31 ottobre 2009

Stefano Cucchi: un doppio mistero

Non c'è solamente il mistero sulle circostanze della morte, non accidentale, se, a quanto pare, la procura sta indagando per omicidio preterintenzionale.

Oggi voglio parlare di una altro mistero, che riguarda i nostri quotidiani, e i giornalisti che li scrivono, riempiendoli dei loro pregiudizi, della loro arroganza, della loro ignoranza.

Ma, tant'è, io non sono in grado di giudicare perché non conosco i fatti.
I fatti perdio.

1) perché Stefano Cucchi è così dannatamente magro?
La foto che ho pubblicato ieri come foto recente, probabilmente tanto recente non lo è. Nello stesso filmato da me pubblicato si (intra)vedono foto recenti in cui si nota la magrezza di Stefano.
Magrezza dovuta a cosa?
I genitori parlano di ragazzo normale riferendosi evidentemente alle ferite che ne hanno causato il decesso che non c'erano prima che il ragazzo venisse arrestato.
Ma perché, prima di essere arrestato, Stefano era  così magro?

Per Il Fatto Quotidiano era esile, disarticolato, quasi scheletrito, perché Stefano era un tossico.

Allora tanto normale non era. Un tossicodipendente nel 2009 è un anacronismo. Se Stefano si faceva di ero (o chissà quale altra droga) aveva qualche problema di salute, con la giustizia, coi genitori, con la società. Non sto giudicando voglio solo informarmi.

Non sto parlando di quel che è successo dopo l'arresto. Sto parlando della vita di Stefano prima dell'arresto. Era tossico o lo era stato? Perché aveva cominciato? Aveva smesso? Se era così magro non era una tossicodipendenza leggera (presumo)...

2) Perché è stato arrestato?
Qui siamo al delirio.

Per il Corriere spac­ciava droga: ecstasy, cocaina e marijuana. Cucchi, piccoli pre­cedenti alle spalle...


Se fosse vero alla faccia del ragazzo normale!

Per il manifesto, però, Stefano è stato fermato la notte tra il 15 e il 16 ottobre nella periferia est di Roma. Addosso gli hanno trovato 20 grammi di hashish

Insomma spacciava o aveva solamente del fumo con sé?

Ecco perché mi incazzo quando un giornalista usa la parola droga, perché è generica. Da un lato non fa capire chi è stato arrestato cosa aveva con sé (du' canne o cocaina? Dell'erba o dell'ero?) dall'altro equipara tutte le droghe per cui un pischello che si fa una canna è come un eroinomane incallito. Ma fatemi il piacere!!!

Molti hanno parlato della perquisizione in casa ma nessuno riporta l'esito della perquisizione. Solo i familiari, sul blog di Grillo, dicono che in casa non è stato trovato nulla. Ma allora di nuovo Stefano spacciava o no? Era tossico o no? Oppure si faceva solo qualche canna?

MISTERO

A leggere i quotidiani si parla di arresto per detenzione e non per spaccio ma vai a sapere qual è la verità, a come si sono davvero svolti i fatti.
Il guaio è che come comuni cittadini siamo talmente soffocati dai luoghi comuni che per molti queste mie domande parranno prive di senso.
Uno che si fa una canna e uno spacciatore per molti sono la stessa cosa.
Ma se posso comprendere, ma non giustificare, questa ignoranza in un cittadino qualsiasi non posso tollerarla in un giornalista.
E' un crimine nel riportare le notizie filtrarle attraverso il proprio occhiale culturale senza nemmeno rendersene conto, peggio, senza pensare che sia una cosa importante non farlo, senza distinguere i fatti dalla notizia.

Se qualcuno, informato dei fatti, mi vuole evincere gliene sarò eternamente grato.

E veniamo al secondo mistero, quello della sua morte.

