3 novembre 2009

Crocifisso in classe

...la notizia è bomba e dovrebbe farci vergognare.
Leggo il flash de L'Unità e lo trovo ignobile, parziale, e incompleto. Si è fatto superare dal servizio del tg 5 dell'ora di pranzo che era molto completo e preciso.
Come al solito in Italia sapere quali sono i fatti è semepre un po' troppo difficile....

Tutto inizia nel 2002 quando Soile Lautsi, cittadina italiana di origini Finlandesi, aveva chiesto all'istituto statale "Vittorino da Feltre" di Abano Terme (Padova), frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule. Tutti le dicono picche. Soile Lautsi si rivolge al Tar del Veneto, che nel gennaio del 2004 ha consentito che il suo ricorso venisse inviato alla Corte Costituzionale, i cui giudici hanno stabilito di non avere la giurisdizione sul caso. Il fascicolo è quindi tornato al Tribunale amministrativo regionale, che il 17 marzo del 2005 non ha accolto il ricorso della Lautsi, sostenendo che il crocifisso è il simbolo della storia e della cultura italiana, e di conseguenza dell'identità del Paese, ed è il simbolo dei principi di eguaglianza, libertà e tolleranza e del secolarismo dello Stato.
Nel febbraio del 2006, il Consiglio di Stato ha confermato questa posizione. Di qui la decisione della donna di ricorrere alla Corte europea di Strasburgo che, dandole ragine, ha così motivato la sentenza:
La presenza del crocifisso, che è impossibile non notare nelle aule scolastische (...) potrebbe essere facilmente interpretata dagli studenti di tutte le età come un simbolo religioso, che avvertirebbero così di essere educati in un ambiente scolastico che ha il marchio di una data religione. [Tutto questo], potrebbe essere incoraggiante per gli studenti religiosi, ma fastidioso per i ragazzi che praticano altre religioni, in particolare se appartengono a minoranze religiose, o che sono atei.
[La Corte+ «non è in grado di comprendere come l'esposizione, nelle classi delle scuole statali, di un simbolo che può essere ragionevolmente associato con il cattolicesimo, possa servire al pluralismo educativo che è essenziale per la conservazione di una 'società democratica così come è stata concepita dalla Convenzione [europea dei diritti umani], un pluralismo che è riconosciuto dalla Corte costituzionale italiana.
L'esposizione obbligatoria di un simbolo di una data confessione in luoghi che sono utilizzati dalle autorità pubbliche, e specialmente in classe, limita il diritto dei genitori di educare i loro figli in conformità con le proprie convinzioni e il diritto dei bambini di credere o non credere. La Corte, all'unanimità, ha stabilito che c'è stata una violazione dell'articolo 2 del Protocollo 1 insieme all'articolo 9 della Convenzione».
I sette giudici autori della sentenza sono: Francoise Tulkens (Belgio, presidente), Vladimiro Zagrebelsky (Italia), Ireneu
Cabral Barreto (Portogallo), Danute Jociene (Lituania), Dragoljub Popovic (Serbia), Andras Sajò (Ungheria), e Isil Karakas (Turchia).

(fonte CzForum)

E mentre l'Europa continua a darci l'ennesima lezione di democrazia le istituzioni e la politica italiane invece di fare ammenda insistono in un atteggiamento che li pone (ci pone) fuori dal consesso civile.

Il governo italiano ricorrerà contro la sentenza. Se la Corte accoglierà il ricorso del governo italiano, il caso verrà ridiscusso nella Grande Camera. Qualora il ricorso del governo non dovesse essere accolto, la sentenza emessa oggi diverrà definitiva tra tre mesi, e allora spetterà al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa decidere, entro sei mesi, quali azioni il governo italiano deve prendere per non incorrere in ulteriori violazioni legate alla presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche.

La Cei dice che,
risulta ignorato o trascurato il molteplice significato del crocifisso, non è solo simbolo religioso ma anche segno culturale. Non si tiene conto del fatto che l'esposizione nei luoghi pubblici è in linea con il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come 'parte del patrimonio storico del popolo italiano', ribadito dal Concordato del 1984.

Quindi prima pretende un riconoscimento di consuetudine poi si avvale a una legge...


Mons. Veglio' il presule del Vaticano ha detto che l'identità nostra bisogna pure conservarla.

E' questo il punto centrale della laicità. Una tradizione per quanto forte non può diventare un obbligo e non deve schiacciare chi, in quella tradizione, non ci si riconosce. Essendo la scuola un luogo non solo pubblico, ma nel quale si cresce e si educano i giovani credo si acompito primo prprio di chi crede a far si che la fede nasca spontaneamente, per scelta, e non per abitudine o tradizione.

Ma il ragionamento pericolo, nazista, oscurantista, arrogante e irrazionale, nonché antidemocratico del Vaticano è espresso nelle parole di di mons. Vincenzo Paglia, responsabile della commissione Cei per il dialogo interculturale, che ha detto
A me pare che [la sentenza] parta da un presupposto di una debolezza umanistica oltre che religiosa del tutto evidente: perché la laicità non è l'assenza di simboli religiosi ma la capacità di accoglierli e di sostenerli di fronte al vuoto etico e morale che spesso noi vediamo anche nei nostri ragazzi. Pensare di venire in loro aiuto facendo tabula rasa di tutto mi pare davvero miope anche perché presuppone una concezione di cultura che è libera solo nella misura in cui non ha nulla o ha solo quello che rimane sradicando da ogni storia, tradizione, patrimonio".
Ecco l'arroganza della Chiesa, al di fuori di lei il nulla. Scorda Paglia, cattivo cittadino, che i valori ci sono e sono proprio quelli che lui irrispettosamente indica come il nulla.

Basta vedere la posizione della Chiesa su molte questioni che gli stati Laici, italiano ed esteri affrontano in maniera diversa, non proponendo il nulla ma una visione diversa. Ma mentre ognuno di questi stati non obbliga nessuno a fare qualcosa che il cittadino non vuole fare (nessuno è obbligato ad abortire o a divorziare se non vuole) la chiesa vorrebbe imporre il suo volere a tutti i cittadini anche quelli che non essendo cattolici non si riconoscono nei suoi principi. Una chiesa non democratica e totalitarista, menomale che c'è la corte europea altrimenti saremmo tutti sotto il giogo di uno stato patriarcale sessuofobo e sadico.

Quella poveretta di Mariastella Gelmini confonde il crocefisso con gli spaghetti e dice
che La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo ma è un simbolo della nostra tradizione.

(fonte Ansa)

Vi risparmio le ecolalie dei politici che concionano sulla fondamentale importanza dei valori (sic) della Chiesa. Si commentano da sé.
Ma anche avessero ragione mancano tutti di quello spirito democratico e laico che non può imporre alcun simbolo nelle situazioni pubbliche. Ma tant'è.


