27 dicembre 2009

L'(an)alfabetismo scientifico in italia


Io non provo tutto questo afflato filoscientifico. Uccidere l’astrazione, la fantasia, in ultima analisi le qualità interiori o spirituali dell’uomo, o ridurle a una semplice considerazione scientifica di azione-reazione non ci aiuterà a migliorare la nostra vita.

Così esordisce Enomis1, un anonimo commentatore di Blog zero a un post sulla scienza, nel quale, citando le distanze astronomiche, da quelle interplanetarie fino a quelle intergalattiche, si sottolineava la piccolezza dell'uomo in cotale universo.

Intanto solo uno completamente a digiuno di scienza può credere che essere scientifici significhi uccidere l'astrazione (ma come una delle prime capacità richieste a uno scienziato!) e la fantasia...

E' chiara la malafede di chi ha queste posizioni. Sono persone che hanno un atteggiamento dogmatico nei confronti del mondo e temono (giustamente) che la scienza possa spazzar via ogni (loro) dogmatismo.
Per cui preferiscono sacrificare la scienza in nome della fantasia e dell'astrazione (come queste fossero avversarie della scienza) quando in realtà sono avversarie di persone reazionarie e totalitariste che vogliono imporre la propria visione del mondo a tutti (proprio come la chiesa che, considerando l'aborto un crimine, vuole impedire chiunque a praticarlo..).

Renderci collettivamente conto di essere puntini insignificanti, destinati a una vita priva di senso e a una morte altrettanto insensata, non credo possa migliorare i comportamenti collettivi. Anzi penso che un esagerata importanza data alla scienza sia deleteria quanto l’estremismo religioso.
Se siamo puntini insignificanti, semplici animali che vivono e si decompongono… spiegami cosa può impedirmi domani di uccidere 9 milioni di ebrei e instaurare una dittatura.
Non essendoci un’istanza di giustizia sovraterrena, ai miei sottoposti converrebbe sottomettersi anzichè ribellarsi, dato che non ha senso rischiare la vita (unica cosa vera dato che non esiste l’ultraterreno) quando possono comodamente collaborare nel loro interesse, come fecero i tedeschi 70 anni fa.

Così continua il nostro. Ecco un paradosso degno di Zenone.
La cosa pericolosa è che il nostro fa delle implicazioni senza esplicitarle, dandole per scontate. In buona o malafede poco cambia.

Il fatto di non essere frutto di un progetto superiore, di una volontà divina, non vuol dire avere una vita senza senso o una morte insensata.

Perché devo cercare altrove un senso che solo il comportamento durante la mia vita può dare?

Ho sempre considerato una soluzione troppo facile dio.
Dio è la panacea a tutti i mali.

Non so spiegare l'origine dell'universo? C'è dio!
Non so capacitarmi di tutto quello di brutto che succede nella mia e altrui vita? sono prove o punizioni divine.

Sono posizioni presuntuose. Se per me è terribile la morte di mia madre quando avevo 25 anni c'è sicuramente chi sta peggio di me. Così come c'è chi sta meglio. Cosa faccio allora? Passo tutta la mia vita a chiedermi il perché (magari aspettando una ricompensa in un aldilà che, nella migliore delle ipotesi non saprò se c'è davvero fin quando non ho tirato le cuoia) o cerco di vivere una vita in coerenza con i miei valori, le mie idee?

Ancora, per quale cortocircuito logico se non c'è una istanza a me superiore io non mi arresto dinanzi a nulla?

Non basterebbe l'istanza collettiva, umanissima, a guidare e impedire sfracelli?

L'umanità intesa come consesso di tutti gli esseri umani uomini e donne non è un consesso altrettanto autorevole di dio per poter decidere ed emanare leggi?

Solo una mente autoritaria può credere che se non c'è qualcosa di superiore noi siamo nel caos.

Ma come, mi direte, la storia non dimostra proprio questo?

La storia dimostra che l'uomo sa fare il caos e dunque che questo dio non esiste proprio in base alle argomentazioni del nostro...

Tra l'altro discutibilissima la considerazione che i tedeschi collaborarono con Hitler perché temevano per la loro vita... Non fa giustizia di tutti i tedeschi e le tedesche che si opposero al regime e vennero uccisi.
Come per noi italiani durante il fascismo i tedeschi credevano nel nazismo in barba al nostro che non si ferma dinanzi alcun paragone per perorare le proprie ecolalie...