Ministri e sindacalisti di categoria hanno iniziato a parlare trattando l'argomento come viene trattato di solito, e parlano tutti all'unisono: sono mele marce. Così Luigi De Magistris, europarlamentare dell'Idv, sostiene che Lo Stato non può temere di individuare e punire quei corpi estranei e parassitari che pure ci sono al suo interno, tra le forze dell'ordine che svolgono un lavoro prezioso per il Paese.
Siamo alle solite, da un lato ogni forma di violenza perpetrata da un uomo o una donna in divisa ai danni di un privato cittadino viene afferita solamente a chi ha concretamente commesso il crimine, scagionando la catena di comando che dalle più alte cariche dello Stato arriva fino a loro, dall'altro si ribadisce l'estraneità di questi figuri dalle forze dell'ordine.
Menzogna. Ipocrisia.
E' come dire che le violenze in famiglia ai danni delle donne sono frutto di menti malate, di mostri, sono eccezioni. Lì come qui invece si tratta di una mentalità diffusa e accettata, da tutti, dai cittadini in primis.
Ha ragione Alberto Biuso quando dice, nel suo blog,
Vari benpensanti ritengono che in fondo lui [stefano Cucchi] (...) se la siano cercata; che se non vai in giro con la droga queste cose non ti succedono. Sono sempre d’accordo con le persone per bene e quindi propongo di riservare lo stesso trattamento ai numerosi deputati, senatori, ministri o sottosegretari della Repubblica, amministratori pubblici, agiati e noti imprenditori privati, uomini e donne di spettacolo che utilizzano, comprano, cercano ogni giorno cocaina e analoghe sostanze, in questo modo alimentando il crimine. Pestiamoli, pestiamoli duro, pestiamoli sino a cavare loro il sangue. Se le cercano, no? E se poi vanno pure a puttane (“escort” o “trans” che siano), eviriamoli, così imparano.
Non sono soltanto servi e ladri, gli italiani, ma anche un popolo di ipocriti, ammirando nei potenti le stesse azioni che ai deboli costano la morte.
Questa mentalità è alimentata da chi addestra le forze dell'ordine. E sostenuta da un governo di destra pericoloso e antidemocratico. Da un popolo pericoloso e antidemocratico.
Quel che è successo a Stefano succede tutti i giorni. Da sempre, con governi di destra e di sinistra. Solo che stavolta è sfuggita la mano e lo schiaffo e il pugno sono diventati mortali.
Tanto le forze dell'ordine sono una casta intoccabile, come i 4 poliziotti (di merda) che hanno ucciso Federico Aldrovandi e sono tuttora in servizio nonostante la condanna...

Mi auguro che le cose cambino per gli assassini di Stefano e che non ci si fermi, stavolta, ai soli esecutori materiali.

Ma finché non scenderemo in milioni a chiedere le dimissioni in blocco di questo governo di merda, colpevoli della morte di Stefano siamo tutti noi ITALIANI DI MERDA.


AGGIORNAMENTI

sempre per il corriere
«Sono epilettico, tossicodipenden­te e sieropositivo».

Oltre alla tossicodipendenza anche la sieropositività?

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Come al solito è la vittma è da condannare. Stai a vedere che si è suicidato?! D.

Anonimo ha detto...

ma magari aveva un blog era un attivista e l'hanno fatto fuori cosi'..

WonderLand ha detto...

"Un tossicodipendente nel 2009 è un anacronismo."
In quale mondo fatato vivi ? voglio venire anche io.
Nel mio mondo i tossicodipendenti fanno la fila davanti al sert ... sono tanti ... e li incontri anche al supermercato e a lavoro "sono intorno a noi".
Tanto anacronistici non sono.

D'accordissimo sulla questione "droga" ... che mi fa venire in mente la cucina e le spezie o qualcosa di terribile, ma dopo ci pensi e non capisci cos'era. Questa parola andrebbe cancellata dai vocabolari dei giornalisti. La droga non esiste ! Esistono le sostanze e ogniuna e' diversa a partire dall'aspirina fino arrivare all'eroina in mezzo ci sono un sacco di sostanze diverse alcune legali altre no ... o meglio alcune legali se dentro una scatola col prezzo presa in farmacia ( a volte con ricetta ) ... Betata l'ignoranza insomma ...
Cmq Bravo per l'articolo, nono mi tornava solo quell'anacronistico ... forse volevi dire "quasi normale"

Alessandro Paesano ha detto...

No... Intendevo dire che oggi si conoscono molto di più di 30 anni fa i danni delle "droghe" e mi stupisco che oggi i giovani ne facciano comunque un uso così dissennato da diventarne dipendenti. Lo stesso discorso vale per le sigarette... Questo non vuol dire ovviamente, anzi, purtroppo, che non ci siano tossicodipendenti, dico solo che oggi mi viene più difficile comprenderli rispetto ai tossici di 30 anni fa quando circolavano meno informazioni. Oggi se ti fai sai a cosa vai incontro, più di ieri... scuse non ne hai se ti fai è perché sei coglione... Detto come constatazione e non come giudizio. Naturalmente questo non giustifica in nessun modo il trattamento che ancora oggi la società riserva ai "tossici" né, tanto meno, quello in carcere... Era solo un modo di dire ti fai di ero??? Nel 2099??? sei rimasto a 30 anni fa...

