8 agosto 2008

C'era una volta Paso adelante

Cos'era? Settembre 2003, quando Italia uno propose alle 14.30 Paso Adelante, una serie spagnola, prodotta da Antena 3 che aveva spopolato anche fuori dai patri confini approdando anche in Italia?
Quella sigla era un richiamo al pranzo, alla mia nuova vita da convivente nella casa nuova (ristrutturata l'estate appena trascorsa) dava gioia di vivere e soddisfazione di aver raggiunto qualcosa... Lo so sentimenti un tantinello borghesi eppure sentiti davvero.
Ancora oggi mi struggo nell'ascoltarla, anche se la mia vita non è più quella di allora (o forse proprio per quello...) fa lo stesso effetto anche a voi?


Paso adelante
è stata una serie diversa, incentrata sulla danza, sul canto (che fu il primo a uscire di scena...) sul teatro, su rette da pagare, esercizi da fare, lavori da assolvere, sul sonno perso, sulla stanchezza e sulla paura di non arrivare a fine anno, ancora sui problemi di chi studia e su quelli di chi insegna e delle relazioni tra i due, che virò, ahimè, nelle stagioni successive, in una banale soap incentrata sul pettegolezzo e sulle relazioni sentimentali (la stessa sorte toccata alla serie statunitense Closer che nella terza stagione lascia troppo spazio alla vita provata di Brenda e del suo convivente, mentre nelle serie passate c'erano solamente dei piccolissimi flash rimanendo per il resto incentrato sull'indagine dell'episodio).
Al posto della passione per la danza e il canto troviamo la brama di diventare non già bravi ballerini ma famosi vip (come succede a Pedro, che si adegua subito al nuovo status sociale...), un tradimento dei principi delle prime due stagioni...

Vittima di un luogo comune internazionale, transculturale, Paso Adelante divenne l'ombra di se stesso, con ragazze incinta, uomini nudi, e niente più società (problemi lavorativi di Lola, del padre disoccupato, della mancanza di una madre etc...), cultura o orientamenti sessuali altri (l'unico perosnaggio gay venne bocciato e scomparve alla fine della prima stagione...).
Stanno dando le repliche su Italia uno guardate da voi e ditemi se esagero.

Paso adelante ha caratteristiche iberiche, diverse dagli standard americani cui siamo abituati: lunghezza maggiore per ogni episodio (quasi il doppio di quelli statunitensi) 80 minuti l'uno, con un'articolazione delle storie più radicale. Nel senso che in 80 minuti la nuova problematica dell'episodio viene risolta completamente (a differenza del telefilm da 45 minuti, o da 30 minuti, nel quale o ci sono problematiche più semplici da raccontare oppure una stessa problematica si dispone ad arco in più episodi (facendo diventare ogni episodio un po' puntata).
Italia uno ha pensato bene di trarre da ogni episodio originale delle puntate di 30 minuti dando alla serie l'aspetto di un racconto a puntate e operando dei tagli per meglio raccordare le varie parti (dati i tempi diversi in coda a un episodio italiano poteva esserci l'inizio di un episodio originale...).
Questo pessimo esempio di macelleria fatto da Italia uno (con il beneplacito di Antena 3 che poteva pretendere una riduzione più intelligente e meno grossolana) ha reso l'edizione italiana di Paso Adelante sensibilmente diversa da quella spagnola (e da quella francese altro paese in cui la serie, col nome di Un, Dos , Tres ha spopolato) e la dice lunga sulla considerazione che Mediaset (ma siamo certi che la Rai avrebbe fatto lo stesso) ha per i prodotti culturali che ammannisce al suo pubblico.


Basta confrontare la sigla italiana con quella italiana per rendersi conto della differenza.

sigla originale della sesta e ultima stagione

sigla italiana della quinta stagione

La paso adelante mania propose calendari album di figurine, diari... Sembra 20 ani fa invece sono solo una manciata di anni... ma il merchandising ha già scordato la serie. Non il pubblico italiano che continua a parlarne a vederne gli episodi e ad amarne i personaggi.
E io?....

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bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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