Il 10 ottobre del 1985 moriva Orson Welles , il grande, il mitico, l'unico regista che ha esordito con il film (Quarto potere) che molti altri registi si sognano sia il coronamento di tutta una carriera, un film così dannatamente pieno (che, da solo, costituisce un compendio della storia del linguaggio cinematografico) dopo del quale Welles non ha avuto più nulla da dire a (con) Hollywood e tutti gli altri suoi film (escluso il rimontatissimo L'orgoglio degli Amberson) sono stati fatti made in Europe, molti dei quali incompleti, mai terminati; un autore ancora da (ri)scoprire e al quale imparare una cosa, ogni giorno, per tutta la vita.
Per ricordarlo scelgo una sequenza di un film non suo (altrimenti non saprei cosa farvi vedere...) ma di Pier Paolo Pasolini al quale Welles presta la faccia come regista nel suo cortometraggio La Ricotta.
Parole profetiche quelle di Welles\Pasolini ancora oggi, 44 anni dopo, così maledettamente vere...
caro ale, che dire, registi, poeti artisti così non ce ne sono, ci accontentiamo di quello che il Mondo ci offre, apprezzando e discutendo di vari argomenti. Ma inutile dircelo e ripetercelo, l'italia come l'europa etc... sta sprofondando nella merda, cinema, politica, poetica, artetica, mangetica....
RispondiEliminaCaro Ale,
RispondiEliminaho visto una volta un eccezionale documentario "The Battle Over Citizen Kane", riguardante la genesi di "Quarto Potere" e soprattutto quanto le figure del magnate W.R.Hearst (a cui Welles si ispirò per la figur di Charles Foster Kane) e di Orson Welles in realtà si somigliassero.Quello che mi ha colpito in modo particolare, è stata una frase detta da Welles in una delle sue ultime interviste, riportata nel documentario (la riporto così come la ricordo) : "ho trascorso il venti per cento della mia vita a creare, e l'ottanta per cento a cercare i soldi necessari per farlo. Non è un bel vivere."