16 febbraio 2011

Addio alla malafemmena: muore suicida Maria Luisa Mangini, in arte Dorian Grey


Maria Luisa Mangini, in arte Dorian Graym 75 anni, si è suicidata a Torcegno, in Trentino, con un colpo di pistola.
Nata a Bolzano nel 1936 debuttò nella rivista Votate per Venere a soli 14 anni con Erminio Macario e Gino Bramieri e proseguì la carriera nel teatro di rivista al fianco di Wanda Osiris, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello.

Poi passò al cinema, recitando in numerosi film negli anni Cinquanta e Sessanta con grandi registi. Federico Fellini la volle per il ruolo di Jessy, l'amante di Amedeo Nazzari ne Le notti di Cabiria, Michelangelo Antonioni le fece fare la benzinaia Virginia ne Il grido e Luigi Comencini nel 1958 la scelse per Mogli pericolose, film per cui ricevette un Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista.
Tra gli altri titoli, due film di Mastrocinque, entrambi del 1956, con Totò, Totò, Peppino e la malafemmina di Camillo MAstrocinque, (dove era doppiata da Andreina Pagnani) e Totò lascia o roddoppia? dove invece essendo il film in presa diretta, sentiamo la sua vera voce.

Lavora anche con Dino Risi ('Il mattatore', 1960) e Mario Camerini ('Crimen', 1960).
L'ultimo suo film e' stato ''Fango sulla metropoli'' del 1965. Poi, a soli 30 anni, rimasta incinta si ritira dalle scene, trasferendosi a Torcegno dove fa costruire una sontuosa villa. Qui cresce il proprio figlio conducendo una vita lontana dai riflettori e dalla mondanità del mondo dello spettacolo. Fino al suicidio.

A me piace ricordarla così, bella e con la sua bella voce, in una scena indimenticabile di Totò, Lascia o raddoppia nel celebre Dica duca che non sono mai riuscito a fare con nessuno...

LXI Festival di Sanremo

La mia professoressa di Antropologia culturale Ida magli ci consigliava sempre di vedere il festival di Sanremo in quanto grandioso laboratorio antropologico italiano.
Anche se mi sono laureato tanti anni fa ogni anno seguo Sanremo con un occhio anche antropologico. E quest'anno non pensavo proprio di dover assistere a questa barbarie.


Ti sputtanerò, sulla musica di In Amore, che Morandi portò a SAnremo nel 1995 insiema a BArbara Cola,  è un capolavoro di qualunquismo, maschilismo e patriarcato.
E' un'operazione furbissima pro potere (e quindi pro Berlusconi).
Ecco il testo:
ti sputtanerò al giornale andrò
con in mano foto dove tu
sei con un trans
le consegnerò le intercettazioni
e alle prossime elezioni sputtanato sei
ti sputtanero’ con certi filmini
che darò alla boccassini
dove ci sei tu
e le mostrerò
donne sopra i cubi
e ci metto pure ruby e ti fotterò

e se Emilio (Fede)
non si (vede)
ce lo aggiungo con photoshop
ho gia’ sentito Lele (Mora)
che dichiara (cosa?) tutto

ti sputtanerò
sarà un pò il mio tarlo
con la casa a montecarlo
dei parenti tuoi
mogli e buoi tutti tuoi

io ti sto sputtanando (dove?)
in questura (pure!)
porto anche la Santanchè
i ragazzi stanno dalla parte mia
e so che mi sostengono
se l’affitto in via olgettina è intestato a me
tuo cognato già lo sai
io lo dimostrerò
che la casa al principato appartiene a lui lo sooooooooo
ti sputtanerò
farò l’inventario
con Noemi e la D’addario
dei festini tuoi
ti sputtanerò
dirò a d’agostino
che tua suocera e Bocchino c’han gli inciuci in rai
e se tu intercetti la Nicol Minetti
c’è Ghedini che intercetta te
ti sto sputtanando (dove)
da santoro (quando?) ora (chiamo)
ti sputtanerò
non mi butti giù
si ma il 6 aprile in aula ci vai solo tu

