20 giugno 2008

Il quarto pure!

Continua la pubblicazione di recensioni di altrettanti spettacoli sul sito teatro.org.
Ecco il nuovo link

Picchì mi guardi si tu si masculo.

Un nuovo blog che ho incontrato...

è universofrattale il blog di Snapshot




che sta per laurearsi in fisica... Così in questo blog torna un po' di scienza come mi ero ripromesso quando lo aprii nel lontanissimo dicembre del 2004...

Aumenta di giorno in giorno cari miei Lurker il numero di blog da leggere...

Gloucester, Massachusetts (2)

Mi sembra utile fare un confronto tra la stessa notizia data da un nostro quotidiano e da un quotidiano statunitense.

ecco Repubblica:
WASHINGTON - Nella terra che un tempo apparteneva ai Puritani, in quel New England che invano tentò di esorcizzare con lapidazioni, fuoco e cappio il demonio della carne dalle proprie donne, le ex Vergini di Salem formano un patto fra di loro per diventare "le ragazze madri" di Salem e scoppia l'epidemia delle gravidanze volontarie fra ragazzine.

In un liceo di Gloucester, nel Massachusetts, a pochi minuti proprio dalla Salem dei tremendi processi alle "streghe" a fine Seicento, diciassette teen agers di quindici e sedici anni esibiscono contemporaemente e con orgoglio il loro pancione, senza rivelare chi siano i padri. E spiegano a sbigottiti presidi, professori, genitori e amministratori che l'hanno fatto "perché lo volevano fare". Non il sesso, che a 14 anni in media la maggioranza di maschi e femmine comunque comincia a praticare senza curarsi delle inutili campagne nazionali per l'astinenza e la castità, ma la maternità singola. La maternità come sfida e come affermazione di loro stesse.

Prima ancora che la statistica allertasse gli adulti, di fronte alla scoperta che quelle diciassette adolescenti in attesa erano almeno il quadruplo della incidenza media e accettata come normale di studentesse incinte fra le 600 iscritte in quell'istituto (quattro ogni anno), fu lo strano comportamento delle ragazze che facevano i test di gravidanza nell'infermeria del liceo, con i kit, i prodotti acquistabili in ogni farmacia a inquietarli. Quando il risultato era negativo, dunque non risultavano incinte, anziché respirare sollevate e innalzare ringraziamenti al cielo come milioni di adolescenti, le ragazze si mostravano deluse e imbronciate. E si ripresentavano per nuovi test, mese dopo mese, fino a quando scoprivano, felici, di essere in attesa.

Una breve indagine, e le loro franche risposte, rivelarono che non soltanto esse avevano fatto il possibile per essere fecondate, ma che tra loro esisteva addirittura un patto segreto per raggiungere, possibilmente insieme e contemporaneamente, la maternità. Si dicono ispirate dal cinema, da film di buon successo diffusi all'inizio di quest'anno, "Juno", e "Knocked Up" (slang per "essere incinta") storie sentimentali ed edificanti di donne che decidono, anziché abortire come sarebbe stato loro diritto e scelta, di far nascere il bambino e che sono state adottate da movimenti abortisti come materiale di propaganda "per la vita".

Ma nel copione di quei film, le gravidanze sono involontarie, "incidenti", come si ripetono ogni giorno nel mondo a giovani e meno giovani. Quello che rende straordinario il caso delle "ex Vergini di Salem" è la scelta, è il patto deliberato fra di loro per farsi ingravidare e per partorire, per usare la propria femminilità come un grido di autonomia, di ribellione e di affermazione. Una riedizione ben più drammatica del celebre slogan delle femministe anni '70, quando proclamavano sulle T-shirt che "l'utero è mio e me lo gestisco io" e si battevano per quel diritto di scelta che in Massachusetts esiste e sarebbe disponibile a quelle studentesse.

Bisogno di sentirsi amate e di poter amare, non l'amante di una sera, un boyfriend o un marito, ma da una creatura tutta loro, da un figlio. Questo hanno detto all'infermiera di servizio e al pediatra di zona per spiegare le loro azioni molte di quelle 17 liceali, che dallo scorso ottobre, quando il patto è scattato, hanno cominciato a tentare di farsi mettere incinta. Tacendo, tutte, i nomi dei padri.

Sono stati interrogati i loro compagni di scuola maschi, che tutti negano. E' stato fermato dalla polizia un senzatetto, un operaio stagionale migrante, che si aggirava attorno al liceo di Gloucester nel periodo in cui le studentesse hanno cominciato a farsi fare i test di gravidanza in massa e la procuratrice della repubblica locale sta pensano a ipotesi di incriminazione contro ignoti per stupro legale, poiché far sesso con una minorenne è, indipendentemente dalle intenzioni di lei, un crimine.

