23 luglio 2011

21 luglio 2011

SFGate e Giornalettismo: un bel confronto per distinguere il buon giornalismo da quello pessimo

Leggo questa notizia su Giornalettismo dal titolo: "Siete lesbiche? Non potete tenervi per la mano”
Lo leggo e oltre a essere scritto in un italiano stentato, come fosse tradotto da un'altra lingua, contiene molte imprecisioni e considerazioni ridicole.
Firmato da una non meglio specificata "redazione" l'articolo ne cita un altro del San Francisco gate. Leggo quello e oltre a capire molto di più, noto molto meglio gli errori concettuali, strutturali, logico sintattico grammaticali dell'articolo italiano.
Ve li propongo (e li commento) in parallelo...


Giornalettismo                                                     SFGate


L’omofobia si incontra in ogni città e in ogni luogo, anche nei più insospettabili. Anche a San Francisco, una delle città più progressiste sui diritti della comunità LGBT, luogo di nascita del Gay Pride (Christopher Street Day)
veramente il gay Pride nasce a New York...
e notoriamente liberale nei confronti degli uomini di ogni colore ed orientamento sessuale, si può incontrare qualcuno che non sopporta gli omosessuali.
in realtà tutto questo cappello non solo è inutile ma da implicitamente un giudizio che poteva essere dato in maniera più esplicita magari alla fine dell'articolo
E’ quanto capitato ad una coppia di lesbiche,
coppia di lesbiche non coppia lesbica che è tutt'altra cosa.  La redazione usa lesbiche come sostantivo per cui la due persone della coppia non sono donne ma lesbiche, come fosse una razza a parte. Invece una coppia lesbica (lesbian couple) specifica che le due perosne della coppia sono entrambi donne e stanno insieme.
che è stata intimata di non fare il gesto più naturale e tenero del mondo, tenersi per la mano.
che giro di parole inutile 
Altrimenti sarebbero state allontanate dal museo che stavano visitando.

UNA VISITA SPIACEVOLE - Jane Levikow, una manager delle pubbliche relazioni, era andata al Museo Ebraico Contemporaneo di San Francisco per guardare un po’ di arte,
sì, per comprare due chili di carne. Ma che modo di esprimersi è? Ciao caro vado al msue a vedere un po' d'arte!!!
ma ha visto un piccolo caso da manuale dei diritti civili. Di fronte a lei c’era una giovane coppia lesbica
vedi che una volta l'azzecca il modo giusto?
che discuteva molto animatamente con un guardiano della sicurezza.
Un guardiano della sicurezza? Se vabbeh il guardiano del Faro! Una guardia giurata, un addetto alla sicurezza... 
Le due giovani omosessuali
perché ribadire che sono omosessuali?
si tenevano la mano mentre guardavano i dipinti, e sono state avvicinate dal guardiano che le ha detto
che ha detto loro...
di non compiere quel tenero gesto, perchè non era appropriato al luogo. Le due lesbiche
aridaje!
si sono sentite molto offese, ed hanno iniziato a discutere animatamente con il guardiano, che provava a convincerle ad allontanarsi. La baruffa aveva però suscitato l’attenzione degli altri avventori del museo,

visitatori forse non era meglio? 
e si è formato un piccolo capannello.

SCUSE DEL MUSEO – Jane Lenikow è rimasta sconvolta dal caso, anche perchè al museo c’era una retrospettiva su un’artista dichiaratamente lesbica.
leggendo l'altro articolo, quello vero, si scopre che l'artista è Gertrude Stein!
Ironia del caso a parte, il portavoce del museo di San Francisco si è successivamente scusato per l’accaduto, evidenziando come la struttura sostenga senza se e senza ma i diritti della comunità LGBT. L’addetto stampa ha inoltre evidenziato che il guardiano non era proprio un dipendente del museo, ma un

guardiano di una società alla quale erano stati appaltati i servizi di sicurezza.

cioè implicitamente l'autore sta dicendo che  l'addetto stampa avrebbe detto "colpa sua non colpa nostra" senza commentare questa affermazione. Ma come ha fatto tanti giri di parole, ha ripetuto mille volte che le due donne sono lesbiche e quando si tratta di sottolineare come il datore di lavoro se la prende col lavoratore e non acetita le proprie responsabilità non spende nemmeno una sillaba?
 





Jane Levikow went to the Contemporary Jewish Museum Sunday afternoon to look at art.
Ecco da dove viene quel guardare un po' d'arte... Ma look at non significa semplicemente guardare  (quel un po' poi è proprio aggiunto...) va tradotto con altro termine anche perchè noi diciamo guardare un quadro ma diciamo vedere l'arte nel senso di "saperla intendere, fruire, capire" proprio come look at art
She ended up with a refresher course in San Francisco civil rights.

che capolavoro di concisione! Ricordate i giri di parole del collega italiano?

Levikow was in the gallery with her partner when she noticed a young lesbian couple

una giovane coppia lesbica non di lesbiche 

in heated conversation with a security guard.

Security guard=guarda giurata altro che guardiano della sicurezza...

"They were holding hands," Levikow said, "and he told them they couldn't hold hands in the museum."

anche qui splendida concisione nessun giro di parole sul gesto più tenero del mondo fatto da due lesbicone
The couple did not agree. A small crowd began to form and the guard attempted to shoo the couple out the door to quiet things down.

"And they said, 'No we are not leaving and we want to talk to somebody in authority right now,"
Ah ecco! le due giovani donne non si sono lasciate intimorire e hanno preteso di parlare con un superiore... questo l'articolo italiano non lo dice (altrimenti le due nella mente da gossip del giornalismo italiano erano meno vittime...)
  Levikow said. "The idea that in 2011, in San Francisco, at the Jewish Museum, this guard could be that out of touch was shocking."

Anche questo commento è splendidamente coinciso...

Daryl Carr, museum spokesman,

 il portavoce del museo ha un nome...

says museum officials are active in supporting the LBGT community and that they have asked that the guard, who works for a private security company, be reprimanded.

Apetta! Ma qui la cosa è completamente diversa. non solo il portavoce non si è lavato le mani dicendo m, quello mica lavora per noi lavora per una ditta esterna, ma ha detto che nonostante lavori per una ditta esterna  il museo ha chiesto alla ditta di essere severamente rimproverato. Ma che hanno letto alla redazione di Giornalettimso?!

Levikow says she did get a smile out of everyone when it was pointed out that the feature exhibit is devoted to examining the "evolving public personae, lifestyle, and relationships," of Gertrude Stein, the famous lesbian artist.

Allora la mostra ospitata dal museo è sull'evolvere della persona pubblica (cioè come artista e mecenate), lo stile di vita e le relazioni interpersonali di Gertrude Stein la famosa artista lesbica 

"Does anyone see any irony here?" Levikow asked.

Bet the museum does now.

Chiusa perfetta, witty, pungente.































Insomma, l'articolo italiano copia quello statunitense malamente in almeno due modi:
mal traduce quel che legge, e ignora parti importanti d'informazione (il nome dell'artista sulla quale si faceva la mostra, quello del portavoce del museo, il fatto che le due ragazze si sono difese e non si sono lasciate intimorire, e, last but not least, il fatto che qualcuno le orecchie al guardian... ehm alla guardia giurata gliele ha tirate).
Il tono dei due articoli è diverso. Quello statunitense sottolinea in maniera bonaria l'assurdità della cosa dando per scontato che tutti basiscano per il comportamento omofobico del guardian... ehm della guardia giurata. Il tono dell'articolo italiano invece è tutto incentrato sull'ostilità del guardiano cattivo e sul fatto che le due lesbiche in coppia sono state lasciate da sole...
Ma quand'è che noi italiani oltre a imparare a scrivere bene nella nostra lingua impariamo anche un po' l'inglese?!?!


