16 aprile 2008

Ho paura della morte perchè mi dispiace che tutto finisca per sempre, ma la favola dell'inferno e del paradiso mi fa sorridere (Marisa Sannia)


E mentre restavamo tutti a bocca aperta per i risultati delle elezioni politiche, in silenzio, sommessamente, se ne andava Marisa Sannia per i più mitica cantante degli anni sessanta, interprete di Don Backy, Sergio Endrigo (che l'ha scoperta) e Lucio Battisti in realtà artista poliedrica, attrice di teatro (Memorie di Adriano con Albertazzi e di cinema (Aiutami a sognare di Pupi Avati, 1981, senza mai dimenticare le sue origini di cantante, ultimamente dedicata alla riscoperta della poesia della Sardegna, la sua terra di nascita.

Marisa ci lascia all'età di 61 per una grave e improvvisa malattia un esempio di discrezione leggerezza e classe cui tutti dovremmo guardare in questi tempi volgari di televisione urlata e dallo schieramento facile e omologante.

Un'artista da ricordare o riscoprire.









Negli ultimi tre anni della sua vita Marisa Sannia ha dedicato tutto il suo tempo allo studio di Federico Garcia Lorca, alla poesia e alla metrica del grande autore andaluso lasciando in eredità ai suoi molti estimatori un toccante lavoro di canzoni originali cantate in spagnolo che saranno pubblicate in “Rosa de papel”, un album postumo (curato graficamente dalla stessa cantante fino all'ultimo dettaglio), che costituirà il suo testamento artistico e che ha anche avuto un'anteprima la scorsa estate al Malborghetto Roma Festival.
dall'articolo de l'Unità

Dopo i primi anni di successo aveva smesso di fare serate e concerti: "A un certo punto non ho piu' resistito e ho detto basta", aveva spiegato in un'intervista del 1973 al settimanale "Gente" pubblicata sul suo sito, che adesso suona quasi come un testamento, spiegando che l'atteggiamento del pubblico ("volevano toccarmi, mi sembrava di essere Santa Rita o la statua della Madonna") la irritava. Cosi' come detestava chiunque volesse intromettersi nella sua vita privata: "Non ho mai sacrificato niente al mio pubblico", diceva, "e non lo faro' mai". Cosi' quando le suggerirono di sposarsi in chiesa perche' "il suo pubblico" non avrebbe gradito le nozze soltanto in municipio, Marisa Sannia spiego' di non essere credente o interessata a questioni come l'esistenza di Dio o l'immortalita' dell'anima: "Ognuno vive come crede, segue la religione che gli piace". "Io sono fatta cosi' e chi mi vuol bene deve accettarmi come sono", diceva.
dal sito AGI
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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