27 agosto 2009

Cirillo

29 Febbraio 1996 27 Agosto 2009

Capro espiatorio?

Questo è Alessandro Sardelli, Svastichella, ritratto dal fotografo del Tempo, durante l'arresto, avvenuto ieri, 26 agosto, alle 11,05.
40 anni, ex pugile, abita al terzo ponte del Laurentino 38. Con lui è sceso il padre, e alcuni parenti tra i quali la sorella, infuriata per la presenza del fotografo de Il Tempo, al quale ha cercato di strappare la macchina fotografica (fonte Il Tempo).

Svastichella è accusato di aver accoltellato Dino, 28 anni, della Marche, ricoverato all'ospedale Sant'Eugenio con polmone e fegato bucati dalle coltellate, e [di aver] colpito alla testa con una bottiglia il suo amico Giuseppe, napoletano, di 44, esperto informatico residente in Spagna(Il Tempo).

Presunto aggressore perché, per la legge italiana, e di ogni altro paese democratico, la presunzione di innocenza è uno dei cardini della giustizia.

Per i poliziotti che hanno avuto a che fare con lui fino a pochi mesi fa, fra i vicoli e le strade del Laurentino 38, vedere «Svasti­chella » trattenuto in carcere sarebbe una vera sorpresa. «L’abbiamo arrestato 6-7 volte, ma è sempre uscito: ha un certificato di semi-infer­mità mentale che lo considera un soggetto in­compatibile con il regime carcerario. Speriamo che questa volta non finisca come al solito», spiegano quasi rassegnati a quella che, almeno fino a ieri, sembrava una legge non scritta.(fonte Corriere della sera)

Svastichella ' ex boxeur, ex topo d'appartamento, poi diventato spacciatore, (...) si vantava con gli abitanti di questo pezzo di Bronx romano di essere "un fascista vero che odia gli omosessuali". Vanterie che l'ironia, tutta romanesca, gli era valso il soprannome irridente di Svastichella. Dal giorno della denuncia in stato di libertà - diventata oggetto di scontro tra Campidoglio e Procura - da sabato scorso e fino alla cattura Sardelli era tenuto costantemente sotto controllo da una volante e da un servizio di controllo. (fonte Ansa).

Infatti La notte di sabato, quella del ferimento, la Squadra mobile lo aveva identificato e denunciato a piede libero per tentato omicidio. Le dure critiche, specie del sindaco di Roma Gianni Alemanno, avevano spinto la Procura a tornare sui suoi passi e a chiedere l'arresto dell'indagato, già con precedenti penali per droga e reati contro il patrimonio.
L'altro ieri il pm Pietro Pollidori ha firmato la richiesta di custodia cautelare e ieri il gip Renato Laviola l'ha firmata. «Sussiste la possibilità e vi è il concreto pericolo che l'indagato possa commettere reati della medesima fattispecie» scrive il giudice. Sardelli sarebbe stato riconosciuto da cinque persone presenti durante l'aggressione. (Il Tempo).

Una vera fortuna per Alemanno che può ricostruirsi una verginità antiomofoba quando nei mesi passati ah messo i bastoni tra le ruote prima al pride e poi al Village ( i suoi vari assessorati accampavano mille scuse per negare i permessi pochi giorni prima delle manifestazioni, ben dopo che erano state presentate le richieste di autorizzazione).
Che Svastichella non sia stato arrestato subito permette Almeanno di mettere in cattiva luce procura e giudici, cavalcando l'onda della pena certa, istigando all'intolleranza, all'odio e a una strisciante paura..

A leggere certi commenti sembra esserci riuscito in pieno:

ma che ci fai con uno così? cosa te lo tieni a fare? poi parliamo dei pericoli derivanti dagli extracomunitari...uno così lo chiudi in un manicomio criminale per tutta la vita, è socialmente pericoloso, ieri rubava e rapinava, oggi accoltella un gay, domani? bisogna prevenire, difendersi, o lo buttiamo nel mare al largo di malta o lo chiudiamo in galera avvolto da catene fino alla sua fine. Scusate, in genere sono democratico, ma se penso a cosa potrebbe fare un domani, a mia figlia, a mia madre o a quelle di un altro provo rabbia e impotenza
A parte le implicazioni di carattere sanitario legale, il problema principale è che a Roma questi soggetti sono in aumento e stanno piano piano impossessandosi della città, li vedi allo stadio, al mare, la sera in giro, in macchina, Il comune denominatore è l'uso della violenza per sopraffare il prossimo,perchè sono cresciuti così..con questo codice.Le stesse forze dell'ordine li temono..provate voi ad entrare in posti come il Laurentino 38,ci vorrebbe mezzo esercito. E' una questione culturale..se il più forte decide che è ora di schiacciare il più debole, il più debole soccombe e questa città diventa una giungla.Ciò potrebbe portare quindi tutti ad armarsi di coltelli e roba varia per difendersi,e quindi addio Roma e addio sicurezza.Temo che le forze dell'ordine non siano più in grado di arrestare questa emorragia senza nessun aiuto governativo.Con tanti saluti al buon senso, al rispetto per il prossimo.E alla vita delle persone. cococo
La semi-infermità mentale, non è di per se motivo di impunità; esiste l'istituto giuridico dell'interdizione ed esistono gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per chi è pericoloso socialmente. Il buonismo non è nè di sinistre nè di destra è semplicemente stupido Sergino

Purtroppo questi commenti non compaiono sul sito del Tempo ma su quello del Corsera...

Se la colpa è di un matto incarceriamolo, interdiamolo, uccidiamolo...

Per me questi commentatori sono fatti della stessa pasta di Svastichella.

In quanto alla sua colpevolezza, siamo tutti colpevoli. Tutti.
Perché siamo un popolo di evasori, di violatori di tutte le leggi del vivere civile,
in una parola, perché siamo ITALIANI.

Perché già la stampa ha creato il caso omofobia (come godono dell'attentato incendiario al Qube, ribattezzato discoteca gay, quando è un poto polifuzionale che solo una volta a settimana ospita Mucca assassina ma le altre 6 sere ospita concerti Metal e quant'altro).
E noi, pecoroni a credere a quel che ci dicono questi delinquenti che si pretendono giornalisti.
Invece di protestare a milioni contro questa stampa degna nemmeno della peggiore Novella 2000 siamo contenti che il matto finché si può, stia dentro. Così abbiamo tutti la coscienza a posto.
Per il resto preghiamo dio che la prossima coltellata non tocchi a noi...

Miriam Mafai su Repubblica chiede una legge sull'omofobia.

E non capisce che Svastichella è il prodotto dello sdoganamento del fascismo compiuto in 20 anni.
Quello stesso sdoganamento che ha permesso a Fini di andare a Israele e a chiedere scusa per i crimini del fascismo.
Senza che nessuno scendesse in piazza per ristabilire la verità, la Storia, il sneso delle cose.

Mafai non capisce ce la mano di Svastichella è la stessa che colpisce extracomunitari, donne, ragazzi e ragazze comunisti uccisi solo perché rossi

Non serve una legge contro l'omofobia, no si combatte questo clima di intolleranza (per usare un eufemismo) con leggi punitive.
Lo stato che punisce ammette la sua impotenza.
Bisogna rieducare i cittadini, tutti, iniziando a far rispettare le file, a pagare le tasse, spegnendo le tv, cambiando giornali e governo.
Se c'è la volontà popolare lo si può fare.

IL POPOLO PUO'. Se vuole.

Ma vuole?






bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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