Concludo questo post con un ricordo della mia amica Lorenza Parisi che su Facebook ha scritto
Ci voleva la corte europea dei diritti dell'uomo, per dirci l'ovvio. E una signora finlandese testarda. Per ricordarci che nonostante il trattamento di estremo favore del quale gode la Chiesa Cattolica nel nostro paese i simboli religiosi nelle scuole pubbliche non ci devono stare. Perchè, se da un lato abbiamo i Patti Lateranensi, dall'altro le intese con molte confessioni religiose (tra cui l'Unione Buddista Italiana, i testimoni di Geova o l'unione induista, per dirne alcune) sono bloccate da troppi anni, in attesa della ratifica del parlamento, lasciando così disatteso l' articolo 8 della costituzione che prevede che i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose diverse dalla Cattolica siano regolati mediante Intese. Intese mancate, che per queste confessioni si traducono, banalmente, anche nel non poter accedere alla ripartizione dell' 8 mille.

A me la storia del crocefisso in classe fa venire in mente la scuola media. E la famosa ora di religione. Perchè, in prima media, i miei genitori avevano deciso che non avrei seguito la lezione, però sarei rimasta a scuola. Dunque niente uscita anticipata ma ora di 'alternativa'. Veniva soprannominata così, con un nome controcorrente di per sè. (Che oggi Bersani ritira fuori, ma è un'altra storia)

A fare 'alternativa' eravamo Tanya, Samah e io. La prima ebrea, la seconda musulmana. Tutti i compagni mi chiedevano cosa fossi...E io dicevo, perplessa, che non ero di nessuna religione. Alcuni pensavano che appartenessi ai testimoni di Geova, quelli che non si facevano fare le trasfusioni...

Restava da decidere cosa fare nell'ora alternativa. Noi 3 ragazzine di 11 anni, ancora vestite in tuta da ginnastica, e la Prof. di Italiano. Avremmo letto i giornali, parlato di quello che succedeva nel mondo.
Il giorno dopo Samah venne a scuola il Corriere della Sera, Tanya con il Messaggero. Io senza pensarci presi a casa il Manifesto, che arrivava in abbonamento, e lo portai in classe.
Il 'mio' giornale, però, non venne ammesso. 'Non è un quotidiano', mi dissero, 'ma un giornale politico. Noi vogliamo commentare i fatti in modo neutrale, questo, invece, ne dà una lettura 'di parte'.

Ve la faccio breve. Intevennero i tostissimi Genitori democratici. Telefonate al preside, lettere. E con un po' di fermezza tutto si sistemò. Il famigerato quotidiano comunista entrò a scuola. E così per tre anni io, un'ebrea e una musulmana abbiamo fatto lo stimolante esercizio di confrontarci su un milione di cose, a partire da culture e visioni del mondo diverse, leggendo la stessa versione di un fatto su tre differenti giornali. E ogni settimana quell'ora è stata un'alternativa preziosa per davvero. Una scoperta continua.

Fosse solo per questo piccolo episodio la scuola pubblica andrebbe difesa più di ogni altra cosa. Ripartiamo da lì.

31 commenti:

Anonimo ha detto...

E paradossale che il consiglio di stato in italia habbia respinto il ricorso per non inporre i crocefissi a scuola motivandolo come simbolo di pace, libertà ecc CIOE'come nelle crociate x far trionfare l'amore ti combatto con tutto l'odio possibile. Per esporre il mio simbolo di libertà ti tolgo la tua libertà. Puoi essere libero ma solo come dico io e madre chiesa cattolica STUPENDO Anche i padroni degli schiavi dicevano:ma quali schiavi fanno tutto quello che vogliono il vero schiavo sono io che devo legarli ogni volte con le catene Che dire del valore culturale del crocefisso Si è vero l'usanza di togliere la libertà agli altri è legata per lunga tradizione al crocefisso la storia insegna ! Il crocefisso è un simbolo da rispettare e sarebbe anche di libertà ma imposto cosi è il simbolo di un'ingiustizia altro che libertà Chi è italiano e non si riconosce in questa tradizione non è che non abbia alternative L'ITALIA non è solo cristianesimo e anche se lo fosse per assurdo, ogni italiano non è schiavo della sua cultura e può scegliere Poter togliere il crocifisso dalla classe è vero simbolo di VERA LIBERTA !!!

Anonimo ha detto...

il crocifisso ha origine pagani,Costantino e il creatore ed era pagano,poi si schierò al cristianessimo, cosi divenne la sua cristiano -pagano ,un po di miscella.............

Alessandro Paesano ha detto...

Infatti basta vedere una messa per rendersi conto di quanto sia pagana la religione cristiana...

Anonimo ha detto...

vorrei far notare che in questo caso, ovvero stavolta, poiché a sollevare la questione è stata una finlandese, quindi una intoccabile e rispettabile europea, non c'è stato il solito linciaggio verbale che sarebbe invece sistematicamente toccato a un altro soggetto che fosse invece appartenuto ad un'altra religione/cultura (qualsiasi). qualche tempo fa la stessa questione fu sollevata infatti da una famiglia musulmana, e la reazione immediata, sulle bocche di tutti gli italianetti, fu: eh, ma "loro" mica lo farebbero se fossimo "noi" a chiederglielo (o variazioni sul tema). il che da una parte rivela la immancabile ipocrisia che va a braccetto con la cultura degenerata cattolica (due pesi e due misure, e tutti subito pronti alla crociata contro l'infedele - se musulmano, però), dall'altra il fatto che se si afferma una cosa del genere si paragona e quindi automaticamente si mettono sullo stesso piano lo stato laico (buhahahahahah) italiano a quello teocratico e fondamentalista dell'esempio in questione, ovverosia si confrontano due realtà che o sono completamente diverse (e allora il paragone non avrebbe senso), oppure hanno entrambe un carattere di teocrazia (più o meno manifesta e fondamentalista), e qui casca l'asino.

Anonimo ha detto...

IO DICO CHE TUTTE LE GROSSE RELIGIONI USAVANO POTERI FORZATI, UN TEMPO SE NON ERI DI QUELLA RELIGIONE TAGLIAVANO LA TESTA,E QUESTO SIA IL CATOLICESSIMO CHE MUSULMANO ,ORTODOSSO,BUDISTA ,E NON SO QUALE ANCORA,SAPPIAMO ABBASTANZA DEL MEDIO EVO.................

Anonimo ha detto...

