20 ottobre 2012

Muticentrum l'anacronistico e sessista maschilismo della pubblictà di un integratore alimentare.

Ecco un classico esempio, anche piuttosto banale, di stereotipi di genere.

Lui ama il calcio, lei no.

Lei adora lo shopping che è ancora più frivolo del calcio (se possibile).

Lui ama l'economia che è importante e da essa dipende il benessere del paese, lei invece ama l'arte della quale, in Italia, nonostante il cospicuo numero di opere d'arte presenti nel Paese, non gliene frega niente a nessuno.


Lei e Lui.

Non già Annalisa e Mario, cioè quella donna e quell'uomo, ma tutte le donne e tutti gli uomini.

Perchè tutt* hanno delle differenze nel comportamento, nel carattere e negli interessi che sono determinate dalle stesse cause di quelle che determinano le differenze organico-biologiche.
Il sesso di appartenenza. 

Già perchè questa pubblicità vende degli integratori di vitamine e sali minerali differenziati il prodotto in base al sesso.

Una pubblicità che confonde il sesso col genere.

Una distinzione questa non immediata eppure che serve a mostrare bene la base sessista del maschilismo mondiale.

Distinguere tra

sesso
= le differenze biologiche ed anatomiche tra maschio e femmina, il corredo cromosomico, la forma dell’apparato sessuale

e genere=il processo di costruzione sociale e culturale cioè la rappresentazione, la definizione e la distinzione dei comportamenti che distinguono gli uomini dalle donne

separa le differenze fisiche tra i corpi del maschio e della femmina, sia i caratteri primari (apparati riproduttivi e biochimica) sia secondari, morfologia del corpo,
dai ruoli sociali (comportamenti, interessi, atteggiamenti, linguaggio del corpo)
che attribuiamo agli uomini e alle donne a partire dalle differenze di sesso.

In realtà le cose sono ancora più complesse perchè anche le differenze di sesso sono una costruzione sociale e non riguardano esclusivamente la biologia.

Per esempio il fatto che il corpo della donna sia nella media meno tonico di quello di un uomo non è un fatto ascritto nella natura ma nella cultura.

Mediamente si ha una percezione dei tratti fisici della donna più muliebri (nomen omen) rispetto quelli previsti da madre natura per motivi di ordine sociale, culturale, anche iconico, ma non biologico.

In questa pubblicità invece si insinua che le differenze di comportamento e di carattere abbiano la stessa natura delle differenze biologiche che richiedono minerali e vitamine diversi nell'uomo e nella donna.

Niente di più discutibile. e non ci vogliono le competenze mediche di un endocrinologo per contestare questa costruzione sessuata del genere umano.

Le esigenze di vitamine e minerali cambiano molto di più in base al tipo di attività fisica e intellettuale che si svolge che in base al sesso di appartenenza.

Inutile dire che questi integratori non servono a nulla (se non fanno addirittura male...) e che sono solamente un modo per spillare soldi.

Ma questa pubblicità conferma, con una pericolosa parvenza pseudoscientifica, le discriminazioni sessiste che ancora cercano di ascrivere le differenze di carattere non già alla personalità delle singole persone ma al loro sesso di appartenenza.


Analizziamo più da vicino il maschio e la femmina presentati nella pubblicità.


Lui ha la barba, percepita come tratto distintivo maschile, cioè del sesso e non del genere.
Ecco un altro esempio di costruzione sociale del corpo.

Si inducono le persone a percepire i peli come tratto distintivo del sesso maschile e non invece, come è, del genere uomo.
Anche la donna ha i peli, tanto che se li depila.
Con vari sistemi, ma anche con dei rasoi che sono fabbricati con gli stessi principi di quelli per uomini anche se hanno forge colori diversi quelli femminili sono più tondeggianti quelli maschili più squadrati o tecnologici.
Qualcuno e, purtroppo, qualcuna, potrebbe obbiettare che i peli del viso maschili sono più ispidi di quelli femminili e che dunque i due rasoi devono essere costruiti tenendo conto di queste differenze.

Si ripresenta qui la differenza tra sesso e genere.

Nessuno mette in discussione che i peli della barba di un uomo siano diversi dai peli del volto o delle gambe di una donna ma le differenze tra i rasoi maschili e femminili non dipendono dalla differenza di funzionamento (o costruzione) si concentrano sulla forma esteriore sganciata da quella funzionale.
Lui ha i capelli corti, lei i capelli lunghi. Un tratto quello dei capelli lunghi oggi annoverato tra le caratteristiche che individuano nei bambini e nelle bambine la fluidità di genere. Si dice che i bambini che portano i capelli lunghi sono fluidi rispetto il loro genere biologico.

