cosa e pensi a qualcuno. Poi magari li accumuli per il compleanno... Oppure glieli dai subito se non sai aspettare.
Qualunque sia l'occasione, anche per gli irriducibili di Natale il consiglio p di non fare regali sessisti. Mai. non solo ai bambini, ma nemmeno alla vostra nonna...

Per i bambini, ecco qualche spunto di riflessione tratto dal bell'opuscolo Gioca Jouer prodotto da comunicAttive un'associazione di Bologna che si è liberamente ispirata alla Campagne contre les jouets sexistes realizzata da una rete di associazioni francesi della quale trovate da tempo il banner sul mio blog, grazie al blog Marginalia dal quale ne sono venuto a conoscenza (così come per questo opuscolo d'altronde...).

Gioca Jouer. Guida pratica per salvarti dai giochi sessisti, si legge sul sito di comunicAttive
è un opuscolo per proporre ai genitori alcuni spunti di riflessione sui ruoli, comportamenti, attitudini che i giocattoli attribuiscono a bambini e bambine in base al loro genere, contribuendo a riprodurre l’impostazione sessista della nostra società.

Crediamo che rompere questi schemi che proiettano nelle bambine la cura della casa, la maternità e la bellezza modello unico, e nei bambini l’eroismo e la virilità, possa aprire possibilità di pensiero, di esistenza e di felicità per tutt@
Vi propongo qui, trascrivendole dall'opuscolo in pdf che potete consultare e scaricare  qui, alcune riflessioni in esso contenute.  Leggetelo! Ecco il miglior regalo che potete farvi!

I giochi rappresentano uno dei più famosi e banali luoghi di riproduzione culturale dei soliti ruoli di casalinga, unica persona che cura i figli, madre amorevole, sposa perfetta.
Il ruolo materno e la casalinghitudine si proiettano anche
in ambito professionale: in Italia, le donne sono il 75% degli insegnanti, il 93% degli assistenti sociali, il 77,6% dei collaboratori domestici. Siamo certi che il presunto istinto materno e la propensione alla cura domestica siano davvero così innati?

Le confezioni dei giocattoli scientifici ritraggono molto più spesso bambini che bambine. Ai maschi, infatti, si offrono giochi che fanno appello alla riflessione, alla tecnica e alle scoperte scientifiche del mondo.
Già nella fascia di età fra i 3 e i 5 anni i bambini che amano giocare con videogiochi e computer sono il doppio rispetto alle bambine: 18,7% vs 9,5%.
E’ forse un caso che gli iscritti alle facoltà scientifiche italiane il 77% siano uomini? E che, più in generale, gli uomini continuino a detenere il primato del potere e del sapere?

Oltre alle bambole da accudire e alle cucine per apprendere il mestiere delle brave mamme, alle bimbe vengono proposte le Bratz e le Winx come “amiche da emulare”, che ricalcano un modello di femminilità univoco. Il culto
della bellezza stereotipata rappresenta così per le future donne l’unica alternativa possibile alla gabbia domestica e la chiave per il loro successo.

Possiamo fare molto, noi, padri, madri, zie zie, nonni e nonne, fratelli e sorelle, amici e amiche di queste bambine e bambini.

Ragionare con loro. Chiedere loro se credono davvero che certi giocattoli siano di esclusivo appannaggio per un sesso piuttosto che per un altro.
Naturalmente non criticare se una bambina o un bambino giocano con giocattoli pensati dal luogo comune sessista per il sesso opposto.
sediamo con loro mentre guardiamo la tv e ragioniamo con loro sulle pubblicità che spacciano i luoghi comuni,
Iniziamo a cambiare il nostro comportamento in casa. Noi mamme non atteggiamoci a donnine che non sanno nulla di idraulica (anche se siamo così perché siamo state cresciute così), noi papà non abbiamo paura di prenderci cura del nostro corpo usando le creme come la mamma (lo facciamo, lo facciamo...).
Non giustifichiamo i nostri difetti o le nostre attitudini con la natura di esser uomo o esser donna ma facciamo riferimento alla nostra storia e cultura a come siamo stati cresciute/i ed educate/i.