20 luglio 2011

HALF DIE FESTIVAL: e per qualche ora non sei più in Italia.

Tutto inizia in Belgio nel 1989. Potrei anche dire che tutto inizia qualche settimana fa quando su Facebook scovo la pagina dell'Half Die Festival. Invece no. Tutto inizia a Bxl

più di vent'anni fa.
Mentre come un bimbo in estasi nel più grande negozio di giocattoli del sistema solare mi perdo tra gli odori i sapori e i colori e gli odori di Bruxelles. E tra le mille scoperte incontro Lei Isabelle Antena, che il mio amico Patrick mi fa ascoltare su cd nella sua casa-locale-esempio di alto design d'interni.


Isabelle è per me una voce e lo rimarrà praticamente fino fino a domenica scorsa. La copertina del disco che ascolto non contiene alcuna sua foto ma poco importa. E' la sua voce e le sue canzoni che mi colpiscono, non il suo viso che non conosco.
Il disco è Jouex le cinque e la canzone che mi colpisce con una marea emotiva è proprio la canzone che dà il titolo all'album che oggi vi propongo in un video mai visto prima, né tanto meno allora.

Come tutti i pezzi di Isabelle sono un mix di funky, jazz, bossa nova e pop cioè basically la musica che io adoro di più.
Un altro brano dell'album Domine toi

mi ricorda da vicino un brano di un'altra cantante belga (fino a domenica ho creduto che anche Isabelle lo fosse, invece è francese) Viktor Lazlo (anche lei di origini francesi ma più conosciuta in Belgio che in Patria) con la sua Premier Rôle che sulla rete trovo solo in versione inglese (l'album uscì in due versioni, una per il mercato francese e una per il mercato internazionale la con gli stessi brani cantati in inglese, io possiedo il vinile originale belga in francese...)

Insomma allora ascoltavo queste cantanti con le loro canzoni che promettevano una felicitò futura ancora da venire...
Nel 1992 esce un altro album di Isabelle Carpe Diem nel quale vedo finalmente come è. In copertina c'è lei con un cappello dalla tesa larghissima, lo sguardo basso e gli occhi truccati.
Le Sydnrome de Peter Pan mi attanaglia il cuore adesso come allora

Prolificissima (tra l'86 e il 92 ha fatto uscire ben 8 album, in sei anni) Isabelle mi ha sempre parlato direttamente come facesse dischi solo per me.
Poi dopo il 92 perdo di vista Patrick e anche Isabelle i cui dischi in Italia, manco a dirlo, non arrivano mai. E' il mio amico Paolo (belga d'adozione) a riportarmi un suo disco diversi anni dopo e scopro che Isabelle ha compiuto una svolta acid jazz in quegli anni assai di moda) che non mi piace, simplement.

Isabelle passa al dimenticatoio dal quale riemerge nel 2005 quando trovo da Revolver, un doppio, sempre in stile acid Jazz e mi rammarico della sua conversione definitiva.
Non che la nuova proposta muisicale non sia interessante, tutt'altro,

Ma è questo lo sitle che preferisco...


Arriviamo finalmente a qualche settimana fa quando su faccialibro leggo di un festival che si tiene in un terrazzo condominiale, provato e accogliente. COme si legge sul profilo myspace
L'Half Die (...il nome ha una storia troppo lunga per essere raccontata..) nasce nel 1997 sul "Morpurgo Roof",un improvvisato terrazzo nella zona industriale di Portonaccio,grazie all'intuizione di "Morpurgo Benerecetti" che da quell'anno ogni estate ha organizzato un appuntamento, la domenica pomeriggio, che ha visto alternarsi numerosi musicisti di varia estrazione, rigorosamente dal vivo!
Su faccialibro si leggono queste brevi, semplici e condivisibili regole
- non è un party, non è un aperitivo, è un festival di musica, se non siete interessati non venite
- è gradita la prenotazione via e mail
- non parcheggiare e non entrare con macchine e motorini dentro il vicolo di Porta Furba
- non fare schiamazzi e non dare fastidio al vicinato già di per se tollerante
- portare qualcosa da bere e un cuscino salva ustioni sulle chiappe
- rispettare gli orari e osservare un religioso silenzio durante lo svolgimento della performance live
- no scarpe aperte
- Venite con chi vi pare pur che sia edotto delle regole.

Mi prenoto per un primo concerto ma poi non posso andare. Intanto sono nella mailing list e scopri che il 1 c'è Isabelle Antena?!? Quella Isabelle? Ma sì! E' proprio lei.
Decido di andare forzandomi paurosamente per strane resistenze (non conosco nessuno, sono timido, non mi va) ed entro in un mondo per me sconosciuto. INtanto nessuno mi rompe! Non mi chiedono chi sono perchè sono lì se ho portato da bere. Mi fanno entrare e basta. Mi siedo sul mio cuscino salvachiappe (il pavimento terrazzo resterà bollente fin dopo le 21...) e mi metto a leggere il Manifesto, mentre il sole mi inebria e Isabelle è già lì a fare un sound check.

Il terrazzo è bellissimo posizionato di modo che da fondo fa l'acqueodtto romano, una scenografia che nemmeno a pagarla...
Io ho portato una bottiglia di vino e un the freddo, pensando che il bere sia per tutti. Scopro che, in realtà, ognuno beve per sè così mi accontento dell'acqua che ho portato per me. Intanto Isabelle sparisce...

...mentre un (bel) ragazzo fa il suo sound chek. E' lui l'altra novità della sera! Si chiama Cascao e si presenta con in repertorio alcuni brani di un suo disco da solista. Sulla rete è presnete come partner di Lady Maru presnete al terrazzo anche se non ha cantato) dei quali in rete si trova un fantastico video




Ecco altri pezzi di questo duo incredibile.



Cascao suona una minitastiera Casio utilizzando solo i suoni campionati in essa contenuti eppure riesce a tirare fuori dei pezzi dal sound personalissimo e accattivante. Di bella presenza (e due!9 con una vece notevolmente alta che usa con coerenza e sicurezza, ci intrattiene per quasi un'ora concludendo il concerto con un salto dallo stativo che regge la mini tastiera (io penso che lui, magro com'è se lo può permettere a me lo stativonon reggerebbe mai).

E' poi la volta di Isabelle, che anta e suona per piò di un'ora, attingendo al repertorio più recente di bossa nova e musica elettrica, un incrocio tra dj e cantante, manovra loop e microfoni e beve birra di tanto in tanto. Suona una musica che fa ballare anche i paralitici. (dopo il ocncerto comprerò ben sette cd sette...).

Intanto penso a dove mi trovo e non mi sembra di stare in Italia. All'estero queste cose avvengono spesso (beh certo qualceh taarro cafone che, nonostante le regole, parla per tutto il tempo del concerto a ricordarmi che lo stivale non l'ho mai lasciato, c'è...), l'unico fastidio sono le sigarette che quasi tutti fumano di continuo (e dunque io con loro).
Ma l'atmosfera è speciale (sigarette a parte) la musica perfetta, il pubblico (italiota) sollecito a suo modo e io ho deciso di tornarci anche domenica prossima!