Sono sconvolto dall'idiozia regnante in questa pagina. Non mi sembra che qualcuno vi abbia impedito di crescere e/o essere educati in maniera così integralista anticlericale e anticulturale, anche se presumo abbiate tutti frequentato scuole dove in ogni classe era appeso un crocifisso. La Chiesa è nazista perchè al di fuori di essa non vi è nulla? Bene: spiegatemi allora quali sono i valori di una società in cui la stragrande maggioranza dei giovani cerca il divertimento nello "sballo", nell'arrivare al coma etilico il sabato sera, nell'uso di stupefacenti, nel linciaggio di omosessuali o di semplici passanti. Sapete quali sono i valori cristiani invece? Il rispetto, la fratellanza, l'amore per il prossimo, la condivisione, tutte cose per cui quell'uomo rappresentato nello stesso crocifisso è morto.
L'Italia è uno stato laico e bisogna eliminare ogni traccia della religione in esso in rispetto delle minoranze, mi pare di capire: benissimo. Allora cominciamo ad abolire la domenica festiva (ops, ve lo siete dimenticato da dove nasce?), le vacanze di Natale e Pasqua a scuola, nonchè il ponte di Ognisanti. Perchè la Signora Lautsi su questi punti non è così turbata?
Perchè il crocifisso, se NON dà alcun fastidio alla comunità mussulmana (come da essa dichiarato) ed alle altre minoranze deve essere tolto? Forse un giorno il figlio della signora, tornando a casa da scuola, ha candidamente domandato cosa significasse quel simbolo? Accidenti che domanda inopportuna e fastidiosa! Siamo nel 2009, queste cose dovrebbero essere superate, che senso ha attaccarsi alla tradizione? BEH ALLORA RIPENSATE AL PERCHè SIAMO NEL 2009 E COSA è SUCCESSO 2009 ANNI FA.

Anonimo ha detto...

pensate che su questo argomento si spaccò anche la massoneria italiana dando vita al grande oriente di italia e all'osservanza di palazzo giustiniani. Indovinate come erano schierati?

Alessandro Paesano ha detto...

Sono sconvolto dall'idiozia regnante in questa pagina.

Ciao.perché Idiozia?
Cominciamo male, giudichi e non spieghi...

Non mi sembra che qualcuno vi abbia impedito di crescere e/o essere educati in maniera così integralista anticlericale e anticulturale,

Voi chi?
Ti riferisci ai commentatori di questo post o a quelli come me?
Non mi piace chi, identificandomi come persona che ha un pensiero diverso dal suo mi mette nel novero degli "altri". Io sono io, ho idee mie
che sono mie e di nessun altro. Quindi dammi del tu e rivolgiti a me non a "noi" per favore...

Dici che sono cresciuto integralista anticlericale e anticulturale.

Che presunzione se si è contro il crocifisso (così come contro qualsiasi altro simbolo religioso) NELLE SCUOLE che sono luoghi dove si cresce e si impara sono automaticamente contro la cultura? quale cultura? Che presunzione! Al limite la cultura cattolica. Ma davvero la cultura cattolica sta tutta e solo nel crocefisso?

anche se presumo abbiate tutti frequentato scuole dove in ogni classe era appeso un crocifisso.

Nella mia scuola, quella dove insegno crocefissi in aula non ce ne sono. In
quella dove ho studiato nemmeno. Alle elementari sì, ma quella era una scuola cattolica...

La Chiesa è nazista perchè al di fuori di essa non vi è nulla?
Il Vaticano (parlo di Vaticano non di "chiesa") è nazista perché vorrebbe imporre a tutti i suoi valori, anche a quelli che non sono cattolici con divieti universali (tipo il no all'aborto alla ricerca con le cellule staminali).
Il Vaticano è nazista perché il papa ha detto che in Africa il profilattico contro l'aids non serve (alla faccia dei due milioni di morti all'anno...).

Bene: spiegatemi allora quali sono i valori di una società in cui la stragrande maggioranza dei giovani cerca il divertimento nello "sballo", nell'arrivare al coma etilico il sabato sera, nell'uso di stupefacenti, nel
linciaggio di omosessuali o di semplici passanti.


E' il vecchio trucco del Vaticano dire che non ci sono valori e tradizioni e perorare valori che hanno una marca divina non umana e quindi sono incontrovertibili.
Ci sono i valori della democrazia (che non sono quelli della chiesa, il linciaggio di omosessuali responsabilità morale anche del Vaticano ) del rispetto della civile convivenza del multiculturalismo- I valori della nostra Costituzione Italiana... Per combattere i mali che dici tu va bene anche la Costituzione...

(continua)

Alessandro Paesano ha detto...

(segue da commento preednete)
Sapete quali sono i valori cristiani invece? Il rispetto, la fratellanza, l'amore per il prossimo, la condivisione, tutte cose per cui quell'uomo rappresentato nello stesso crocifisso è morto.

Vallo a dire a Giordano Bruno, vallo a dire alle donne accusate di stregoneria, vallo a dire alle vittime del nazismo i cui carnefici sono stati difesi e nascosti dalla chiesa... Vallo a dire ai gay alle lesbiche e alle persone transessuali...
Ma chi vuoi prendere per il culo?

In ogni caso la questione è un'altra. Non si dice di no al crocefisso perché è il simbolo di un'organizzazione cattiva.
Si dice di no al crocefisso perché è il simbolo di una associazione religiosa che non rappresenta tutti.

E un posto pubblico dove si insegnano la diversità e il pluralismo non può avere nessun simbolo nemmeno quello di una religione seguita dalla maggioranza della gente. O tutti i simboli (e la questione sarebbe delicata.
Scientology è una religione o no?) o nessuno. Non potendo riempire la scuola di centinaia di simboli meglio nessun simbolo.
Lo stato è laico e la scuola pure.

L'Italia è uno stato laico e bisogna eliminare ogni traccia della
religione in esso in rispetto delle minoranze
.

No in rispetto del pluralismo che è ben altra cosa. E ogni traccia dalla scuola non in generale...

mi pare di capire: benissimo. Allora cominciamo ad abolire la domenica festiva (ops, ve lo siete dimenticato da dove nasce?)

Veramente prima dell'avvento del Cristianesimo, questo giorno corrispondeva al dies solis, cioè il "giorno del Sole" in onore della divinità del Sol Invictus. Ancora oggi questa denominazione si è conservata nelle lingue anglosassoni come nella lingua inglese Sunday, o nella lingua tedesca Sonntag...

E poi nessuno dice di eliminare la chiesa dalla cultura italiana ma solo il crocefisso come simbolo di parte NELLE SCUOLE.

Alessandro Paesano ha detto...

le vacanze di Natale e Pasqua a scuola, nonchè il ponte di Ognisanti.


Il culto dei morti non è solo cattolico. Natale in realtà è una ricorrenza del mitraismo (il natale cristiano era il 6 gennaio) comunque vale la risposta che ho dato prima.

Perchè la Signora Lautsi su questi punti non è così turbata?

Perché non sono simboli di una religione presenti in una scuola ma comportamenti radicati nella cultura occidentale...