E non facciamo nemmeno l'errore opposto di regalare bambole ai nostri maschietti le pistole alle nostre femminucce perché le Barbie sono maschiliste e le pistole anche.


Parliamone, scriviamoci, confrontiamoci. L'importante è crescere ed emancipare se non già noi stesse/i almeno le/i nostre/i figli/e.



Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli

Cortometraggio di Elio Petri del 1970, realizzato con la collaborazione di Ugo Pirro e del Comitato cineasti contro la repressione (che radunava un gruppo di registi appartenenti alle associazioni di categoria ANAC e AACI) facente parte del film Documenti su Giuseppe Pinelli (conosciuto anche con il nome di Dedicato a Pinelli) composto oltre a quella di Petri una diretta da Nelo Risi dal titolo Giuseppe Pinelli.


regia : Elio Petri

attori: Gian Maria Volonté, Giancarlo Dettori, Renzo Montagnani Luigi Diberti.
Operatore Luigi Kuveiller durata : 11 minuti

Italia, 1970

Fa emozione oggi vedere grandi attori, grandi registi, alle prese con un cinema civile, politico, di denuncia.
Oggi una pratica come questa è impensabile, non tanto per l'impossibilità di fare un cinema siffatto, ma per la mancanza d'autorevolezza dei suoi autori...

L'Italia come il resto d'Europa?

E mentre facevo zapping sul mio nuovo decoder digitale, capito su France 2 dove apprendo dei disagi per gli oltre 2000 passeggeri Eurostar lasciati per ore al buio, al freddo, senza acqua né cibo o coperte, fatti evacuare dai treni valige in mano...
Mentre trasecolavo una parte di me gongolava, non per la mia anima luddista che mi fa sempre apprezzare nei telefilm le esplosioni e gli incidenti (da Star Trek a Ufo, da Spazio 1999 a Buffy) ma per puro sciovinismo: una volta tanto, mi dicevo, questi fatti inaccettabili non succedono in Italia...
Pensiero mio statti zitto!
Oggi leggo su Libero che 600 italiani sono rimasti a terra a Roma perché il treno delle 23 e 50 che li doveva portare a Torino, semplicemente, è stato soppresso. Notte all'addiaccio, in una sala d'attesa al freddo e senza servizi, poi alle tre trasferiti su di un treno al freddo e al gelo con le coperte inutili1 (?!) . Certo i nostri non erano sotto il tunnel della manica ma dove te ne vai a mezzanotte in una Roma deserta dal freddo?
Noi Italiani! Dobbiamo sempre distinguerci!
La colpa è nostra, di tutti quelli che si sono lasciati irretire dal fatto che dopotutto il capitalismo non è un male mentre il marxismo è il male assoluto.
Allora non meravigliamoci poi se alcuni uomini considerano altri loro simili delle pure merci da parcheggiare nei luoghi più impensabili come fossero bottiglie d'acqua... Ma no che dico! Quelle almeno vengono parcheggiate sotto il sole cocente!!!

1) Ci hanno fatto salire su un treno sul quale non c'era riscaldamento e non funzionavano i bagni, ci hanno portato delle coperte ma completamente inutili. Una vera vergogna. Siamo rimasti al freddo per almeno due ore poi ci hanno fatto scendere e alle 6,30 ci hanno fatto salire su un treno diretto a Genova da dove poi dovremo cambiare (dall'articolo di Libero).

19 dicembre 2009

Pier Gianni Prosperini arrestato dalla Guardia di Finanza

il 16 dicembre, per corruzione e turbativa d'asta nell'ambito di appalti a società che hanno gestito la pubblicità televisiva per la regione Lombardia (fonte Corsera).

Assessore regionale allo sport e al turismo della Lombardia del PDL, Prosperini ha saputo che lo avrebbero arrestati prima dell'arresto stesso.

Prosperini è in diretta telefonica nel programma di Antennatre Forte e chiaro il conduttore Paolo Poletti legge le agenzie stampa e (malcelando un leggero gongolamento) spera di beccare l'arresto in diretta ma non gli va bene. Intanto Prosperini viene davvero arrestato.