Intanto ripenso ad Isabelle alle emozioni che mi ha dato illo tempore alla musica che fa oggi e mi coglie un sospiro che mi fa mancare l'aria...






17 luglio 2011

Il razzismo di merda del Corriere della sera

Leggo sul Corsera questo articolo firmato da Erika Dellacasa:

I cuccioli venduti a 100 euro tra i turisti sulla spiaggia

Portati dall'Est, fermati e multati due rumeni
GENOVA - La coppia, un uomo di trentasei anni e una ragazza di ventitrè, gironzolano su un tratto di spiaggia libera di Voltri, nel ponente di Genova, poi avvicinano i bagnanti e offrono la loro «merce».
Con un rapido movimento socchiudono
Sic! Voleva dire Dischiudere, Schiudere, socchiudere vuol dire chiudere non completamente...Potevano aver lasciato la borsa socchiusa prima di farla vedere ai clienti ma non per mostrare loro i cani perchè in quel caso apri non chiudi...
il borsone di plastica per far vedere il campionario: vivo e uggiolante, cuccioletti, di venti, venticinque giorni, con gli occhi semichiusi, debilitati dal caldo e dalla sete. Stretti l'uno all'altro sul fondo della borsa, un volpino bianco, uno spinone con il manto focato, un altro con il musetto bianco e nero di poco più grande degli altri. Se qualcuno manifesta interesse la ragazza stende un cartone per terra e espone un cuccioletto: «Li vendo a cento euro l'uno, scegli tu quale» è la prima richiesta, scesa rapidamente a cinquanta euro,
che scende non scesa... ma si sa l'italiano è un'opinione...
trattabili: «Sono di razza. Nel negozio li paghi più di duecento euro».
È successo giovedì scorso. Alcuni ragazzi hanno chiamato i carabinieri, sono arrivate le guardie zoofile e hanno sequestrato i cuccioli. I piccoli
ehm "cuccioli" o "piccoli animali", piccoli come sostantivo significa bambini di pochi anni

sono ricoverati nel canile comunale, sono stati fortunati, se la caveranno. I rumeni, identificati, si sono allontanati.
Così, d'amblè, si specifica la nazionalità dei due venditori abusivi, detto solo nell'occhiello non nell'articolo, quasi come se rumeni ne fosse un sinonimo.
In base al nuovo regolamento municipale rischiano una multa da 166 euro
rischiano o la avranno?
che non pagheranno mai: «I cuccioli sono nostri - hanno detto - li vendiamo perché non abbiamo lavoro e dobbiamo pur mangiare».
non pagheranno mai perchè non gliela fanno o perchè non la pagano loro?  Nel nostro paese nel 2009  una multa automobilistica su tre non è stata pagata. Mmm che siano stati i rumeni?
Due giorni dopo erano sulla spiaggia di Cogoleto, piccolo comune della riviera di Ponente, fra sdraio e ombrelloni, con altri cagnolini fantasia.
Stesso copione, stesse richieste, stessa borsa semiaperta,
ah ecco, vedi che adesso la borsa la aprono...
ancora una volta le guardie zoofile si sono precipitate: «Questa volta non siamo arrivati in tempo» dice Gian Lorenzo Termanini. I rumeni si erano dileguati con la loro mercanzia chiusa nella borsa. «Chi compra i cagnolini - spiega Termanini - lo fa più per pietà verso gli animali, pensando di salvarli, che per l'idea di concludere un affare. Sono animali senza documenti, tolti troppo presto alle madri, spesso muoiono dopo pochi giorni. Vederli così, schiacciati in uno zaino, in una borsa di plastica dove respirano a stento, desta compassione ma comprarli è un errore. Si incoraggia questo commercio».
Comprarli è un reato. Se è vietato venderli è anche vietato comperarli e nemmeno la buona fede è una scusante dato che esiste il reato di incauto acquisto.
L'unica cosa da fare in questi casi è di chiamare la guardia zoofila, come hanno fatto i ragazzi a inizio articolo.
Perché la giornalista non lo ha spiegato bene puntando invece il dito solo sui delinquenti venditori e non sugli altrettanto delinquenti compratori?
Come per le merci vendute abusivamente, la colpa è solo di chi le vende, non di chi le compra (senessuno le comprasse, nessun le venderebbe...)
Così cinquanta euro passano di mano e il cuccioletto cambia padrone. Gli animali vengono dall'Est, dalla Romania, viaggiano nascosti nel solito borsone, hanno tre, quattro settimane di vita, quelli che sopravvivono al viaggio finiscono nel «campionario» mostrato in spiaggia, se stanno troppo male, non sono più abbastanza «carini» diventando invendibili e il loro destino si conclude in un cassonetto della spazzatura.
Invece noi italiani che d'estate abbandoniamo in media 135mila animali siamo buoni...



Tanto saranno presto rimpiazzati non soltanto dai nuovi arrivi dalla Romania ma anche dalle cucciolate «clandestine»:
E mo te pareva che pure le cucciolate so' clandestine! Pardon «clandestine». Però bisogna ammettere in quanto a razzismo la giornalista (sic!) ha fantasia!
«Abbiamo trovato già diverse fattrici - spiega la guardia zoofila - in alcuni appartamenti del centro storico o nelle baracche dei campi abusivi,
come a dire che i rumeni siano essi signori o pezzenti sempre delinquenti sono...
sono povere bestie che sfornano una cucciolata dietro l'altra finché sono sfinite e non servono più per la riproduzione, così vengono abbandonate».
Adesso con l'abbandono di animali nel periodo estivo, fatto da italiani e non da rumeni, con lo sfruttamento, tutto occidentale, degli animali per test farmacologici o per le pellicce, il cibo (dalle uova alla carne), trasportati in condizioni non igieniche e non animaliste tra tutte queste cose su cui ci poteva informare (informandosi prima lei proprio come ho fatto io per scrivere questo post anche se non viene certo pubblicato nel primo quotidiano nazionale) la giornalista preferisce insistere invece nel torbido della provenienza straniera di questi venditori abusivi facendo dire (sicuramente estrapolando il discorso da chissà quale contesto) alla guardia zoofila che chi compra questi cani commette un errore e non un reato!
Quel che conta è il gossip, la nuova moda, gli animali che vengono dalla Romania, no, sono allevati nelle case del centro o nelle baracche...
Stazioni ferroviarie, piazzali e parcheggi davanti ai supermercati e ai grandi centri commerciali sono i luoghi preferiti per questo commercio, con l'estate i venditori si sono spostati sulle spiagge, preferibilmente quelle libere dove ci sono meno controlli. E dove si può convincere qualche bagnante a comprare un cagnolino magari con l'ultima minaccia: «Io non lo posso tenere, se non lo compra nessuno lo butto via».
E di nuovo io chiamo la polizia e questo dovrebbe consigliare la giornalista se fosse davvero tale, se valesse la pena leggere il suo articolo, se il suo scritto avesse un contenuto informativo invece di confermare la solita percezione razzista e xenofoba che caratterizza noi italiani dell'ultimo trentennio (consiglio a proposito l'ottimo Facce da straniero. 30 anni di fotografia e giornalismo sull’immigrazione in Italia che è sia una splendida mostra che un libro a cura di Luigi Gariglio, Andrea Pogliano e Riccardo Zanini Bruno Mondadori, Milano-Torino 2010).
Quindi non è l'essere umano a fare schifo ma sono i cattivi rumeni che si approfittano della bontà degli acquirenti italiani.
La pagina del corsera su cui è stampato questo articolo non è degna nemmeno di finire nel fondo di una gabbia per uccelli. Capisco che l'attesta ci sono meno notizie da pubblicare ma questa notizia fa schifo per il razzismo con cui è stata data.