Pensa a quanti giusti sono morti per mano dell’ingiustizia, pensa a gente come Gramsci, Gobetti o lo stesso De Gasperi,

guarda che strano non nomina nemmeno un giusto morto per mano della chiesa, da Giovanna d'Arco a Giordano Bruno...

che in nome di idee astratte (superstizioni in fondo), sacrificarono la loro intera esistenza o quasi (De Gasperi fu per anni semplice bibliotcario in Vaticano per fuggire al duce). Se veramente avessero ragionato consideranto la pura esistenza materiale sarebbe loro convenuto un altro tipo di comportamento: il collaborazionismo.
Come vedi io credo ancora in un giusto e in uno sbagliato, sennò non vedrei differenze tra Gramsci e Hitler.

Ora come siamo passati dalla scienza a cosa è giusto e cosa sbagliato? E perché questa distinzione la fa uno proprio in base al fatto che non ha in alta considerazione la scienza?

L’approccio scientifico non può spiegare ciò che i nostri sensi non possono percepire.

Ehm... veramente è proprio quello che la scienza fa...
Va al di là dei nostri sensi... Perché noi i raggi x non li percepiamo ma li usiamo in campo scientifico per vedere se abbiamo un arto fratturato.... o il cuore ingrossato...

Per esempio, rimanendo in tema astrologico,
Sarò spocchioso ma non posso perdonare questo errore madornale.. Ma forse l'errore la dice lunga sulla qualità dell'intervento...
sapresti spiegarmi cosa c’è oltre l’Universo? Come sono fatti i confini dell’Universo? E dopo quello che c’è dopo l’Universo? E dopo ancora? Esistono confini percepibili fisicamente? Puoi concepire l’infinito? Cosa c’era prima del big bang? E ancora prima?

Ecco, la scienza dà un metodo e ci insegna umiltà. Ci spiega cioè che non tutte le domande per il solo fatto di poter essere formulate hanno un senso...
E a tutte queste domande, la sceinza, e le persone di buon senso, e con un minimo di preparazione scientifica, una risposta la sanno dare. Una risposta, insomma, c'è.

Invece l'autore del post (e del blog) come risponde a questo imbecille, a questo ignorante da quattro soldi?

Alle domande che poni sul finale del commento ovviamente non c’è risposta (anche il Big Bang non è che una teoria, al momento). A questi livelli l’uomo dovrebbe fermarsi e dire “non lo so” con modestia
Beh, tesoro, non lo sai TU ma la scienza una risposta la dà, uno scienziato (e un tizio qualunque con un ,minimo di alfabetizzazione scientifica come il sottoscritto) una risposta la sa e ride (o inorridisce, anche) dinanzi certe domande (e certe risposte).

D'altronde l'autore del blog e l'autore del commento hanno molto in comune, la giovane età sicuramente, e una tendenza alla semplificazione che ha del criminale.
Sì del criminale se l'autore del blog nella stessa risposta arriva a dire:
Poi sono d’accordo con te che un’eccessivo [sic!] approccio materialista non è corretto, come diceva mi pare Russell, un uomo deve essere guidato da razionalità+amore (inteso come prinicipi etici-morali), la mancanza di uno dei due fattori può essere fatale (nazismo è razionale senza “amore”, ma anche l’amore senza razionalità crea mostri).

E COSA C'ERA DI RAZIONALE NEL NAZISMO?!?!?!?!

Per non parlare delle implicazioni e semplificazioni davvero sconcertanti razionalismo=materialismo, razionalità assente di principi etico morali se quelli sono ascritti all'amore (mio dio che banalità!).
Insomma i due sono d'accordo sull'equazione se sei scientifico sei arido e non hai amore...
Anche se l'autore del blog è meno ecolalico del suo commentatore e qualche affermazione sensata nella risposta la fa pure...

Il commentatore invece non potrebbe concludere in maniera più infelice...

A questi livelli, credo entri in gioco qualche branchia della fisica che in fondo non è lontana dalla filosofia. Tieni poi conto che un fisico o un astrologo che pensano e pensano, pensano in un contesto storico, sociale e politico determinato… dovrebbe quindi entrare in gioco anche la sociologia e la psicologia ad esempio.

Scusa il papiro, ma io sono molto problematico

Ciao

Le branchie sono quelle dei pesci casomai qui si parla di branche...
Poi riecco l'astrologo che pensa pensa e quini entrano in ballo psicologia e filosofia ma, guarda un po', non la storia...

In quando ad essere problematico (sic!) ha proprio ragione.
Invece che correggere la sua mente si farebbe prima a sfasciarla e ricomunicare daccapo...

E pensare che il post originale era stato concepito per spezzare una lancia in favore dell'alfabetizzazione scientifica in Italia carente...

