17 settembre 2008

Stefano Rosso non c'è più.

Ero molto piccolo quando si sentivano le sue canzoni alla radio. All'epoca magari mi colpivano più le chiappe nude che gli spinelli (che per me non significavano ancora nulla, magari chissà, pensavo a un vino, a un piatto sofisticato...) però sentivo che nelle sue canozi semplici c'era attenzione per le cose della vita, per la gente, per quello che di solito si diceva nella vita di tutti i giorni ma non in tv o nelle canzoni.

Canzoni popolari che sapevano unire intelligentemente lo stornello romano con la tradizione folk e il cantautorato americano

Lo avevo perso di vista, come molti credo. Ma lui aveva continuato ad incidere (vedere il profilo su wikipedia).
E' morto giovane e ora ne parlano tutti anche con toni retorici (come il servio coccodrillo del tg3).