Erika Dellacasa un nome da ricordare per vedere quali altri capolavori del giornalismo italiano firmerà.



16 luglio 2011

Coloriamo l'Italia di arancione

Leggo sul sito dell'Ansa questa scarna notizia (che non fornisce nemmeno uno straccio di url...) :
E' firmato da intellettuali, persone comuni e artisti l'appello che da alcuni giorni invita chi vorrebbe che il governo si dimettesse a indossare qualcosa di arancione, lo stesso colore della campagna di Giuliano Pisapia a sindaco di Milano. Dacia Maraini, Giuliana De Sio, Massimo Ghini, Silvio Muccino, Antonio Pennacchi, don Gino Rigoldi, Roberto Vecchioni, Dario Fo, Antonello Venditti, Carlo Lucarelli e Margherita Hack sono alcuni dei nomi in calce all'appello a cui si puo' aderire via web.
Googolo un po' e trovo una articolo su Il fatto quotidiano che almeno dà l'url del blog:
giungo così a questo post:

Appello: Coloriamo l'Italia di arancione

Noi, come semplici cittadini italiani consapevoli e responsabili, siamo convinti, a prescindere dai nostri orientamenti politici, che l'attuale governo non corrisponda più alla maggioranza degli elettori del nostro Paese.

Per questo riteniamo che esso debba rimettere quanto prima il suo mandato nelle mani del Presidente della Repubblica.

Per questo, unendoci alle voci ufficiali delle opposizioni, chiediamo a tutti i nostri concittadini che la pensano come noi di esprimersi attraverso un gesto simbolico ma eloquente.

Basterà indossare un nastrino arancione per significare:

" Io desidero che il governo si dimetta" o anche solo

Non condivido la politica del governo Berlusconi

un piccolo segnale allegro e democratico per continuare a colorare l'italia di arancione e di speranza.

Hanno già sottoscritto:  
Wahid Abdu  (gelataio)
Barbara Alberti   (scrittrice)
Rosellina Archinto  (editrice)
Giampaolo Azzoni  (docente universitario)
Elena Bacinelli  (albergatrice)
Marco Baldi  (imprenditore)
Silvana Belli  (stilista a riposo)
Maria Grazia Bevilacqua  (insegnante elementare)
Franco Bomprezzi  (consulente per la disabilita)
Lidia Bramani  (musicologa)
Sandra Bonsanti (giornalista)
Alessandro Breccia  (ricercatore precario)
Giovanna Bucco  (artigiana commerciante)
Piero Campi  (operaio)
Edda Canali (casalinga)
Nevio Canali (primario ospedaliero)
Eva Cantarella (grecista)
Massimo Carlotto (scrittore)
Francesca Castelbarco (restauratrice)
Nicola Catarazzuolo (dirigente cooperativa)
Ezio Cavagnini (artigiano)
Roberto Cavestri (medico)
Brunella Celli  (editore)
Dorina Chiomma  (ristoratrice)
Daria Colombo  (scrittrice)
Alfio Consoli  (pensionato)
Stefano Corradino (giornalista)
Giuliana De Sio  (attrice)
Teresa De Sio  (cantante folk)
Lucio Fabbri (musicista)
Alessandra Ferrari  (ufficio stampa onlus)
Eugenio Finardi (cantautore)
Angela Finocchiaro (attrice)
Dario Fo  (attore e drammaturgo)
Virgilio Gallo  (conducente autobus)
Giorgio Gaslini  (pianista compositore)
Massimo Ghini  (attore)
Giulio Giorello  (filosofo)
Umberto Guidoni  (astronauta)
Alessandro Haber  (attore)
Margherita Hack  (astrofisica)
Angela La rosa  (pittrice)
Olga Lecavillo  (salumiera)
Gad Lerner  (giornalista)
Carla Loda  (avvocato)
Marida Lombardo Pijola (scrittrice)
Carlo Lucarelli  (scrittore)
Daniela Lucchetta  (insegnante scuola media)
Claudio Magris (scrittore)
Aurelio Mancuso  (pubblicista)
Franz Mannino  (architetto)
Fiorella Mannoia  (cantante)
Velia Mantegazza
(regista)
Tinin Mantegazza  (pittore)
Evaristo Marai  (pensionato)
Dacia Maraini  (scrittrice)
Neri Marcorè (attore)
Edda Martino  (archeologa)
Gianfranco Mascia  (blogger viola)
Giuliano Montaldo   (regista)
Alessandra Mosca   (liceale)
Silvio Muccino  (attore)
Salvatore Natoli (filosofo)
Gabriele Neri (architetto)
Flavio Nosè (psichiatra)
Dalia Oggero (editor)
Mauro Orlando (insegnante pensionato)
Cinzia Pagliara (insegnante scuola media)
Antonio Pennacchi (scrittore)
Vera Pescarolo (produttrice cinematografica)
Daria Picardi (servizio civile)
Daniela  Pistillo (biologa)
Massimo Pontini (imprenditore)
Gaia Rajneri (scrittrice)
Franca Rame (attrice)
Don Gino Rigoldi (prete)  
David Riondino (attore)
Alfredo Rizzo (consulente finanziario)
Paolo
Rossi  (attore)
Pino Roveredo  (scrittore)
Mauro Rutigliano  (digital P.R.)
Giusi Sacco (infermiera)
Mino Salvadori (insegnante liceo)
Amanda Sandrelli   (attrice)
Evelina Santangelo (scrittrice)
Giulio  Scarpati  (attore)
Daniele Silvestri (cantautore)
Ruggero Sintoni (operatore teatrale)
Chiara Soddu (pensionata)
Fiorenzo Sortani (gestore di bar)
Stipi Martina (mediatrice culturale)  
Franco Tripodi  (presidente coop. Edilizie)
Fabio Vacchi (musicista compositore)
Carla Vangelista (sceneggiatrice)
Lucia Vasini (attrice)
Salvatore Veca (filosofo)
Roberto Vecchioni (cantautore)
Antonello Venditti (cantautore)
Hamid Ziarati (scrittore)
Silvia Zingone (laureata disoccupata)

Per sottoscrivere: appelloarancione@gmail.com
Sottoscriviamo in tanti!!!

14 luglio 2011

DAT: quando lo stato si sostiuisce al cittadino.

Credo che uno stato democratico, laico e civile dovrebbe garantire degli standard di qualità, di parità, di certa accessibilità, in rispetto della Carta Costituzionale e poi ritrarsi lasciando l'ultima parola al cittadino e alla cittadina.
Ma nel paese più talebano d'occidente, il più antidemocratico, il più paternalista e patriarcale, amministrato e governato da dei politici che vivono fuori dal mondo grazie ai soldi dei contribuenti coi quali possono fare quello che vogliono il parlamento più cialtrone d'occidente ha licenziato una legge incostituzionale e da vomitare (possibilmente in faccia a chi l'ha votata).