Grazie per i complimenti e scrivimi ancora...

Anonimo ha detto...

Ti fai di eroina????Sei OUT...ma non sai che non si porta più? Ti devi aggiornare: oggi va il viola, il tartan e la cocaina.
Ne avevo letto su "Glamour" di questa inversione di tendenza, menon male che lo hai confermato!
D.

Alessandro Paesano ha detto...

Alcuni giornali hanno riportato la notizia (non confermata) che Stefano Cucchi stava spacciando eroina...

Cosa avrei confermato?!

Anonimo ha detto...

Che è una stupidaggine dire, come hai fatto tu, che se ti fai di eroina nel 2009 sei rimasto indietro di 30 anni. Era sarcasmo che evidentemente non hai capito.
Non è che ci si droga a seconda di quale sostanza va di moda.
D.

Alessandro Paesano ha detto...

Non si tratta di moda ma di informazione. Oggi si hanno molte più informazioni di 30 anni fa sui danni dell'uso delle droghe. per cui chi continua oggi a farsi non ha nemmeno la scusante della disinformazione...
E' più chiaro ora il concetto?

Anonimo ha detto...

Caro Alessandro, scusa ma il problema è mal posto. Credo che chi si fa, non abbia solo un problema di disinformazione, o meglio, se ti fai lo sai benissimo che cosa stai facendo. Chi si fa, ha un problema enorme con se stesso, qualcosa di psicologico e di non facile, sul quale avere o meno una 'scusante' non fa una fottutissima differenza. Chi è chi si fa oggi, e quanto noi possiamo capire il perché, mi sembra qualcosa davvero difficile da sciogliere. E non credo affatto che l'informazione giochi un ruolo così centrale. O se lo gioca, lo gioca tutto al negativo... Questo il mio punto di vista.
Saluti
Gendibal

Alessandro Paesano ha detto...

Non ho tempo, oggi, di darti una risposta adeguata. Mi riferisco solo al fatto di come le tossicomanie (che sono ben altra cosa dalle tossicodipendenze) fino a 20 anni fa erano un fenomeno non legato necessariamente a problematiche personali o leggibili come sintomo di autodistruttività, proprio perché non si conoscevano i danni e i rischi di cadere nella tossicodipendenza. Oggi questi rischi li si sanno per cui si è autorizzati a pensare come dici tu, che chi si droga, lo fa perché ha un problema. Io invece penso che drogarsi oggi sia un po' come chi oggi continua a fumare pur sapendo che uccide se stesso e chi ha intorno... Un comportamento del passato anche se ancora diffusissimo (partendo dal presupposto che chi fuma, come chi si fa, non sia necessariamente un gesto autodistruttivo). Comunque la mia era solo una considerazione a parte non l'individuazione della causa delle tossicomanie... Parlarne così tanto le dà più importanza di quel che meriti, e, soprattutto, più importanza di quanto non le dia io...

Anonimo ha detto...

ah sììììì? un tossicodipendente nel 2009 è un anacronismo????? sicuro???? ma dove vivi?????

Anonimo ha detto...

......proseguo perché ho letto qualche tua risposta......ma secondo te la droga quindi è un problema di disinformazione??? Non so se hai mai avuto a che fare con un tossico ma ti assicuro che in genere è tutt'altro che un coglione, forse un disadattato, una persona molto debole che fa fatica a stare in questo tipo di mondo e a trovare una sua sfera ma sicuramente è una persona molto profonda e sensibile che per questo motivo non riesce a trovare una serie di risposte da una società estremamente superficiale.

Alessandro Paesano ha detto...

Chi ha mai detto quello che mi attribuisci tu? Ho già spiegato il senso di quella che era, tutto sommato, una affermazione secondaria rispetto a tutto il resto del post.

Mai detto che la droga (quali droghe poi?) è un problema di disinformazione. Ho detto che chi si fa oggi di droghe pesanti non ha nemmeno l'attenuante di chi si faceva 30 anni fa quando farsi di ero era fico e non si sapeva che facesse così male (un po' come le sigarette).

bello essere
quello che si è anche se si è
poco
pochissimo
niente


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