Forse la spiegazione del mistero delle ex vergini del New England sta oltre i confini della criminalità, della ingenuità o delle suggestioni di giovanissime sedotte dall'idea della maternità come rivolta. Sta esattamente nella crisi di identità e di vita quotidiana che ha afferrato la cittadina di Gloucester, come sconvolse il New England dei Puritani duecento vent'anni or sono. Gloucester, una comunità religiosissima, dunque molto esposta alla predicazione contro il sesso prematrimoniale, è, da tempo, in enormi difficoltà economiche, per il collasso della pesca nei banchi dell'Atlantico che l'aveva resa prospera. Proprio come Boston, Salem e le colonie Puritane si dibattevano, alla fine del XVII secolo, tra difficoltà economiche e inverni terribili.

I New Englanders del 1690 videro nel demonio, e nelle donne che se ne lasciavano sedurre, la causa dei loro mali. Le pronipotine hanno creduto di vedere nel proprio corpo di donna, nella loro capacità di creare e dare vita, la risposta alla depressione individuale e collettiva che ha afferrato la loro comunità, rinunciando a quegli uomini, a quei padri, a quella famiglia che non è riuscita a proteggerle dalla solitudine e dall'impoverimento.

Il pediatra della scuola ha subito chiesto che sia intensificata l'educazione sessuale e psicologica delle 600 studentesse del liceo, che siano diffusi anticoncezionali gratuiti e siano informate della possibilità di abortire, che venga spiegato a queste giovani che cosa significhi diventare madri singole a 15 o 16 anni, o cedere il proprio bambino in adozione, quando tutte le ricerche notano che le maternità adolescenziali sono tra le prime cause di povertà per le madri e di vite amare per i loro figli.

Ma le gravidanze di teen agers, a volte di bambine, stanno crescendo ovunque, negli Stati Uniti, dopo anni di diminuzione, al ritmo del 3% in più ogni anno. Il diavolo, avrebbero mormorato due secoli or sono gli esorcisti puritani di Harvard che fin da allora non capivano le donne, deve essere il diavolo.

(20 giugno 2008)


Ed ecco il Time:
As summer vacation begins, 17 girls at Gloucester High School are expecting babies—more than four times the number of pregnancies the 1,200-student school had last year. Some adults dismissed the statistic as a blip. Others blamed hit movies like Juno and Knocked Up for glamorizing young unwed mothers. But principal Joseph Sullivan knows at least part of the reason there's been such a spike in teen pregnancies in this Massachusetts fishing town. School officials started looking into the matter as early as October after an unusual number of girls began filing into the school clinic to find out if they were pregnant. By May, several students had returned multiple times to get pregnancy tests, and on hearing the results, "some girls seemed more upset when they weren't pregnant than when they were," Sullivan says. All it took was a few simple questions before nearly half the expecting students, none older than 16, confessed to making a pact to get pregnant and raise their babies together. Then the story got worse. "We found out one of the fathers is a 24-year-old homeless guy," the principal says, shaking his head.


The question of what to do next has divided this fiercely Catholic enclave. Even with national data showing a 3% rise in teen pregnancies in 2006—the first increase in 15 years—Gloucester isn't sure it wants to provide easier access to birth control. In any case, many residents worry that the problem goes much deeper. The past decade has been difficult for this mostly white, mostly blue-collar city (pop. 30,000). In Gloucester, perched on scenic Cape Ann, the economy has always depended on a strong fishing industry. But in recent years, such jobs have all but disappeared overseas, and with them much of the community's wherewithal. "Families are broken," says school superintendent Christopher Farmer. "Many of our young people are growing up directionless."

The girls who made the pregnancy pact—some of whom, according to Sullivan, reacted to the news that they were expecting with high fives and plans for baby showers—declined to be interviewed. So did their parents. But Amanda Ireland, who graduated from Gloucester High on June 8, thinks she knows why these girls wanted to get pregnant. Ireland, 18, gave birth her freshman year and says some of her now pregnant schoolmates regularly approached her in the hall, remarking how lucky she was to have a baby. "They're so excited to finally have someone to love them unconditionally," Ireland says. "I try to explain it's hard to feel loved when an infant is screaming to be fed at 3 a.m."