Le volgarità del testo sono tante: dallo sputtanare al fottere perchè fottere in Italia non vuol dire scopare come fa Berlusconi con le sue escort, ma più semplicemente fregare qualcuno, si trasla l'atto fisico, quello per cui Berlsuconi è messo moralmente alla gogna, con quello metaforico del fottere, fottere analmente off course perchè è l'unica scopata che conta come ricorda bene Marziale.
C'è il trans e non la trans perchè siamo tutti così transfobici che quando parliamo di loro invece di sottolineare quel che vogliono essere e sono o stanno per diventare dobbiamo sempre ricordarci che erano uomini (tra l'altro metricamente una trans lega meglio di un trans... con una trans fai pausa solo tra la a e la t mentre con un trans fai pausa per ogni parola).
Prove naturalmente taroccate con photoshop (che sappiamo tutti usare e che secondo l'autore di questo testo non si vede...)

Che una canzone con parolacce così evidenti e volgari sarebbe un giorno potuta arrivare su Raiuno, in Eurovisione (anche se è andata in onda dopo le 22...) non l'avrebbe mai detto nessuno.
Il funzionario Rai (della dc) che nel 1968 non voleva far cantare a Mina (a canzonissima) Sacumndì Sacumdà perchè le parlava il diavolo sarà stato ridicolo ma ad averlo avuto oggi ci saremmo evitati un aiuto a Berlusconi (e alla delinquenza in genere) immenso.

Aiuto sì, perchè da questa canzone (che solo due lavoratori di mediaset come Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu potevano prestarsi  a cantare), come si dice a Roma, la butta in caciara  fa cioè capire che i processi a Berlusconi sono le scaramucce tra due amici-nemici che si fanno le scarpe a vicenda come due quindicenni, perchè sì sa, ognuno ha qualche scheletro nell'armadio, son cose che facciamo tutti dalle raccomandazioni agli inciuci (e nel testo quelli in Rai sono inciuci e non appalti...) e che denunce e processi sono effetto di ricatti e delazioni usati anch'essi per ottenere qualcosa non il segno del controllo democratico di chi viola la legge. Mentre i giudici, la legge, la giustizia sono visti come dei gran cacacazzi, come gli studenti guardano ai professori. Che insomma Berlusconi è un po' come tutti gli italiani, il che è anche vero, almeno per buona metà, ma a differenza di tanti italiani che lo votano, che al massimo possono avere un usciere al ministero, Berlusconi e Fini sono tra le più alte cariche dello Stato e le loro azioni sono allora più gravi data la posizione di potere che ricoprono.

Insomma una canzone all'altezza dei tempi, che serve a digerire, in diretta, mentre i fatti stanno ancora avvenendo, ogni residuo di gravità istituzionale per quel che Berlusconi sta facendo, quel poco che è rimasto e non è stato già spazzato via dalle pagine di giornali e minuti dei tg quotidianamente dedicati alla vicenda di Berlsuconi e delle escort vista sempre e solo al punto di vista del gossip di chi ce l'ha più lungo (e più duro) e mai da quello delle implicazioni politiche, etiche e democratiche.
Berlsuconi viene criticato ipocritamente da un punto di vista morale, non politico, e questo è talmente grave per la salute democratica del paese che sarebbe quasi meglio restasse al suo posto che venisse condannato per questo perchè così facendo si dice al Paese che puoi fottere la Costituzione ma non le minorenni...
E tutto questo coi soldi nostri e quelli degli sponsor sempre più numerosi mentre su facebook anche persone impegnate politicamente  stano lì a dire che Anna Tatangelo non ha più voce o che il Festival è un festival di cadaveri resuscitati.
No mie cari, i morti siamo noi, che non siamo andati a milioni a Sanremo, non abbiamo irrotto nel teatro Ariston e impedito a quei due servi di Berlusconi di cantare l'ennesimo insulto alla democrazia e all'Italia...
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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