Perchè il crocifisso, se NON dà alcun fastidio alla comunità mussulmana (come da essa dichiarato) ed alle altre minoranze deve essere tolto?

Perché dà fastidio a chi, come me, non essendo religioso, trova inaccettabile QUALUNQUE SIMBOLO DI QUALUNQUE RELIGIONE nella scuola che è posto laico e pluralista

un giorno il figlio della signora, tornando a casa da scuola, ha candidamente domandato cosa significasse quel simbolo? Accidenti che
domanda inopportuna e fastidiosa!


La signora Lautzi ha chiesto di rispettare la costituzione italiana e noi italiani siamo così poco laici che è dovuta arrivare fino alla corte europea per farsi riconsocere un principio contenuto nella nostra costituzione

Siamo nel 2009, queste cose dovrebbero essere superate, che senso ha attaccarsi alla tradizione?

MA QUALE TRADIZIONE?! E' tradizione per te mica mia o di altri. La scuola è posto di tutti. Ma conosciamo la presunzione cristiana: dio ti ama anche se tu non lo vuoi...

BEH ALLORA RIPENSATE AL PERCHè SIAMO NEL 2009 E COSA è SUCCESSO 2009 ANNI FA.

Ci sono mille altre religioni che per me hanno la stessa dignità del cristianesimo perché quelle a scuola no e solo il crocefisso?
allora meglio nessun simbolo. Vuoi il crocefisso ? Vai in chiesa!

Anonimo ha detto...

e strano che vedano Gesu Cristo solo come martire,
a natale come "Gesu bambino",ma non lo vedano mai quale RE....................

Anonimo ha detto...

alessandro paesano hai detto bene,vuoi il crocifisso? Vai in chiesa! e li che si deve insegnare la religione, ma siccome a la chiesa interessa solo persone che danno un po di soldi non si interessano nemmeno dei giovanni ad invitarli in chiesa.............

Alessandro Paesano ha detto...

Non hanno bisogno di invitarli in chiesa, visto che hanno i loro insegnanti (scelti dalla Cei, ma pagati dallo stato italiano) a scuola, i preti esprimono le opinione (reazionarie, omofobe e misogine) in tutti i programmi televisivi, influenzando epsantemente la vita civile e politica del paese...

Anonimo ha detto...

strano che dicano che non fanno ingerenza politica ,ma mi pare che lo fanno appertamente

Anonimo ha detto...

Salve. Sono l’Anonimo del commento che tanto fervore ha suscitato nel suo cuore Signor Paesano. Visto che mi chiede di rivolgermi a Lei (o come avrei dovuto fare nel precedente commento riformulando la frase più correttamente “Non mi sembra che qualcuno abbia impedito a Anonimo, Anonimo, Alessandro Paesano, joe damn, Anonimo di crescere e/o essere educati in maniera così integralista anticlericale e anticulturale”), tenterò di spiegarle il perché non ritengo ritrattare alcuna affermazione. Il suo integralismo anticlericale non credo abbia bisogno di ulteriori approfondimenti. Per quanto concerne l’”anticulturale” le riporto le parole di Cacciari, con il quale scommetto condivide se non le idee, l’ideologia: egli sostiene che togliere il crocifisso dalle aule sarebbe indice di un mero “intellettualismo anticulturale”. (l’Arena 8/11/2009). Lei parla di cultura cattolica, dimenticando forse che quegli stessi Giordano Bruno, streghe condannate sul rogo, e tanti altri (Galileo Galilei per citarne uno), sono parte integrante della storia dell’Occidente. Senza il contributo della “cultura cattolica” il mondo occidentale non sarebbe come è oggi: certo, non discuto il fatto che forse sarebbe migliore, ma senz’altro profondamente diverso da come lo conosciamo oggi. Quando parla di “cultura cattolica” cade lei per primo in contraddizione e suggella la mia tesi.
Sostenere che il Vaticano sia nazista è sconcertante. Il Vaticano non impone, dice ciò che crede (in base ai propri valori) sia giusto e come un credente dovrebbe agire. Poi sta alla coscienza di ognuno decidere se condividere o meno. Nessuno la costringe a approvare le affermazioni del Papa, così come nessuno le impedisce di metterle in discussione, ma ci sono dei limiti. Perché si taccia la Chiesa di nazismo ma non si cita tutto ciò che di bene fa nel mondo(missionari)? Perché non si parla delle associazioni caritative che aiutano gli indigenti senza secondi fini? Perché non si parla degli oratori, spesso in realtà di paese unici centri di aggregazione giovanili? Sto divagando.
Lei sposta l’attenzione da quanto sostengo. I valori citati (Il rispetto, la fratellanza, l'amore per il prossimo, la condivisione) non sono affatto incontrovertibili in quanto hanno una “marca divina”, tutt’altro. Il fatto che siano gli stessi della Costituzione (o per lo meno vi siano riconoscibili) non fa che avvalorare la mia tesi: io dico che è assurdo cercare di togliere un simbolo in nome degli stessi valori che esso rappresenta (ma che si cerca di oscurare, accecati da un’ideologia atea e, ripeto, anticulturale).
Per quanto riguarda la domenica festiva cito la stessa fonte da cui ha attinto lei (un sentito ringraziamento a Wikipedia): “Il riposo domenicale non ha un'origine pagana ma cristiana.” Ma non è il caso di soffermarsi sui dettagli.
(continua)

Anonimo ha detto...

“La signora Lautsi ha chiesto di rispettare la costituzione italiana e noi italiani siamo così poco laici che è dovuta arrivare fino alla corte europea per farsi riconsocere un principio contenuto nella nostra costituzione”. Io la vedo diversamente: la signora Lautsi è così poco rispettosa della legge e dell’ordinamento statale italiano, che nonostante i dinieghi del Tar e del Consiglio di Stato, è ricorsa all’Europa.
Punto 1: Perché l’Europa deve imporre al nostro ordinamento interno delle sentenze surclassando i nostri tribunali? Perché l’Italia deve annullarsi di fronte alla corte di Strasburgo?( tra parentesi ce lo ha chiesto qualcuno se volevamo entrare nell’Unione Europea?) Mi chiedo se questa sia libertà.
Punto 2: Perché ci si ostina a vedere il Papa nel crocifisso e non semplicemente ciò che esso rappresenta (ovvero i suddetti valori, enunciati dalla stessa Costituzione)?
Concludo citando nuovamente le parole di Cacciari:
A chi può dare fastidio quella povera figura? Quali libertà può ledere? Ma vogliamo scherzare? Via, un po´ di ragionevolezza... Non ha nessun senso voler togliere il crocifisso dalle aule scolastiche, dai luoghi pubblici. Perché sollevare questa questione allora? Dovremmo essere abbastanza maturi per capire che quell´immagine è stata posta sui muri suo malgrado. Se Gesù tornasse tra di noi il primo a togliere quell´effigie dalle aule certamente sarebbe lui. Ma adesso che è lì, cosa andiamo a togliere noi dai muri? La laicità di uno Stato non si misura dai crocifissi appesi o tolti. Gesù era un maestro di laicità. Chi ha detto che il suo regno non è di questo mondo? Più laico di così... La grande tentazione demoniaca è quella del potere terreno. Gesù è la figura che nel modo più esplicito ha manifestato la libertà dell´anima spirituale di ciascuno. Se invece del crocifisso ci fosse appeso un cartellone con l´immagine di tutti i papi, da Pietro in poi, capirei la protesta. Anch´io sarei molto contrario e vorrei venisse tolto. Ma il crocifisso no. Non mi dà nessun fastidio. (…)se quella figura serve a concentrare l´attenzione su ciò che Gesù ha veramente detto, sul contenuto dei Vangeli, allora può diventare una presenza di grandissimo stimolo. Di apertura mentale per tutti.
I miei più cordiali saluti.

