1 marzo 2010

Che mi si voglia dire qualcosa?

Vado a teatro molto spesso (ehehehe) ed è normale incontrare amici e conoscenti (anche amanti ma non capita...). Ma che anche in teatri grandi, con molte file di platea e diversi ordini di balconata come il Quirino, ti capiti di incontrare amici che non vedi da tanto tempo, beh è giù meno frequente.
Mi è successo già tre volte nel giro di poche settimane.
Tutto è cominciato al Lago dei cigni, un giovedì pomeriggio, dove ho incontrato la mia amica Alessandra (non sapevo anche tu fossi appassionato di balletto mi fa guardandomi con sincera meraviglia, io mi pasco del suo sorprendersi. Ah questa conversazione non avviene al foyer, gremitissimo, ma in sala. Io e Alessandra siamo sulla stessa fila, separati da un posto che non verrà occupato. Una di quelle coincidenze le dico celiando, che se la vedessi in un film ne criticherei la plausibilità. Dopo lo spettacolo ci salutiamo, anche perchè io ho "solo" un'ora e mezzo per raggiungere il Palladium dove ho un altro spettacolo.
Quella stessa settimana, il sabato, sono al Palladium per l'ultima suite di spettacoli dell'Accademia degli Artefatti. entro in sala col mio amico Paolo, ci accomodiamo al terzo e quarto posto della quinta fila. Il secondo posto è già occupato, il ragazzo si alza per farmi passare e solo quando gli sono praticamente di fronte mentre lo supero mi accorgo di conoscerlo, ma non so dire chi sia... Faccio la faccia inebetita, lui attende che arrivi da solo a capire chi sia ma, non riuscendoci, mi dice il suo nome Michele il proprietario delle gatte dal quale vado ogni tanto a nutrire le micie mentre lui è fuori Roma per motivi di lavoro. Mentre mi accomodo anche la sua compagna Antonia prende posto accanto a lui. Divertito da quest'altra coincidenza commento con loro che mi è capitato già una volta quella settimana, e non d'incontrare amici a teatro, ma di capitare vicini di posto...
Poi, venerdì scorso, vado con Antonio al Ghione e lo trovo che parla con Paolo e, non ci crederete mai, ma anche noi siamo capitati alla stessa fila, distanziati da due posti, ma paolo si mette comunque vicino a noi. Non è stata una nostra richiesta, Paolo mi ha detto che era andato apposta a controllare per vedere se potevamo stare vicini di posto ma si era reso conto che già lo eravamo!
Ora il mio ateismo è agli atti da diverso tempo, non sono certo una persona superstiziosa, o mistica, o fiduciosa di pratiche alternative, ma, in ogni caso, parlami pure dio, Ti ascolto!
bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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