Al di là di queste buffe circostanze la notizia è degna di rilievo perché Prosperini, per chi non lo ricorda, è quel simpatico (sic!) signore che nel 2007 rilasciò un'intervista al Giornale nella quale, tra le altre cose, a chi gli chiedeva di cosa avrebbe trattato nella puntata di un suo show televisivo rispose
«Della pagliacciata dei (censura) che a Roma hanno manifestato per i Dico. Non ho niente contro di loro. Convivano pure. Ma l’omosessualità è una devianza. Quindi niente famiglia e niente adozioni. Il gay dichiarato non può essere né insegnante, né militare, né istruttore sportivo».
Parte pacato ma poi si scalda.
«Ha visto il fotomontaggio di Benedetto XVI col dito medio alzato? Ci provino con la faccia di Maometto, se hanno i coglioni. Ecco, qua vien fora el mejo del dotor. Garrotiamoli, ho concluso».
Un castighetto da niente.
«Ma non con la garrota di Francisco Franco. Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata legata stretta intorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia». (fonte Il Giornale) 18 marzo 2007
Affermazioni per le quali Fini (che oggi nessuno osa più criticare perché lui è l'unico che rema contro Berlusconi...) chiese le dimissioni.
Invece no.
Quando è stato arrestato era ancora assessore del Pdl...

Ecco un esempio della sua trasmissione...

Lo stesso signore, un anno prima, aveva suggerito che, sugli omosessuali, si deve usare il napalm...

Ora, come dice giustamente Gad Lerner sul suo blog,
Poco m’importa la nemesi storica per cui finisce in manette per tangenti un energumeno che diciassette anni fa strepitava minacce di forca ai politici corrotti dell’epoca. Questo in Italia è usuale. Ma il vero scandalo è che Prosperini faccia l’assessore.

Però, io che sono Paesanini, posso gongolare un po?

C'è del marcio in Danimarca...

Quella che segue è la lettera aperta di Kumi Naidoo, Direttore esecutivo di Greenpeace International, ai nostri sostenitori in tutto il mondo, a conclusione del Summit sul clima di Copenhagen.

Come le decine di migliaia di attivisti attorno al globo che hanno lavorato in modo così duro perché da Copenhagen uscisse un trattato equo, ambizioso e legalmente vincolante, ho sperato fino all’ultimo che i nostri leader avrebbero agito, raggiungendo un accordo sul clima sufficiente a evitare la catastrofe climatica.

Ma la realtà è stata diversa. Nonostante il mandato ricevuto dai cittadini di tutto il mondo, e più di un centinaio di capi di governo arrivati a Copenhagen, il battibecco continua. I nostri leader non hanno agito come tali. Non hanno portato a termine il loro compito.

Il risultato non è equo, né ambizioso e legalmente vincolante. Oggi, i potenti della Terra hanno fallito l’obiettivo di impedire cambiamenti climatici disastrosi.

La città di Copenhagen è la scena di un crimine climatico, con i colpevoli che scappano verso l’aeroporto, coperti di vergogna. I leader mondiali hanno avuto un’occasione unica per cambiare il pianeta in meglio, evitando i cambiamenti climatici. Alla fine hanno prodotto un debole accordo, pieno di lacune, abbastanza grandi da farci passare dentro tutto l’Air Force One.

Il fallimento è dovuto in parte alla mancanza di fiducia reciproca tra nazioni sviluppate e in via di sviluppo. I leader dei Paesi industrializzati hanno avuto moltissimo tempo per fissare obiettivi ambiziosi e impegnativi di riduzione dei gas serra. E, allo stesso tempo, per accordarsi sui miliardi di euro che avrebbero permesso alle nazioni in via di sviluppo di fare la propria parte per ridurre i gas serra da combustibili fossili e arrestare la deforestazione su larga scala.

Nel corso dell’anno, le nazioni in via di sviluppo hanno mostrato la volontà di impegnarsi in questa direzione. Ma sono le nazioni industrializzate che non si sono mosse a sufficienza. E i meno pronti sono stati gli Usa, che ora meritano la parte del leone nella nostra condanna.

Ma il fallimento non è un’opzione. I climatologi di tutto il mondo ci dicono che la crescita delle temperature globali deve arrestarsi al più presto, per poi iniziare a tornare sotto i livelli attuali. Anche una crescita della temperatura di 1,5 gradi potrebbe determinare impatti irreversibili, e una di 2 gradi rischia di portare verso cambiamenti climatici catastrofici.