The high school has done perhaps too good a job of embracing young mothers. Sex-ed classes end freshman year at Gloucester, where teen parents are encouraged to take their children to a free on-site day-care center. Strollers mingle seamlessly in school hallways among cheerleaders and junior ROTC. "We're proud to help the mothers stay in school," says Sue Todd, CEO of Pathways for Children, which runs the day-care center.

But by May, after nurse practitioner Kim Daly had administered some 150 pregnancy tests at Gloucester High's student clinic, she and the clinic's medical director, Dr. Brian Orr, a local pediatrician, began to advocate prescribing contraceptives regardless of parental consent, a practice at about 15 public high schools in Massachusetts. Currently Gloucester teens must travel about 20 miles (30 km) to reach the nearest women's health clinic; younger girls have to get a ride or take the train and walk. But the notion of a school handing out birth control pills has met with hostility. Says Mayor Carolyn Kirk: "Dr. Orr and Ms. Daly have no right to decide this for our children." The pair resigned in protest on May 30.

Gloucester's elected school committee plans to vote later this summer on whether to provide contraceptives. But that won't do much to solve the issue of teens wanting to get pregnant. Says rising junior Kacia Lowe, who is a classmate of the pactmakers': "No one's offered them a better option." And better options may be a tall order in a city so uncertain of its future. —with reporting by Kimberley McLeod/New York



Al di là delle differenze culturali l'articolo italiano sbaglia a copiare (perché avranno copiato, magari da una fonte comune, certi passaggi sono troppo simili)
i 1200 studenti diventano 600, qualcun che accusa i film diventa un riferimento fatto dalle stesse ragazze e poi il tono è diverso. Più neutro e informativo quello del Time più con la bocca piena di acquolina da gossip quello di Repubblica (che diventa ogni giorno più illeggibile: quell'indegno riferimento al femminismo e allo slogan "l'utero è mio" paragonato alle ragazze americane fa vomitare ...).

Che dire, ha sempre più ragione Grillo quando manda i giornalisti AFFANCULO...

Gloucester, Massachusetts (1)

Avrete appreso come me delle ragazze di scuola superiore di 15 16 anni che hanno deciso di rimanere tutte incinta.
Io ho appreso la notizia dal gr2, che ha parlato gioco tra bambine con un bambolotto vero. Un tono di sufficienza, quasi sprezzante, come se una sedicenne sia ancora una bambina.
Ma quello che mi ha fato tarsecolare è stato il commento di Paolo Pietropolli charmet, stimato (sic!) psicoterapeuta, che ha detto:
"c'è un aspetto di gruppo che è protagonista principale di tante vicende degli adolescenti attuali sia che decidano di suicidarsi contemporaneamente oppure di fare tutti quanti lo stesso tatuaggio o, in questo caso, entrare in stato di gravidanza quasi contemporaneamente e chi lo sa con quale tipo di fecondazione. L'aspetto importante è questo attivare contemporaneamente una manipolazione molto violenta del corpo per raggiungere un'obbiettivo che non ha nulla a che fare con dare la vita a un bambino. (mia trascrizione, per sentire l'originale cliccate qui)


Altro che tono di sufficienza, questo qui è il classico parlare dell'adulto che minimizza sulle cose da bambini e mette sullo stesso piano il suicidio di massa con il tatuaggio, e considera la gravidanza una manipolazione violenta (!) del proprio corpo. Ed è talmente pieno di questa sicumera da adulto che arriva a chiedersi chissà quali sono stati i mezzi della fecondazione...
Una domanda retorica che nasconde il peggiore moralismo degno della chiesa italiana.
Io mio figlio da questo moralista che confonde suicidio e tatuaggi non lo manderei mai.

Caternia Petruzzi? NO, grazie!!!

Stamane il ministro dell'Istruzione Università e Ricerca (che qualcuno si ostina a chiamare della pubblica istruzione, mentre il ministro in carica vuole proseguire nell'equivalenza tra scuola pubblica e privata anche con aiuti economici, in barba alla Costituzione, vedi il mio post Il governo italiano) ha sospeso Caterina Petruzzi, la coordinatrice della selezione delle prove di maturità, classico capro espiatorio.
Su Repubblica di oggi in un'intervista a lei rilasciata (degna più di un giornale di gossip che di un quotidiano d'informazione...) Caterina Petruzzi cerca di difendersi da almeno uno degli errori (sapete che ieri ci sono stati svarioni sia nella prova di greco che in quella d'inglese...) quello sulla poesia di Montale, con queste considerazioni:
Ma quale errore (...) La lirica di Montale, originariamente, era ispirata al ballerino russo che aveva colpito il poeta per le sue movenze femminee. Nell'ultima versione di "Ossi di Seppia" Montale ha tolto tutte le dediche e ha esaltato il ruolo salvifico dell'amore assoluto di cui è capace solo una donna. L'uomo non è il maschio, ma l'essere umano".