Non me ne voglia l'autore del blog ma quando si ricevono certi commenti bisogna essere precisi, chiari, completi. Solo così si è intellettualmente onesti, scientifici ed etici.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, sono Enomis (qui ti dò del tu, permettimi)

Mi sa che hai preso il mio commento un pò troppo sul serio. Hai travisato molte cose, sicuramente perchè non sono stato accurato nello scrivere (mi sembra tu l'abbia già fatto notare).
Vabbè che dire. Capisco che molte delle cose che dici con leggerezza (mi riferisco alle frasi insultanti) derivano dal fatto che non conoscendomi di persona mi hai trasformato in una macchietta, un'astrazione digitale; non voglio pensare tu sia così arrogante nella realtà, altrimenti non sprecherei temp a risponderti. Capisco la tua sicumera intellettuale dato che hai preso un commento a un blog su internet, scritto con superficialità (e vorrei vedere!), rivolto a un amico (reale non digitale), facendolo passare per la più alta espressione mentale di un immaginario Enomis da smontare per sentirti meglio.
Capisco anche che è meglio chiudere qui la questione, perchè non si tratta di arrivare a una conclusione scientifica, etica, politica o filosofica di una qualche importanza, ma di agitarsi nel solito teatrino di lotta in cui ci spinge l'orgoglio e l'autostima.
Io non so a che livello di maturità sei in grado di rispondere. Se vuoi rimanere sul piano del del machistico confronto intellettuale, allora mi prostro, hai vinto e stravinto. Non voglio entrare nel merito delle questioni. Avrei anche potuto avere un qualche interesse ad ammettere miei errori (ma non derivati da un blog perdinci!)ed imparare qualcosa da chi sa più di me, ci mancherebbe. Ma il tuo atteggiamento non è per niente conciliante, per nulla istruttivo e quindi ti saluto.
Dimenticavo, per tua informazione non ho scritto di Giordano Bruno per pura casualità, questo dimostra il tuo grado di fraintendimento e i preconcetti che ti hanno guidato (o la giustificata superficialità con cui ho scritto un commento in un blog, se preferisci). Se mi conoscessi personalmente non avresti mai nemmeno potuto pensare che io volessi occultare colpe della Chiesa.
Veramente non capisco, continuamente fai notare la scarsa qualità del commento (e su questo sono d'accordissimo), ma allora perchè te la sei presa tanto a cuore? E' come se un professore di linguistica mi bocciasse all'esame daopo aver letto un mio sms. Bho.

Comunque io la chiudo qui (a dire il vero non avevo aperto niente). Senza rancore (dato che domattina avrò già dimenticato gli insulti), ti invito solo a considerare meglio i tuoi comportamenti: coloro che insulti con leggerezza sono le persone con le quali dovresti (intuisco la tua fede politica) costruire un mondo diverso, non quelle che devi sconfiggere per raggiungere un qualche traguardo. Si tratta di includere, non di sconfiggere. Si include col dialogo, anche intransigente, non con gli insulti personali: espressioni come "correggere la mente [...] sfasciarla e ricomunicare da capo", riferito alla mia già povera mente, non mi piacciono molto, sono molto "orwelliane" non trovi? Purtroppo mi sembra che internet favorisca la mancanza di rispetto con il suo anonimato. La fisicità del dialogo reale ci porta forse a un maggiore rispetto e comprensione di chi ci sta di fronte.
Spero che almeno su questo si possa essere d'accordo.

Comunque sia per me finisce qui.

Saluti.

Alessandro Paesano ha detto...

Ciao.
Intanto grazie per avermi risposto!

Dici molte cose giuste, mi fai dei rimproveri che mi prendo e delle osservazioni ineccepibili. Ci tornerò fra breve.
Permettimi solo di puntualizzare una cosa, prima.

Tu dici, parlando in generale, Purtroppo mi sembra che internet favorisca la mancanza di rispetto con il suo anonimato.
Beh, scusami ma non è il mio caso. Io ci metto nome e cognome. Ci metto la mia faccia.
Di più, ci metto tutto me stesso, nel bene e nel male. Non puoi dire che se aggredisco o polemizzo lo faccio perché protetto dall'anonimato.
Mi sorprende che tu minimizzi (un po') sui (presunti) errori tuoi fatti per superficialità, perché dopo tutto è un blog.
Io cerco di fare il mio blog nel migliore modo possibile. Non dico di riuscirci, ma almeno ci provo.
Se ti correggo un errore di ortografia (come bho che in realtà si scrive boh) non è per pignoleria o per spocchia ma per amore della lingua che parlo e che scrivo, per amore della precisione. Non mi fraintendere, sbaglio miliardi di volte anche io. Mi auguro sempre però che mi si faccia notare ogni sbaglio, perché solo dagli sbagli imparo. Solo se sbaglio so che ho ancora qualcosa da imparare. Se non sbagliassi più...
Però, per giustificare un mio errore, non direi mai, "ah va beh, hai letto il mio post, è pieno di errori? Ma tanto è solo un blog. Mica prenderai sul serio quella roba scritta su internet". Beh forse, proprio perché ci metto la mia faccia, io sì ci sto attento e pretendo altrettanta attenzione su quel che si scrive.
Non sulla forma, bada, ma nei contenuti, nella sostanza.