Per evitare questo, le nazioni industrializzate – che hanno la maggiore responsabilità del problema – devono adottare i tagli più drastici. Inoltre, devono fornire almeno 140 miliardi di dollari all’anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo a fare la propria parte e incamminarsi in un percorso di energia pulita, proteggere le foreste tropicali e adattarsi a quei cambiamenti climatici che – purtroppo – sono ora inevitabili.

E tutto questo deve essere racchiuso in un trattato legalmente vincolante. Questo è il lavoro non concluso a Copenhagen. Ed è nostro compito – vostro e mio – assicurarci che i potenti della Terra tornino al lavoro e concludano il proprio compito.

Greenpeace, come molte altre organizzazioni attorno al pianeta, continuerà a premere, in modo pacifico, affinché i nostri leader facciano quello che deve essere fatto … salvare vite umane e proteggere specie che non possono parlare per sé stesse.

Non è finita. I cittadini di tutto il mondo chiedevano un vero accordo prima che il Summit iniziasse, e lo stanno ancora chiedendo. Possiamo ancora salvare centinaia di milioni di persone dalle devastazione di un mondo sempre più caldo, ma è solo diventato molto più difficile.

La società civile, la maggior parte della quale è stata chiusa fuori nei giorni finali di questo Summit sul clima, ora deve raddoppiare i propri sforzi. Ciascuno di noi deve costringere i propri leader ad agire. Dobbiamo portare la lotta per impedire la catastrofe climatica a ogni livello politico: locale, regionale, nazionale e internazionale. E lo stesso per le stanze dei consigli di amministrazione e le strade principali delle nostre città. O lavoreremo per un cambiamento effettivo della nostra società o soffriremo le conseguenze di questo fallimento.

Come insulto finale, abbiamo appena saputo che i tre attivisti di Greenpeace entrati nel Palazzo Reale danese, nel corso della cena ufficiale dei capi di Stato, aprendo un banner con la richiesta di una vera azione per il clima, sono stati spediti in prigione per tre settimane. Si tratta dei leader sbagliati. I veri leader mondiali che hanno provato ad agire realmente sono ora in cella, mentre i presunti leader stanno abbandonando la scena.

Kumi Naidoo
Executive Director
Greenpeace International

18 dicembre 2009

Luca Tornatore, astrofisico. Arrestato.

Luca Tornatore, astrofisico dell'Osservatorio di Trieste e attivista, è stato ingiustamente arrestato dalla polizia danese lunedì 14 dicembre 2009 con l'accusa di lancio di oggetti e resistenza aggravata a pubblico ufficiale. I reati contestatigli sono stati operati da una persona a volto coperto ma due poliziotti danesi hanno riconosciuto in lui l'autore dei reati. Nell'ora in cui i reati sono stati commessi, Luca si trovava a Christiania al dibattito con Naomi Klein e Michael Hardt, organizzato dalla rete “Climate Justice Action.” I testimoni sono ovviamente le centinaia di persone che hanno partecipato al dibattito, ma la polizia danese non ha intenzione di ascoltarli prima dell'inizio del processo, che si terrà il 12 gennaio 2010. Luca rischia quindi di passare un mese in prigione per un reato che non può aver commesso.

Non può averlo commesso perché si trovava altrove, ma anche perché sono altre le armi che Luca ha sempre usato nelle sue battaglie. La prima è la divulgazione scientifica. Da anni Luca è un instancabile demolitore delle bugie ambientali del potere: dalla favola dello sviluppo sostenibile guidato dal mercato, a quella del nucleare pulito, a quella della crescita infinita, a quella dell'estraneità dell'uomo nel riscaldamento globale. Usando la sua intelligenza, l'abilità con i numeri datagli dagli studi scientifici e la predisposizione al dialogo, datagli da anni di pratica politica, ha tenuto lezioni pubbliche su argomenti che spaziano dal consumo esponenziale delle risorse derivato dalla crescita costante del PIL, alla divulgazione dei risultati dell'International Panel on Climate Change.