Glissiamo, per il momento, sulla nota filologica dell'espunzione della dedica, le considerazione che Petruzzi fa partono da considerazioni sue personali che sono discutibili e, cosa più importante, non sono di Montale.

"aveva colpito il poeta per le sue movenze femminee" o semplicemente per le sue movenze armoniose?
"ha esaltato il ruolo salvifico dell'amore assoluto di cui è capace solo una donna."

Ma come, dedica la poesia a un uomo e poi l'amore salvifico lo può solo provare una donna? La madre-madonna che prova amore assoluto...

Ma qui siamo la delirio puro!

Cerchiamo di verificare queste affermazioni.

Intanto ecco la poesia


a K.

Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida
scorta per avventura tra le petraie d'un greto,
esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi;
e su tutto l'abbraccio d'un bianco cielo quieto.

Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua,
o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.

Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma,
e che il tuo aspetto s'insinua nella mia memoria grigia
schietto come la cima d'una giovinetta palma...


(Eugenio Montale, Ossi di seppia)


A me pare che quel o lontano e quel o vero non lascino dubbi che si sta riferendo a un uomo e che la donna che ci ha visto Petruzzi fanno parte solo del suo occhiale culturale e non della poesia di Montale...

Ma ecco come si presentava la traccia nel compito d'esame...

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Eugenio MONTALE, Ripenso il tuo sorriso, (da Ossi di seppia, 1925)

Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida
scorta per avventura(1) tra le petraie d’un greto,
esiguo specchio in cui guardi un’ellera(2) i suoi corimbi(3);
e su tutto l’abbraccio d’un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s’esprime libera un’anima ingenua(4),
o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano(5).
Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi(6) in un’ondata di calma,
e che il tuo aspetto s’insinua nella mia memoria grigia
schietto come la cima d’una giovinetta palma.

(1) avventura: caso
(2) ellera: edera
(3) corimbi: infiorescenze a grappolo
(4) ingenua: non toccata dal male del mondo
(5) talismano: amuleto, portafortuna
(6) estrosi: inquieti

Eugenio Montale (Genova, 1896 – Milano, 1981) da autodidatta (interruppe studi tecnici per motivi di salute), approfondì i suoi interessi letterari, entrando inizialmente in contatto con ambienti intellettuali genovesi e torinesi. Nel 1925 aderì al Manifesto degli intellettuali antifascisti promosso da Benedetto Croce. Nel 1927 si trasferì a Firenze, ove lavorò prima presso una casa editrice e poi presso il Gabinetto Scientifico Letterario Viesseux. Nel dopoguerra si stabilì a Milano, dove collaborò al “Corriere della Sera” come critico letterario e al “Corriere dell’Informazione” come critico musicale. Le sue varie raccolte sono apparse tra il 1925 (Ossi di seppia) e il 1977 (Quaderno di quattro anni). Nel 1975 ricevette il Premio Nobel per la letteratura. La sua produzione in versi, dopo l’iniziale influenza dell’Ermetismo, si è svolta secondo linee autonome.

1. Comprensione del testo

Dopo una prima lettura riassumi brevemente il contenuto informativo della lirica in esame.

2. Analisi del testo

2.1. Nella prima strofa il poeta esprime, in una serie di immagini simboliche, da una parte la sua visione della realtà e dall’altra il ruolo salvifico e consolatorio svolto dalla figura femminile. Individua tali immagini e commentale.

2.2. Nel verso 2 ricorre l’allitterazione della “r”. Quale aspetto della realtà sottolinea simbolicamente la ripetizione di tale suono?

2.3. Il ricordo della donna è condensato nel suo viso e nel sorriso, nel quale si manifesta, “libera”, la sua “anima” (v. 6). Prova a spiegare in che senso il portare con sé la sofferenza per il male del mondo può essere, come dice il poeta, “un talismano” (v. 8) per un’anima e come questa condizione possa essere altrettanto serena che quella di un’anima “ingenua” non toccata dal male (v. 6).

2.4. Nella ultima strofa ricorrono espressioni relative sia alla condizione interiore del poeta, sia alla “pensata effigie” (v. 9) della donna. Le prime sono riconducibili al motivo dell’inquietudine, le seconde a quello della calma. Commenta qualche espressione, a tuo parere, più significativa relativa a entrambi i motivi e in particolare il paragone presente nell’ultimo verso.

