27 settembre 2011

Fiction Fest: Ruiz è morto, purtroppo Spielberg no.





Terranova (Usa, 2011), nuova produzione spielberghiana (e non solo, ci sono anche due nomi noti all'universo Trek Renée Echevarria e Brannon Braga) ha tutti i difetti delle fiction USA contemporanee e nessun pregio. Gli effetti speciali inesistenti. La sequenza d'apertura, che mostra una Terra nel 2149 desertificata dallo spazio è finta lontano un miglio. La tecnologia permette i viaggi nel tempo ma le automobili (sebbene elettriche) sono spaventosamente identiche a quelle del 2011 (parlo dei mezzi di trasporto militari, non quelle civili). Il protagonista è un poliziotto e il nuovo mondo (che è il nostro Pianeta 85 milioni di anni nel passato) è governato dai militari. I personaggi sono sessisti quasi a livelli comici. Lui, imprigionato per resistenza a pubblico ufficiale (volevano portargli via la figlioletta abusiva, nella Terra del futuro sono permessi solo due figli a famiglia...) ha il cipiglio da machio, mentre la figlia si sdilinquisce per il bonazzo di turno e il figlio per la bonazza di turno (sarà stata lei a convincerlo lo giustifica il padre quando lasciarono il recinto del nuovo insediamento umano...). Sì vivono in un recinto perché fuori ci sono i dinosauri (e gli pterodattili?)) Il capo fronteggia viso a viso un rettile cattivone mitra alla mano (si sa anche le armi sono le stesse di oggi... tranne dei cannoni sonici...) e decide da solo chi fa cosa (sicurezza, contadino...). Solo l'ospedale è ipertecnologico, ma non si capisce dove si riforniscano di medicine, è di munizioni, o di batterie di ricambio, visto che nell'insediamento tranne alcune pale per l'energica eolica non ci sono fabbriche (inquinanti come quelle della terra morente...). Evidentemente ricevono rifornimenti dalla Terra del futuro. Bella soluzione di dipendenza visto che la Terra sta morendo... Ci sono anche i cattivi umani, separati dall'insediamento (non si capisce per quale motivo, ah questi ribelli!) il cui capo è un donnone nero superfigone, la versione giovane di Tina Turner in Mad Max). Insomma una puttanata megagalattica che offende la cultura e la sensibilità di noi europei e che solo a quei cerebrolesi degli americani può piacere o essere proposta come serie della tv contemporanea. Fascista e patriarcale come sempre, peggio di sempre, Spielberg immagina una società futura in cui le suddivisioni dei ruoli siano ancora quelli sessisti di oggi e ci ammannisce un mondo di speranza dove i dinosauri vengono colpiti da pallottole (che miracolosamente sembrano non ucciderli) dove c'è un capo ed è militare e nulla viene collettivizzato. Un incubo fascista da rispedire al mittente. Spielberg è artisticamente morto e se non ha più nulla da dire stia zitto e non ci importuni con i suoi incubi senili patriarcali. Terranova, se la consoci la eviti.
Stasera l'anteprima di gala (l'anteprima per la stampa c'è stata alle 14 e 30) in sala Sinopoli sarà per tutti una sorpresa, sul programma la durata del pilota è riportata di 60 minuti, mentre ne dura in realtà 90...
Di The Killing, versione americana di una fortunata serie danese Forbrydelsen non c'è davvero nlla da dire. Inesistente, noiosa, con situazioni già viste un miliardo di volte, lenta (secondo quel nuovo stile detto slow burning...) con una protagonista inespressiva e, unica sorpresa, una invecchia8ta ma ancora bellissima Michelle Forbes (Guardiamarina Ro in TNG). Molto meglio la serie originale (della quale abbiamo visto il primo episodio della seconda stagione) che ha il pregio di raccontare i fatti con un occhio non americano, non standardizzato e con dei personaggi umani e degli attori che possono dirsi tali.
Mentre scrivo attendo di vedere l'ultima fatica di Ruiz scomparso il 19 dello scorso mese...


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bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
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