31 agosto 2010

Noi...no! (Ma io sì!)



Avevo 12 anni. Era il 1977. Cantavo questa canzone spesso, ne avevo comperato il 45 giri (alla Rinascente) e cantavo la canzone a memoria sul mio giradischi.
Mi ricordo che sotto Natale Luciano, l'uomo (il compagno) di mia madre, mi sorprese che cantavo la canzone e, ironizzando, ma neanche troppo, mi chiese se cercavo davvero un uomo.
Io, checchina ingrana e poco avvezza all'autorità maschile, trasecolai non pensando  minimamente che quella canzone potesse essere un proclama di rivendicazione frocio, ma solo una canzone da cantare e se il testo dice cerco un uomo anche se sei uomo canti cerco un uomo (anche perchè cerco una donna con la metrica non ci sta...) e poi avevo 13 anni Cristo! Va bene che ero già sessualmente attivo ma la mia età innocente mi permetteva di cantare anche cose più ambigue di quella senza essere sospettato di chissà che... Insomma Honi soi chi male y pense mandai Luciano a quel paese e continua a cantare indisturbato.
la versione a 45 giri era diversa da quella che andava in onda come sigla, oggi non riesco più a cogliere la differenza, ma vi assicuro che allora mi disturbava non poco.
Il titolo Noi ...no! si riferisce al tormentone della sigla del programma precedente della coppia Mondaini-Vianello (Di Nuovo) Tante scuse dal titolo Piru Piru Pirulì che, pure, vi propongo.





Noi ...no! aveva un format ardito per l'epoca: si fingeva di star registrando un programma tv e se ne mostrava anche il dietro le quinte. Noi ...no!, terzo e penultima programma con quel fromat, fu il primo grande varietà a colori della Rai (il colore divenne ufficiale solamente quell'anno, circa 10 anni dopo il resto d'Europa, perchè, illo tempore, il governo Dc aveva deciso che per gli italiani era meglio spendere i soldi per comperare le automobili, aiutando così la FIAT, invece di acquistare i nuovi televisori che allora erano costosissimi.

Nel varietà a colori Vianello si ritagliava una parte, rigorosamente in bianco e nero, seria  e meno frivola, nella quale, con comparse improvvisate si dedicava al cabaret, di brechitiana memoria, intonando, in calzamaglia nera, in tedesco, Die Moritat von Mackie Messer, tl La ballata di Mackie Messer, dall'Opera da Tre Soldi commedia satirica di Brecht-Weill, più conosciuto come standard jazz col titolo di Mack the Knife, cantato da tutti i più grandi, da Ella Fitzgerald





a Louis Armstrong







Ah, sì, l'ha cantata anche Mina





Ma torniamo a Vianello e Noi ...no! Ecco la sua idea di Cabaret





Un capolavoro, una presa in giro esemplare e sempre un modo di portare Weill Brecht in un varietà del sabato sera.

A proposito, poi ci riusciranno a farlo bene!







Questo tanto per ribadire come la tv di stato di 30 anni fa sapeva fare cultura anche nei varietà del sabato sera...


Il vero motivo per postare questi video adesso è che dopo Io c'avevo una nonna pazza e Clamoroso, sulla cassetta di 45 italiani c'era Cerco un uomo.

E ancora lo cerco. Con buona pace di Luciano.

1 commento:

Herm ha detto...

Fantastico!!! Anzi, no... o meglio Noi No! :)
Bellisime interpretazioni inutili gli elogi per la mitica coppia e per la cultura di Vianello.
Che fine ha fatto Luciano?
Un abbraccio
Herm

bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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