Ecco la legge nei suoi tratti salienti:

Otto sezioni. Il testo si compone di otto articoli, inizialmente erano nove, ma l'ottavo è stato soppresso da un emendamento del pdl su "autorizzazione giudiziaria".

No allo stop alimentazione e idratazione. Il primo "riconosce e tutela la vita umana, quale diritto inviolabile e indisponibile, garantito anche nella fase terminale dell'esistenza e nell'ipotesi in cui la persona non sia più in grado di intendere e di volere, fino alla morte accertata nei modi di legge", e vieta esplicitamente "ogni forma di eutanasia e ogni forma di assistenza o di aiuto al suicidio, considerando l'attività medica e quella di assistenza alle persone esclusivamente finalizzate alla tutela della vita e della salute nonchè all'alleviamento della sofferenza".

Il secondo articolo
è quello sul 'consenso informato': "Salvo i casi previsti dalla legge, ogni trattamento sanitario è attivato previo consenso informato esplicito ed attuale del paziente prestato in modo libero e consapevole".

Modalità delle Dat. L'articolo 3, il cuore della legge, definisce i limiti e le modalità delle dichiarazioni anticipate di trattamento, nelle quali il dichiarante "esprime orientamenti e informazioni utili per il medico, circa l'attivazione di trattamenti terapeutici purchè in conformità a quanto prescritto dalla presente legge". E' una delle modifiche dell'ultim'ora: la legge prevede in sostanza che il paziente possa dichiarare esplicitamente quali trattamenti ricevere, ma non escludere quelli a cui non desidera essere sottoposto. In ogni caso il testo ribadisce che alimentazione e idratazione "devono essere mantenute fino al termine della vita, ad eccezione del caso in cui le medesime risultino non più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo. Esse non possono formare oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento".

Altra modifica di oggi, tra le polemiche dell'opposizione, la riduzione di fatto della "platea": l'applicazione dei biotestamento scatta solo per chi è "nell'incapacità permanente di comprendere le informazioni circa il trattamento sanitario e le sue conseguenze per accertata assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale e, pertanto, non può assumere decisioni che lo riguardano". 

Il quarto articolo
stabilisce che le DAT hanno valore per 5 anni e sono rinnovabili.

Assistenza agli stati vegetativi. Il quinto articolo prevede che entro 2 mesi dal varo dela legge vengano istituite dal ministero della Salute "linee guida cui le regioni si conformano" per "assicurare l'assistenza ospedaliera, residenziale e domiciliare per i soggetti in stato vegetativo".

Familiari. Il sesto articolo fissa la figura del fiduciario nominato dal dichiarante, "l'unico soggetto legalmente autorizzato ad interagire con il medico". Se un paziente non dovesse nominare un fiduciario (che può essere sostituito in qualsiasi momento e, se nominato, è l'unico legalmente autorizzato a interagire con il medico sulla dat) i suoi compiti saranno adempiuti dai familiari nell'ordine previsto dal codice civile.

Dat non vincolanti. Il settimo sancisce che il biotestamento non sarà vincolante per il medico: "Gli orientamenti espressi dal soggetto nella sua dichiarazione anticipata di trattamento - si legge infatti nel testo - sono presi in considerazione dal medico curante che, sentito il fiduciario, annota nella cartella clinica le motivazioni per le quali ritiene di seguirle o meno". Soppresso invece il collegio dei medici, inizialmente previsto per dirimere eventuali controversie tra medico e fiduciario.

Registro nazionale. Infine, l'articolo 8 istituisce il registro delle DAT "nell'ambito di un archivio unico nazionale informatico. Il titolare del trattamento dei dati contenuti nel predetto archivio è il Ministero della Salute". 
Una legge la cui sostanza non mi meraviglia visto che è diretta emanazione della fede cattolica cristiana che dice che dio ti ama anche se tu non lo vuoi.
Come ha spiegato bene Binetti la legge approvata dice sì a tutto quello che un paziente vuole tranne il mettere fine alla sua vita. In barba all'articolo 32 della Costituzione che recita:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Ora come si può considerare che la legge approvata rispetti la persona umana se nella DAT (la Dichiarazione anticipata di trattamento che ha validità di cinque anni, perchè posso cambiare idea, ma allora perchè non prevedere che se cambio idea cambio dat, altrimenti quello già fatto non ha scadenza?) posso indicare solo i trattamenti che desidero attivare ? La Dat è presa in considerazione solo nel caso di mancata attività celebrale ma non si applica in condizioni di urgenza o quando il soggetto versa in pericolo di vita immediato.
Vi ricordate quel foglio che firmano i pazienti nei telefilm americani  nel quale rinunciano alla rianimazione in caso di arresto cardiaco? Bene in Italia scordatevela. Io posso avere un infarto e venire rianimato rimanendo paralitico o uno scemo cerebrale (perchè il cervello è rimasto senza ossigeno). E sapete  perchè? Perché così è contenta Binetti.
Perché così l'opinione altrui decide sulla mia vita nonostante io abbia espresso un volere diverso. Ma che stato di diritto è questo? Un precedente legislativo, se la legge verrà approvata anche al Senato (e pensare che c'è chi vuole mettere mano al bicameralismo perfetto), dove è tornata per una terza lettura visti gli emendamenti rispetto il primo testo approvato al senato, che permette allo stato di decidere per il cittadino su argomenti che riguardano solamente lui o lei. E, come al solito, nemmeno una piazza che si riempia chiedendo a quei loschi figuri di andarsene a casa

5 luglio 2011

Un certo Paesano: Valdo Vaccaro parla di me sul suo Blog

Esattamente tredici mesi fa leggevo un post di Valdo Vaccaro e ne parlavo qui su paesaniniland. Ignoravo allora chi fosse. Lo aveva postato su Facebook un mio amico.
Vaccaro faceva diverse affermazioni ma non erano avvallate da fonte alcuna. Avrei potuto cercare su internet ma altre affermazioni pur non travolgendomi la curiosità di approfondire la sua tesi che l'apparato gastrointestinale umano non è fatto per digerire la carne conteneva cosniderazioni aamrgine che mi avevano insospettito.
Vaccaro parlava di femminilizzazione dei maschi, di donne che se non fanno sesso diventano isteriche, di anima, di telepatia animale...
Insomma c'era qualcosa che non mi era chiaro in Vaccaro. Ho ricevuto nel tmepo molti commenti ai quali ho puntualmente risposto. Ho trovato molti di quei commenti dogmatici e privi di sostanza. In soldoni tutti mi accusavano di voler remare contro il vegetarismo o il veganismo (che non sono la stessa cosa...) e tutti accusavano me di fare della sceinza un dogma, quando lo stesso vaccaro, sul suo blog mi rispondeva che in pratica dovevo fidarmi della sua parola...
Della sua risposta mi accorgevo molto tardivamente (il mio solito vizio di non controllare mai se mi rispondono o no...). Nel frattempo scopro che Vaccaro è laureato in economia ed è autore di libri di igienismo nei quali coniuga il veganismo con la filosofia. Parla di maschile e femminile, sessisticamente connotati, di Ying e Yang, e fa delel considerazioni così omofobiche che BInetti in confronto è madre Teresa di Calcutta.
Così mentre i commentatori (tutti squisitamente anonimi) mi accusavano di avere la fissa dell'omofobia scoprivo che Vaccaro è tra i peggiori omofobi di Italia.
Ecco un florilegio di sue affermazioni omofobe prese dal suo blog.

