Ogni qual volta criticavo ferocemente chicchessia perchè insinuava che Mara Carfagna stava dove stava, cioè a capo di un Ministero, per avere concesso delle prestazioni sessuali, venivo sminuito, insultato, contraddetto. Si insisteva che era vero, che c'erano le prove, che Carfagna aveva fatto bocchini a Berlusconi e quello solo era il motivo per cui sedeva alla poltrona di Ministro. Allora tutti continuavano a sentirsi in diritto di usare delle argomentazioni così maschiliste, misogine, fasciste, irricevibili perchè se sei di sinistra, o, comunque, antiberlusconiano, puoi permetterti di insultare i tuoi avversari politici con tutti i mezzi conosciuti, poco importa se pescati nello stesso bidone della spazzatura del vilipendio fascista. Carfagna? Una pompinara. Brunetta? Un nano. Nemmeno il
nemico tra i tuoi alleati viene risparmiato. Così Adinolfi è un brutto ciccione col quale nessuno vorrebbe scopare. Guarda caso le stesse persone che usano questo modo di pensare per insultare qualcuno sono gli stessi che si scandalizzano quando qualche esponente del governo o della maggioranza dicono le stese cose rivolte a gay e lesbiche.

Quando le stesse identiche dichiarazioni le fa però Saya, degno esponente di questo modo di pensare prima ancora che di insultare, allora tutti gridano allo scandalo, tutti vorrebbero censurare, persino il conduttore della Zanzara (dove Saya ha detto pubblicamente che Carfagna ha succhiato l'uccello al presidente del consiglio) dice che quelle di Saya sono
affermazioni gravissime
Quindi tutti contro Saya quando dice che Anna Paola Concia è una pervertita e malata (beninteso, Paola ha tutta la mia solidarietà, proprio come la Ministro Carfagna) ma tutti zitti (perchè in fondo la pensano come lui) quando Saya dice di Carfagna che è una pompinara.
Come dicevo sin da allora questo e quelli pari sono: non si combatte Berlusconi usando i suoi stessi metri di giudizio.