Alessandro Paesano ha detto...

tenterò di spiegarle il perché non ritengo ritrattare alcuna affermazione.
Chi ti ha mai chiesto di ritrattare?
Io ti ho chiesto di ARGOMENTARE

Il suo integralismo anticlericale non credo abbia bisogno di ulteriori approfondimenti.

ecco appunto. Affermi senza spiegare...


Non mi consoci e continui a giudicarmi e a presumere la mia ideologia. Ho mai citato Cacciari? NO. Allora lascialo fuori dai nostri discorsi. Sono le tue idee, parla con la tua testa...

egli sostiene che togliere il crocifisso dalle aule sarebbe indice di un mero “intellettualismo anticulturale”. (l’Arena 8/11/2009)
caciari ha poi il tuo vizio, non il mio non spiega il perchè. Ancora me lo devi dire

PERCHE'?

Lei parla di cultura cattolica, dimenticando forse che quegli stessi Giordano Bruno, streghe condannate sul rogo, e tanti altri (Galileo Galilei per citarne uno), sono parte integrante della storia dell’Occidente

Quelli non fanno parte della cultura cattolica. Anzi la "cultura" cattolica (sic!) li ha uccisi al rogo o li ha fatti ritrattare... (Galilei)
Ma che dici?!?!?!

Senza il contributo della “cultura cattolica” il mondo occidentale non sarebbe come è oggi:
Vero. Ma non c'è solo la cultura cattolica... Ci sono gli arabi, l'illuminismo, il novecento...


Quando parla di “cultura cattolica” cade lei per primo in contraddizione e suggella la mia tesi.
PERCHE'? COME? DOVE?
SPIEGARE PLEASE!!!

Il Vaticano non impone, dice ciò che crede (in base ai propri valori) sia giusto e come un credente dovrebbe agire.
Ci vuole una bella faccia tosta! Il vaticano è contro l'aborto e se potesse cancellerebbe la legge, di fatto imponendo il suo volere a tutti.
Se non impone è perché non può più come ha fatto in passato.
Ora lo fa indirettamente essendo un forte gruppo di pressione e essendoci in Italia politici molto sensibili al suo parere di ogni orientamento...

Nessuno la costringe a approvare le affermazioni del Papa, così come nessuno le impedisce di metterle in discussione, ma ci sono dei limiti.

Quali limiti? non ho capito a cosa ti riferisci...
(continua)

Alessandro Paesano ha detto...

(segue da commento precedente)

Perché si taccia la Chiesa di nazismo ma non si cita tutto ciò che di bene fa nel mondo(missionari)? Perché nel mondo (per fortuna) non c'è il Vaticano ma i missionari...

Perché non si parla delle associazioni caritative che aiutano gli indigenti senza secondi fini? Perché non si parla degli oratori, spesso in realtà di paese unici centri di aggregazione giovanili? Perché questo non a niente a che fare con il topic del mio post: il crocifisso nelle scuole pubbliche.

. I valori citati (Il rispetto, la fratellanza, l'amore per il prossimo, la condivisione) non sono affatto incontrovertibili in quanto hanno una “marca divina”, tutt’altro. Il fatto che siano gli stessi della Costituzione
I valori (sic!) del Vaticano non sono affatto gli stessi della costituzione. Molte leggi italiane (e quindi costituzionali) sono osteggiate dal Vaticano che se potesse le eliminerebbe. Ma che diavolo dici?!?!?!

Io dico che è assurdo cercare di togliere un simbolo in nome degli stessi valori che esso rappresenta (ma che si cerca di oscurare, accecati da un’ideologia atea e, ripeto, anticulturale).
L'ideologia è laica e non atea.
Poi mi devi spiegare perché la laicità (o anche l'ateismo) sono anticulturale. Non so quante volte te l'ho già chiesto.

Io la vedo diversamente: la signora Lautsi è così poco rispettosa della legge e dell’ordinamento statale italiano, che nonostante i dinieghi del Tar e del Consiglio di Stato, è ricorsa all’Europa.

Vedi che non sie democratico? Tu volevi zittirla. La nostra costituzione le permette di farlo...

Perché l’Europa deve imporre al nostro ordinamento interno delle sentenze surclassando i nostri tribunali? perché l'Italia fa parte degli stati fondatori della comunità europea i cui valori si ispirano a tutte le costituzioni nazionali quindi anche a quella italiana.
e poi scusa, visto che il Vaticano è uno stato estero, che non fa parte della comunità europea, perché non dovremmo seguire la comunità europea ma il vaticano si?

Perché l’Italia deve annullarsi di fronte alla corte di Strasburgo?( tra parentesi ce lo ha chiesto qualcuno se volevamo entrare nell’Unione Europea?)

Siamo stai tra i fondatori della comunità europea... Vai a studiare la nostra storia...

Perché ci si ostina a vedere il Papa nel crocifisso e non semplicemente ciò che esso rappresenta (ovvero i suddetti valori, enunciati dalla stessa Costituzione)?

I valori della Costituzione sono ben altri da quelli del vaticano o della religione cattolico cristiana... MA CHE DICI?!?!!?

A chi può dare fastidio quella povera figura? Quali libertà può ledere? Ma vogliamo scherzare? Via, un po´ di ragionevolezza... Non ha nessun senso voler togliere il crocifisso dalle aule scolastiche, dai luoghi pubblici.

Dà fastidio ai gay e alle lesbiche per esempio. A tutte le coppie divorziate per esempio.A tutte le coppie di fatto (anche etero,a che con figli) che non sono riconosciute sempre per ingerenze dello stato Vaticano su quello italiano,. Dà fastidio a chi per farsi assistere nella procreazione eterodiretta deve andare all'estero. Dà fastidio tutte le donne che abortiscono che si sentono accusate di essere assassine.. Dà fastidio a chi insegna il darwinismo e si sente accusa re di voler propagare l'ateismo...
Devo continuare?