Quanto all’omosessualità, è catalogata in ogni dizionario ed anche dalla pubblica opinione come una aberrazione sessuale caratterizzata da rapporti sessuali anomali con persone dello stesso sesso.
Tecnicamente parlando può essere attiva, passiva ed ambivalente.
Per quanto mi concerne, cerco di essere il più aperto e tollerante possibile. Ho il massimo rispetto per i diversi, nella misura in cui essi rispettano il mio essere normale. Ma non posso stravolgere il mio sentire ed il mio pensare, che è e rimane un pensiero di disapprovazione. (fonte Medicina naturale.
Ancora
Primo che, pur rispettando chi la pensa diversamente, sono contrario in scienza, spirito, etica ed estetica all’omosessualità fisiologica, ai rapporti sessuali veri e propri.
Secondo che, dato importantissimo, l’attività sessuale non è solo un fatto materiale e psicologico, ma anche e soprattutto bio-chimico, bio-elettrico, bio-magnetico.

Ogni cosa è basata sull’irresistibile principio dell’attrazione e della repulsione

E’ il famoso discorso del polo positivo che attrae quello negativo e viceversa, della Terra che tiene attratta a sé la Luna, del Sole che tiene attratti nel suo sistema i vari satelliti.
Tutto quanto ci circonda, la vita, la natura, è pieno di fenomeni basati su questi valori di attrazione e repulsione, partendo dall’atomo fino ai grandi sistemi.
Non intuire e comprendere questo significa vivere in situazione distorta e disarmonica. (Contagio e omosessualità sul suo blog.)
E ancora
Che esista gente in quelle deprecabili condizioni non v’è alcun dubbio.
Ho parlato di rapporti sessuali ai limiti, di rapporti privi di qualsiasi motivazione naturale.
Di rapporti perversi non nell’ottica del pregiudizio religioso, ma perché privi delle elementari premesse di ogni buon rapporto, come la carica erotico-energetica da un lato e l’autentica attrazione bio-elettrica dall’altro.
Le complicanze che derivano dalla scelta di partner impropri, come nel caso classico dell’omosessualità maschile, rendono ulteriormente critica la situazione.
Madre natura, checché se ne dica, non ha previsto Adamo e Adamo, ma soltanto Adamo ed Eva.
Se sulla Terra troviamo troppi Adamo e Adamo, quello non è di certo il Paradiso Terrestre, ma una caricatura orrenda del medesimo.
Andare comunque in controtendenza, e per giunta col serbatoio energetico vuoto, comporta drammatiche conseguenze immunitarie. (Braccio di ferro fra sesso e anima sempre dal suo blog)

Sarà forse pleonastico ma voglio ricordare che Vaccaro  fuori dal consorzio scientifico ma questo non solo per le sue affermazioni sull'omosessualità... Ma tant'è.

Oggi scopro che Vaccaro ha parlato di me nella risposta a una lettera di un suo lettore in un post  pubblicato sul suo blog il 26 giugno e ripubblicato il 3 Luglio sul sito Medicina naturale.

Ecco il post.



C’E’ DAVVERO CHI SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI E POI SI INCAZZA
Ciao Ignazio, sei troppo simpatico.
Hai perfettamente ragione nel dire che la controparte perde spesso le staffe e si incazza.
Quando portiamo fatti, argomenti, prove lampanti, statistiche, ragionamenti ponderati e sensati.
Quando insomma non ci sono lati deboli e scricchiolanti e non ci sono margini per controbattere, la controparte va alla ricerca di scuse e di appigli, si arrampica sugli specchi e scivola.
Sa di avere torto, e per giunta si incazza.
CUI PRODEST?
I sabotatori appartengono alle truppe periferiche e provinciali d’assalto.
Sembrano clonati e fabbricati in fotocopia.
Sono avvezzi alle leggi dello spot pubblicitario, dove la bugia ripetuta 100 volte vale il triplo della verità citata distrattamente tra le righe.
Sono allenati nell’arte della denigrazione e dello sputtanamento gratuito.
I romani, di fronte a un’azione nemica poco chiara, si ponevano sempre la domanda “Cui prodest?”
(A chi serve? A chi leccano i piedi?) E con questo sistema si avvicinavano alla verità e risolvevano l’arcano.
SERVI E COLONI DELLE MULTINAZIONALI
I sabotatori dell’igienismo, che lo facciano per ignoranza dei fatti oppure per corruzione salariale, fanno il gioco delle multinazionali. Il gioco di Rockefeller e dei suoi vassalli, dei suoi valvassini e dei suoi valvassori, dei suoi servi e dei suoi coloni.
Poco importa se mandano messaggi anonimi e carichi di acido muriatico.
Poco importa se non si firmano, o lo fanno con nomiglioli di comodo, o se vanno a pescare tra le mie vecchie tesine, piazzando nei commenti le loro valutazioni ingiuriose che non ho nemmeno tempo di leggere e di replicare, se non fosse che per qualcuno che me le segnala.
L’ARRINGA DI ALESSANDRO PAESANO
Come nel caso della mia tesina “L’avvelenamento e il doping da carne”, che pare aver mandato fuori giri un certo Alessandro Paesano.
Vaccaro mente. Ho scritto sul suo blog e lui mi ha puntualmente risposto altro che non ho nemmeno tempo di leggere e di replicare, se non fosse che per qualcuno che me le segnala.
E’ censurabile che lei dica che le donne che fanno poco sesso diventino zitelle o scelgano attività monacali, perché è puro sessismo. Siamo nel 2000 e non nell’Ottocento!
E’ risibile che l’ingestione di carni causi femminilizzazione negli uomini, visto che tutti gli atleti per metter su massa corporea maschia e virile mangiano carne!
E’ risibile che la carne causi aggressività. Hitler era vegetariano, eppure amava la violenza!
E’ discutibile tutto il suo discorso, perché lei non fornisce una fonte!
Bisogna credere solo a lei e me lo ribadisce pure nella sua risposta!
Atteggiamento non scientifico ed anche antidemocratico!
Io le chiedo testi su cui documentarmi e lei mi dice che devo fidarmi!
Complimenti per la sua onestà intellettuale.
LA CRITICA VALE ED E’ APPREZZATA, QUANDO E’ LEALE E COSTRUTTIVA
Come vedi, caro Ignazio, arrivano i complimenti e arrivano pure gli insulti.
Insulti?
Gli insulti consistono anche nel prendere una singola frase da un certo contesto, rigirarla e rivoltarla a proprio piacimento.
Proprio come fa lui con la mia risposta nel suo blog... 
Ti figuri se ho tempo di rispondere ai commenti che mi arrivano su un blog di oltre 1000 articoli.
Se Paesano avesse davvero voluto chiarire i suoi punti di vista, mi avrebbe inviato direttamente una mail e io gli avrei anche risposto meglio di quando si fa una semplice battuta interlocutoria.
Intende dire in via privata, non pubblica. Chissà perchè quando critichi qualcuno si lamentano che lo fai in modo pubblico...
Ha piazzato invece le sue stilettate nello spazio riservato ai commenti,
ce lo ha messo lui... 
al solo fine di disgregare una tesina importante che è stata e rimane una perla, e che nel suo piccolo ha fatto il giro del mondo.
Ammazza che autostima ha questo omofobo....
E dovrei pure andare a lezione di onestà intellettuale presso di lui.

