12 luglio 2009

Il cinema al village? Poco gaio e niente affatto gay

Ci voleva giusto il programma di film di quest'estate 2009 al Gay Village per farmi rimpiangere i dubbi che avevo sull'opportunità di organizzare una rassegna di cinema gay.
Cos'è il cinema gay? Perché fare una rassegna in cui programmare film molto diversi da loro, per estetica, cultura, stile, tono, qualità, accomunandoli solo perché contengono un personaggio gay? Molti dei film delle passate edizioni, infatti, soffrivano di questa etichetta (stava loro stretta, ne rovinavano la sorpresa del plot...), altri, invece, identificavano un sempre più riconoscibile sottogenere (soprattutto i film anglofoni).
A leggere i titoli in rassegna quest'anno ahimè, capisco che l'unico scopo che sicuramente questo tipo di rassegna poteva avere (dare visibilità a film mai arrivati nel circuito distributivo nazionale, ovvero, che vi erano transitati come meteore per sparire subito dopo nell'oblio) è stato accantonato in nome di una ridicola e onnivora mondanità.
Capisco lo sforzo degli organizzatori del Village di ampliare gli angusti orizzonti del cinema gay e lesbico ma la rassegna (sic!) proposta da Giona Nazzaro è il contenitore più miope e omofobo cui si poteva affrontare.
Passi per alcuni titoli che pertengono, a diverso titolo, all'omosessualità, perché gay l'argomento trattato (MORTE A VENEZIA di Luchino Visconti, Italia, 1971) o perché gay era il regista (IL TESTAMENTO DI ORFEO di Jean Cocteau, Francia, 1959) film peraltro importanti e che qualunque persona di media cultura appassionata di cinema dovrebbe avere visto (o stuiato all'università).
Si tratta di film accettati dalla cultura ufficiale, malgrado la loro omosessualità. Film dunque che godono della stessa visibilità di tanti altri classici e che rubano spazio a una vetrina estiva che, senza essere troppo impegnativa (Morte a Venezia sai che rottura di palle per le ragazzine del village che vengono a vedere il film solo per non pagare il biglietto d'ingresso...)
Ma dubito che il Gay Village sia una sorta di scuola estiva di cinema.
Nazzaro non ha fatto alcuna fatica a compilare un elenco ovvio, gratuito e pretenzioso.
Cosa c'entra ERO UNO SPOSO DI GUERRA di Howard Hawks, USA, 1949 con la tematica gay, se non il travestitismo occasionale di Cary Grant, per amore della sua donna?
Cosa c'entra LUNGO LA VALLE DELLE BAMBOLE di Russ Meyer, USA, 1970, nel quale le donne sono dipinte secondo l'immaginario etero più biecamente sessista (e anche le tanto osannate donne-virago non hanno nulla a che fare con la liberazione femminile, ma con il titillamento delle pruderie lesbiche di ogni maschietto mediamente etero)?
Giona A. Naazzaro appartiene a quella schiera di maschi, poco importa di quale orientamento sessuale, che vede omosessualità dappertutto, anche quando Stanlio e Ollio si prendono per mano (d'altronde usati nella copertina della prima edizione italiana del libro Lo schermo velato di Vito Russo...).
Un modo provinciale e implicitamente omofobico di fare, provinciale perché ogni comportamento che devii dalla norma etero che vuole il maschio rude è vista come segno di effeminatezza e omofobica perché l'omosessualità passa attraverso tutti quegli stereotipi etero nati per criticarla... Se baci il tuo amico quando lo saluti è perchè, sotto sotto, te lo vuoi scopare!!!
Giona Nazzaro è abbastanza miope da leggere in chiave gay un film la cui etica è e non potrebbe essere di più eterosessuale.
Ecco allora classici del cinema come IL DIAVOLO E' FEMMINA di George Cukor, USA, 1935 messo in rassegna solo perché Katharine Hepburn si veste da maschio..
E' come leggere in chiave gay un classico della commedia etero quale Victor Victoria (quello di Edwards). Film nei quali i gay sono checche, scopano ma non hanno amori fissi mentre gli etero protagonisti, maschi e femmine, sono così potenti che possono permettersi pure di fare i gay tanto la norma etero alla fine è confermata... E gli spettatori gay magari ne rimangono anche contenti!!!!
Accanto a titoli ovvi e che tutti abbiamo visto da MIRIAM SI SVEGLIA A MEZZANOTTE di Tony Scott, GB, 1983, (Un film di vampiri, la cui omosessualità sta solo in una scena, bellissima, di sesso fra Catherine Denevue e Susan Sarandon) a QUERELLE DE BREST di R.W. Fassbinder, Germania/Francia, 1982 (chissà se lo vedremo nella versione censurata, come fa presumere il titolo modificato proprio per distinguerlo da quella originale, presentata a Cannes, che si chiamava semplicemente Querelle) ci sono film ridicoli, rispetto la tematica omosessuale, come CHIMERA di Corsicato in rassegna solo perché il regista è gay...) Ma il capolavoro della lista è SUPERMAN RETURNS di Bryan Singer, USA, 2006, che con l'omosessualità non c'entra nulla, a meno che, nel 2006, un ragazzo in calzamaglia non faccia pensare (almeno a Giona) di essere gay...

Insomma un disastro. Gli altri anni il Village proponeva film mai visti, o quasi, selezionati da diversi paesi, mai scontati, né conosciuti, che contribuivano alla visibilità se non di un genere di alcune storie nel cui plot c'è l'omosessualità e facevano riflettere. erano storie di denuncia, che avevano un alto spessore politico.
L'elenco di film scelti da Nazzaro è invece noioso già solo a leggerlo. E' un elenco stupido, da primi della classe, da chi cioè le cose le sa per spocchia e non per passione, o per competenza.
Perché tanti altri erano i titoli pur presi dal mainstream o dal catalogo di film noti che potevano stuzzicare ben di più la curiosità dello spettatore. Stuzzicare, far pensare, non mostrare a tutti quanto è baravo il compilatore della rassegna.


Ecco l'elenco de film con relative date:
04/ 07 IL TESTAMENTO DI ORFEO di Jean Cocteau, Francia, 1959
MAESTRI DI BALLO di Malcolm St. Clair, USA, 1943

11/07 IL DIAVOLO E' FEMMINA di George Cukor, USA, 1935

16/07 ERO UNO SPOSO DI GUERRA di Howard Hawks, USA, 1949

17/07 FINE AGOSTO ALL’HOTEL OZON di Jan Schmidt, Cecoslovacchia, 1967

18/07 LUNGO LA VALLE DELLE BAMBOLE di Russ Meyer, USA, 1970

25/07 MORTE A VENEZIA di Luchino Visconti, Italia, 1971

31/07 JE T'AIME MOI NON PLUS di Serge Gainsbourg, Francia, 1975

01/08 IMMACOLATA E CONCETTA di Salvatore Piscicelli, Italia, 1979

07 / 08 QUERELLE DE BREST di R.W. Fassbinder, Germania/Francia, 1982

08 / 08 MIRIAM SI SVEGLIA A MEZZANOTTE di Tony Scott, GB, 1983

21 / 08 CHIMERA di Pappi Corsicato, Italia, 2001

22 / 08 ECSTASY GENERATION di Greg Araki, USA, 1997

29 / 08 ICHII THE KILLER di Miike Takashi, Giappone, 2001

UTENA LA FILLETTE REVOLUTIONAIRE: APOCALISSE ADOLESCENZIALE di Kunihiko Ikuhara, Giappone, 2004

05 / 09 SUPERMAN RETURNS di Bryan Singer, USA, 2006

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quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
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