26 gennaio 2012

Theo Angelopoulos 1935-2012

Eravamo sul set quando è successa la cosa più stupida e disgraziata del mondo racconta Amedeo Pagani all'ANSA ancora sotto choc la morte di Theo Angelopoulos, 76 anni, investito ieri ad Atene da un poliziotto in servizio che guidava la sua motocicletta a gran velocità Mi è morto tra le braccia continua Pagani. Angelopoulos muore nel pieno delle sei settimane di riprese de L'altro mare film che affronta il tema della crisi economica e sociale della Grecia di oggi e che vede Toni Servillo come protagonista.

La Grecia è sotto choc non solo per la morte di uno dei più importanti registi della scena internazionale, Palma d'Oro a Cannes e Leone d'Oro alla Mostra del cinema di Venezia, che Pavlos Geroulanos ministro della Cultura, ha definito un ambasciatore monumentale della cultura del paese, la cui morte dona un vero significato alla parola 'insostituibile' ma anche per le polemiche sull'incidente dovuto all'alta velocità con cui il poliziotto guidava. L'ambulanza sarebbe arrivata 35-40 minuti dopo l'accaduto e secondo quanto denunciato da un rappresentante sindacale dei mezzi di soccorso alla locale Radio Flash, il ritardo è da mettere in relazione con la scarsità e la bassa qualità dei mezzi con i quali, causa la crisi economica, si é costretti a lavorare. Un primo veicolo partito dal centro città si sarebbe infatti rotto per strada.

L'altro mare sceneggiato da Angelopoulos con la scrittrice cretese Rhea Galanaki e il romanziere Petros Markaris rischia ora di rimanere incompiuto. Vediamo - dice Pagani - le riprese non sono completate, ma non mi sento di dire che resterà incompleto e non si vedrà mai. E' presto per dirlo, il dolore della perdita è troppo forte per parlare del futuro di questo film.

Kurosawa diceva che la morte più bella per un regista è quella mentre sta girando un film. E' quello che è successo ad Angelopoulos e ne sarà contento Alexander Payne





Articoli usati per questo post:

Alessandra Magliaro Ansamed


Il Messaggero


Ansa


Corriere.it

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bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
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