Sono arrivato in ritardo, dal convegno di Alessandra Guarino, senza nemmeno ricordare il nome della via (ho chiesto al giornalaio un clivo e invece si trattava di una rampa, ma, insomma, sono arrivato in questo posto superfigo, ansimando, sudando, facendo le scale a quattro a quattro (scalini bassissimi, scala circolare) stavo per entrare a casa di un avvocato, (la porta era socchiusa, c'è mancato un pelo), poi ho visto l'ampio ingresso della shenker che ospitava la serata. Una ragazza (straniera?) mi è venuta incontro sorridendomi e facendomi il gesto di entrare, io entro, chiedo a bassa voce è inziato? e lei mi risponde, con lo stesso tono si, prego si accomodi. Un'accoglienza perfetta, mi sento importante. Mentre entro nella stanza, iena di gente che guarda il documentario su di uno schermo piatto sui 21 pollici in 16/9 Daniela mi viene incontro sorridendo, ci salutiamo, le sussurro sono in ritardo lei mi rassicura non ti preoccupare. La sensazione di benvenuto prosegue quando entro nella stanza tutti si prodigano per farmi accomodare, chi sposta una sedia, chi mi indica una poltrona dove sedermi, ci sono pochi uomini, di tutte le età, e moltissime donne, giovani e meno giovani. La stanza è elegante, sedie e mobili di alto design, su ogni sedia un modulo da compilare per essere informati delle prossime iniziative di Hub, ma la mia attenzione va subito al documentario. E' molto diverso da come me lo immaginavo. Molto meno gridato, urlato, incazzato, ironico, femminista di come me lo aspettavo. Lorella Zanardo oltre a fare delle osservazioni davvero profonde, acute, da saggio piuttosto che da documentario per il web, parla con una voce calma, pacata, lasciando all'evidenza delle scene che mostra in un'incessante successione, di parlare da sé, nella loro evidenza.
Lorella ha messo il documentario in rete. Prima di parlarne vediamocelo.
Oppure potete vedere il documentario sul blog Il corpo delle donne con connesso forum.
Attendo vostri commenti, per parlarne insieme.
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