21 aprile 2006

il bravo giornalista...

Stamane, mentre correggevo i questionari di verifica della I A e della I F del liceo scientifico Malpighi (questionari andati benissimo, complimenti ancora ragazze\i!!!) sono emersi alcuni ragionevoli dubbi su una delle affermazioni che il questionario chiedeva di giudicare vera o falsa.

La frase in questione affermava:

il buon giornalista è quello che lascia da parte le proprie idee e cerca di riportare le notizie così come sono realmente.

Per me questa affermazione è falsa. Per molti ragazze\i apparentemente no.

Ne è nata una discussione (un confronto) che ho dovuto interrompere per mancanza di tempo.

Ho invitato le ragazze e i ragazzi delle due classi a riprendere l'argomento sul mio Blog.

Riservandomi di spiegare perchè, secondo me, questa farse è falsa in un secondo momento, con un post più organico, posto queste due righe per permettere a loro e a chiunque altro legga il mmio Blog (ma c'è qualcuno ch emi legge ? Mah) di rispondere e esporre le loro osservazioni.

Benvenute e benvenuti dunque.
A voi la parola!

15 aprile 2006

qualunquismo qualunquismo per piccino che tu sia...

Non so voi,
ma io sono arcistufo di sentire i miei amici sedicenti di sinistra affermare che, in fin dei conti, Berlusconi e Prodi sono la stessa cosa, perchè intanto la politica è tutta un magna magna e, insomma, l'uno vale l'altro.
E' un po' come dire che andare a letto con un uomo o con una donna, in fondo, è la stessa cosa, sempre di sesso si tratta...
Sono stufo di questo pernsiero assente, di questo aprir bocca e gittar fori fiato, mi fa diventare antidemocratico, mi fa venir voglia di dire che solo chi usa il cervello ha diritto di parola, e che questo diritto si conquista con un uso critico della propria mente e non con un uso terroristico dei luoghi comuni. Già quello che penso mi sembra una minima base di partenza per affrontare un discorso critico sul mondo, figuratevi la rabbia e lo sgomento che mi investono quando mi accorgo che il mio timido punto di partenza è, per molti, un utopico, e impossibile, punto di arrivo.
Ma forse il fatto che uno gli amici se li sceglie imputa solo a me la colpa finale delle frasi che sento dire, ma questo è un altro discorso...