Data la politica di arresti preventivi di massa tenuta fino adesso dalla polizia danese in occasione del summit (almeno 1500 persone sono state fermate prima delle manifestazioni) si può pensare che Luca sia semplicemente finito preso in una rete insieme a molte altre persone. O si può pensare che i numerosi interventi che ha tenuto dall'inizio del summit - tanto sull'emergenza climatica quanto sul diritto a manifestare - abbiano attratto l'attenzione della polizia e che questa abbia deciso di usare la custodia cautelare come mezzo per far tacere una voce scomoda.

La mobilitazione è scattata immediatamente tanto sul versante degli attivisti ambientali quanto su quello dei colleghi scientifici (a partire da Margherita Hack, con la quale Luca collabora all'Osservatorio di Trieste) che sono partiti con due appelli complementari che poi si sono fusi in un'unica iniziativa. Si può aderire cliccando qui.

Numerosi presidi si stanno tenendo in tutta Italia presso i consolati danesi per chiedere l'immediata scarcerazione di Luca; l'ambasciatore italiano si è recato a visitarlo in carcere; il rettore dell'Università di Trieste ha scritto all'ambasciatore danese sulla vicenda. Nel pomeriggio di giovedì 17 dicembre, le prime centinaia di firme raccolte sono state consegnate al console danese a Trieste e si terrà una conferenza stampa sulla vicenda. Gli avvocati hanno presentato una richiesta di scarcerazione di cui si dovrebbe sapere l'esito entro la settimana.

Questa storia è così emblematica da sembrare un racconto ispirato al Galileo di Brecht, con la falsità usata come metodo per far tacere le scoperte scientifiche, ma nel racconto è rimasta prigioniera tra quattro pareti una persona in carne ed ossa, uno scienziato convinto che si possa usare la ricerca non solo per capire il mondo ma anche per migliorarlo.

Possiamo inondare la posta del carcere di Copenhagen, spedendo una lettera all'indirizzo

Luca Tornatore 211275 ABBM - Vestre Faengsel - Vigerslev allè 1D - 2450 Kbh Svolta - Copenhagen – Danmarkt

Fonte altrenotize.org

il popolo della Rete in piazza del Popolo

23 dicembre 2009


tutti in silenzio e sdraiati a terra


in piazza del Popolo (Roma)
dalle ore 17 alle 19

organizzato da Diritto alla Rete e Istituto per le Politiche dell'Innovazione

aderiscono e partecipa: il popolo Viola del No B Day, centinaia di blogger e associazioni

Libera Rete in libero Stato

Internet è una piazza libera. Una sterminata piazza in cui milioni di persone si parlano, si confrontano e crescono. Internet è libertà: luogo aperto del futuro, della comunicazione orizzontale, della biodiversità culturale e dell’innovazione economica.
Noi non accettiamo che gli spazi di pluralismo e di libertà in Italia siano ristretti anziché allargati.
Non lo accettiamo perché crediamo che in una società libera l’apertura agli altri e alle opinioni di tutti sia un valore assoluto.
Non lo accettiamo perché siamo disposti a pagare per questo valore assoluto anche il prezzo delle opinioni più ripugnanti.
Non lo accettiamo perché un Paese governato da un tycoon della televisione ha più bisogno degli altri di una Rete libera e forte.
Non lo accettiamo perché Internet è un diritto umano.
Libera Rete in libero Stato

Ci sdraieremo tutti in silenzio, per 1 minuto. Poi disegneremo col gessetto la sagoma dei nostri corpi e scriveremo dentro il nome del nostro blog. Porteremo tanti bavagli bianchi. Lo slogan sarà "Libera Rete in libero Stato".

Wienerinnen (Ragazze viennesi, 1952) di Kurt Steinwendner

E mentre mi sono preso una pausa dal Teatro (l'ultimo spettacolo che recensirò prima di Natale è Senza Lear al teatro Colosseo del quale leggerete domani)
sono riuscito a vedere un paio (giusto un paio..) di film della rassegna Le città visibili: Vienna. La capitale austriaca in oltre 30 film alla Sala Trevi di Roma.
Sono stato folgorato da
Wienerinnen (Ragazze viennesi, 1952)
di Kurt Steinwendner, su suo soggetto e sceneggiatura di Erika Helldorf.

