17 aprile 2012

Stasera Fassbinder, giovedì Fassbinder e Sabato Fassbinder


Avevo 17 anni quando sentii parlare di lui per la prima volta. Il suo film Querelle, tratto dal romanzo omonimo di Genet, a Cannes aveva suscitato scandalo per una scena esplicita di sesso fra due uomini, scena che era stata accorciata (assieme a un altro paio (tanto che il film che venne distribuito cambiò nome in Querelle de Brest per distinguerlo da quello voluto dal regista. Intanto Fassbinder non poté commentare questa scelta censoria perchè era nel frattempo morto, di overdose a nemmeno 40 anni.

Quando vidi il film rimasi folgorato dalla storia complessa, dall'antinaturalismo dei set, dalla meravilgiosa fotografia a colori, tanto che assieme a Deserto Rosso di Antonioni Querelle è uno dei pochi film davvero a colori dove cioè il colore è usato espressivamente nello sviluppo della trama (un complice in un contrabbando di Querelle prima di venire sgozzato dal marinaio ha una striscia di luce rossa che gli illumina la giugulare...).
 
Ostico e con molti passaggi impliciti rispetto il romanzo di Genet (che comprai, rendendomi conto che girava la versione censurata degli anni 50 con delle parti del testo troppo esplicite tagliate, stessa sorte al libro e al film, ancora oggi nel 2012 in Italia gira quella ignobile versione censurata) con una Jeanne Moreau (che già conoscevo bene) sexy e niente affatto odiosa (come è molto spesso la presenza femminile in un racconto di sesso fra uomini) rimasi affascinato anche dalla colonna sonora che comperai subito (ma non era la prima che comperavo, giù nel 1979 a 14 anni avevo comprato quella di Star Trek The Motion Pictures). Da allora Fassbinder è stato una continua scoperta, nei film e anche nelle commedie che lessi non avendo ma avuto occasione di vederle a teatro. Fino adesso che nel trentennale della morte posso vedere tre commedie e una riduzione da un suo film (perchè? Non era meglio un'altra commedia?) uno dei pochi autori che racconta l'omosessualità senza morbosità, senza farne un discorso di militanza gay, di separatismo competitivo e alternativo all'eterosessualità, ma come una delle possibilità della sessualità e dell'affettività umane au paire. Un rigore morale che gli autori di oggi si scordano e che anche molta militanza ha perso nel corso dei decenni.

Parlerò di questi spettacoli sui due siti dove scrivo recensioni teatrali.

Qui ne parlerò in maniera più personale... 




6 commenti:

Herm ha detto...

Ale, ma c'è qualche problema col word processor? :D
Il testo compare scritto una lettera per riga:
t
i
p
o

c
s
ì
!
!
!
:) Herm

Alessandro Paesano ha detto...

s
u
l

m
i
o

b
r
o
w
s
e
r

si legge bene! :P

Herm ha detto...

P
r
r
r
r!!! :)
Herm

Herm ha detto...

Ok, con Google Chrome non ho problemi!!! :D
Herm

Herm ha detto...

Ma il film si trova?
Herm

Alessandro Paesano ha detto...

se cerchi su internet c'è...

Non posso postare il link perchè è espressamente vietato dal sito in cui l'ho trovato...

bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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