SESSISMO E SUBLIMAZIONE
Questo elemento mi dipinge come uno che induce le donne a fare tanto sesso.
AHAHAHAHAH Capite il nsotro laureato in economia come intende la parola sessismo?
Con qualcuno lo dovranno pur fare, mi chiedo. Il più delle volte sarà con degli uomini, immagino.
Eccola la sua onestà intellettuale
E allora, caro Paesano, non dire cavolate.
Quali, scusa?
Se davvero induco a fare sesso (e non mi risulta di aver lanciato messaggi chiari o nascosti di questo tipo), ciò vale equamente per tutti.
Caro (si fa per dire) Vaccaro STUDIA PRIMA DI PARLARE.
Basta consultare un qualunque dizionario (io non pretendo che tu creda alla mia parola come tu fai con me...) per leggere che sessismo significa:

  • 'attitudine ad inquadrare uomini e donne in base agli stereotipi di genere e ai relativi pregiudizi.
  • assegnare arbitrariamente qualità (positive o negative) in base al sesso. (ultimi due paragrafi della voce Sessismo in Wikipedia)
sessismo
[ses-sì-ʃmo]
s.m.
Orientamento ideologico o semplice tendenza culturale che porta a discriminare un sesso rispetto all'altro, in genere decretando la superiorità di quello maschile, e a valutare le capacità intrinseche delle persone sulla base dei loro ruoli sessuali (lemma del
dizionario Hoepli online)

Non mi risulta di essere sessista, e nemmeno ottocentesco.
Ma ignorante sì...
Sono per la libertà massima dell’individuo. Ognuno faccia quello che gli pare, a condizione di non fare del male, di non ledere la libertà o l’innocenza altrui.
Porto il massimo rispetto nei riguardi di chi sublima ed incanala l’eros nelle direzioni che più gli fanno comodo, sia essa la spiritualità, la carriera, la scienza, l’arte, lo sport, o altre cose ancora.
Basta che non diventi acido, represso, sadico, pericoloso, stupratore e pedofilo!
GLI EFFEMINATI MANGIATORI DI CADAVERINA
La femminilizzazione dei maschi è un dato di fatto. Un dato statistico e riscontrabile coi propri occhi.
E la dimostrazione sarebbe che...
La carne acidifica, rompe gli equilibri naturali e rende più yin, più acidi in termini macrobiotici.
Ad ogni pasto carneo bisognerebbe fare come i leoni. Dormite lunghissime e poi via a caccia di nuovo, sfiancandosi nella rincorsa a gazzelle e antilopi. Ad ogni pasto carneo bisognerebbe poi yanghizzarsi, mandar fuori l’acidità e le acque cattive, mandar fuori gli acidi urici. Come fa un calciatore durante un buon allenamento o una intensa partita, dove perde dai 2 ai 4 kg di acque cattive e si yanghizza, riacquistando equilibrio, rilassamento e mascolinità. Ma non siamo leoni, non facciamo la partita dopo ogni pasto, e non abbiamo l’enzima uricasi che le belve hanno, per disintegrare e smaltire gli acidi urici.
L’AGGRESSIVITA’ INDOTTA DALLA CARNE E’ TROPPO NOTA PER DOVERNE DISCUTERE
Certo, se lo dici tu...
Che la carne causi aggressività è dimostrato da mille segnali, primo fra tutti l’accelerazione cardiaca, la tachicardia, gli sbalzi neurovegetativi e ghiandolari, l’ingrossamento del fegato, la fase eccitativa collegata alla leucocitosi (viso che si scalda e si arrossa) e l’immancabile fase depressiva.
Quanto ad Adolf Hitler, non era affatto vegano.
Infatti era vegetariano...
Si riforniva regolarmente di salsicce di maiale presso il suo macellaio di fiducia in centro a Monaco di Baviera.
Le fonti? Le fonti? Le mie eccole.
Trovo comunque banale citare un nome di comodo per dimostrare quello che ci conviene.
Mio padre Walter, e i miei nonni Marchin e Frane (Francesco) non erano grandi mangiatori di carne, ma non erano nemmeno vegetariani. E ti garantisco che erano persone pacifiche, scherzose e bonarie.
Questo non toglie che, evitando del tutto la carne, l’organismo umano ne guadagni ulteriormente in termini di salute fisica, mentale e spirituale, oltre che sul piano dell’armonia naturale ed ambientalistica.
ANCORA L’IDIOZIA DELLA CARNE CHE FA CARNE E DEL MUSCOLO CHE FA MUSCOLO
Per quanto concerne il concetto della carne che fa carne, del muscolo che fa muscolo, del latte che fa latte, dell’urina che fa urina, della proteina che fa proteina, siamo a livello di demenza manifesta.
Eh?
Chiunque la pensi in quel modo, è invitato a sfogliare la lista completa dei campioni del mondo di triathlon e di decathlon, di lotta libera, di kung fu, di corsa, di salto, di sollevamento, di body building, e si accorgerà  non senza sorpresa che la maggior parte di essi è vegetariana e vegana.
Come lo erano i primi atleti e i primi maratoneti di Olympia. Come lo sono i maggiori conquistatori di vette himalayane e di record di immersione (Enzo Maiorca). Come lo sono i maggiori tennisti, stile Martina Navratilova, capace di schiantare a 50 anni tutte le più quotate avversarie ventenni.
 Ovviamente Vaccaro si dimentica di menzionare che Martina sia lesbica...
CHI CERCA FONTI E SPONDE IDEOLOGICHE, RESTERA’ PER SEMPRE ASSETATO E DISORIENTATO
sembra una farse alla Gesù, nevvero?
Quanto al fornire la fonte ad ogni piè spinto, la cosa mi fa davvero ridere.
Uno, per essere credibile, dovrebbe intercalare in continuazione dei riferimenti e dei rimandi.
Beh nel metodo scientifico sì... Chiami i tuoi scritti tesine... Ecco quel che rende valide le tesine sono proprio i riferimenti bibliografici...
Se do dell’imbecille a una persona, cosa che mi guardo bene dal fare, salvo che non mi faccia girare davvero le castagnole, mi prendo tutte le responsabilità. Questa è garanzia.
Allora devi chiedere scusa a tutti i gay e le lesbiche che hai offeso con le affermazioni sopracitate...
Mica starò a dire “sei un imbecille” perché me l’ha detto Tizio, Caio o Sempronio?
Te lo dico io e ti accontenti. Prendere o lasciare! Che c’entra la democrazia e la scienza?
NON CERCATE LA VERITA’ NELLE SACRE SCRITTURE
Sta a ognuno di noi capire e valutare se una frase, un concetto, un’idea sono degni di considerazione, se chi ci parla o ci scrive è meritevole o meno di fiducia. Se manca in noi questa capacità di discernere e valutare, non c’è fonte e non c’è referenza che tenga.
“Non cercate le leggi nelle vostre Sacre Scritture. Perché la legge è vita, mentre le Scritture sono morte. La legge la trovate nell’erba, tra gli alberi, nel fiume, nelle montagne, tra gli uccelli che volano nel cielo, tra i pesci che nuotano nel mare, ma cercatela soprattutto in voi stessi.
E’ lì che troverete la legge e la verità”. Questo sta scritto nel Vangelo Esseno della medicina naturale, secondo il manoscritto aramaico del III°
Ehm o scrivi III (numero ordinale che significa già "terzo") oppure scrivi 3 (numero cardinale) seguito dal simbolo ° (cioè la desinenza di genere) che lo rende ordinale...

secolo, conservato negli Archivi Vaticani.
NON MI SERVONO STAMPELLE PER DISTINGUERE IL FALSO DAL VERO
E dire che  Quanto all’omosessualità, è catalogata in ogni dizionario ed anche dalla pubblica opinione come una aberrazione sessuale è vero?