Gesù era un maestro di laicità
verissimo.
Gesù, non certo il Vaticano.

Ma il crocifisso no. Non mi dà nessun fastidio.
C'è a chi dà fastidio...

se quella figura serve a concentrare l´attenzione su ciò che Gesù ha veramente detto, sul contenuto dei Vangeli, allora può diventare una presenza di grandissimo stimolo. Di apertura mentale per tutti.

Purtroppo a molti ricorda l'idea antiscientifica, oscurantista, omofoba, sessista, misogina del Vaticano...
e quindi niente crocifisso nella scuola...

Anonimo ha detto...

"il vaticano non impone",dici anonimo del 11:10 pm dicembre 10 2009 ,lo dici tu fai finta o non segui i giornali e le notizie ogni volte che si intromettono

Anonimo ha detto...

La sua “anticulturalità”, se così possiamo chiamarla, risiede in primis nel discernimento della “cultura occidentale” dalla “cultura cattolica”. Giustamente lei nega che Giordano Bruno &co facciano parte della cultura cattolica perché “essa li ha uccisi”: infatti essi fanno parte della storia (o cultura) occidentale, che come vede, è inscindibilmente legata a quella cattolica (negare questo è anticulturale). Sì, esiste anche la cultura musulmana: verissimo. Le ricordo però, che, escludendo il commercio, le interazioni che questa cultura ha avuto con l’Europa, non hanno portato cambiamenti e/o arricchimenti alla nostra civiltà (perlomeno non nell’ultimo millennio e mezzo), al contrario sono state spesso volte a conquistarla e/o distruggerla (Es. anno 1683, avanzata dei Turchi in Europa con l’assedio di Vienna). L’illuminismo è un MOVIMENTO culturale e filosofico, nato nel XVII secolo e concluso con l’avvento del Romanticismo. Questo sì che ha cambiato la nostra società e la nostra cultura, ma il suo paragone di questo MOVIMENTO con una cultura religiosa millenaria mi pare davvero fuori luogo o quanto meno “campato per aria”. Stesso discorso per il Novecento, nel quale si mescola un vastissimo crogiuolo di movimenti culturali (decadentismo, estetismo, futurismo per citarne alcuni), ma che in alcun modo può essere messo in relazione con una religione. Siamo d’accordo sul fatto che entrambi (Illuminismo e Novecento) hanno contribuito a formare l’odierna società, ma se lei nega il contributo del cattolicesimo catalogandolo come una cultura a parte (“ Quelli non fanno parte della cultura cattolica. Anzi la "cultura" cattolica (sic!) li ha uccisi al rogo o li ha fatti ritrattare...”) allora mi dispiace ma è anticulturale, non ci sono storie. Spero di essermi spiegato stavolta.

Anonimo ha detto...

Io non la conosco, è vero, purtroppo non ne ho il piacere, ma il suo è un velleitario vittimismo: io non giudico lei, bensì le sue idee. Io ho avanzato delle supposizioni (scommetto che condivide se non le idee, l’ideologia), che le sue parole (e se vogliamo anche l’impaginazione del sito) non fanno che confermare. Lei non ha citato Cacciari: perché io non dovrei farlo? Citare un filosofo non è mai sintomo di mancanza di idee proprio o dell’ignoranza che lei mi attribuisce (cosa viceversa non ho mai fatto rivolgendomi alla sua persona con il massimo rispetto). I limiti di cui parlo si riferiscono alle sue affermazioni sul Vaticano, che taccia di nazismo, il più buio, violento, efferato movimento della nostra storia. È una vergogna. Lei dice che fortunatamente i missionari non sono il Vaticano. A chi fanno capo i missionari? Proprio al Vaticano. Giovanni Paolo II ha riconosciuto gli errori che la Chiesa ha fatto in passato e ha persino chiesto scusa con grande umiltà. Quanto fatto in passato non si può cancellare, ed è giusto che venga ricordato, ma attribuire all’odierna Chiesa lo stesso spirito che l’ha caratterizzata nei secoli bui è irrispettoso nonché per niente realista. Se lei leggesse senza pregiudizi gli scritti di Benedetto XVI, cosa che la invito a fare, si renderebbe conto della straordinaria modernità del suo pensiero. Lei però si limita a giudicare ciò che dicono i media, giudica un’organizzazione religiosa per come la vede dall’esterno e senza conoscerla. Se lei davvero conoscesse i valori cattolici, non sosterrebbe che non sono gli stessi della costituzione, perché non è vero. “I valori (sic!) del Vaticano non sono affatto gli stessi della costituzione.”La invito a portare un esempio a sostegno delle sue affermazioni.
Ripeto che il Vaticano non impone nulla. Se, per fortuna, ci sono politici che mossi da valori cristiani, scelgono di comportarsi secondo i principi in cui credono, questo è indipendente dall’influenza del Vaticano. Si inneggia tanto alla libertà di stampa e di opinione, ma poi il Papa non è libero di dire quello che pensa.
Di nuovo però la sua limitata apertura mentale e la sua indole che non è laica, ma anticlericale e anticattolica, la spingono a tacciare il Vaticano di manie di onnipotenza: il crocifisso non lo impone il Vaticano, né lo pretende. Storicamente non è mai stato così, perché non è stato il Vaticano a mettere il crocifisso nelle aule.
Mi fa davvero ridere il fatto che lei mi accusi di non spiegare il perché la definisca “anticlericale”, lasciandolo semplicemente intendere alla luce delle sue parole. Ma se proprio ci tiene glielo spiego. Lei parla tanto di pluralismo e di libertà, ma poi le sue parole trasudano odio e risentimento nei confronti di un’organizzazione volta al bene, fondata su principi di amore e rispetto; nega il suo contributo nella formazione della nostra società e la taccia di manie di onnipotenza e nazismo e non ne riconosce la positività accecato dall’ipocrisia. Lei afferma di non credere, ma giudica senza conoscere, perché se davvero fosse al corrente del messaggio cristiano non parlerebbe in questo modo. Sicuramente non è tutto oro quello che luccica e non metto in dubbio che il Vaticano abbia difetti (è formato da uomini e in quanto tale soggetta all’errore), ma senza dubbio non merita il trattamento da lei riservato.