Di nuovo si confonde una indicazione di genere con quella di sesso.

La lunghezza dei capelli maschili varia nella stroia avendo anche significati politici diversi.

Celebre l'avversione per i capelli lunghi di Pasolini  che riconcedendone la volontà protestataria di hci li portava ne constatava invece il borghese conformismo.

Basta fare un veloce giro in internet per vedere i significati e le implicazioni sociologiche della lunghezza dei capelli che tutto hannoa  che fare tranne che con il sesso di apaprtenenza, ma sempre e solo con il genere che è una csotruzione sociale (antropologica).

Il linguaggio del corpo.
Lui apparentemente sta con le braccia conserte. e in realtà guardiamo meglio


le mani sono leggermente fuori fuoco, segno evidente che le sta muovendo. Quasi a suggerire il gesto che si sia rimboccato le maniche (lavorare, sfacchinare, sfaticare, darci dentro, sgobbare) oppure che abbia appena assunto questa posa. Un gesto comunque non statico, che suggerisce faticità, alacrità e, al contempo, benevolenza nei confronti di chi guarda.

L'uomo (genere). Il fare.


La donna invece ha il braccio destro lungo il corpo e la mano sinistra poggiata al fianco in modo da accompagnare la curva del bacino che, nella costruzione sociale gel corpo femminile, è più generoso di quello maschile (se non credete a me... leggete qui).
Insomma un gesto precipuamente femminile. Io, di mio, aggiungo che è il segno di chi non sta facendo nulla, più statico e meno fatico di quello dell'uomo. Infatti la donna nell'immaginario sessista non lavora ma sta a casa a badare ai figli e al benessere del marito...

Anche il fatto che entrambi portino una camicia bianca non serve a accomunare ma a differenziare i due generi (spacciandoli per sessi). Lui ha la camicia col colletto, allacciata fino al penultimo bottone. Un minimo di comodità ma il massimo della compostezza.

Lei ha una camicia senza colletto, sotto la quale si intravede una maglia che lascia scoperta la zona subito sotto il collo. Un pezzo di pelle in più rispetto all'uomo come a sottolineare la diversa natura anche delle potenzialità seduttive dei due generi (spacciati sempre per due sessi).


Non vi tedio con il sito di Multicentrum la marca di questi due integratori alimentari. Se volte potete divertirvi nel constatare l'aleatorietà delle differenze fisiche riportate. Riporto solamente il differente fabbisogno di calcio negli uomini e nelle donne così spiegato nel sito:
E' più evidente nelle donne che negli uomini perchè con il sopraggiungere della menopausa le donne smettono di sintetizzare calcio e sono più portate a problemi di osteoporosi degli uomini...
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Etichette

altri blog (41) arte (32) astronomia (1) bollettino ufficiale sullo stato del mio umore (58) capitalismo (1) celentano (1) chez moi (1) chez Tam (3) chez Tam (sans Tam) (1) chiesa (4) cinema (138) classismo (1) co (1) comunicazioni di servizio (26) controinformazione (7) cultura (76) diario (92) dieta (3) diritti (1) dischi di Mina (1) ecologia (30) elezioni (6) eventi (78) femminile dei nomi (1) femminismo (1) festival del film di roma 2009 (3) festival di cinema (1) festival internazionale del fil di Roma 2010 (4) festival internazionale del film di Roma 2009 (9) Festival internazionale del film di Roma 2011 (10) festival internazionale del film di Roma 2012 (2) festival internazionale del film di Roma 2013 (1) Fiction Fest 2009 (2) Fiction Fest 2010 (2) Fiction Fest 2011 (1) Fiction Fest 2012 (1) Ficton Fest 2012 (2) fiilm (2) film (1) foto (5) giornalismo (1) informazione (135) internet (1) kate bush (1) La tigre di Cremona (1) letture (4) libri (12) lingua (1) maschilismo (18) mina (2) Mina Cassiopea (1) mina da 1 a 50 (97) Mina Fan club (1) Mina Mazzini (1) Mina Orione (1) misoginia (5) musica (246) neofascismo (56) netiquette (6) omofobia (6) parigi chez moi (1) patriarcato (2) politica (318) politiche del corpo (202) pregiudizi (1) pubblicità (29) radio (3) razzismo (3) referendum 2011 (1) ricordi (21) ricorrenze (54) sanremo (3) sanremo 2010 (2) scienza (60) scuola (43) sessismo (60) sessismo nella lingua italiana (1) Sony (1) spot (3) star trek (1) storia (126) teatro (36) tecnologia (7) traduzioni (1) transfobia (1) tv (82) video (183) Warner (1) X-factor (1) X-factor 5 (2)