Lo fai leggere al Paesano? Obietterà che manca la fonte.
Che può essere stato scritto da chiunque. Che nessuno ci garantisce rappresenti la voce di Gesù.
Che Gesù forse non è mai esistito. E che se c’era davvero, non era necessariamente il figlio di Dio.
A livello personale, rispetto tutti, ma non sono Cristiano.
Condivido in pieno le obiezioni di Bertrand Russell sul Cristianesimo.
Eppure non mi servono fonti per capire che tale scritto, indipendentemente da dove arriva, proviene da un’anima e da un’intelligenza superiore. E questo mi basta. Cristo o non Cristo.
LE FONTI DI BRUNO E DI PARACELSO
Fai leggere al Paesano “Credere che siamo solo mossi e toccati dagli aspetti visibili delle cose è stupidità manifesta”, e sarebbe capace di chiedere a Giordano Bruno da chi lo ha appreso, da quale fonte!
Vaccà Giordano Bruno viene studiato nei licei a te non ti studia nessuno. Giordano Bruno è una fonte Tu no. Semplicemente...  E poi Bruno qui esprime un pensiero filosofico non un dato scientifico come pretendi di fare tu. Suvvia non offendere la mia intelligenza...
Questo è lo stesso ragionamento fatto dai beceri e stolti macellai dell’Inquisizione Cattolica, quando il 25 dicembre 1599 pretendevano che il grande pensatore napoletano si pentisse, quando non aveva nulla di cui doversi pentire, e quando non aveva fonti esterne su cui potersi giustificare, per cui lo condannarono al supplizio del rogo, avvenuto il 17 febbraio 1600 a Campo de’Fiori in Roma.
Gli stessi che bruciarono molti omosessuali... Guarda un po'!
La migliore citazione di fonti a uso e consumo del Paesano, gliela darebbe certamente il grande Paracelso: “Le cose più importanti le ho imparate non dai baroni universitari, ma da zingari, vagabondi, puttane, barbieri e boia!”
Oooooh eccole le vere fonti di Vacaaro!
LE REFERENZE DELL’IGIENE NATURALE SONO COSTANTEMENTE FORMIDABILI
Noi non siamo Gesù e non siamo Giordano Bruno, questo è poco ma sicuro.
Le referenze che noi igienisti portiamo e impersoniamo sono comunque formidabili in linea generale.
Trattasi di referenze basate non su pareri corrotti, parziali e individuali di questo o di quello, ma di leggi naturali e di principi universali. Leggi provate e sottoposte al vaglio del tempo, dell’esperienza, del buon senso.
Ma non della scienza...
APPOGGI CHE NON SIGNIFICANO NIENTE
Ti pare forse che, mettere sotto ogni tuo scritto una manciata di riferimenti, faccia acquisire al medesimo più valore scientifico? Sono frottole. La montagna di bugie sull’Aids, sulle pandemie, sul diabete, e sul 90% della materia medica, stampigliate su tomi liceali e universitari carichi di fonti, hanno forse maggiore valore di uno scritto netto e pulito che va al dunque senza tanti fronzoli e senza tante stampelle ideologiche provenienti da terzi autori.
Ah sì? e com'è che i tuoi testi non li si studia in nessun liceo e in nessuna università?
E chi garantisce sui garanti? Chi mi dice poi che tali fonti di appoggio siano affidabili?
CONTA SOPRATTUTTO L’AMBIENTE CULTURALE DA CUI PROVENIAMO, LE SCELTE IDEOLOGICHE CHE FACCIAMO TUTTI I GIORNI
Infatti  e le tue scelte sono così omofobiche da sfiorare il nazismo
Insomma, caro Ignazio, occorre davvero spaccare le incrostazioni che ci circondano. Occorre fare pure gli spazzacamini, se vogliamo che la fumosità se ne vada fuori e non ci intasi tutti ad ogni nuovo respiro.
La tua collega ti ha invitato a scendere dal pero.
Il Paesano mi ha invitato a scendere dall’albero ottocentesco e ad immergermi nella sua realtà aggiornata del 2000.
Non ha ancora capito che nessuna referenza al mondo vale un’unghia dei grandi Maestri che ci assistono.
Non ha ancora capito che noi veniamo dalla scuola di Pitagora, di Socrate, di Dante, di Leonardo e di Giordano Bruno, non certo dai maxi-macelli della McDonald’s, e nemmeno dal cesso petrolifero e farmacologico dei Rockefeller.

Valdo Vaccaro
Peccato che Socrate fosse gay e che nemmeno Dante per quanto mettesse i sodomiti (etero e gay) nell'inferno era omofobo come te...

Insomma se Vaccaro è il fulgido esempio di come si pensa e ci si comporta a non mangiare carne che dire... dateme 'na bistecaaaaa
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Etichette

altri blog (41) arte (32) astronomia (1) bollettino ufficiale sullo stato del mio umore (58) capitalismo (1) celentano (1) chez moi (1) chez Tam (3) chez Tam (sans Tam) (1) chiesa (4) cinema (138) classismo (1) co (1) comunicazioni di servizio (26) controinformazione (7) cultura (76) diario (92) dieta (3) diritti (1) dischi di Mina (1) ecologia (30) elezioni (6) eventi (78) femminile dei nomi (1) femminismo (1) festival del film di roma 2009 (3) festival di cinema (1) festival internazionale del fil di Roma 2010 (4) festival internazionale del film di Roma 2009 (9) Festival internazionale del film di Roma 2011 (10) festival internazionale del film di Roma 2012 (2) festival internazionale del film di Roma 2013 (1) Fiction Fest 2009 (2) Fiction Fest 2010 (2) Fiction Fest 2011 (1) Fiction Fest 2012 (1) Ficton Fest 2012 (2) fiilm (2) film (1) foto (5) giornalismo (1) informazione (135) internet (1) kate bush (1) La tigre di Cremona (1) letture (4) libri (12) lingua (1) maschilismo (18) mina (2) Mina Cassiopea (1) mina da 1 a 50 (97) Mina Fan club (1) Mina Mazzini (1) Mina Orione (1) misoginia (5) musica (246) neofascismo (56) netiquette (6) omofobia (6) parigi chez moi (1) patriarcato (2) politica (318) politiche del corpo (202) pregiudizi (1) pubblicità (29) radio (3) razzismo (3) referendum 2011 (1) ricordi (21) ricorrenze (54) sanremo (3) sanremo 2010 (2) scienza (60) scuola (43) sessismo (60) sessismo nella lingua italiana (1) Sony (1) spot (3) star trek (1) storia (126) teatro (36) tecnologia (7) traduzioni (1) transfobia (1) tv (82) video (183) Warner (1) X-factor (1) X-factor 5 (2)