Riterrei un’offesa alla sua intelligenza accusarla di non sapere che l’Italia è tra i paesi fondatori dell’Unione Europea nell’immediato dopoguerra, nata come unione ECONOMICA.
Inoltre non vedo perché un gay o una lesbica, guardando il simbolo di un uomo che è morto per difendere i più deboli, per affermare i più volte citati valori che non sto a ripetere, dovrebbe risentirsi. Se qualcuno vede nel crocifisso quello che ci vede lei, è un problema di questo qualcuno, non del crocifisso.
I miei più cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

All'anonimo qui sopra che, molto colto, per bene, e certamente cattolico, che ci consiglia la lettura degli scritti di Benedetto XVI, consiglierei a mia volta una lettura di Voltaire a cominciare dal 'Trattato sulla Tolleranza', visto che almeno riconosce una minima importanza alla cultura illuminista. Vorrei anche consigliare, sempre al caro signore (o signora qui sopra), gentile ed inzuppato di rancida tolleranza, di sfoggiare di meno e di pensare di più: 'un gay'? 'una lesbica'? Chi conosce il vangelo e ha sentito la potenza di quella parola non si esprimerebbe mai con queste categorie... Al massimo peccatori... Voglio dire, che è proprio per quelli come lei caro signore 'mosso da valori cristiani', che il messaggio cristiano, quello rivoluzionario, quello vero, viene tradito ogni giorno, proprio da quelli che dovrebbero rappresentarlo e sostenerlo. Alessandro sta dicendo, se non lo ha capito, che se togliamo il crocifisso dalle scuole, e le parole di odio del papa dal dibattito pubblico sullo Stato e le sue forme, restituiamo la religiosità al suo ruolo naturale: quello della cura delle anime! E' così difficile da capire? Le sue parole pregne di distanza e di perbenismo, tutte orientate a difendere un'istituzione di potere, che appena qualche generazione fa aveva ancora Mastro Titta (cerchi su Wikipedia chi è se non lo sa),sono di una violenza assoluta. Lei è un aggressivo senza sentimento, Impari dai missionari che lei cita, che certo - non fanno capo al Vaticano per fare quello che fanno - fanno piuttosto capo al loro soggettivo sentimento che si chiama carità. Grazie. Gendibal
PS Fuori i mercanti dal tempio!

Alessandro Paesano ha detto...

1) Se Cacciari è un filosofo, Aristotele che cos'è? Io ho citato le mie idee. Tu per sostenere le tue fai altrettanto, che è meglio. Io e Cacciari non la pensiamo uguale... In nulla...

2) Io leggo sempre quello che Benedetto XVI scrive ed è proprio per quello che dico che il Vaticano è nazista.
Uno che afferma che i profilattici in Africa (2 milioni di morti all'anno...) non servono con l'AIDS... O è un pazzo o è un criminale. Scegli tu.

3) la cultura araba ci ha preservato Aristotele, i numeri e tante altre belle cose Studia e poi ne riparliamo.

4) quando parlo di Novecento non parlo né di corrente letteraria né di correnti artistiche. Parlo del voto alle donne, dello statuto dei lavoratori, di tanti diritti che, fosse per il Vaticano, non dovremmo avere
Anche qui, studia e poi ne riparliamo.

comunque ti ricordo che il topic del post non è vaticano sì Vaticano No.
Ma crocefisso nelle scuole pubbliche.
Anche se il vaticano fosse un esempio di democrazia 8e non lo p) non vorrei che ci fosse per gli stessi motivi, SIAMO UNO STATO LAICO E NON METTIAMO SIMBOLI DI NESSUNA RELIGIONE NEI POSTI PUBBLICI.
fine della discussione

Anonimo ha detto...

non capisco perche chiamare cultura il fatto di credere in un Dio Onnipotente ed avere la convinzione che essiste l'essere che ci ha creati?
Cultura e quello che fanno gli uomini con i loro modo di vivere...............

Anonimo ha detto...

Cultura e quello che fanno gli uomini con i loro modo di vivere .................e non quello che dice Dio.

Alessandro Paesano ha detto...

Nemmeno io...

Anonimo ha detto...

Rispondo a Gendibal: Le parole "gay e lesbica" sono state riportate solo per citare quanto sopra riportato dal signor Paesano. Mi dispiace che non fosse chiaro.
Prendo atto della sua posizione ma mi permetto di dissentire:
1 questo non è affatto quello che afferma il signor Paesano: a lui di riscoprire il valore della religione come cura delle anime non importa nulla. Lui auspica solamente che il suo anticlericalismo e anticattolicesimo vengano condivisi e ufficializzati.
2 le mie parole sono di assoluta violenza e quelle del signor Paesano, che invece invocano il nazismo nella Chiesa, sarebbero portatrici di una riscoperta della fede pura e vera? Bah, rispetto la sua opinione come sono solito fare (a differenza di altri), ma mi consenta di leggervi dell’ipocrisia. Togliere il crocifisso e zittire il Papa non sono due metodi per tornare alla cura delle anime, semplicemente questo porterebbe ad un’ulteriore desertificazione in una società dove di valori ce ne sono già pochi.
3 Io difendo un’istituzione di fede nella quale non nego ci siano stati Mastro Titta, l’Inquisizione, la corruzione, papi con qualche figlio etc. La domanda è: ci sono ancora questi fenomeni? La risposta è NO (sono perfettamente consapevole che il signor Paesano avrà da ridire ma che parli pure, questi sono i fatti).
4 Io ammiro i missionari e anche tanti sacerdoti che lavorano nelle realtà di paese, il cui straordinario operato non viene ostentato o mascherato da perbenismo. Anche un missionario, però, si indignerebbe sapendo che qualcuno accusa senza ritegno l’istituzione a cui egli fa riferimento, ed in nome della quale opera, di nazismo.
Al signor Paesano:
solo la mia educazione mi porta a portarle un rispetto che, da come risponde, non merita.
Se “legge sempre quello che Benedetto XVI scrive” e continua a sostenere quello che dice, allora è evidente che o si rifiuta di capire, o la sua affermazione non è vera, o proprio non capisce. Dopotutto questo non mi stupirebbe: in questa discussione non ho potuto fare a meno di notare la sua ottusità, la sua oltremodo limitata apertura mentale, la sua stasi sempre sulle stesse giustificazioni, la sua cultura inconsistente. A differenza sua, io riconosco i miei limiti e sono pronto a mettere in discussione le mie idee. (Quando il Papa parla dei profilattici in Africa anche a me viene da mettermi le mani nei capelli.) Non le ho mai detto di andare a studiare: colgo l’occasione per farlo. Averroè non sapeva il greco, si è basato sulle traduzioni in arabo di cristiani siriaci. Il suo ruolo nella filosofia è stato di primissimo piano, ma al di là di questo: Aristotele era arabo? NO. Studi lei.
I numeri arabi li abbiamo adottati, ma tutto quello che poi ci è stato costruito sopra, dai teoremi alla fisica alle diverse forme di geometrie, provengono innanzitutto dalla cultura greca e poi sempre dal nostro occidente. Studi lei.

Anonimo ha detto...