Tu mi fai notare che non ti conosco. Ma non ho bisogno di conoscerti. Io mica giudico la tua persona. Giudico una mente così come emerge da quel che scrive. E' ovvio (forse non tanto e di questo ti chiedo scusa) che l'imbecille te lo do ASOLO IN BASE A QUELLO CHE HAI SCRITTO mica alla tua essenza o alla tua persona. Come potrei? Non ti conosco!
Ho insultato te ma volevo insultare le tue idee che secondo me sono un po' discutibili...

Comunque non fa mai piacere sentirsi dare dell'imbecille, quindi ti chiedo scusa e ritiro. Non ritiro invece le osservazioni critiche che ti ho fatto.

Tu dici Capisco anche che è meglio chiudere qui la questione, perchè non si tratta di arrivare a una conclusione scientifica, etica, politica o filosofica di una qualche importanza, ma di agitarsi nel solito teatrino di lotta in cui ci spinge l'orgoglio e l'autostima.

Ti parrà strano, data la verve polemica che caratterizza i miei post, ma invece voglio arrivare proprio a un confronto. Tu fai delle considerazioni politiche, etiche e scientifiche che richiedono una maggiore precisione di quella che tu, per tua stessa ammissione, poni.
Politica etica e scienza mi interessano, quindi mi piace confrontarmi su questi argomenti e puntualizzare, là dove credo ci sia da farlo.
Scusami se ti tiro per la giacca, ma forse dimentichi che internet è uno spazio pubblico e che, come atto pubblico non solo siamo sempre responsabili di quel che scriviamo, ma dobbiamo sempre risponderne agli altri ai i quali, si presume, ci stiamo rivolgendo. Certo, magari uno si aspetta un intervento meno polemico e aggressivo di quello che ho fatto io...
(continua)

Alessandro Paesano ha detto...

(segue da commento precedente)
Se vuoi rimanere sul piano del del machistico confronto intellettuale, allora mi prostro, hai vinto e stravinto. Non voglio entrare nel merito delle questioni. e questo è il torto più grande che vuoi farmi. Perché io ti ho fatto delle osservazioni ben precise che tu puoi tenere in massima o minima considerazione, ma almeno fammi sapere cosa ne pensi. Altrimenti cosa ti ho scritto a fare?
Anzi cosa scriviamo a fare entrambi su internet?

Dimenticavo, per tua informazione non ho scritto di Giordano Bruno per pura casualità, questo dimostra il tuo grado di fraintendimento e i preconcetti che ti hanno guidato (o la giustificata superficialità con cui ho scritto un commento in un blog, se preferisci)

Scusa perché giustificata superficialità? Cosa giustifica la superficialità? La rete? ma chi l'ha detto? allora scrivi tanto per scrivere non per comunicare un pensiero... Allora fai solo perdere tempo agli altri. Di chi sono allora la lotta per l'orgoglio e l'autostima?!

L'omissione di Bruno sarà stata casuale ma non l'omissione delle colpe della chiesa... Il male non è solo in nazismo il male è anche la chiesa, oggi, quella di quel malato di mente di Ratzinger (o criminale se preferisci) che dice che i preservativi in Africa non servono a prevenire l'aids... Anche io so distinguere il bene dal male e per questa affermazione per me Ratzinger è come Hitler...

Non penso che hao occultato le colpe della chiesa. Le hai omesse...

Per rimanere nell'esempio che fai sono il professore di linguistica che ti boccia perché, quando ti chiede all'esame di analizzare linguisticamente un messaggio sms, tu rispondi" a professo' non c'è niente da analizzare qui è solo un messaggio msn!" mentre la linguistica la puoi applicare in qualunque ambito...

Si include col dialogo, anche intransigente, non con gli insulti personali: espressioni come "correggere la mente [...] sfasciarla e ricomunicare da capo", riferito alla mia già povera mente, non mi piacciono molto, sono molto "orwelliane" non trovi?

Beh io non ti ho scritto solo insulti personali (personali mica tanto mi riferivo a quel che si evince di te da quel che scrivi... secondo me ovviamente...) ho anche fatto delle osservazioni ...dialogiche. Sulle quali mi piacerebbe discutere con te.
Ma tu o dici che ho ragione io o ti senti offeso per gli insulti. Ma, di fatto, nel merito delle mie osservazioni, giuste o sbagliate che siano, non ci entri nemmeno un po'...
Ti chiedo ancora scusa se ti ho offeso. Ammetto che alcune frasi erano eccessive. E le ritiro. Ma ti prego, non puoi cavartela dicendo che "tanto è solo internet".
Offendi l'intelligenza di tutti così.
Anche la tua!

bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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