14 novembre 2007

Cercasi produttore disperatamente


il mio primo (e unico) cortometraggio in pellicola

eeeh!!! Bella cosa la fratellanza...

dal corriere della sera online di venerdì 9 novembre

LA DECISIONE DEL PARROCO DI Paderno Veneto. zAIA (LEGA): IL VESCOVO CHIARISCA
Una chiesa al venerdì diventa moschea
«Non c'è dialogo se si chiudono le porte. Preferisco i musulmani che pregano ai cristiani che bestemmiano»
SONDAGGIO
In Veneto, il parroco di Paderno di Ponzano Veneto apre ogni venedì le porte della parrocchia per far pregare i musulmani. Siete d'accordo?
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Musulmani in preghiera (Ansa)
PONZANO VENETO (Treviso) - C'è una chiesa, a Paderno di Ponzano Veneto, che di venerdì diventa moschea, per favorire l'integrazione religiosa. Il parroco di Santa Maria Assunta, don Aldo Danieli, ha deciso di riservare alcuni locali della parrocchia alla preghiera e all'incontro degli immigrati musulmani. A Ponzano, che si trova in provincia di Treviso, risiedono 11.400 abitanti mentre i nuclei familiari di immigrati stranieri sono 232, circa 650 persone, provenienti soprattutto dal Nord Africa e dall'Est Europa.

IL DIALOGO AVVIENE SE NON SI CHIUDONO LE PORTE - «È inutile parlare tanto di dialogo se poi gli sbattiamo la porta in faccia. Papa Wojtyla li ha chiamati cari fratelli musulmani, come si fa allora a chiudergli la porta? Per me sono tutti figli di Dio». Agli immigrati di fede musulmana che vivono a Paderno di Ponzano Veneto e dintorni Don Aldo, 69 anni, le porte le ha spalancate mettendo a loro disposizione per la preghiera del venerdì l'oratorio della parrocchia, con annessa cucina e palazzetto, che ha contribuito a costruire anche con le sue mani. Il venerdì sono circa 200 i musulmani che arrivano da varie parti e si riuniscono a pregare nel locale che un giorno alla settimana diventa una moschea, ma per la fine del Ramadan e la festa del montone il numero sale a 1000-1200. «Loro me l'hanno chiesto e io ho detto di sì - spiega il parroco - Gli oratori del resto rischiano di fare le ragnatele».

CRITICHE E RESISTENZE - Una decisione quella presa da don Aldo due anni fa che all'inizio ha fatto storcere il naso a più di un parrocchiano. E non solo visto che, come racconta lui stesso, anche il vescovo e la Curia hanno fatto arrivare all'orecchio di don Aldo le loro perplessità: «Io, ingenuamente, non avevo chiesto il permesso nè al vescovo, nè a nessun altro perché per me è come fare la carità - ha spiegato don Aldo -. Del resto sono più vecchio del vescovo e sono stato anche suo professore. Comunque se me lo avessero proibito non sarei stato disposto ad obbedire». Don Aldo è molto convinto della propria scelta e con i suoi parrocchiani più recalcitranti è stato chiaro fino alla provocazione: «Preferisco i musulmani che pregano ai cristiani che bestemmiano. Se pensate di farmi diventare razzista vi sbagliate». L'anno scorso a don Aldo erano arrivate alcune e-mail che lo sollecitavano a stare «con le sue pecorelle» invece di aprire le porte ai musulmani: «Qualcuno mi diceva di stare attento - racconta - perché dove vanno a pregare prima «ci sgozzano i montoni» e «poi diventano padroni loro». Insomma le contestazioni non sono mancate, ma io ho riunito il Consiglio pastorale e ho spiegato che non bisogna avere paura. Il Papa ci invita a spalancare le porte a Cristo e Cristo sono anche i musulmani. Adesso va meglio. È un processo lento e faticoso, ma sta cominciando».

LA LEGA: IL VESCOVO INDAGHI -  «Mi appello al vescovo Mazzocato perchè chiarisca la posizione di questo parroco che non sono convinto sia in linea con il comune sentire della Chiesa; non mi risulta, infatti, ci siano state in Veneto altre iniziative di questo genere». E' stato questo il commento del Vicepresidente della Giunta Regionale del Veneto, Luca Zaia, alla decisione del parroco di Ponzano Veneto. «A parte il fatto che non esiste in questo nessun principio di reciprocità - ha detto Zaia - visto che nei loro Paesi non ci prestano certo le moschee per svolgere le nostre funzioni, comunque, la mia non vuole essere una presa di posizione frutto di pregiudizi, semplicemente non mi si faccia credere che l'integrazione passa attraverso queste iniziative 'buoniste'. Io dico che integrazione significa ben altro e il processo, semmai, deve essere inverso, deve partire dagli immigrati. Sono loro a dover dimostrare che desiderano veramente integrarsi e per far ciò devono innanzitutto cominciare a rispettare le nostre leggi, i nostri usi e costumi, le nostre tradizioni, la nostra identità e la nostra cultura. Gli immigrati devono sapere che, a casa nostra, prima di rivendicare diritti bisogna aver adempiuto ai propri doveri».

INCONTRO TRA VESCOVO E PARROCO - «Mai la chiesa parrocchiale è stata data alla comunità islamica per incontri di preghiera». Si conclude con questa precisazione un breve comunicato diffuso sabato dalla diocesi di Treviso in merito alle notizie riguardanti la concessione di spazi parrocchiali a fedeli islamici da parte del parroco di Paderno di Ponzano Veneto (Treviso). Il vescovo, mons. Andrea Bruno Mazzoccato, informa la nota, «ha incontrato don Aldo Danieli, parroco di Paderno, per avere chiarimenti circa alcune sue dichiarazioni evidenziate dai quotidiani e da alcuni organi radiotelevisivi». «All'interno di un dialogo fraterno e cordiale - è detto - don Aldo ha ribadito la sua obbedienza al vescovo e la piena disponibilità a trovare una soluzione al problema». In merito ad eventuali provvedimenti nei confronti del sacerdote ed alla prosecuzione delle attività di preghiera dei fedeli islamici nei locali della parrocchia, il portavoce del vescovo, successivamente interpellato, non ha fornito ulteriori precisazioni.

The Nightfly



Ero magro, giovane, mi piaceva Donald Fagen, e ancora non sapevo degli Steely Dan, c'era Mister Fantasy e non c'era ancora Videomusic...

SOSPIRO!

Le Iene? Mah...

Guardo l’ultima puntata di “le iene” e vedo un servizio su un sedicente giornalista che, con la scusa di selezionare della Hostess per dei convegni, richiede prestazioni sessuali orali.

E’ capitato a una ragazza la quale, invece di chiamare la polizia, chiama quelli delle Iene. I quali ne fanno spettacolo, prendono in giro il …porco (scusate ma mi sono già trattenuto troppo) con tanto di autore del servizio che si presenta all’appuntamento vestito da donna…

E il ...porco è ancora a piede libero. Quindi quale il senso del servizio? Se non quello di intrattenere col sesso orale?

Già trovo immorale fare spettacolo della cronaca, ma trovo ambiguo questo sostituirsi della tv di denuncia all’operato di polizia e magistratura.

Un conto sono i servizi giornalistici di Milena Gabanelli un conto la denuncia da avanspettacolo delle Iene (e di Striscia la notizia di Ricci) in perfetto stile berlusconiano che vede l’individualismo, il “ci penso io” protagonista, in barba alle leggi o agli organi democraticamente deputati a farle rispettare.

Magistrati ci vogliono non l'esposizione al pubblico ludibrio che appiattisce tutto nella stessa melma mediatica.
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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