Il riferimento al Novecento, che lei ha accostato all’Illuminismo, non era affatto chiaro o interpretabile come lei rettifica, ergo, è stato lei a non spiegarsi. E comunque sia, il Novecento è stato caratterizzato da personaggi come Papa Giovanni XXIII e Papa Paolo VI, che sono stati, specialmente quest’ultimo, uomini di straordinaria modernità, che hanno rivoluzionato la Chiesa, che si sono avvicinati ai giovani, che hanno venduto moltissimi orpelli e gioielli per devolvere il ricavato in beneficenza. Studi lei.
E’ stato lei per primo a deviare il discorso sul Vaticano (per insultarlo), quando ha confuso questo stesso con il crocifisso. (“Dà fastidio ai gay e alle lesbiche per esempio. A tutte le coppie divorziate per esempio.A tutte le coppie di fatto (anche etero,a che con figli) che non sono riconosciute sempre per ingerenze dello stato Vaticano su quello italiano,. Dà fastidio a chi per farsi assistere nella procreazione eterodiretta deve andare all'estero. Dà fastidio tutte le donne che abortiscono che si sentono accusate di essere assassine.. Dà fastidio a chi insegna il darwinismo e si sente accusa re di voler propagare l'ateismo...” “Purtroppo a molti ricorda l'idea antiscientifica, oscurantista, omofoba, sessista, misogina del Vaticano...”) Il Vaticano e il crocifisso sono due cose profondamente distinte: confonderle è sintomo di gretta ignoranza.
Lei conclude la discussione puntando i piedi. Io le dò ragione: NON METTIAMO SIMBOLI DI NESSUNA RELIGIONE NEI POSTI PUBBLICI. Infatti il problema non è metterli dove non ci sono, è lasciarli dove stanno. Togliere il crocifisso dalle aule sarebbe la soluzione peggiore ad un problema inesistente.
Personalmente ritengo che ogni discussione sia costruttiva ed ogni scambio di idee non possa che giovare allo spirito ed alla cultura. Basta non travalicare il confine del rispetto dell’altro. Mi permetto di consigliarle questo in ogni circostanza e mi auguro con tutto il cuore che non si comporti in aula quando insegna (mi pare di aver capito) come si è comportato in questa discussione. Spero proprio che l’arma dei voti non la porti all’indottrinamento, perché in tal caso..poveri studenti.
Questo (per la sua gioia)è il mio ultimo commento.
I miei più cordiali saluti.

Alessandro Paesano ha detto...

in questa discussione non ho potuto fare a meno di notare la sua ottusità, la sua oltremodo limitata apertura mentale, la sua stasi sempre sulle stesse giustificazioni, la sua cultura inconsistente.

solo la mia educazione mi porta a portarle un rispetto che, da come risponde, non merita.

Infatti...

Mi permetto di consigliarle questo in ogni circostanza e mi auguro con tutto il cuore che non si comporti in aula quando insegna (mi pare di aver capito) come si è comportato in questa discussione. Spero proprio che l’arma dei voti non la porti all’indottrinamento, perché in tal caso..poveri studenti.

La scuola è un posto pubblico. Questo è il mio blog. Per fortuna loro i miei studenti non sono così supini nei confronti di una religione di persone talmente tronfie da mangiare il corpo del figlio del loro dio pur di guadagnarsi la vita eterna...

Puoi scrivermi quando vuoi. Il punto e basta si riferiva al topic del post non a te...

Pensi che avrei dedicato tanto tempo a risponderti se non tenessi in conto la tua opinione?

Anonimo ha detto...

Caro Signore, secondo il Vangelo dell'Istituzione che lei difende in maniera accorata le 'persone omosessuali' (sic), sono intrinsecamente disordinate. Questo 'pensiero', diffuso e ostentato dai gruppi più oltranzisti (dai quali mai la sua istituzione per bene prende le distanze) è per chi lo sente sulla pelle un pensiero non dissimile da chi diceva che l'essere ebreo, tanto per fare un esempio,significava far parte di una 'razza inferiore'. Qui non ci si dice che si tratta di essere razza inferiore ma si chiede di astenersi dagli atti... Io credo che fino a quando non si accetterà che le persone anche quando amano quelli dello stesso sesso, sono capaci di affetto, di costruzione di progetti, di vita e di valori, ancora migliori -se posso permettermi - di quelli che lei accoratamente difende, e che forse non ha mai sperimentato in vita sua, (altrimenti capirebbe la provocazione di dire la chiesa è nazista), non si farà nessun passo avanti. Lei inoltre dovrebbe ben sapere che quando si mettono gli individui in uno stato di inferiorità fisica, psicologica, ecc. si producono autentiche deformazioni, da ambo le parti. Il suo Santo Padre, che si addolora per le nozze gay, e che lo si sente poco condannare altre reali gravi situazioni, ha una responsabilità in questo, e insieme a lui, tutto il ricco apparato burocratico che lo sostiene e che fa da propaganda. Quando capirà, lei che è così disponibile al dialogo, che le persone sono tutte uguali e che l'amore e l'affetto, quando circolano e sono autentici, non fanno male a nessuno. Anzi, migliorano la società. Da persona che ha avuto come tutti un'educazione cattolica, posso solo dirle che non difenderei mai come fa lei, un'Istituzione che oggi è responsabile no certo di Mastro Titta, ma del mancato uso del profilattico in Africa (è inutile che lei si mette le mani nei capelli se poi se li difende in quel modo) ed è pure responsabile indirettamente delle aggressioni (che i media chiamano omofobe) alle persone che si credono gay.E' persino responsabile dello svuotamento di valori intorno a un simbolo (il Crocifisso), che lei si ostina a voler appeso nell'aula... Quanti aggressori, per un momento prima di impugnare il coltello avranno pensato :- Bé! Pure il Papa lo dice che questi sono inferiori... Una punizione se la meritano! - In questo, come in tanti altri campi la Chiesa Cattolica, e quel sentire che Alessandro chiama estremizzando 'nazista' sono alla pari.Concludo dicendole che non provo nessuna simpatia per Benedetto XVI, e credo pure che quando costei parla, Gesù Cristo si rivolti nella tomba, caro signore per bene che non capisce la rabbia delle persone offese ogni giorno e stigmatizzate come 'disordinate'.Saluti cordiali anche a lei.
Gendibal

Anonimo ha detto...

E scusi ancora caro signore, io non so lei in quale società vive, ma le assicuro che io di valori ne ho davvero molti. Molti di più di quella società di cui lei si lamenta, per la quale tutti sbrodolano parole sentite. Venga pure le faccio conoscere i miei amici, il mio compagno, e tanta altra gente che senza crocifisso in aula e senza leggere le parole di Benedetto XVI, può insegnarvi molto... Che persone eccezionali che conosco, e come mi dispiace per lei, costretto a difendere un simbolo, svuotato dai suoi contenuti più autentici proprio dall'Istituzione che lei difende. Buon Natale:-)
Gendibal

bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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