Un film incredibilmente moderno, per essere del 1952. Racconta di 4 donne e ce le mostra presenti nella vita a pieno titolo, non nelle case come quelle italiane. Una fa l'operaia (scoprirà che il ragazzo col quale flirta, il figlio del capo fabbrica, è in realtà il fratellastro perché lei è figlia di quell'uomo, che ha violentato la madre: il padre della ragazza e il fidanzato incestuoso moriranno in un copro a copro finendo in uno stagno senza più riemergere...); un'altra fa la burattinaia, e quando scopre una nuova venuta baciarsi col suo fidanzato dà di matto e si mette a mimare la scena con l'ausilio delle marionette, in una sorta di wodoo... una terza rimane invischiata in uno strano omicidio e viene salvata da un evaso, mentre il cattivo di turno finisce sotto un treno, l'ultima storia una ragazza di vita sceglie con ci stare e sopravvive ai tentativi di ucciderla del pappa geloso...). Ma al d là delle storie, raccontate senza morbosità, come solo i non italiani sanno fare (noi così intrisi d un cattolicesimo reazionario, retrogrado, misogino, omofobo, misoneista, oscurantista, contro la vita) è il modo in cui è girato a colpire. Pochi dialoghi, inquadrature (soggettive) sbilenche, ragazze che si spogliano in controluce (e ne vediamo solo la silhouette), riprese dall'alto, nella periferia della città, mdp messa ad altezza ginocchio (quasi rasoterra) in una ricerca a cavallo tra neorealismo impressionismo e cinema muto (nei raccordi, negli attacchi tematici, gambe delle operaie, gambe del padre d una delle ragazze...) un film che, negli stessi anni in cui l'Austria esportava i film sull'Imperatrice Sissi di Ernst Marischka (in Wienerinnen c'è anche uno degli attori della fortunata trilogia, Karlheinz Böhm, nientemeno che il marito di Sissi, proprio nel ruolo del fidanzato fedifrago ) dimostra lo stato di salute del cinema austriaco, e il modo in cui vivevano le donne, in una società povera, ma che permette loro di vivere libere, da cittadine e non da donne del focolare come in Italia.
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Etichette

altri blog (41) arte (32) astronomia (1) bollettino ufficiale sullo stato del mio umore (58) capitalismo (1) celentano (1) chez moi (1) chez Tam (3) chez Tam (sans Tam) (1) chiesa (4) cinema (138) classismo (1) co (1) comunicazioni di servizio (26) controinformazione (7) cultura (76) diario (92) dieta (3) diritti (1) dischi di Mina (1) ecologia (30) elezioni (6) eventi (78) femminile dei nomi (1) femminismo (1) festival del film di roma 2009 (3) festival di cinema (1) festival internazionale del fil di Roma 2010 (4) festival internazionale del film di Roma 2009 (9) Festival internazionale del film di Roma 2011 (10) festival internazionale del film di Roma 2012 (2) festival internazionale del film di Roma 2013 (1) Fiction Fest 2009 (2) Fiction Fest 2010 (2) Fiction Fest 2011 (1) Fiction Fest 2012 (1) Ficton Fest 2012 (2) fiilm (2) film (1) foto (5) giornalismo (1) informazione (135) internet (1) kate bush (1) La tigre di Cremona (1) letture (4) libri (12) lingua (1) maschilismo (18) mina (2) Mina Cassiopea (1) mina da 1 a 50 (97) Mina Fan club (1) Mina Mazzini (1) Mina Orione (1) misoginia (5) musica (246) neofascismo (56) netiquette (6) omofobia (6) parigi chez moi (1) patriarcato (2) politica (318) politiche del corpo (202) pregiudizi (1) pubblicità (29) radio (3) razzismo (3) referendum 2011 (1) ricordi (21) ricorrenze (54) sanremo (3) sanremo 2010 (2) scienza (60) scuola (43) sessismo (60) sessismo nella lingua italiana (1) Sony (1) spot (3) star trek (1) storia (126) teatro (36) tecnologia (7) traduzioni (1) transfobia (1) tv (82) video (183) Warner (1) X-factor (1) X-factor 5 (2)