2.5. Analizza la struttura metrica (tipi di versi, accenti e ritmo, eventuali rime o assonanze o consonanze), le scelte lessicali (i vocaboli sono tipici del linguaggio comune o di quello letterario o di entrambi i tipi?) e la struttura sintattica del testo e spiega quale rapporto si può cogliere tra le scelte stilistiche e il tema rappresentato.

3. Interpretazione complessiva e approfondimenti

Sviluppa con osservazioni originali, anche con riferimento ad altri testi dello stesso poeta e/o a opere letterarie e artistiche di varie epoche, il tema del ruolo salvifico e consolatorio della figura femminile. In alternativa inquadra la lirica e l’opera di Montale nel contesto storico-letterario del tempo. (fonte Magazine Exite)


Ecco ora sbaglierò sicuramente e chiunque ne sappia più di me potrà correggermi ma nei versi
non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s’esprime libera un’anima ingenua,
o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.
non c'è una domanda e due possibili risposte?
Se cioè il ballerino con le sue danze sia un ingenuo che danza perché ignaro dei mali del mondo (che non significa non toccato...) e quindi ottiene il suo effetto consolatorio involontariamente, oppure sia uno tra i tanti che soffrono (e quindi conosce i mali del mondo, ne è consapevole) e che proprio in virtù del suo soffrire la sua danza leggiadria diventa un talismano ?

Chi mi sa rispondere?


Petruzzi comunque è in età pensionabile che lasci il posto a chi ha idee meno clericali sul ruolo salvifico della donna...

20 giugno Giornata Mondiale del Rifugiato






Perché una Giornata Mondiale del Rifugiato

Per anni, molti paesi e regioni hanno celebrato le loro giornate, o anche settimane, del rifugiato. Di queste celebrazioni, una delle più famose era l'Africa Refugee Day, che già in diversi paesi del continente si celebrava il 20 giugno. Come espressione di solidarietà con l'Africa, che ospita milioni di rifugiati e che ha sempre tradizionalmente mostrato grande generosità verso di loro, nel 2000 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato all'unanimità una speciale Risoluzione che ha designato il 20 giugno di ogni anno come la Giornata Mondiale del Rifugiato.

La Giornata Mondiale del Rifugiato dovrebbe costituire un momento per fermarsi a riflettere sulla drammatica condizione dei rifugiati e sull’inesauribile coraggio che impiegano in ogni fase della loro personale vicenda: se gli stessi rifugiati si rifiutano di abbandonare la speranza, come possiamo farlo noi?

Il Premio Nansen per i rifugiati

Una parte importante di ogni celebrazione della Giornata Mondiale del Rifugiato è il Premio Nansen per i Rifugiati, che viene consegnato in una cerimonia che si tiene in questa speciale giornata. Conosciuto in precedenza come Medaglia Nansen, questo premio, assegnato ormai da oltre 50 anni, ha preso il nome dell'esploratore artico norvegese Fridtjof Nansen, che nel 1921 fu nominato dalla Società delle Nazioni – precorritrice dell’Organizzazione delle Nazioni Unite - primo Alto Commissario internazionale per i rifugiati. Il premio, che consiste in una medaglia e in una somma in denaro di centomila dollari, è assegnato ogni anno a una persona o a un'organizzazione che si sia distinta nel sostenere la causa dei rifugiati. Tra i recenti vincitori vi sono la signora Graça Machel, il Maestro Luciano Pavarotti e l’operatrice umanitaria Annalena Tonelli.

Celebriamo!

La Giornata Mondiale del Rifugiato è un omaggio all'indomabile energia e coraggio dei rifugiati di tutto il mondo, e come tale dovrebbe essere una vera celebrazione. In tutto il mondo questa giornata di festa e omaggio si esprime in centinaia di modi diversi, da concerti rock a conferenze a commemorazioni religiose. Ma che venga celebrata con una semplice festa di paese, con un’iniziativa scolastica o con una cerimonia delle Nazioni Unite, il 20 giugno è una giornata nella quale pensiamo ai rifugiati di tutto il mondo ed estendiamo a loro il nostro incoraggiamento, sostegno e rispetto.

“Vi esorto a celebrare lo straordinario coraggio

e il contributo apportato dai rifugiati di ieri e di oggi”

[Kofi Annan, ex Segretario Generale delle Nazioni Unite]

dal sito dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)


Menomale che qualcuno in Italia ci pensa. Certo, con l'attuale maggioranza parlamentare, non le Istituzioni.
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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