22 ottobre 2009

Un immaginario collettivo troppo bello per essere vero

Appena finita la visione di Plan B (Argentina, 2009) di Marco Berger mi sale un senso di angoscia, per mancanza di felicità. La mia, contro la felicità dei protagonisti del film. Il film che ho appena visto racconta, nonostante tutto,  una storia di onestà.

Bruno, saputo che Pablo, l'attuale ragazzo della sua ex, ha avuto in passato una storia con un ragazzo, cerca di sedurlo, con lo scopo di far tornare la sua ex con lui. Bruno ancora la vede, ci va anche a letto, ma "in amicizia", di tornare con lui, lei, non ne ha alcuna intenzione (conosci il significato della parola "mai" gli chiede lei...).
Bruno fa amicizia con Pablo (vanno nella stessa palestra). Il film racconta della nascita della loro amicizia, tenera, profonda. Il film è però,per noi spettatori, anche l'attesa della seduzione, che non arriva mai. Vediamo i due ragazzi dormire insieme diverse volte, fingersi gay con una ragazza appena conosciuta (per gioco)... Strada facendo scopriamo che Pablo non è mai stato con un ragazzo e che Bruno sta riuscendo a farlo innamorare. Ma quando sembrano pronti ad andare a letto Pablo scopre che Bruno è l'ex della sua ragazza (che intanto ha lasciato, per via di una lettera scrittagli da Bruno che lo vediamo leggere ma il cui testo resta a noi sconosciouto). Così per vendicarsi Pablo prima gli propone di andare a letto con lui e poi dice di non farcela e che poi ha la sua ragazza (che ha già lasciato invece). Bruno ci rimane male, inaspettatamente. Così quando la sua ex, ormai libera, gli propone di tornare insieme Bruno le dice "sì certo ma non c'è fretta". In un ultimo incontro Bruno riesce a confessare a Pablo di essere innamorato di lui, Pablo gli mostra la foto sua che tiene nel portafogli (che aveva perso e che Bruno gli ha riportato, galeotto fu il portafogli...) e stavolta, senza secondi fini, i due ragazzi si baciano e NON li vediamo fare sesso.

Il mio amico Ross mi dice questi film fanno male perché creano un immaginario collettivo che non esiste. Poi scappa all'ultima proiezione che io decido di disertare perché voglio assaporarmi gli effetti di questo film
Già, gli effetti. In sala nessuno applaude (di solito lo si fa alla fine delle proiezioni) i ragazzi hanno tutti un sorriso tra il malizioso e l'imbarazzato, le ragazze sono tutte commosse ma anche (credo) toccate dall'esclusione che un'amicizia maschile sfociata in amore pone loro dinanzi.

L'idea indovinata del film è che Pablo e Bruno arrivano ad amarsi per amicizia e non per desiderio sessuale.
E' più di un'idea, è una coordinata morale. A differenza di tutti i film a tematica pensati per un pubblico etero (non ultimo Viola di mare) dove l'amore è detto ma non ne viene mostrata la radice, il fondamento, venendone mostrato solo l'effetto e cioè il sesso (Brockeback Mounatn ne è un altro esempio) Plan B ci mostra l'affetto, la condivisione, i sentimenti scambiati, ma, anche, l'onestà con se stessi dei due innamorati. Quando Pablo scopre che Bruno è l'ex della sua ragazza e che ci scopa ancora, piange (e l'attore, Luca Ferraro, è bravissimo nel mostrarne tutti i passaggi psicologici: scoperta dell'inganno, meraviglia, delusione, rabbia, tristezza, solamente con l'espressione del viso...) e i dubbi che aveva su quel che provava per lui (motivo per cui ha lasciato la sua ragazza) sono ormai certezza. Bruno si confida con un amico dicendo di non sapere se gli piacciono gli uomini ma di provare per Pablo dei sentimenti. E, senza sovrastrutture, i due ragazzi si confessano il reciproco innamoramento.
Una volta un compagno (nel senso di un ragazzo che militava nella mia stessa organizzazione di sinistra) con il quale andavo a letto mi ha detto a me non piacciono gli uomini, a me piaci Tu. Al di là delle etichette, dei ruoli, delle definizioni, sono le relazioni tra le persone a dirimere e stabilire rapporti o priorità. Ma ha ragione Ross a dire che questo immaginario non esiste.
O meglio, esiste, ma è troppo in alto, troppo al di là della portata di molti, di noi...

Manca quell'onestà, prima di tutto con se stessi, e la volontà di amare e farsi amare alla quale tanti, troppi, preferiscono una superficiale attrazione per i corpi. Ecco perché tutti scopano ma poi si lamentano di non avere amore...
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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