3 febbraio 2007

lettera aperta al TG 5

Caro TG5, cara Mediaset,
sono colpito dalla sorte del poliziotto rimasto ucciso durante gli scontri con a tifoseria a Catania. Che qualcuno muoia mentre svolge il proprio lavoro è doloroso, che muoia poi per i futili motivi di "tifoseria" che hanno portato alla morte dell'agente è ancora più triste.
Non posso però restare indifferente al vostro sciacallaggio mediatico, alla vostra ipocrisia, alla vostra volontà politica e strategia ideologica, che mi fa orrore e vi rende ai miei occhi moralmente colpevoli di quell'omicidio quasi quanto chi lo ha materialmente eseguito. Avete deciso di organizzare una ...colletta per far arrivare qualche soldo extra alla famiglia della vittima.
Ogni anno in Italia muoiono qualcosa come 800 persone nel mondo del lavoro, vittime del lavoro cosiddetto "regolare", per mancanza di rispetto delle norme di sicurezza o per non aver istruito la mano d'opera che han usato utensili senza le conoscenze necessarie.
Cittadini italiani, padri di famiglia, che svolgevano il proprio lavoro proprio come il poliziotto da voi sponsorizzato. Eppure quando, la settimana scorsa, sono state date le cifre definitive dei primi 11 mesi del 2006 nessuno dei tg Mediaset ha dato alla notizia adeguato spazio (Studio aperto non ne ha proprio parlato... Eppure molto spesso quegli operai morti sono giovani e giovanissimi...) Quelle morti non sono dettate dal caso, ma dalla malafede di chi vuole risparmiare, di chi non fa rispettare le norme di sicurezza per convenienza economica e cinismo.
Perché non organizzare collette anche per loro ? Perché almeno non restituire dignità alle loro morti dando voce alla loro disgrazia? Che forse le vedove degli operai sono meno bisognose di quelle della polizia? Che forse la morte di un operaio fa meno notizia di quella di un poliziotto massacrato dai fanatici del calcio? Per voi evidentemente sì visto che del poliziotto vi occupate e degli 800 operaio morti no (per tacer di quelli del lavoro nero...). Evidentemente usate le disgrazie altrui per fare audience, per scelte di campo ideologiche, non so. So di sicuro che al posto della famiglia colpita dalla "disgrazia" (che linguaggio artefatto e retorico, Cristina Parodi che pessima attrice!!!) restituirei i soldi al mittente non lasciando che la morte di un uomo che faceva solo il proprio lavoro venga strumentalizzato da chi il proprio lavoro, quello di informare, non sa più farlo per niente da ormai troppo tempo....
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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