3 maggio 2008

I deliri di un paese di merda

Da quando Visco ha messo su internet la dichiarazione dei redditi degli italiani si è levato un coro di proteste e di denunce.

Secondo Rosario Bellino, presidente dell'Associazione antiracket e antiusura Confcommercio "Ugo Alfino" di Catania, con la pubblicazione on line dei redditi "potremmo avere più problemi. Siamo a rischio ancora di più". "Gli imprenditori seri che hanno un certo reddito - continua - hanno il timore di farsi notare, e per questo mantengono un tenore di vita normale, senza esagerare nell'esibizione della ricchezza".(fonte La Repubblica)


Una risposta ideologizzata. Nel capitalismo l'accumulo di capitale non ha come scopo l'incremento del tenore di vita. Quello è un effetto secondario. Normalmente anche un medio imprenditore ha una disponibilità di soldi che è ben maggiore di quella di un lavoratore dipendente, un quadro medio (diciamo un preside di liceo). Quindi il suo tenore di vita è comunque superiore a quello di operai e pensionati. Scusate ma non mi viene da dire "poverino".

Con la pubblicazione dei dati, per l'ex comandante generale della Guardia di Finanza "hanno messo i poveri cittadini in piazza, spiabili da parte di tutti, così aumenteranno le delazioni: hanno messo gli italiani in un mare di guai".
(fonte La Repubblica)

Io non ho nulla da nascondere invece e credo che in un paese con un tasso di evasione fiscale più che doppio rispetto il resto di Europa che tutti conoscano i redditi di tutti mi sembra un esercizio di democrazia.
Intanto fa capire l'onestà delle persone perché è facile calcolare la differenza tra quanto dichiarato (perché i dati non dicono, tranne che per i lavoratori dipendenti le cui tasse sono prese alla fonte) e quanto presumibilmente viene percepito. E se si evade le tasse ogni delazione non è solo un diritto del cittadino ma un dovere.

Che il codacons poi denunci Visco la dice lunga sul profilo etico di questa come di altre associazioni dei consumatori pronte a sparare a zero quando vengono violati diritti (presunti o reali )m ma prime a sottrarsi ai doveri come a quello della trasparenza, soprattutto in Italia.

E che in Italia la democrazia è solo un parere sempre più sbiadito lo si legge sullo stesso articolo di repubblica
Il Garante sollecita il Fisco ad inviargli entro lunedì un documento contenente gli elementi richiesti "al fine di una piena valutazione della vicenda". E mette in guardia gli utenti di internet: l'accessibilità dei dati "non significa che essi siano di per sé liberamente diffondibili da qualunque utente della Rete. La loro ulteriore diffusione può esporre a controversie e conseguenze giuridiche".
(fonte La Repubblica)

Se si cercava un modo per mettere il bavaglio alla libera informazione della rete sembra che ci si sia riusciti.

Mostre che voglio vedere 2


L'800 alle Scuderie del quirinale.

G. Pellizza da Volpedo, Il Quarto Stato, 1901 - copyright Comune di Milano - tutti i diritti di di legge riservatiOttocento: per la prima volta una mostra dedicata alla pittura dell'Ottocento in Italia che racconta la nostra storia con un taglio e in una prospettiva di grande arte europea.
Non si può dimenticare che il secolo in cui l'Italia conquistò la sua libertà e l'indipendenza nazionale, l'età cioè del Risorgimento, sembrò però segnare la perdita dell'antico primato, quando per secoli la civiltà e la cultura italiana avevano dominato il mondo. Se il melodramma, con Rossini, Donizetti, Bellini, Verdi, Puccini, fu e rimarrà universale, nel campo artistico solo lo scultore Canova, all'inizio del secolo, e i pittori Boldini e Segantini, alla fine, hanno goduto di una vera fortuna internazionale.

Questa mostra rappresenta dunque una grande sfida. Le Scuderie del Quirinale ospitano circa 100 capolavori selezionati da Maria Vittoria Marini Clarelli, (Soprintendente alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma), Fernando Mazzocca e Carlo Sisi (i maggiori studiosi dell'arte del secolo e già curatori delle mostre dedicate ai Macchiaioli e a Boldini che hanno riscosso un eccezionale successo di pubblico e di critica), per illustrare quanto moderno e sorprendente possa essere il nostro Ottocento.
G. Fattori, In vedetta, 1872,Collezione privataGli strepitosi ritratti, i sensuali nudi femminili, le opere divenute proverbiali come il Bacio di Francesco Hayez, le malinconiche scene familiari, l'indimenticabile Canto di uno stornello di Silvestro Lega, le smaglianti tavolette (su cui svetta l'incanto dei Bagni della Rotonda Palmieri di Giovanni Fattori) o il celeberrimo, storico, Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, chiamati a raccolta dai maggiori musei e dalle collezioni private più esclusive, ci potranno restituire con rinnovata meraviglia le passioni, tra speranze e delusioni, di un paese in lotta per la propria indipendenza e per la creazione di una società più giusta.Giuseppe De Nittis, Colazione in giardino, 1884, Barletta Pinacoteca Comunale
Segantini, Morbelli, Nomellini, Previati, Pellizza da Volpedo, Hayez, Lega, Induno sono solo alcuni dei nomi dei protagonisti di questo secolo complesso, tutti presenti in questa mostra con capolavori indimenticabili, a testimoniare la grandezza e la modernità, assolutamente europee, di una grande stagione della pittura italiana.
Per evocare meglio il percorso artistico del secolo, alcuni capolavori assoluti della scultura - di artisti come Canova, Tenerani, Bartolini, Vela, Duprè, Cecioni, Gemito, sino a Medardo Rosso - faranno da grandi testimoni, strategicamente dislocati negli snodi principali, alle diverse sezioni in cui è divisa la mostra.
(dal sito della mostra)

bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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